- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- I colori delle corolle della calendula hanno tutte tonalità comprese fra il giallo e l’arancio, passando dal giallo limone all’albicocca. I fiori ligulati possono essere anche ricurvi e quelli del centro increspati.
- La fioritura della calendula è influenzata in misura determinante dalla temperatura. Quando le temperature sono molto elevate la fioritura diviene meno importante e i fiori si aprono isolati qua e là senza raggiungere grosse dimensioni.
- La calendula è una bellissima pianta ornamentale, oltre che officinale.
- Le diverse specie di calendula presentano le varie sfumature di colore, allegre e vivaci, degli agrumi.
- Calendula a fiori bianchi.
- Calendula officinalis a fiori doppi.
- La calendula ama il pieno sole.
La calendula, calendula officinalis, cresce spontaneamente nell’area europea, nella zona mediterranea, nel nord Africa e nell’Asia meridionale, nei campi e nei prati incolti, ai bordi delle strade e all’interno di frutteti e uliveti. Grazie alla sua radice fittonante riesce a insinuarsi anche nelle crepe dei muri o dei marciapiedi. Le numerose radichette secondarie sono deputate all’assorbimento delle sostanze nutritive.
La sua coltivazione è stata popolarissima in passato perché pianta dalle molteplici virtù: ornamentale, alimentare e medicinale. Sopravvive benissimo anche senza grandi attenzioni perché la sua capacità di diffusione è altissima: resiste per anni intorno al luogo di prima coltivazione. Più nello specifico, la calendula si può riprodurre molto facilmente per seme e si coltiva sia in vaso sia in giardino, sempre all’esterno in pieno sole; si fertilizza utilizzando letame maturo mescolato al terriccio, evitando concimi ricchi di azoto, e si annaffia nel periodo estivo, o in caso di prolungata siccità, senza mai inzuppare il terreno: la calendula si adatta, infatti, a qualsiasi tipo di substrato purché ben drenato e privo di ristagni. La potatura si limita alla sola rimozione dei capolini sfioriti, mentre le malattie che la colpiscono riguardano la possibile infestazione di afidi e funghi; non teme, invece, le basse temperature, anche se cresce al meglio tra i 20 e i 30°C.
Pianta erbacea annuale o perenne dal portamento eretto, appartiene alla famiglia delle Compositae, può raggiungere i 70 cm di altezza (anche se in genere si ferma ai 30-50 cm) e ha un fusto rettangolare ricoperto di peluria; forma cespi basali di foglie alterne di forma allungata e spatolata, morbide al tatto per via dell’evidente tomentosità, lunghe fino a 15 cm e larghe sino a 4 terminanti a punta, con margine intero o leggermente ondulato. Le foglie caulinari sono più distanziate fra loro, più piccole e di forma lanceolata. Il colore per entrambe è verde chiaro.
I fiori, riuniti in capolini, appaiono come grandi margherite arancioni (talvolta gialle o bianche), spesso provviste di un disco centrale a contrasto di colore rispetto alla corolla. Sempre intense e brillanti, sono tonalità molto solari. In buone condizioni le corolle possono raggiungere i dieci centimetri di diametro. Come suggeriva il nome corrente attribuitogli dalla tradizione popolare, “orologio dei campi”, il fiore si apre in tarda mattina e si richiude poco dopo il tramonto.
Le varietà di calendula oggi coltivate hanno fiori doppi, e doppi e pieni, con numerosissimi strati di petali. Il centro del fiore può essere incolore, oppure scuro cangiante fra il bruno carico e il marrone cioccolata, o anche verde.
Le calendule sono piante versatili e possono essere inserite in qualsivoglia bordura o macchia fiorita, con altre piante a capolino, o con altri fiori intensamente colorati.
Fioritura
La calendula fiorisce principalmente in primavera ed estate, da maggio fino all’autunno inoltrato, ma in climi miti, o opportunamente forzata, può fiorire anche durante l’inverno.
Commestibilità
Riproduzione
Le piante di calendula possono essere acquistate facilmente a primavera in un garden, come piantine pronte per essere messe a dimora, in vaso di diametro di 12 cm, già alte circa 15 cm, ben ramificate e con i bocci fiorali pronti ad aprirsi o fiorire. Le calendule sono però disponibili nei garden anche come semente. Si semina in autunno per ottenere a primavera fiori più grandi, oppure si può procedere anche in primavera fino al mese di maggio.
Le semine dovrebbero essere scalari, cioè distanziate nel tempo, così da garantire più cicli di fioritura.
La profondità dei semi non deve superare i 2 cm e il letto di semina deve essere finemente lavorato e già concimato con letame molto maturo.
Una volta che le piantine sono germinate e hanno raggiunto dimensioni tali da poter essere maneggiate, non prima dello sviluppo della quinta foglia, provvedere al diradamento così da lasciare distanze minime di 10 cm fra l’una e l’altra per le varietà grandi e 5 cm per le varietà di dimensioni ridotte (ma nel caso si disponga di spazio è consigliabile raddoppiare le misure). Provvedere a trapiantare altrove le piantine in eccesso.
La calendula tende a rinselvatichirsi. Ha, infatti, la spiccata tendenza a radicare nelle crepe dei marciapiedi nel punto di giunzione con i muri di casa.
Semi
I semi della calendula si trovano sotto la corolla del fiore e hanno una forma a falce; quando il fiore appassisce e si secca divengono facilmente visibili.
Informazioni e curiosità
Oltre che in cosmetica per preparare creme e unguenti, i fiori di calendula hanno un utilizzo in cucina, per dare un tocco amarognolo molto particolare a zuppe, risotti e insalate. Non solo, I fiori in boccio possono essere raccolti e trasformati in sottaceti.
Al momento dell’acquisto, preferire piante giovani con un solo fiore aperto e diversi boccioli. Osservare anche le foglie e scartare piante ingiallite o vuote alla base. La calendula deve, infatti, apparire ben ramificata, con fusti robusti ed elastici. I fiori devono essere doppi e pieni, senza però impedire al disco centrale di risaltare.
Coltivazione
La calendula si può coltivare facilmente sia in vaso, sia in piena terra.
Collocazione
Poiché amante del sole e resistente alle alte temperature (ma non alla siccità prolungata), la calendula va coltivata all’esterno.
Concimazione
La calendula è pianta esigente dal punto di vista degli apporti nutrizionali e per ottenere fioriture abbondanti e prolungate occorre effettuare concimazioni settimanali con un prodotto liquido scelto fra quelli poveri in azoto. Un eccesso di azoto promuove infatti una crescita vigorosa della parte verde delle piante, ma disordinata, così da perdere la forma originaria.
Solo prima dell’inizio della fioritura impiegare un concime completo per favorire “l’esplosione” del colore.
Esposizione
La posizione ideale in cui collocare la calendula è un’aiuola, una macchia o una bordura informale ben esposta al sole, ma riesce ad adattarsi anche alla mezz’ombra, rischiando però che la fioritura sia sporadica. Nei luoghi ombreggiati la pianta tende a filare flettendosi sotto il peso dei capolini.
Annaffiatura
Gli apporti idrici dovranno essere tanto più ravvicinati quanto più soleggiata sarà l’esposizione della calendula, e in estate, in caso di prolungata mancanza di precipitazioni. Pianta capace di sopportare bene la siccità, per dare grandi fioriture deve essere coltivata in un terreno mantenuto sempre leggermente umido, sempre senza inzuppare il terreno. Evitare di bagnare a pioggia per non favorire l’insorgenza di malattie fungine.
Potatura
Più che di potature, la calendula necessita della rimozione dei capolini sfioriti per favorire una nuova fioritura.
Sempre per avere una fioritura più abbondante, è consigliabile cimare l’asse principale per stimolare l’emissione di ramificazioni secondarie.
Esaurito il primo ciclo di fioriture si può inoltre tagliare la pianta in modo drastico a pochi cm di altezza per promuovere la produzione di nuova vegetazione e una seconda fioritura.
Trapianto
Il trapianto in piena terra della calendula è un’operazione semplicissima poiché la pianta si adatta a tutti i tipi di terreni, anche poveri, purché ben drenati perché le radici temono i marciumi causati dal ristagno d’acqua.
Preferisce substrati con pH neutro o sub-alcalino, con valori fra il 7 e l’8, ma è pianta molto adattabile riuscendo a sopravvivere in un range molto ampio, da un minimo di 4,5, decisamente acido, fino a 8,3, spiccatamente basico.
Ubicazione stagionale
Le calendule sono piante a ciclo biennale, ma molto spesso vengono trattate come annuali e a fine stagione sono scartate anche se, con dovute cure (soprattutto invernali), potrebbero rifiorire anche l’anno successivo.
Quale pianta spontanea, la calendula si adatta a crescere all’esterno durante tutto l’anno. La temperatura ideale per il suo sviluppo va dai 18 ai 20°C, anche se non teme nemmeno il freddo invernale e sopporta le gelate se sporadiche e di breve durata. Quando le temperature scendono stabilmente sotto i 5°C dissecca la parte aerea.
Per aiutare le piante a superare la stagione avversa assicurandosi una buona ripresa vegetativa nella primavera successiva si possono compiere due operazioni: il taglio e la copertura. Il taglio di tutta la parte aerea si effettua con le cesoie a circa 3-5 cm dal terreno. La copertura per proteggere dal freddo può essere realizzata con foglie, paglia tritata e altri cascami vegetali, ma anche con uno strato di tessuto non tessuto.
In genere, le temperature troppo elevate, unite alla mancanza di bagnature continua, sono la causa più frequente di insuccesso nella coltivazione della calendula, più che il freddo.
Raccolta
I fiori di calendula raccolti vanno essiccati all’ombra, in un ambiente areato; più l’essiccazione è veloce, più si eviterà la perdita di importanti sostanze benefiche (la calendula ha note proprietà lenitive e calmanti). Si conservano poi in contenitori di porcellana o vetro a chiusura ermetica e devono essere tenuti al buio, lontano da fonti di calore.
Anche i semi di calendula si possono raccogliere, dai fiori giunti a maturazione, ormai bruni e secchi, prima che la struttura del capolino perda di consistenza e inizi la dispersione ad opera del vento.
Scegliere i semi prodotti dai capolini terminali più grandi, ben maturi, raccolti in un giorno di sole, asciutti e da conservare in un sacchetto di carta da pane. Quelli che vengono comunemente chiamati “semi” sono in realtà i frutti della calendula: si tratta di acheni di colore dal grigio al crema e di forma variabile perché raggruppati a tre a tre. Gli esterni sono arcuati in modo irregolare, l’acheno mediano è simile a una piccola barchetta.
Il tempo di attesa perché i semi raccolti siano idonei per la semina (si definisce tecnicamente “dormienza”), è di almeno sei mesi.
Malattia e cure
La calendula viene colpita soprattutto da parassiti (afidi) e funghi. Per eliminare gli afidi occorre passare sulla pianta un batuffolo di cotone imbevuto di alcool oppure ricorrere ad antiparassitari specifici; nel caso dei funghi (che, a seconda della tipologia, possono causare uno strato di muffa bianca sulle parti verdi della pianta oppure macchie fogliari) bisognerà trattare la calendula con appositi prodotti facilmente reperibili in commercio.