Cactus

Cactaceae

Cactus

  • In foto, il bellissimo cactus grusone.
  • Un cactus della varietà Ferocactus.
  • Cactus della varietà Echinocactus grusonii, comunemente detto grusone.
  • Un esemplare di cactus cresciuto nell'assolato paesaggio messicano.
  • I cactus sono coltivabili in piena terra solo in aree desertiche, o climi caldi anche d'inverno.
  • Esemplare coltivato in vaso di Ferocactus glaucescens inermis.
  • Un cactus della varietà Tephrocactus geometricus.
  • Il cactus fiorisce in diversi momenti dell'anno a seconda della varietà, ma spesso è difficile che ciò avvenga in aree geografiche diverse da quelle di appartenenza.
  • I cactus esistono anche in formato mini, perfetti per chi ha poco spazio in casa.
  • In foto, il bellissimo cactus grusone.
  • Un cactus della varietà Ferocactus.
  • Cactus della varietà Echinocactus grusonii, comunemente detto grusone.
  • Un esemplare di cactus cresciuto nell’assolato paesaggio messicano.
  • I cactus sono coltivabili in piena terra solo in aree desertiche, o climi caldi anche d’inverno.
  • Esemplare coltivato in vaso di Ferocactus glaucescens inermis.
  • Un cactus della varietà Tephrocactus geometricus.
  • Il cactus fiorisce in diversi momenti dell’anno a seconda della varietà, ma spesso è difficile che ciò avvenga in aree geografiche diverse da quelle di appartenenza.
  • I cactus esistono anche in formato mini, perfetti per chi ha poco spazio in casa.

Le succulente, così chiamate in virtù della capacità di immagazzinare acqua (genericamente definita “succo”) nei propri tessuti per poter sopravvivere in ambienti siccitosi o addirittura aridi, sono una categoria di piante davvero ampio e variegato. La conoscenza delle loro specifiche esigenze, ed alcuni semplici accorgimenti, rendono veramente molto facili la coltivazione e il mantenimento di queste singolari piantine, che spesso vanno a costituire interessanti collezioni domestiche. Tra le succulente, forse la specie più famosa è il cactus: anche in questo caso, il termine è piuttosto generico, poiché comprende un numero infinito di sottogeneri, anche diversissimi tra loro per aspetto, dimensioni, necessità colturali. Cercando di individuare alcuni tra i cactus più diffusi e particolari, possiamo segnalare:

  • Opuntia, comunemente conosciuto come fico d’India, questo cactus è molto riconoscibile per i suoi fusti segmentati e piatti, chiamati cladodi, e per i suoi dolcissimi frutti commestibili. 
  • Saguaro: è uno dei cactus più iconici e simbolici del deserto del Sonora, nel Sud-Ovest degli Stati Uniti. Il saguaro è noto per la sua imponente altezza, che può superare i 12 metri, e per i suoi rami laterali che si sviluppano come braccia, creando una silhouette caratteristica. Fiorisce con grandi fiori bianchi in primavera e produce frutti commestibili.
  • Echinopsis: conosciuto anche come cactus a barile, l’Echinopsis è apprezzato per i suoi fiori spettacolari che si aprono di notte e durano solo un giorno. Le piante sono generalmente globose o cilindriche, con costolature ben definite e spine robuste.
  • Mammillaria: questa specie è tra le più diffuse e amate dai collezionisti di cactus. Le piante sono di solito di piccole dimensioni, a forma di globo o cilindro, e presentano piccoli tubercoli al posto delle costole. La mammillaria sboccia generando piccoli fiori che formano una corona attorno alla cima della pianta, e le spine spesso creano motivi intricati e ornamentali.
  • Ferocactus: è caratterizzato da una forma robusta e cilindrica, con costole ben definite e spine lunghe e ricurve molto decorative. È spesso utilizzato come pianta ornamentale e può raggiungere dimensioni considerevoli con l’età.
  • Cactus elefante: di sviluppo colonnare, Pachycereus pringlei in natura raggiunge dimensioni importanti, ma nel nostro Paese cresce senza problemi in vaso, Produce frutti carnosi e infiorescenze di colore bianco.
  • Lingua di suocera: cactus fiorifero dall’aspetto molto particolare, Epiphyllum è una pianta longeva di facile coltivazione. Il suo punto di forza risiede senza dubbio nelle infiorescenze, grandi, colorate e dalla forma a stella.

Al di là delle specifiche esigenze che contraddistinguono ogni specie, facendo un discorso generale, è possibile affermare che i cactus richiedono un terreno ben drenato per la coltivazione, il rinvaso (da effettuare ogni 3 anni) o il trapianto in giardino (possibile solo se le condizioni climatiche lo consentono), preferibilmente una miscela specifica per piante grasse, che garantisca un’adeguata aerazione delle radici e prevenga i ristagni idrici. È necessario utilizzare un vaso con fori di drenaggio per evitare l’accumulo di umidità, poiché i cactus sono particolarmente sensibili al marciume radicale. La concimazione va effettuata al momento dell’impianto e durante il periodo di crescita (concimazione di mantenimento), che solitamente avviene dalla primavera all’estate, mentre durante il periodo di riposo vegetativo le fertilizzazioni vanno sospese. Le annaffiature devono adeguarsi alla stagione: nei periodi più caldi dell’anno, bagnare circa una volta al mese, mentre durante l’autunno e l’inverno, annaffiare ogni 7-8 settimane. La potatura non è operazione necessaria per i cactus, tranne nei casi in cui si desideri rimuovere parti danneggiate, malate o troppo grandi, oppure procurarsi le talee utili alla riproduzione (anche la semina è possibile ma i tempi di germinazione sono spesso lunghissimi). Soprattutto l’ubicazione stagionale del cactus deve essere scelta con attenzione: l’esposizione soleggiata, o molto luminosa in casa, è sempre essenziale, mentre la temperatura ideale di crescita si attesta attorno ai 22-24°C; in inverno, è consigliabile spostare i cactus in vaso in un luogo luminoso ma più fresco, come una scala vetrata, con temperature che non scendano sotto i 5°C, per permettere loro di entrare in riposo vegetativo.

Pur essendo resistenti, i cactus e le succulente possono subire danni soprattutto se posti in ambienti inadatti o a causa di parassiti. Le avversità ambientali includono: basse temperature, che provocano ingiallimento e secchezza; scarsa illuminazione, che porta a deformazioni e deperimento; eccesso di umidità, che causa avvizzimento. Tra i parassiti più comuni ci sono le cocciniglie, che causano decolorazioni e disseccamento, e gli afidi, che deformano le parti verdi. Acari e funghi (come muffa grigia e fumaggine) possono anch’essi danneggiare gravemente le piante: la prevenzione con corrette pratiche colturali e trattamenti specifici sono essenziali.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

I cactus possono fiorire solo tenendo presenti due fattori: l’età (sole le piante che giungono a una certa maturità sono in grado di fiorire) e il rispetto del ciclo stagionale. Riguardo il secondo punto, bisogna considerare che i soggetti tenuti in casa non subiscono variazioni di clima significative per tutto l’anno e finiscono per destagionalizzarsi, vivendo in una sorta di limbo favorevole alla crescita e al mantenimento, ma privo di stimolazioni che li porti a fiorire. Per far sì che, al contrario, questi stessi cactus salgano a fiore, bisogna mettere in atto alcune accortezze:

  • prediligere il ricovero, nei mesi invernali, in un locale freddo e luminoso (ad esempio una scala vetrata);
  • sospendere le annaffiature a partire da settembre;
  • stimolare le succulente con nuove bagnature e fertilizzazioni a base di fosforo e potassio all’innalzarsi delle temperature;
  • spostare le piante all’esterno quando le minime notturne non scendono più sotto i 10°C.

I fiori di cactus sono generalmente molto colorati e vistosi per poter attrarre, negli ambienti naturali, gli insetti pronubi in grado di effettuare l’impollinazione e pertanto di perpetuare le varie specie.
Durante le fasi iniziali di fioritura effettuare una leggera irrigazione per favorire una regolare apertura delle corolle e permettere una più prolungata epoca di fioritura; negli ambienti interni molto secchi, e nel caso di terriccio molto asciutto, i fiori si aprono in modo irregolare (petali piccoli e deformati) e durano poco.

L’epoca di fioritura è molto variabile: alcuni cactus fioriscono in primavera/estate, altri durante l’inverno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

L’estate è, generalmente, il momento migliore per effettuare la riproduzione dei cactus, perché per ottenere un buon risultato di radicazione occorre una temperatura elevata e tanta luce.
Le principali tecniche di moltiplicazione del cactus sono la talea e la separazione dei polloni radicali, mentre è possibile, ma più raramente eseguita, la semina. Utilizzare le talee è davvero semplice e alla portata di tutti: basta recidere un paio di foglie all’altezza dell’attaccatura dello stelo centrale, infilare le foglie in un terriccio specifico per succulente (mixato con perlite o dei ciottoli per favorire il drenaggio), abbastanza in profondità per farle stare dritte e attendere solo due settimane prima che comincino a crescere le prime radici, segno che la nuova piantina ha radicato.

Semi

I semi di cactus, prodotti dai fiori, sono piccolissimi e neri.

Informazioni e curiosità

Oltre ai classici cactus sviluppati in altezza che tutti abbiamo in mente, molto belli e decorativi sono i cactus sferici o a palla. Varie e numerose sono le possibili scelte, tra cui il particolarissimo melocactus, caratterizzato da un cefalio rosso rubino sulla sommità, e il grusone, dalla forma perfettamente globosa e completamente ricoperto di spine giallo dorate.

Coltivazione

VasoPiena Terra

I cactus, e le piante grasse in genere, si possono coltivare sia in vaso, sia in piena terra, tenendo conto anche delle dimensioni raggiungibili dalla varietà. Nel nostro Paese la scelta dipende essenzialmente dalle condizioni climatico-ambientali, ma nel dubbio è sempre meglio optare per la coltivazione in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

I cactus possono vivere sia all’interno che all’esterno (anche al Nord) purché vengano rispettate le loro esigenze di coltivazione e vengano adeguatamente protetti in inverno. Il mondo delle piante grasse è poi talmente ampio e variegato che esistono specie adatte ai più disparati climi, e molte succulente resistono molto bene anche al freddo intenso.

Concimazione

Le esigenze di concimazione dei cactus sono modeste, tuttavia i fertilizzanti devono essere distribuiti regolarmente, specialmente nel caso di presenza contemporanea di più piante in un unico contenitore.
Intervenire secondo due modalità, sia per gli esemplari da interno, sia per quelli da esterno:

  • all’atto dell’impianto, miscelare al terriccio un concime chimico in granuli, particolarmente ricco in fosforo, ad esempio perfosfato minerale, per favorire il rapido sviluppo delle radici. Dosaggio: 2-3 grammi di concime per ogni litro di terriccio.
  • concimazione di mantenimento: una volta in primavera e una a fine estate, impiegando concimi liquidi specifici per piante grasse, ben dotati sia in azoto che fosforo.

Non concimare durante il periodo di riposo autunno-invernale.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

I cactus, e quasi tutte le piante grasse, sono originarie di zone calde e desertiche: in appartamento vanno quindi collocati nei punti di massima luminosità, ad esempio a ridosso di una finestra ben illuminata. Anche in giardino vogliono posizioni pienamente soleggiate.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

La richiesta di acqua dei cactus è limitata. Non bisogna comunque pensare che le succulente possano crescere bene senza essere bagnate, anzi, si deve irrigare diversamente a seconda del periodo:

  • in primavera-estate irrigare con una certa frequenza (indicativamente ogni 4-5 settimane) e sempre solo dopo che il terriccio risulta asciutto nei primi 4-5 cm superficiali;
  • durante l’autunno e l’inverno bagnare ogni 7-8 settimane.

In tutti i casi, distribuire l’acqua sul substrato e mai sulle parti verdi del cactus: il contatto prolungato potrebbe causare marciumi e, se esposte direttamente al sole (anche quello che filtra attraverso una finestra aperta), le porzioni su cui permangono le gocce di acqua possono subire ustioni, anche gravi.
Inoltre, non irrigare con acqua fredda: la temperatura ottimale dell’acqua dovrebbe essere compresa tra 15 e 20°C.

Potatura

I diversi tipi di succulente richiedono potature differenti ed è quindi necessario sincerarsi della tipologia di pianta grassa che si ha in casa prima di agire con qualsiasi intervento. Nel caso del cactus, la potatura può servire a procurarsi le talee per la riproduzione e anche a governare l’eccessivo sviluppo della pianta in vaso, specialmente se tenuta in casa. Vanno privilegiati come periodo i mesi estivi, così che sia più facile per la pianta riprendersi.

Trapianto

Il cactus coltivato in vaso va rinvasato orientativamente ogni 3 anni, in modo da sostituire il terriccio ormai esausto di sostanza nutritive. L’apparato radicale della maggior parte delle piante grasse coltivabili in vaso è poco profondo e tende ad espandersi soprattutto lateralmente. Pertanto sono preferibili, perlomeno nelle fasi iniziali di crescita, ovvero per i primi 5-7 anni, i contenitori tipo ciotola o conca, quindi più larghi che alti. I contenitori non devono mai essere troppo grandi e devono sempre avere il foro di drenaggio sul fondo.
I vasi in terracotta, al di là dell’indiscutibile valore ornamentale, offrono il vantaggio di essere porosi, quindi di consentire la perdita dell’acqua per evaporazione dalle superfici laterali: ciò risulta vantaggioso, perché l’acqua in eccesso (estremamente dannosa per i cactus e le succulente) può essere rapidamente smaltita.
Il sottovaso deve servire solamente a raccogliere l’eventuale acqua che sgronda attraverso il terriccio, che deve poi essere velocemente eliminata: il ristagno di questa nel sottovaso può causare gravi, e non risolvibili, marciumi alle radici.
Il terriccio deve essere mediamente fertile, ma soprattutto leggero e ben drenante, in grado cioè di permettere il rapido sgrondo dell’acqua in eccesso, che può essere favorito anche dal posizionamento, sul fondo dei contenitori, di materiali inerti (argilla espansa, pietra pomice, ghiaietto).
La miscela indicata per il terriccio delle succulente è composta da: 50% terriccio universale (costituito per metà da torba bionda finemente sminuzzata); 30 % sabbia di fiume, non calcarea; 20% materiale minerale finemente triturato (perlite, brecciolina, pietrisco).

Chi volesse trapiantare il cactus in giardino, deve tenere conto, oltre alla temperatura della regione, dell’importanza di un suolo ben drenato: per esempio, può essere consigliato coltivare il cactus su un terreno in leggera pendenza o su un suolo prevalentemente sabbioso e sciolto, in modo che l’acqua in eccesso possa scorrere via più rapidamente. In alternativa, in fase di trapianto, occorre scavare una buca profonda circa 1 m e disporre sul fondo uno strato di 50 cm di materiale drenante (argilla espansa o ghiaia). In caso di suolo pesante o argilloso, incorporare sabbia e terriccio per renderlo più arioso.

Ubicazione stagionale

La temperatura ottimale di crescita per la maggior parte dei cactus e delle succulente da interno è di 22-24°C; deve essere inoltre garantita una temperatura minima di 5-7°C: per questo, durante l’inverno, può rendersi necessaria la creazione di una piccola serretta coperta posta all’esterno della casa, magari contro un muro sul balcone o sotto un porticato. In casa è opportuno evitare le stanze con il riscaldamento troppo alto poiché è sbagliato mantenere i cactus costantemente a temperature medio-alte durante tutto l’anno. Occorre piuttosto riprodurre il ciclo biologico della pianta con l’alternanza di fase vegetativa e riposo. Nei mesi di luglio e agosto, quando le temperature superano i 35°C, l’attività di crescita e fotosintetica del cactus si blocca ed è consigliabile collocarli in mezz’ombra: quindi la posizione migliore sarebbe all’esterno in piena luce con possibilità di ombreggiare le piante durante le ore più calde della giornata.

Bonsai

Nel caso del cactus e delle cactacee, non si parla di veri e propri bonsai ma di varietà di piccolo formato, anche micro.

Raccolta

L’eventuale raccolta di semi, o di altri parti, per la riproduzione deve avvenire in tarda primavera o inizio estate, quando il cactus è nel pieno della sua vitalità. Si possono prelevare con delicatezza i semi dai fiori maturi, oppure si possono staccare con cura talee dai fusti, assicurandosi che siano ben asciutte prima di piantarle.

Malattia e cure

Pur essendo ben resistenti alle avversità, i cactus e le piante grasse possono subire danni a seguito di collocazione in ambienti non adatti, o per attacchi dovuti a parassiti: le cure adeguate sono alla base della salute delle piante grasse.

Problemi ambientali

  • Basse temperature. Il cactus ha bisogno di luce e calore: spifferi di aria fredda che entrano in casa, oppure temperature esterne costantemente al di sotto dei 4-5°C, per gli esemplari che crescono all’aperto, determinano inizialmente un ingiallimento della pianta, che poi tende a diventare bruno-nerastra e a seccare.
  • Scarsa illuminazione. Se posizionati in zone di ombra piena, i cactus iniziano a rammollire i tessuti; poi le parti verdi, soprattutto quelle agli apici, ingialliscono, la crescita rallenta, la forma della pianta subisce modificazioni ed essa può, nei casi più gravi, velocemente deperire. 
  • Eccesso di umidità. In presenza di ristagno idrico prolungato, quindi di asfissia radicale, si assiste ad un avvizzimento generale della pianta di cactus. Eliminare l’acqua che ristagna nel sottovaso e sospendere le irrigazioni sino a quando il terriccio non sarà nuovamente asciutto per i primi 4-5 cm superficiali. Non serve concimare.

Insetti

  • Cocciniglia (cotonosa o a scudetto). I cactus colpiti da questi parassiti subiscono prima decolorazioni e ingiallimento delle parti verdi per sottrazione di linfa e poi disseccamenti fogliari, ripiegamento di foglie e generale deperimento. Per salvare la pianta, intervenire tempestivamente con insetticidi specifici (oli minerali), che ricoprono gli insetti e li soffocano. Nel caso di attacchi di limitata entità possono essere utili le irrorazioni con acqua e sapone di Marsiglia, mentre nel caso di forte infestazione non si può fare altro che eliminare le porzioni più colpite.
  • Afidi. Gi afidi sottraggono i succhi cellulari della pianta, causando varie alterazioni quali: decolorazioni delle foglie più scure, arrotolamenti dei margini fogliari, deformazioni delle parti verdi più tenere, rallentamento di crescita nelle giovani piante. In caso di infestazione, trattare il cactus con insetticidi a base di piretro ed eliminare le porzioni più gravemente colpite. A livello preventivo, ridurre l’apporto di azoto, che, se in eccesso, favorisce lo sviluppo di tessuti verdi teneri, più sensibili agli attacchi da parte di questi insetti.
  • Acari. Gli attacchi più gravi di questi parassiti, detti anche “ragnetti”, si hanno durante i periodi molto caldi e secchi. Sulle parti verdi del cactus, specialmente su quelle in fase di crescita attiva, si vedono piccole punteggiature argentate o brune. Queste strutture verdi risulteranno col tempo deformate e arricciate, imbruniscono e si ripiegano verso il basso; si ha poi un generale deperimento vegetativo, particolarmente grave sulle piante giovani. Come difesa, utilizzare prodotti chimici specifici (acaricidi).

Funghi

  • Muffa grigia. Sulle parti verdi del cactus si notano delle aree di marciume molle e bruno che, in presenza di elevata umidità, si ricoprono della caratteristica muffa grigia. Il fungo responsabile si sviluppa in condizioni di clima caldo-umido.
  • Macchie fogliari. Ai margini o al centro delle foglie di cactus si manifestano delle macchie di forma tondeggiante, di dimensione variabile e colore marrone-grigiastro, delimitate da un margine più chiaro; nella fase avanzata della malattia le zone colpite vanno incontro a marciume. 
  • Fumaggine. I funghi della fumaggine proliferano sui residui zuccherini (melata) secreti da afidi e cocciniglie e attaccano le piante indebolite per scarsa nutrizione o quelle troppo ombreggiate. I sintomi sono i seguenti: formazione di coperture nerastre e polverose sulle porzioni verdi; deformazione delle foglie, soprattutto quelle giovani, che, nel caso di attacchi prolungati, non ricevendo la luce necessaria, ingialliscono e si ripiegano verso il basso. In caso di forti incrostazioni lavare le parti colpite con una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia e successivamente risciacquare abbondantemente.

Come lotta generale contro i funghi, a livello curativo si può intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame (ossicloruro di rame), o più specifici, da distribuire in certi casi anche nel substrato.
A livello preventivo, invece, vanno evitate le seguenti condizioni: eccesso di acqua nel terriccio e ristagno di acqua nei sottovasi; scarsa ventilazione, quindi elevato tasso di umidità sulle parti verdi; eccesso di concimazione con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi); contatto con piante malate, anche di genere diverso.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 4.67 / 5, basato su 3 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!