- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- In alcune regioni, la fatsia si può trapiantare in piena terra in giardino.
- Le foglie di fatsia sono grandi e di forma palmato-lobata, molto decorative.
- La fatsia ha bisogno di piena luce per crescere rigogliosa.
- In vaso, la fatsia è una bellissima pianta da interno ma occorre rispettare le sue esigenze climatiche affinché si mantenga in salute.
- La fatsia può fiorire in ottobre, ma è raro che capiti nelle piante coltivate in vaso alle nostre latitudini.
- La fatsia presenta foglie di colore verde bottiglia nella pagina superiore e verde più chiaro nella pagina inferiore.
Appartenente alla famiglia delle Araliacee, la fatsia japonica, conosciuta anche come aralia japonica o aralia sieboldii, è una pianta sempreverde originaria dell’Estremo Oriente (Giappone, della Corea del Sud e di Taiwan), dove cresce spontanea all’aperto formando cespugli alti e larghi dai 2 ai 4 metri e mezzo.
Il nome fatsia è una trasposizione in latino del termine “fatsi” che nel giapponese arcaico significava in modo generico “pianta”.
Riproducibile in vari modi (per seme, per talea, per margotta, per divisione dei polloni radicali), la fatsia si può coltivare sia in vaso sia in piena terra, in appartamento o in giardino a seconda delle condizioni climatiche: al Nord va considerata essenzialmente come una pianta d’appartamento, da spostare all’esterno solo durante la bella stagione (se in vaso, la collocazione ideale per tutto l’anno è in scale non riscaldate, in ingressi vetrati, e in tutti i locali dove la temperatura invernale sia compresa fra i 10 ed i 14°C e in estate non si superino i 21°C); al Sud può crescere senza difficoltà anche in aiuole, giardini e terrazzi. Per concimare la fatsia occorre diluire nell’acqua di bagnatura un fertilizzante per piante verdi due volte al mese, seguendo il dosaggio indicato dal produttore, mentre le annaffiature vanno eseguite due/tre volte la settimana in estate e una volta la settimana nel periodo invernale. La potatura va effettuata regolarmente durante la primavera per ridare una forma regolare alla fatsia, mentre l’esposizione deve essere molto luminosa (ma la pianta si adatta anche a stanze scarsamente illuminate). Per quanto riguarda le malattie, la fatsia è colpita principalmente da parassiti quali afidi, cocciniglie, tripidi e ragnetti rossi: in tutti i casi occorre trattare le foglie con un insetticida naturale (come olio di neem). Infine, il terreno ideale per il trapianto deve essere fertile e molto permeabile (meglio mescolare due parti di terriccio grasso con una di sabbia e una di terra di bosco o di foglie).
La fatsia ha l’aspetto di un arbusto a portamento eretto, vigoroso e con rami robusti, spesso accestito alla base. Le foglie sono grandi (da 20 a 40 cm), di forma palmato-lobata con un numero di lobi variabile da sette a nove, a margine intero e ondulato. Lucide e di colore verde scuro, hanno il lato inferiore più chiaro e percorso da venature evidenti chiarissime, tanto che, nel contrasto con il tono deciso della lamina, possono sembrare bianche.
I fiori sono piccoli (circa mezzo centimetro) e di colore bianco latte, riuniti in ombrelle tondeggianti del diametro di 2-4 cm, riunite a loro volta in pannocchie morbide e molto vistose, lunghe da 20 a 40 cm.
Fioritura
I fiori della fatsia compaiono generalmente in ottobre (ma molto raramente sbocciano nelle piante tenute in appartamento).
Commestibilità
Riproduzione
La fatsia si può riprodurre in molti modi: per seme, per talea, per margotta, per divisione dei polloni radicali.
Il metodo più usato è quello per seme e dà buoni risultati purché il seme sia fresco e ben conservato. Si semina a fine inverno in un terriccio sabbioso a una temperatura compresa fra i 10 ed i 15°C. Le giovani piantine si trapiantano in vasetti singoli di 8 cm di diametro e, dopo un secondo rinvaso, saranno pronte nella primavera del secondo anno.
Le talee si prelevano in estate e devono essere trattate con ormoni rizogeni prima di essere poste in un mix di sabbia e torba; la tecnica della margotta si esegue su piante defogliate, mentre la divisione dei polloni radicali si pratica in marzo-aprile.
La percentuale di successo nella radicazione delle talee aumenta in modo sensibile ponendole in un ambiente riscaldato a 25°C, fino a quando le nuove pianticelle avranno mostrato chiari segni di crescita.
Semi
I semi si raccolgono dalle bacche nere (simili a quelle dell’edera) mature della fatsia.
Informazioni e curiosità
Al momento dell’acquisto di un esemplare di fatsia, occorre osservare bene la forma delle foglie perché sotto il nome generico di “aralia” possono essere vendute anche delle “x Fatshedera”, ibrido fra Fatsia e Hedera elix che ha le foglie con solo cinque lobi, simili a quelle dell’acero. Quest’ibrido di origine orticola è più sensibile al freddo e quindi inadatto per la coltivazione all’aperto.
Coltivazione
La coltivazione può avvenire sia in vaso sia in piena terra. La fatsia che cresce in vaso però, per quanto vigorosa, non raggiunge le dimensioni enormi di quelle in piena terra e si arresta attorno ai 100-150 m d’altezza.
Collocazione
Al Nord Italia la fatsia si coltiva in vaso come pianta da interno mentre al Sud, dove le gelate sono eventi eccezionali, cresce benissimo all’esterno.
Concimazione
La scarsità di nutrienti porta alla produzione di foglie decolorate e deboli. Per concimare le piante di fatsia in vaso, due volte al mese, diluire nell’acqua di bagnatura un fertilizzante per piante verdi al dosaggio indicato dal produttore. Per le piante in terra utilizzare un fertilizzante in granuli a cessione programmata, e distribuire in autunno e primavera un buon terricciato di letame maturo o foglie.
Esposizione
La fatsia cresce in modo vigoroso ed equilibrato solo se posta in piena luce, ma si adatta anche a stanze scarsamente illuminate (e agli ambienti umidi come la cucina e il bagno). Teme invece le correnti d’aria e, specie nei luoghi freddi, deve essere posta al riparo da spifferi.
Per le piante coltivate in piena terra preferire un’esposizione parzialmente ombreggiata per evitare un irraggiamento troppo forte e temperature estive molto elevate.
Annaffiatura
Il terriccio non deve mai asciugare del tutto, quindi in inverno occorre bagnare la fatsia una volta la settimana, in estate almeno due volte (o meglio tre, riducendo di un poco i quantitativi d’acqua).
Mantenere un elevato tasso di umidità, specie se la pianta è collocata in ambiente riscaldato, è necessario per non causarne l’improvvisa defogliazione. Allo scopo, nebulizzare le piante almeno due volte la settimana con acqua dolce per non macchiare le foglie. In estate, quando le temperature sono molto alte, si giova di irrorazioni quotidiane. Le irrorazioni bastano di solito a mantenere pulita la pianta, ma in locali polverosi è necessario pulire le foglie con un panno umido. La polvere su foglie così grandi e lucide è particolarmente evidente e conferisce alla pianta un aspetto di totale abbandono.
Nel caso le foglie si affloscino, controllare che non vi sia ristagno d’acqua nel sottovaso e saggiare l’umidità del terreno: se eccessiva, fare sgrondare la pianta, trasferirla in un locale più caldo (a circa 14°C) e bagnare di nuovo solo quando il terriccio si sarà ben asciugato. Gli stessi sintomi si hanno con acqua e/o umidità insufficienti. Verificare lo stato del terriccio e, se molto secco, mettere il vaso a bagno per un quarto d’ora in acqua non fredda e poi lasciare sgrondare. Irrorare tutti i giorni con temperature superiori ai 20°C.
Potatura
La potatura della fatsia va effettuata regolarmente durante la primavera per ridare un aspetto armonioso e una forma regolare alla pianta.
Trapianto
La buca d’impianto della fatsia dovrà essere larga e profonda il doppio rispetto alle dimensioni del vaso in cui è ospitata la pianta da trapiantare. Il terreno ideale deve essere fertile e molto permeabile (meglio mescolare due parti di terriccio grasso con una di sabbia e una di terra di bosco o di foglie) e, all’atto del trapianto, è indispensabile prestare attenzione a non rovinare le radici.
La fatsia coltivata in contenitore, deve essere rinvasata ogni anno nel mese di marzo quando riprende a produrre nuove foglie. S’impiega un vaso di una sola misura superiore perché la pianta, per crescere con forza, deve forzare il vaso: vasi troppo grandi causano arresti di sviluppo della parte aerea a tutto vantaggio delle radici. Nel caso si usi un contenitore troppo ampio, non rinvasare per almeno due anni.
Ubicazione stagionale
La fatsia è una pianta vigorosa che però non tollera il freddo estremo. Le foglie nuove assumono infatti un colore nerastro se esposte al gelo perché i tessuti teneri e ricchi d’acqua sono i più esposti alle basse temperature. Se in vaso, la collocazione ideale della pianta per tutto l’anno è in scale non riscaldate, in ingressi vetrati, e in tutti i locali dove la temperatura invernale sia compresa fra i 10 ed i 14°C e in estate non si superino i 21°C.
In inverno le piante in vaso si possono ricoverare in un locale luminoso e aerato con temperature non inferiori ai 4°C, in estate si eviti di porla in locali molto caldi, altrimenti la pianta rallenta la crescita, le foglie diventano rade, gli steli lunghi e poco consistenti.
Malattia e cure
La fatsia è colpita principalmente da parassiti quali afidi, cocciniglie, tripidi e ragnetti rossi.
Il ragnetto rosso è il più diffuso parassita della fatsia coltivata in appartamento. Le foglie colpite presentano segni di deperimento solo quando l’infestazione è in uno stadio avanzato. Sulla pagina inferiore si osservano ragnatele e piccoli insetti rossi. Nella maggior parte dei casi non è necessario intervenire con un prodotto specifico, ma è sufficiente ripristinare un buon grado di umidità ambientale. Per eliminare gli insetti e le ragnatele passare un panno umido sulle foglie e collocare la pianta su un largo sottovaso con uno strato di ghiaia di tre centimetri da tenere sempre bagnato. Il vaso non deve toccare l’acqua per consentire lo sgrondo.
Nelle piante allevate all’aperto, ma talvolta anche in quelle d’appartamento, si osservano degli attacchi da parte di afidi, insetti verdi succhiatori di linfa che indeboliscono le foglie. Si combattono con un’applicazione settimanale di un prodotto a base di piretro.
Il gelo resta però il pericolo numero uno per le piante tenute fuori casa. Prima di dare per persa l’aralia, si può tentare un taglio del fusto a pochi cm dal terreno. La pianta potrebbe reagire formando nuovi rami e accestire dando vita a un nuovo cespuglio.
Altri problemi che si possono osservare sono:
- Foglie con bruciature: danno irreversibile. La pianta di fatsia è stata irrorata e posta in pieno sole, oppure è a contatto con i vetri. Irrorare solo la sera e distanziare dalle finestre.
- Foglie nuove di colore nerastro: tipico danno da gelo. Eliminare le foglie danneggiate e spostare la pianta in un locale più caldo.
- Pianta afflosciata: danno reversibile causato da un eccesso di acqua. Controllare che non vi sia ristagno d’acqua nel sottovaso, quindi eliminare il sottovaso, fare sgrondare la pianta, trasferirla in un locale più caldo (circa 14°C) e bagnare di nuovo solo quando il terriccio si sarà asciugato.
- Foglie scolorite: danno reversibile dovuto a scarsità di nutrienti. Impiegare con regolarità un fertilizzante per piante verdi e rinvasare la fatsia a primavera.
- Foglie afflosciate e/o con steli prostrati: la causa è acqua e/o umidità insufficienti. Verificare con la mano l’umidità del terriccio e, se molto secco, mettere il vaso a bagno per un quarto d’ora in acqua non fredda e poi lasciare sgrondare. Irrorare la fatsia tutti i giorni a partire da temperature superiori ai 20°C.
- Foglie rade, crescita stentata, steli lunghi e poco consistenti: danni da aria secca, ossia la pianta soffre per il caldo eccessivo. Trasferire la fatsia in un locale con temperature al di sotto dei 18°C.