- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Il croton si presta a creare folte siepi in giardino, ma la sua delicatezza e le grandi esigenze in fatto di temperatura la rendono per lo più una pianta d’appartamento.
- Il croton si presenta come pianta sempreverde dallo sviluppo cespuglioso, facilmente coltivabile in vaso.
- Il fogliame dall’intensa colorazione spesso sfumata e variegata è senza dubbio il punto di forza della pianta di croton.
- I colori delle foglie di croton, a seconda della varietà, vanno dal verde al giallo, dal rosa al rosso, fino al viola o all’arancio.
- Codiaeum variegatum è la varietà senza dubbio più diffusa e facile da reperire di croton.
Il croton si presenta come una pianta sempreverde dallo sviluppo cespuglioso, che in alcune specie può modificarsi, con l’età, in arbustivo. Il genere codiaeum appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae e comprende una quindicina di specie, provenienti prevalentemente dalle foreste tropicali dell’America Centrale e dell’Indonesia.
L’origine geografica della pianta di croton permette di intuire quanto possa essere esigente soprattutto in merito a clima e annaffiature. Il croton, infatti, sebbene possa essere coltivato all’esterno in presenza di clima mite e temperature costanti, viene considerata una pianta d’appartamento nel nostro Paese proprio perché non tollera minimamente il freddo e necessita di luoghi freschi e umidi, riparati ma molto luminosi, per poter crescere bene. La pianta è infatti soggetta a molteplici problemi fitosanitari, che vanno dalle infestazioni di parassiti fino alle malattie fungine, spesso legati proprio all’errata manutenzione o alle cure inadeguate. Le annaffiature devono essere regolari e abbondanti nel periodo estivo e in aggiunta, se la temperatura è piuttosto alta, occorrerà nebulizzare le foglie per mantenerle idratate; la concimazione si effettua con un fertilizzante liquido specifico per pianta verdi da interno, ricco di azoto e fosforo, 3 volte l’anno. Anche il terreno per il rinvaso (il trapianto è sconsigliato) deve essere scelto con cura e presentarsi di buona qualità, non troppo leggero, molto organico, torboso. La cimatura e la potatura, entrambe da realizzarsi in primavera, aiutano la pianta di croton a mantenere la propria forma ordinata. Infine, la riproduzione può avvenire per talea di ramo o margotta.
L’altezza della pianta di croton è variabile da 20-30 cm, sino a un massimo di 150-160 cm a seconda delle varietà. Le foglie hanno forma oblunga-allungata, con o senza lobi, ovale o nastriforme a seconda delle varietà; sono carnose o coriacee, di colore variabile dal verde-giallo sino al rosso e si presentano inserite su fusticini verticali mediante robusti piccioli. Come altre piante da interni (potos, dracena, dieffenbachia, kentia, felce) anche il croton, seppur in misura inferiore rispetto alle altre specie, si può considerare una pianta antinquinamento per la casa, ossia svolge una funzione ecologica depurativa dell’aria, in quanto risulta particolarmente efficace nell’azione di rimozione dall’ambiente di vapori chimici nocivi, quali ad esempio benzene, formaldeide e tricloroetilene che provengono da vernici, carte da parati, mobili e complementi di arredo in plastica: tale azione di purificazione dell’aria che si respira è ovviamente tanto più intensa ed efficace quanto più vigorosa e sana è la pianta.
Fioritura
La fioritura del croton si verifica generalmente nel periodo estivo, ma sporadicamente nel nostro Paese e solo per alcune specie di buona dimensione, manifestandosi con l’emissione di infiorescenze a racemo, apicali e di colore bianco-giallastro.
Commestibilità
Riproduzione
Il croton si moltiplica tramite talea di ramo lunga 10-14 centimetri, dotata di circa 4 foglie (che vanno spuntate), da prelevare nella tarda primavera e da far radicare in un composto formato per metà da sabbia e per metà da terriccio universale per piante da interno finemente setacciato.
I singoli vasetti vanno mantenuti alla temperatura di circa 22-24°C.
In alternativa si può moltiplicare il croton anche tramite margotta estiva, incidendo la porzione di fusto posto a circa due terzi di altezza dell’intero stelo: tale pratica è molto diffusa per quegli esemplari che hanno subìto perdita completa di foglie dalle parti basali.
Informazioni e curiosità
Le più diffuse varietà di codiaeum variegatum, che si differenziano per la forma e la colorazione del fogliame, sono:
- “Norma” e “Petra”: foglie grandi e ovali; quelle giovani, poste nella parte alta della pianta, sono verdi con evidenti screziature gialle che delimitano le nervature; quelle più vecchie, basali, sono verde scuro, con estese aree rossastre.
- “Goldfinger” e “Gold Star”: foglie strette quasi nastriformi, con fondo verde e maculature giallo limone.
- “Gold Sun”: foglie ovali, verde chiaro con chiazze giallo limone.
- “Sunny Star”: foglie lanceolate, quasi completamente giallo oro, con zone apicali verde scuro.
- “Pictum”: ha l’aspetto di un alberello, colonnare e frondoso, alto sino a 140-150 cm; presenta foglie nastriformi verde scuro, picchiettate di macchie gialle.
Le specie di croton meno diffuse sono invece:
- Codiaeum aucubaefolia: ha aspetto arbustivo e con l’età i fusti lignificano, sino a raggiungere diametri di 3-5 centimetri; le foglie, che richiamano per forma quelle dell’aucuba, sono quasi completamente verdi con rare macchie gialle.
- Codiaeum bogoriense: ha aspetto cespuglioso e foglie ovali verde scuro, con strisce gialle.
Coltivazione
Per la sua delicatezza, il croton in Italia può crescere esclusivamente in vaso.
Collocazione
Nel nostro Paese, la presenza all’aperto del croton è consentita solamente nelle zone più calde del Meridione, mentre altrove deve rimanere costantemente in luogo protetto, con la sola esclusione del periodo estivo, quando può temporaneamente essere collocato all’aria aperta, in zona solo leggermente ombreggiata. In caso di dubbio, si consiglia di considerare e trattare la pianta come una specie d’appartamento.
Concimazione
La pianta di croton è mediamente esigente per quanto riguarda l’apporto di fertilizzanti. Una concimazione con un fertilizzante liquido, specifico per piante verdi da interno a base principalmente di azoto e fosforo, eseguita due volte in primavera (marzo e aprile) e una volta in autunno (settembre-ottobre) stimola una regolare produzione di foglie e permette di mantenerle brillanti e intensamente colorate.
Le concimazioni non servono, anzi possono essere dannose, nei periodi più freddi e più caldi dell’anno.
Esposizione
Il croton non tollera i luoghi ombreggiati, anche solo parzialmente, e necessita di una costante e buona luminosità: la luce, soprattutto d’estate, deve essere uniformemente diffusa attorno al fogliame e non deve provenire da un unico punto, pena il ripiegamento della chioma e la comparsa di scottature o bruciature sulle foglie più giovani. Una buona luminosità è fondamentale per mantenere la tipica colorazione giallo-rossa delle foglie, che, al contrario, verrebbe penalizzata da esposizioni, anche limitate nel tempo, all’ombra.
Annaffiatura
Il croton richiede un’irrigazione frequente e abbondante quasi esclusivamente nel periodo estivo, quando il terriccio deve essere mantenuto uniformemente umido nei primi 4-5 centimetri, seppur non intriso di acqua.
L’acqua distribuita va ridotta di circa un terzo in autunno-inverno, stagioni durante le quali i rischi di insorgenza di marciumi radicali per eccesso di acqua sono più elevati. Al fine di evitare tale danno, è pertanto indispensabile eliminare sempre l’acqua che ristagna nel sottovaso.
In estate, se la temperatura supera per lungo tempo i 25-28°C, risulta opportuno spruzzare quotidianamente acqua sulle foglie per rinfrescarle e idratarle: questo intervento mantiene elevato il ritmo di fotosintesi e riduce il fenomeno delle punte e dei margini secchi.
Potatura
Il croton può essere sottoposto sia a cimatura, sia a potatura vera e propria. La prima si effettua all’inizio della primavera e consiste nell’asportazione sia degli apici vegetativi, in modo da consentire alla pianta uno sviluppo non solo in altezza, sia dei rami laterali. La potatura, da farsi sempre a inizio primavera, prevede il taglio dei rami all’altezza quasi del terreno tamponando le “ferite” con carbone in polvere. Questa operazione permette al croton di crescere in maniera più ordinata e armoniosa.
Trapianto
Il croton è pianta mediamente longeva, che può vivere in appartamento sino a 10-15 anni: ogni 3-4 anni, se si è mantenuto in ottime condizioni di vigore e la crescita non rallenta, in estate è opportuno procedere ad un nuovo rinvaso. L’alternativa al rinvaso è rappresentata non dal trapianto, bensì dal rinnovo, ogni due anni circa, dello strato superficiale di terriccio.
Per effettuare tali rinvasi o rinnovi parziali di substrato, va usato un terriccio di buona qualità, non troppo leggero, molto organico, torboso, con un’abbondante presenza di foglie. Quello ideale è così costituito: 30% terriccio universale per piante d’appartamento; 50% terra di foglie di bosco, anche macinate in modo grossolano; 20% sabbia di fiume.
Ubicazione stagionale
Originario di regioni equatoriali o tropicali, il croton è molto esigente per quanto riguarda le temperature. La temperatura ottimale, per un costante e rigoglioso sviluppo della pianta, oscilla tra i 22 e i 25°C. Non sopporta gli sbalzi di temperatura e soprattutto le correnti d’aria che entrano negli appartamenti durante i mesi autunno-invernali. I danni da freddo si evidenziano con una iniziale decolorazione uniforme delle foglie, che rapidamente si distaccano dai fusticini, lasciando spesso quasi totalmente defogliata l’intera pianta.
Successivamente a quelli fogliari, si possono avere anche danni alle radici, che facilmente marciscono, compromettendo ogni possibilità di recupero.
Piante che hanno subìto danni da freddo vanno portate al più presto in zone calde (ma non accanto a sorgenti dirette di calore, quali i termosifoni) e leggermente potate, in attesa che il ripristino delle ottimali condizioni termiche permetta un ricaccio vegetativo.
Solo in primavera e in estate il croton può stare all’aperto, ma attenzione agli intensi raggi diretti delle ore più calde.
Bonsai
Il croton si presta ad essere coltivato come bonsai ed è molto decorativo per via delle bellissime e coloratissime foglie.
Malattia e cure
Il croton è soggetto a molteplici problemi e malattie.
Cocciniglia cotonosa, tripidi e afidi vanno debellati tempestivamente ricorrendo a insetticidi generici, o più specifici, alla prima comparsa degli attacchi; contro le cocciniglie impiegare oli minerali che ricoprono gli insetti e li soffocano. Nel caso di forte infestazione eliminare le porzioni più colpite.
Gli attacchi di questi ospiti indesiderati sono generalmente più frequenti in piante indebolite (poco concimate o mantenute in vasi troppo piccoli).
L’infestazione più seria, quella ad opera degli acari, si può verificare durante i periodi molto caldi e secchi. In questo caso, sulle pagine fogliari superiori, specialmente in quelle più giovani, si notano punteggiature argentate o brune e fitte ragnatele; le foglie appaiono deformate e arricciate, imbruniscono e, nei casi più gravi, si distaccano dai piccioli.
Per prevenire il problema è indispensabile eliminare le condizioni che favoriscono lo sviluppo del parassita: quindi, è importante bagnare adeguatamente il terreno e distribuire acqua anche sulle foglie, oltre che acquistare piante sane e robuste. Se la piana si ammala si intervenga con prodotti chimici specifici (acaricidi).
Per quanto riguarda le malattie fungine, sul croton possono comparire macchie fogliari (ai margini o al centro delle foglie si manifestano delle macchie di forma tondeggiante, di dimensione variabile – da 2-3 mm a 1-2 cm – di colore bruno-nerastro) o manifestarsi il marciume del colletto e delle radici (l’eccesso di acqua, specialmente nelle giovani piante, causa il rammollimento e il deperimento di tali zone, che, una volta lesionate, possono determinare l’afflosciamento a terra dell’intera pianta). In questi casi bisogna intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame o più specifici, per piante d’appartamento. A livello preventivo evitare:
- l’eccesso di acqua nel terriccio e il ristagno di acqua nei sottovasi;
- la scarsa ventilazione, quindi elevato tasso di umidità sulle parti verdi;
- l’eccesso di concimazione con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi);
- il contatto con piante malate, anche di genere diverso.