Cedro

Citrus medica

Cedro

  • Nel nostro Paese, il cedro si può coltivare in piena terra solo lungo le coste del Sud e i bacini dei grandi laghi.
  • Citrus medica varietà “Etrog”.
  • Il cedro è un agrume dal sapore acidulo e aromatico, che viene consumato preferibilmente candito.
  • Il frutto del cedro ha una buccia molto spessa e profumata, facilmente assimilabile a quella del limone.
  • Un frutto esotico, dall'aspetto singolare che si è meritato il soprannome di "mano di Buddha": è il cedro citrus medica var. sarcodactylis.
  • Nel nostro Paese, il cedro si può coltivare in piena terra solo lungo le coste del Sud e i bacini dei grandi laghi.
  • Citrus medica varietà “Etrog”.
  • Il cedro è un agrume dal sapore acidulo e aromatico, che viene consumato preferibilmente candito.
  • Il frutto del cedro ha una buccia molto spessa e profumata, facilmente assimilabile a quella del limone.
  • Un frutto esotico, dall’aspetto singolare che si è meritato il soprannome di “mano di Buddha”: è il cedro citrus medica var. sarcodactylis.

Il cedro è un albero di dimensioni contenute, di solito inferiori ai 5 metri, poco vigoroso, con portamento assurgente, chioma e sviluppo delle branche irregolare. Gli esemplari più grandi possono raggiungere gli 8 metri di altezza.

Il cedro si coltiva all’esterno solo in determinate condizioni climatiche, altrimenti va privilegiata la coltivazione in vaso, a patto che si disponga di un locale adeguato, luminoso, areato e con temperature stabili intorno agli 8-10°C, in cui ricoverare la pianta all’arrivo del freddo. Il cedro richiede concimazioni regolari e annaffiature abbondanti (ma evitando l’insorgere di ristagni) e ha bisogno di terreni ben drenati, sciolti e con una forte componente sabbiosa, oltre che di un’esposizione diretta. La potatura si effettua a novembre, mentre la raccolta dei frutti avviene in maniera scalare, man mano che questi maturano. Parassiti e virus sono sempre pericolosi per la salute della pianta e vanno debellati con prodotti concessi in agricoltura biologica se si vogliono destinare i frutti al consumo. Il cedro si riproduce tramite semina ed è una pianta rifiorente come il limone.

Caratteristiche della pianta di cedro sono le spine, lunghe e forti, che proteggono i rami. Le foglie hanno margine dentato e picciolo corto, sono di forma ovale od oblunga, di dimensioni medio-grandi. Lisce al tatto e di colore deciso sulla pagina superiore, si presentano più chiare inferiormente. Se strofinate emanano l’aroma tipico della pianta. La nuova vegetazione presenta un colore rossastro, i rami giovani hanno un tono violaceo e sezione angolosa. I fiori sono ermafroditi e possono essere auto-fertili (anche se api e bombi svolgono una preziosa attività d’impollinazione), hanno cinque petali di colore bianco, un numero di stami compreso fra 30 e 40, e sono raccolti in racemi, in numero da tre a dieci. Un buon numero di fiori, per aborto del pistillo, sono solo maschili. Il frutto del cedro ha forme, dimensioni (da 500 grammi fino a 5 kg) e caratteristiche assai diverse secondo la varietà considerata. La forma può essere conica, a limone, irregolare, allungata a pera. La buccia è sottile, spessa, liscia o rugosa. La polpa acida o dolce. Tutte queste caratteristiche possono essere fra loro combinate in modo diverso. L’umbone, si chiama così l’ingrossamento iniziale del frutto, è sempre presente. Il colore è giallo per i frutti maturi, verde in quelli acerbi. L’apparato radicale della pianta è superficiale.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il cedro è pianta rifiorente. La prima fioritura avviene in primavera, la seconda a inizio estate, la terza a fine estate. La prima e la terza sono quelle più importanti per la produzione di frutti.

Nel terzo anno di vita la pianta inizia a fruttificare e già nel quinto anno entra in piena produzione, offrendo un raccolto, per le piante coltivate in campo, anche superiore ai 40 kg.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione del cedro avviene per semina. In particolare, distribuire i semi in primavera, con temperature di 15-24°C, in un terriccio ben drenato e ricco di sostanza organica.

Semi

Nel frutto sono contenuti i semi della pianta di cedro, in tutto e per tutto assimilabili a quelli del limone.

Informazioni e curiosità

Le varietà di cedro sono:
citrus medica varietà “diamante”: quella tradizionalmente più coltivata in Italia. Originatasi per mutazione spontanea nel nostro Paese, è un cedro di tipo comune, di grandi dimensioni, con buccia spessa, liscia, e polpa acida;
cedro “Corsican”: produce frutti grandi apprezzati per la polpa dolce;
cedro “Digitata”: è un’antica varietà ornamentale con frutti digitiformi chiamati anche “la mano di Buddha”;
varietà Etrog: originaria della Palestina, ha frutti indicati a produrre confetture, ed è sensibile al freddo;
cedro Salò: originario del lago di Garda, ha frutti irregolari, con buccia dall’aroma delicato.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione del cedro in piena terra nel nostro Paese è localizzata solo in aree a clima caldo e particolarmente vocate come la Calabria oppure il lago di Garda, dove però assume un aspetto diverso, quello della pianta da giardino ornamentale e, solo in seconda battuta, produttiva in senso stretto.

La coltivazione in vaso come pianta da giardino, da serra vetrata o da balcone, è invece possibile ovunque purché si possano garantire condizioni di luminosità e temperatura idonee durante l’inverno.

Collocazione

InternoEsterno

Come tutti gli agrumi, il cedro è una pianta da esterno ma la sua sopravvivenza è strettamente legata al tipo di clima. Il cedro è infatti molto esigente in fatto di temperature: temperature al di sotto dello zero provocano la morte della pianta e anche temperature prossime allo zero possono causare danni molto gravi. La formazione dei frutti è inibita dal freddo e già temperature di 4°C possono essere causa di totale improduttività. Tentare la coltivazione del cedro in piena terra al di fuori delle zone vocate, come le coste del Sud e intorno ai bacini dei grandi laghi, è un tentativo fallimentare. In vaso si deve poter disporre di un locale luminoso, ben aerato, asciutto e con temperature stabili intorno agli 8-10°C.

Concimazione

Le piante di cedro coltivate in pieno campo a scopo produttivo ricevono tre fertilizzazioni l’anno. Secondo lo schema tradizionale: la prima, in primavera, utilizza il favino da sovescio seminato in autunno; la seconda, a inizio estate, si effettua con letame diluito in acqua; per la terza, in autunno, si impiega letame maturo alla dose di 3 kg per metro quadrato.

Per le piante in vaso, invece, bisogna impiegare un terriccio da fiori mescolato a letame maturo. Al primo segno di insufficiente nutrizione minerale (le foglie ingialliscono) utilizzare un concime fogliare ad assorbimento immediato.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Le piante di cedro in vaso possono stare anche in pieno sole se il terreno è fresco; le piante in piena terra non hanno problemi di esposizione.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il cedro teme il ristagno idrico, ma ogni settimana deve essere irrigato con abbondanza. I migliori risultati si hanno con l’irrigazione goccia a goccia, ma per le piante in vaso è bene eliminare il sottovaso.

Gli apporti irregolari favoriscono la rottura dei frutti e la cascola dei cedri immaturi, quindi bisogna bagnare con regolarità fino alla fine di settembre e poi durante il ricovero invernale si diradano gli interventi.

Potatura

La potatura del cedro si effettua a novembre per contenerne la forma sempre irregolare, eliminando i rami spezzati o secchi, i succhioni e l’esubero di vegetazione.

Al momento di potare, ricordarsi che il cedro fruttifica di preferenza sui rami misti di un anno di età, in misura minore su quelli dell’anno, raramente sui dardi (rami corti che terminano con gemme a fiore oppure con una gemma a legno).

Trapianto

Come tutti gli agrumi, il cedro predilige terreni ben drenati, sciolti e con una forte componente sabbiosa.
Le piante di cedro si piantano in primavera scavando una buca di 80 cm di diametro e altrettanto profonda. Alla terra di scavo aggiungere sabbia (circa un quarto) e circa 4 kg di letame molto maturo. La distanza per piante in campo è di almeno tre metri l’una dall’altra: in questo modo le chiome governate dai tagli di potatura non interferiranno l’una con l’altra.

I cedri non tollerano correnti fredde e forte vento, per cui meglio porli al riparo di una siepe o di un muro frangivento. Per le piante in vaso disporre sul fondo del contenitore un ricco strato di ghiaia. Le piante di cedro in vaso devono inoltre essere rinvasate in primavera o, in alternativa, bisogna procedere alla sostituzione del primo strato di terra.

Ubicazione stagionale

Come detto, il cedro può crescere bene solo in presenza di determinate condizioni climatico-ambientali. I sintomi di sofferenza si manifestano, in inverno, con la perdita di gran parte delle foglie e, in primavera, con l’inspiegabile disseccamento e morte di molti promettenti germogli, già carichi di boccioli fiorali. Se le condizioni climatiche non permettono la crescita in piena terra, quindi, si può tentare in contenitore, ma solo se si dispone di un locale luminoso, ben aerato, asciutto e con temperature stabili intorno agli 8-10°C dove poter ricoverare la pianta d’inverno. 

Il passaggio esterno-interno è fondamentale per garantire la sopravvivenza della pianta, anche se provoca un fortissimo stress: per questo il cedro deve potersi acclimatare con gradualità alle nuove condizioni. In questo senso, in autunno si deve spostare il vaso all’interno lasciando che l’ambiente comunichi quanto più possibile con l’esterno (porte e finestre aperte purché non si crei corrente). Solo dopo dieci giorni si inizia una chiusura parziale e progressiva, prima solo di notte, poi anche di giorno. Il processo inverso deve essere effettuato in primavera.

Raccolta

La raccolta dei frutti del cedro è scalare e si effettua in più turni man mano che i cedri maturano. Non si staccano con le mani, ma si recide il robusto picciolo con le cesoie. I frutti sono piuttosto durevoli, ma devono essere conservati con cura, senza sottoporli a traumi, e a temperatura costante.

Il frutto del cedro ha forme, dimensioni (da 500 g fino a 5 kg) e caratteristiche assai diverse secondo la varietà considerata. Si distinguono:

  • cedri comuni di pezzatura grossa e forma più o meno conica
  • cedri a forma di limone
  • cedri “poncini” di pezzatura grossa e irregolari
  • cedri a buccia sottile
  • cedri a buccia spessa
  • cedri a buccia liscia
  • cedri a buccia poco rugosa
  • cedri a buccia molto rugosa
  • cedri a polpa acida (i più diffusi)
  • cedri a polpa dolce

Queste caratteristiche possono essere fra loro combinate in modo diverso.

Malattia e cure

Il cedro è soggetto agli stessi problemi che colpiscono tutti gli altri agrumi, ossia gli attacchi di parassiti e virus. Tra i primi vanno annoverati l’afide verde, l’afide bruno e l’afide del cotone, da combattere utilizzando spray a base degli specifici principi attivi secondo il tipo di parassita.

Tra le patologie del cedro più insidiose vi sono poi le malattie sulle foglie e dei germogli, dei fiori e dei frutti, causati da cocciniglia e cotonello degli agrumi, che vanno debellati ricorrendo a oli minerali bianchi. Infine, anche la mosca della frutta può attaccare e compromettere i frutti del cedro: il rimedio è servirsi di apposite trappole.

 

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