- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Il doronicum cresce e fiorisce preferibilmente in piena terra, anche allo stato spontaneo.
- Il doronicum non teme le basse temperature, quindi cresce senza problemi anche in zone montagnose.
- I doronicum sono “margherite” dalla colorazione gialla intensa dei petali.
- Il doronicum ha bisogno di una posizione soleggiata per fiorire.
- Doronicum orientale “Little Leo”.
- Il doronicum fiorisce durante la primavera e l’estate.
Il genere doronicum è composto da circa trenta specie, cui devono essere aggiunte le varietà orticole oggi coltivate. Sono tutte piante erbacee perenni, rustiche, rizomatose originarie dell’Europa e dell’Asia.
Il doronicum si riproduce per semina o per divisione dei cespi. Si tratta di una pianta da esterno coltivabile preferibilmente in piena terra (anche se è possibile farla crescere in vasi adeguati, profondi e capienti), che non va annaffiata se non a seguito di prolungati periodi di siccità e non necessita nemmeno di potatura. Il terreno ideale per il trapianto deve essere fresco, soffice e umido (assolutamente non secco, né povero di nutrienti), mantenuto fertile con una concimazione a base di letame maturo o concimi organici all’inizio della primavera. L’esposizione soleggiata, o solo parzialmente ombreggiata, garantisce una fioritura copiosa in primavera-estate. La pianta non teme il freddo invernale, ma può essere attaccata da afidi oppure malattie fungine e marciumi radicali: queste ultime due problematiche si possono prevenire con un efficiente drenaggio del terreno.
I fiori di doronicum sono simili a margherite gialle (come doronicum orientale ‘Little Leo’) col disco centrale di colore più intenso, di dimensioni e intensità del colore variabili, portate su fusti sottili e semplici, o scarsamente ramificati, la cui altezza può variare dai 20 cm del doronicum cordatum (ideale per i giardini rocciosi), ai 60 cm del doronicum plantagineum (il più conosciuto), fino al metro del doronicum pardalianches (conosciuto anche come doronico medicinale). Nel capolino sono presenti sia fiori ligulati, sia tubulosi in rapporto variabile. Nelle specie presenti nel nostro paese allo stato spontaneo, le foglie sono alterne, di colore verde brillante, ovali o cuoriformi, dal margine ondulato, molto decorative.
Da sempre i doronicum si usano per creare grandi macchie di colore in giardino formate da almeno 20 esemplari.
Fioritura
Il doronicum ha fioritura primaverile-estiva.
Commestibilità
Riproduzione
Il doronicum si può moltiplicare sia per semina sia per divisione dei cespi. Quest’ultima si effettua in primavera prima della fioritura o in autunno. I rizomi prelevati devono essere posti a dimora subito in un terreno mantenuto umido con annaffiature frequenti, ma moderate.
La semina si esegue nel mese di aprile, direttamente sul terreno dopo aver miscelato i semi con un buon terriccio da semina; in alternativa si può anche seminare in autunno in vaso e poi trapiantare i doronicum in piena terra a primavera.
Semi
I semi di doronicum sono degli acheni con pappo (appendice piumosa e leggera) di forma oblunga con dei solchi o nervi longitudinali (da 5 a 10).
Informazioni e curiosità
Al momento dell’acquisto di un esemplare di doronicum, preferire piante robuste e non filate, senza radici che fuoriescono dai fori di fondo del vaso.
Coltivazione
Il doronicum cresce principalmente in piena terra, ma si può far crescere anche in vaso a patto che il contenitore sia profondo e molto capiente.
Collocazione
Il doronicum è pianta da esterno.
Concimazione
Per eseguire la concimazione del doronicum, interrare a fianco della pianta letame maturo, o concimi organici pronti, all’inizio della primavera.
Esposizione
L’umidità del terreno e un’esposizione soleggiata o solo parzialmente in ombra garantiscono fioriture abbondanti e prolungate della pianta di doronicum. Quando l’ombra è troppo profonda non si pregiudica lo sviluppo della pianta, bensì la fioritura.
Annaffiatura
I doronicum non richiedono altra acqua oltre a quella piovana, ma è bene intervenire con le annaffiature in caso di prolungata siccità o temperature molto elevate.
Potatura
Il doronicum non necessita di potatura; basta solo eliminare i capolini sfioriti in modo da favorire l’emissione di nuovi getti.
Trapianto
I doronicum prediligono terreni freschi e umidi, ma senza ristagni, fertili, soffici e ricchi di sostanza organica, anche se in realtà sono molto adattabili. L’unico limite al trapianto è il terreno povero e/o secco.
Per quanto riguarda il rinvaso, questo va effettuato in autunno, quando lo spazio del contenitore viene occupato completamente dai rizomi e dalle radici, trasferendo la pianta in un vaso più grande con del nuovo terriccio.
Ubicazione stagionale
Il doronicum può stare all’esterno tutto l’anno: sopporta il freddo invernale meglio del caldo estivo (sa resistere anche a temperature sotto lo zero) e si può quindi coltivare con successo anche in montagna. Dato che le giovani piante possono soffrire gli sbalzi termici è consigliabile, nel corso dell’inverno, pacciamare il rizoma con un generoso strato di terricciato di letame.
Malattia e cure
Malattie fungine e marciumi radicali nelle piante di doronicum sono causate da un’eccessiva umidità del terreno. Evitare quindi di annaffiare eccessivamente la pianta.
In caso di presenza di afidi, si possono trattare i doronicum con prodotti naturali come preparati a base di aglio fatto bollire in acqua, o con sapone di Marsiglia sciolto in acqua, da vaporizzare sulle piante.