Euforbia o euphorbia

Euphorbia

Euforbia o euphorbia

  • In foto, una piantina di Euphorbia milii.
  • Euforbia della varietà obesa, appartenente al novero delle piante grasse.
  • Le piante del genere euforbia sono così diverse tra loro da non sembrare, spesso, neanche imparentate.
  • Euphorbia milii, con bellissimi fiori di colore rosa intenso.
  • Euphorbia obesa può essere coltivata in vaso come qualsiasi altra succulenta.
  • Euphorbia characias crea cespugli sempreverdi molto ornamentali e fiorisce verso fine primavera fino a luglio.
  • In foto, un dettaglio ravvicinato dell'infiorescenza di Euphorbia characias.
  • In foto, un esemplare di Euphorbia myrsinites.
  • In foto, una piantina di Euphorbia milii.
  • Euforbia della varietà obesa, appartenente al novero delle piante grasse.
  • Le piante del genere euforbia sono così diverse tra loro da non sembrare, spesso, neanche imparentate.
  • Euphorbia milii, con bellissimi fiori di colore rosa intenso.
  • Euphorbia obesa può essere coltivata in vaso come qualsiasi altra succulenta.
  • Euphorbia characias crea cespugli sempreverdi molto ornamentali e fiorisce verso fine primavera fino a luglio.
  • In foto, un dettaglio ravvicinato dell’infiorescenza di Euphorbia characias.
  • In foto, un esemplare di Euphorbia myrsinites.

Sono pochi i generi botanici ricchi di specie tanto diversificate tra loro per portamento, dimensione, forma e adattabilità ai differenti ambienti, quanto il genere Euphorbia: appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, esso comprende circa duemila specie, erbacee e arbustive, sempreverdi o caducifoglie, annuali o perenni, diffuse nelle più diverse aree geografiche e climatiche del continente. Una cinquantina di specie è presente nella flora spontanea della nostra penisola, soprattutto nelle regioni centro-meridionali.

Partendo da una tale premessa, è facilmente intuibile quanto possa essere complesso fare un discorso generico sulle esigenze colturali delle piante di euphorbia, ma tenteremo comunque: le piante di euforbia si moltiplicano per divisione dei cespi o talea di fusto, in qualche caso anche tramite semina; si tratta sia di specie d’appartamento sia da esterno, sia da crescita in vaso sia in piena terra, poiché si dimostrano più o meno resistenti alle basse temperature a seconda della varietà. Anche in termini di concimazione e annaffiature le richieste sono molto diverse: le euphorbie appartenenti al gruppo delle piante grasse sono le più esigenti relativamente alle fertilizzazioni, che devono essere fornite un paio di volte all’anno, ricorrendo a concimi in granuli ricchi di azoto e fosforo, mentre le annaffiature in genere non devono mai essere abbondanti, dal momento che le piante di euphorbia tendono a mal tollerare i ristagni. Per quanto riguarda l’esposizione, l’euphorbia, di solito, necessita di una stanza molto luminosa se in casa o di una posizione parzialmente ombreggiata all’esterno, mentre per quanto riguarda l’eventuale trapianto e il tipo di substrato più indicato allo scopo, è indispensabile informarsi presso il rivenditore perché non tutte le piante di euphorbia possono crescere in giardino e la natura del terriccio ideale di coltivazione varia notevolmente tra le euforbie succulente e quelle da esterno. La potatura può essere un’esigenza periodica, per incentivare una crescita più rigogliosa, oppure limitarsi all’asportazione dei fiori secchi nel caso delle piante grasse.

Di altezza variabile da 20-30 centimetri sino a 12-15 metri nei luoghi di origine, le euphorbie hanno foglie semplici, oblunghe, lanceolate o poligonali, spesso inserite in maniera spiralata oppure opposta sui fusti. I fiori sono per lo più di ridotta dimensione, semplici, riuniti in una particolare infiorescenza definita ciazio, circondata da brattee verdi o colorate (di rosso, rosa o bianco nelle stelle di Natale).

I frutti sono capsule di piccola dimensione. Gli apparati radicali appaiono rizomatosi o fascicolati e generalmente poco espansi e poco allungati. Oltre alla più classica stella di Natale, Euphorbia pulcherrima, è possibile distinguere tra succulente (ad esempio Euphorbia obesa) ed euforbie da esterno. Le euphorbie appartenenti al gruppo botanico delle succulente vanno coltivate in un substrato sabbioso, mediamente fertile, ben drenante e poste, negli ambienti interni, nei punti di maggior luminosità e meglio areati, a temperature non inferiori ai 15-17°C. Quelle da esterno sono rappresentate da specie molto frugali, alte da 20-30 cm sino a 100-120 cm, impiegate quali tappezzanti, coprisuolo o per aiuole in associazione con altre specie erbacee. Vogliono ambienti soleggiati, o solo parzialmente ombreggiati, e terreni mediamente fertili, freschi, anche marginali e poco profondi, e sempre, ad eccezione della Euphorbia palustris, ben drenati, dal momento che è l’eccesso di acqua nel terreno la causa principale di malattie (marciumi radicali) che colpiscono queste piante. Infatti, a parte la stella di Natale, pianta molto sensibile alle infestazioni da parte di insetti insetti, acari e agli attacchi di patogeni fungini fogliari, le euphorbie sono generalmente poco colpite da avversità parassitarie. 

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il periodo di fioritura è estremamente variabile a seconda della specie di euphorbia (per esempio l’euphorbia milii può fiorire tutto l’anno). In generale, comunque, va da novembre ad aprile.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Le piante di euphorbia si moltiplicano, in periodo primaverile-estivo, sia per divisione dei cespi, sia per talea di fusto (nel caso delle piante grasse a fusto allungato); alcune specie di euphorbia da esterno possono essere facilmente propagate anche tramite seme.

Semi

I semi di euphorbia, piccoli e spesso leggermente irregolari, sono contenuti in capsule che si aprono al momento della maturazione.

Informazioni e curiosità

Caratteristica comune a tutte le piante del genere Euphorbia, è la presenza, nelle strutture vegetative aeree, di un lattice biancastro, più o meno vischioso, dal notevole potere caustico e irritante, in grado di causare lesioni dolorose sulla pelle e sulle mucose di bocca, naso e, soprattutto, occhi, dove i danni possono assumere particolare gravità. L’ingestione del lattice può provocare avvelenamento.
La produzione di questo lattice, ricco di terpeni, composti chimici altamente irritanti, rappresenta un meccanismo evolutivo di difesa e di sopravvivenza delle piante di euforbia nei confronti degli animali erbivori, inclini a cibarsene.
Le piante di euphorbia, seppur di grande pregio ornamentale, sono da considerarsi quindi, a causa del lattice, piante tossiche e addirittura velenose, e devono pertanto essere trattate e gestite con particolare attenzione e prudenza.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Data la vastità del genere, che comprende arbusti, alberi, piante erbacee, grasse e rampicanti, l’euphorbia si può coltivare sia in vaso sia in piena terra a seconda della varietà.

Collocazione

InternoEsterno

Tutte le piante di euphorbia nei luoghi di origine vivono all’aperto. In Italia alcune specie sono rustiche e crescono solo all’aperto, altre hanno bisogno di temperature minime costantemente superiori ai 12-14°C, quindi possono essere considerate piante da interno nella maggior parte del territorio. Tra queste, l’euphorbia più rappresentativa è la ben nota stella di Natale, ma anche alcune tra le più comuni e diffuse succulente rientrano nel gruppo delle piante d’appartamento.

Concimazione

Le piante di euphorbia appartenenti al gruppo delle piante grasse sono le più esigenti relativamente alle concimazioni, che devono essere fornite un paio di volte all’anno (inizio primavera, metà estate), utilizzando concimi in granuli ricchi in azoto e fosforo, mentre per quelle da bordura o tappezzanti da esterno, è generalmente sufficiente una concimazione a metà primavera con concimi granulari bilanciati.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

L’euphorbia, di solito, ha bisogno di una stanza ben luminosa se in casa o di una posizione parzialmente ombreggiata all’esterno. Non mancano comunque varietà tipicamente da esterno che richiedono il pieno sole (fa eccezione Euphorbia amygdaloides, adatta ad ambienti poco luminosi e usata, ad esempio, come tappezzante al di sotto della chioma di grandi alberi).

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Le annaffiature dell’euphorbia vanno valutate a seconda delle diverse varietà. In generale, le piante non necessitano di bagnature abbondanti ma comunque regolari.
La regola per non sbagliare è quella di attendere che il terreno asciughi completamente tra un’irrigazione e l’altra. L’euphorbia, infatti, non gradisce i ristagni, ed è quindi necessario avere l’accortezza, per le piante in contenitore, di svuotare il sottovaso dopo la scolatura dell’acqua in eccesso.

Potatura

Alcune varietà di euphorbia necessitano di potature periodiche per incentivare la ripresa vegetativa nella stagione successiva.
Quelle che presentano steli a portamento eretto vanno sfoltite durante la primavera, recidendo alla base i rami che sostenevano le infiorescenze e tagliando gli altri a un terzo della loro lunghezza complessiva.
Nelle varietà succulente, basta solo eliminare i fiori essiccati in modo che non sottraggano inutilmente sostanze nutritive alla pianta. Infine, le specie simili ai cactus non necessitano di potature.

Trapianto

Non tutte le piante di euphorbia sono indicate per il trapianto e la crescita in piena terra e anche le regole di coltivazione variano a seconda delle diverse specie:

  • Le succulente (da interno)
    Le piante di euphorbia appartenenti al gruppo botanico delle succulente vanno coltivate in substrato sabbioso, mediamente fertile, ben drenante e poste, negli ambienti interni, nei punti di maggior luminosità e meglio areati, a temperature non inferiori ai 15-17°C. Le più note di questa categoria sono: Euphorbia milii, Euphorbia fulgens, Euphorbia tetragona, Euphorbia polyacantha, Euphorbia obesa.
  • Euphorbie da esterno
    Sono rappresentate da specie molto frugali, alte da 20-30 cm sino a 100-120 cm, impiegate quali tappezzanti, coprisuolo o per aiuole in associazione con altre specie erbacee. Vogliono ambienti soleggiati o solo parzialmente ombreggiati e terreni mediamente fertili, freschi, anche marginali e poco profondi, e sempre, ad eccezione di Euphorbia palustris, ben drenati, dal momento che è l’eccesso di acqua nel terreno la causa principale di malattie (marciumi radicali) che colpiscono queste piante. Le altre appartenenti a questo gruppo sono: Euphorbia polychroma, Euphorbia cyparissias, Euphorbia griffithii, Euphorbia myrsinites, Euphorbia mellifera, Euphorbia characias, Euphorbia marginata, Euphorbia amygdaloides.

Infine, Euphorbia pulcherrima (stella di Natale) è una pianta da coltivazione esclusivamente in vaso: solo in questo modo può durare e rifiorire ogni anno.

Ubicazione stagionale

Come per tutte le altre indicazioni di coltivazione, anche l’ubicazione dell’euphorbia varia a seconda della specie: ci sono varietà esclusivamente d’appartamento che possono essere spostate all’esterno solo in alcuni periodi dell’anno (la più volte citata stella di Natale), e altre adatte alla vita in giardino (ad esempio Euphorbia palustris resiste a temperature molto basse: d’inverno dissecca la parte aerea che poi riemerge agli inizi delle primavera).

Malattia e cure

Ad eccezione della stella di Natale, pianta molto sensibile ad insetti (afidi), acari e patogeni fungini fogliari, sono poche le avversità parassitarie che colpiscono le piante di euphorbia. Si segnalano marciumi fungini della parte aerea e delle radici in euforbie del gruppo delle piante grasse (generalmente per eccessivo apporto di acqua e mantenimento in ambiente non pienamente luminoso), e maculature fogliari, dovute a patogeni fungini, in euphorbie da esterno. Tali avversità vanno contrastate, in ogni caso, con trattamenti a base di prodotti rameici.

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