- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- In foto, il celebre tronchetto della felicità coltivato in piena terra.
- La dracena, nel nostro Paese, va coltivata in vaso e trattata come pianta da interni.
- In foto, la dracena reflexa variegata.
- La dracena è una pianta decorativa per lo splendido fogliame, poiché la fioritura non sempre è garantita nel nostro Paese.
- Il tronchetto della felicità (foto) è senza dubbio la specie più conosciuta di dracena.
- In foto, lussureggianti esempi di dracaena reflexa.
- Dracaena sanderiana o, più comunemente, lucky bamboo.
- In foto si possono ammirare i bellissimi colori di dracaena marginata.
Il genere dracaena, ricco di circa 150 specie anche molto diverse fra loro per la forma e il colore delle foglie (verde, rosse, gialle, bianche), è originario dell’Africa Orientale. Appartiene alla famiglia delle agavaceae e, per quanto riguarda le specie coltivate come piante d’appartamento, esistono sostanzialmente due gruppi: il primo con le foglie riunite a ciuffi e il fusto nudo, cui appartiene la dracaena fragrans (o deremensis), conosciuto come tronchetto della felicità, e il secondo gruppo con le foglie presenti su tutto il fusto, cui appartiene dracaena surculosa.
Del tronchetto della felicità esistono numerose varietà con foglie di colore, dimensioni e portamento diverso. Sappiamo che è una pianta capace di resistere a condizioni difficili e che fiorisce molto di rado quando coltivata in vaso nei nostri climi e nelle nostre case (l’infiorescenza a spiga, comunque, con tanti fiori riuniti a gruppi, bianchi, dai lunghi boccioli striati, è gradevolmente profumata). Meno diffusa, e conosciuta come la pianta a pois, è la dracaena surculosa: ha fusti sottili e foglie color verde chiaro a macchie gialle che, con la maturità, diventano verde scuro e bianche. L’infiorescenza, rarissima, è a forma di sfera stellata, così inconsueta da destare grande meraviglia.
La dracena è in grado di dare grandi soddisfazioni anche a chi non ha il pollice verde perché, oltre al pregio estetico e al valore ornamentale, è estremamente adattabile ai luoghi chiusi: la pianta, infatti, resiste bene a temperature anche medio-basse (comunque non al di sotto dei 12-14°C), che invece farebbero soffrire altre piante d’appartamento, tollera condizioni di ridotta luminosità e non risulta particolarmente esigente per quanto riguarda le concimazioni (basta somministrare un fertilizzante liquido, specifico per piante verdi da interno, a base principalmente di azoto, due volte in primavera e due volte in autunno). Inoltre è facilmente reperibile e generalmente poco costosa. Tra le varietà più apprezzate c’è la dracaena reflexa variegata, ben nota per la sua resistenza che la rende quasi indistruttibile.
Entrando più nel merito della coltivazione della dracena, possiamo dire che la pianta richiede un ambiente in penombra, o comunque lontano dalla luce diretta del sole (quindi distante da finestre in casa, oppure sotto la chioma di altri alberi all’esterno), per evitare scottature sulle foglie. Si preferisca, per il rinvaso o il rinnovo parziale del substrato, un terriccio di buona qualità, non troppo leggero, organico, torboso, con una discreta presenza di foglie. Le annaffiature della dracena devono essere eseguite con regolarità e costanza, ma senza eccessi: è importante mantenere il terriccio leggermente umido, evitando i ristagni d’acqua, mentre durante l’inverno, le bagnature vanno ridotte sensibilmente per adattarsi al rallentamento della crescita. L’eliminazione delle foglie secche o danneggiate è un’operazione di manutenzione ordinaria che contribuisce a mantenere la pianta in salute e a migliorarne l’estetica complessiva; inoltre, una leggera potatura, tramite l’accorciamento dei ciuffi terminali, si rivela utile per controllare e contenere l’altezza della pianta. La riproduzione della dracena avviene per margotta o talea, mentre le malattie che possono colpirla sono spesso legate a problemi di annaffiatura o di esposizione: tra le più comuni si segnalano il marciume radicale e le macchie fogliari, causati da un eccesso di umidità, e gli attacchi di parassiti come cocciniglie, afidi e tripidi. Attenzione anche alle temperature: la dracena è pianta piuttosto sensibile al freddo e vegeta al meglio tra i 20 e i 24°C. In inverno, occorre evitare le correnti d’aria in casa e nebulizzare le foglie per mantenerle idratate in caso di aria secca (condizione frequente con il riscaldamento acceso); in primavera ed estate la dracena può essere spostata all’esterno, ma in una zona umida e sempre al riparo dell’ombra di altre piante. Anche in questo periodo, soprattutto se la temperatura sale oltre i 27°C, si rende opportuna la nebulizzazione delle foglie per evitare che le punte secchino.
Fioritura
In natura la dracena fiorisce tra la primavera e l’estate, ma è molto raro che questo si verifichi nelle piante coltivate in vaso nel nostro Paese.
Commestibilità
Riproduzione
La riproduzione della dracena si esegue mediante la tecnica della margotta, in periodo estivo, oppure tramite la talea di ramo con foglie in primavera; in entrambi i casi l’asportazione della porzione che costituirà la nuova pianta favorisce lo sviluppo dei germogli laterali dal punto di taglio, trasformando così la pianta madre, qualora fosse a fusto unico, in un alberello ramificato.
Semi
I semi di dracena hanno dimensioni medio-piccole, sono rotondi o leggermente ovali, e presentano una superficie liscia. Il colore può variare dal marrone chiaro al marrone scuro. Sono relativamente duri al tatto, il che li protegge durante il processo di germinazione.
Informazioni e curiosità
Una specie molto decorativa, e celeberrima, di dracena è dracaena deremensis o fragrans, comunemente nota come “tronchetto della felicità”. Appartenente alla famiglia delle agavaceae, è originaria delle foreste tropicali dell’Africa Centrale ed è stata introdotta per la prima volta in Europa nella seconda metà del XVII secolo.
La pianta presenta uno sviluppo cespuglioso-arbustivo: in vaso raggiunge un’altezza variabile da 1 a 3 metri a seconda delle varietà.
Le foglie sono lineari, lunghe fino a 50-60 centimetri, larghe all’incirca 5-6 centimetri, lucenti, di colore verde scuro, in alcune varietà dotate di variegature bianco-giallastre.
Gli esemplari adulti (7-8 anni), che spesso presentano fusti semilegnosi, e in alcuni casi anche ramificati, possono produrre durante l’estate piccoli fiori raggruppati in infiorescenze, di colore bianco-crema.
Le varietà più diffuse di dracaena deremensis sono:
- “Warneckei”: ha foglie verde scuro dotate di striature sottili biancastre ai margini. In appartamento può raggiungere anche i 3 metri di altezza, assumendo l’aspetto di un alberello con fusti ramificati e lignificati, privi di foglie nella parte basale.
- “White Stripe”: è pianta di media taglia, a fusto unico, con foglie di colore verde brillante dotate di striature bianche. È una delle varietà più vendute.
- “Compacta”: ha dimensioni più ridotte delle precedenti, raggiungendo un’altezza massima di circa un metro; cresce più lentamente ed è decisamente meno esigente in fatto di cure. Presenta foglie verdi, oppure verdi con striature biancastre.
- “Lemon Lime”: le foglie sono verdi con larghe striature giallastre lungo i margini; è più sensibile alle basse temperature rispetto alle altre varietà.
- “Janet Craig”: di piccola-media taglia, presenta foglie di colore verde scuro senza variegature.
Coltivazione
La dracena si coltiva in vaso.
Collocazione
La dracena è una pianta d’appartamento.
Concimazione
La dracena non è particolarmente esigente per quanto riguarda l’apporto di fertilizzanti. Per favorire un regolare sviluppo vegetativo, è consigliabile somministrare un fertilizzante liquido, specifico per piante verdi da interno, a base principalmente di azoto, due volte in primavera (marzo e aprile) e due volte in autunno (settembre e ottobre). Non concimare mai in inverno e durante i mesi più caldi dell’anno.
Esposizione
All’interno la dracena predilige posizioni in penombra e luce indiretta e non tollera l’insolazione diretta: è opportuno pertanto collocarla ad una buona distanza da una finestra. In estate può essere spostata all’aperto, purché sia mantenuta all’ombra di altre piante.
Annaffiatura
La dracena richiede irrigazione costante, anche se non abbondante. Soprattutto in primavera e in estate, il terriccio deve essere mantenuto uniformemente umido nei primi 4-5 centimetri, ma non intriso di acqua; è importante eliminare l’acqua che ristagna nel sottovaso, poiché potrebbe causare la formazione di marciumi radicali generati da funghi.
In autunno-inverno le irrigazioni vanno ridotte di circa il 50%.
Potatura
La potatura si effettua solo se la dracena cresce troppo: l’accorciamento dei ciuffi terminali diventa, infatti, un intervento necessario quando la pianta raggiunge uno sviluppo non più compatibile con le dimensioni dell’ambiente e va eseguita in tarda primavera-inizio estate; a seguito dei tagli viene stimolata un’abbondante ramificazione laterale.
Trapianto
Dato che il trapianto in piena terra è da evitare nel nostro Paese, per gli eventuali rinvasi o rinnovi parziali di substrato della dracena, è opportuno usare un terriccio di buona qualità, non troppo leggero, organico, torboso, con una discreta presenza di foglie. Quello ideale è così costituito: 50% terriccio universale per piante d’appartamento; 30% terra di foglie o terra d’erica; 20% sabbia silicea.
Ogni 2-3 anni, se la pianta è in ottime condizioni di vigore e la crescita non rallenta, è opportuno procedere ad un nuovo rinvaso, operando in primavera: per tale scopo utilizzare un vaso capiente, e generalmente più fondo che largo, visto il grande sviluppo verticale dell’apparato radicale. Come anticipato, l’alternativa al rinvaso è rappresentata dal rinnovo, ogni due anni circa, dello strato superficiale del terriccio.
Ubicazione stagionale
La temperatura ottimale, per un costante e rigoglioso sviluppo della dracena, oscilla tra i 20 e i 24°C; durante il periodo autunno-invernale tollera, ma solo per brevi periodi (alcuni giorni), anche temperature attorno ai 12-14°C.
Sopporta bene modesti sbalzi di temperatura, ma può essere rovinata dalle correnti d’aria molto fredda che entrano negli appartamenti durante i mesi invernali.
In estate la pianta può essere trasferita all’aria aperta e collocata in una posizione semi-ombreggiata e, soprattutto, umida: magari al riparo della chioma di un grande albero o in un angolo del giardino particolarmente lussureggiante. Se la temperatura supera a lungo i 25-27°C è opportuno spruzzare quotidianamente acqua sulle foglie per rinfrescarle: questo intervento mantiene elevato il ritmo di fotosintesi e riduce il fenomeno delle punte secche.
La nebulizzazione del fogliame andrebbe effettuata anche quando la pianta è in casa, durante il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento, quindi in presenza di aria secca.
Malattia e cure
La dracena è pianta rustica e molto resistente alle avversità parassitarie. Tuttavia, può essere attaccata da alcuni insetti quali afidi, tripidi e cocciniglia cotonosa. Per curare la pianta intervenire tempestivamente con insetticidi generici, o più specifici, alla prima comparsa degli attacchi; contro le cocciniglie impiegare oli minerali che ricoprono gli insetti e li soffocano. Nel caso di forte infestazione, eliminare le porzioni più colpite. Si tenga presente che le infestazioni sono generalmente più frequenti in piante indebolite (poco concimate, mantenute in vasi troppo piccoli).
La dracena può anche essere colpita da funghi che determinano la comparsa di macchie fogliari e marciume del colletto e delle radici (causato dall’eccesso di acqua).
Per contrastare questi problemi bisogna trattare immediatamente la pianta con anticrittogamici a base di rame o più specifici (a base di penconazolo) per piante d’appartamento.
A livello preventivo evitare:
- l’eccesso di acqua nel terriccio e ristagno di acqua nei sottovasi;
- la scarsa ventilazione, quindi elevato tasso di umidità sulle parti verdi;
- l’eccesso di concimazione con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi);
- il contatto con piante malate, anche di genere diverso.