Frassino

Fraxinus

Frassino

  • Per le sua ampie dimensioni il frassino si coltiva esclusivamente in giardino.
  • Il frassino produce infiorescenze bianche poco visibili durante la primavera.
  • Il frassino cresce bene in posizioni soleggiate e non teme le basse temperature.
  • Come si vede in foto, le foglie di frassino sono opposte, caduche, composte da un numero dispari di foglioline lanceolate con margine seghettato.
  • La chioma di frassino produce un'ombreggiatura fresca e rilassante, sotto cui ripararsi d'estate.
  • Per le sua ampie dimensioni il frassino si coltiva esclusivamente in giardino.
  • Il frassino produce infiorescenze bianche poco visibili durante la primavera.
  • Il frassino cresce bene in posizioni soleggiate e non teme le basse temperature.
  • Come si vede in foto, le foglie di frassino sono opposte, caduche, composte da un numero dispari di foglioline lanceolate con margine seghettato.
  • La chioma di frassino produce un’ombreggiatura fresca e rilassante, sotto cui ripararsi d’estate.

Il frassino è fra gli alberi a più rapido accrescimento e per la sua forma slanciata e la chioma tendenzialmente allungata, si presta a costituire filari d’accompagnamento lungo le strade; lasciato crescere isolato, invece, si sviluppa con vigore, ma anche grande armonia formando palchi grandi ed equilibrati. Il genere fraxinus, famiglia oleaceae, comprende circa 70 specie tipiche delle regioni fredde e temperate dell’emisfero boreale.

Il frassino si riproduce tramite semina ed è una pianta da esterno, perfetta soprattutto per creare ombra in giardino, che si coltiva in piena terra. Si concima ogni 3 anni in primavera, utilizzando un fertilizzante ricco di azoto, fosforo e potassio, e si annaffia regolarmente solo in caso di prolungata siccità, altrimenti si accontenta delle precipitazioni stagionali. Il frassino non ha particolari esigenze in fatto di trapianto, poiché si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche con scarso drenaggio, sebbene preferisca i suoli profondi e freschi, ben soleggiati. Frutti, foglie, corteccia e radici trovano molteplici impieghi in farmacologia, mentre la linfa di alcune varietà, la manna, viene utilizzata come dolcificante naturale. Sebbene sia una pianta resistente, in grado di sopravvivere a temperature piuttosto rigide, il frassino si ammala di patologie spesso incurabili come cancro e varie malattie fungine

Le piante di frassino sono rustiche, decidue, senza fiori appariscenti (fanno eccezione f. ornus e f. mariesii), adatti a parchi e giardini. Alte da 8 a 20 metri, le piante di frassino possono raggiungere eccezionalmente i 40 metri, con una larghezza della chioma fino a 15 metri. Il tronco è diritto, cilindrico, con corteccia liscia e grigia che, col tempo, presenta caratteristiche crepacciature a cratere. Le foglie, lunghe anche 25 cm, sono composte. Sul robusto rachide centrale si innestano un numero variabile di foglioline, nella maggior parte dei casi 9 o 11, talvolta 7, talvolta 13 o 15, ma sempre in numero dispari. Le foglioline sono di forma ellittica-lanceolata, acuminate all’apice, con margine seghettato. Dapprima rosso vinato, diventano verde chiaro, poi verde intenso e infine giallo dorato in autunno prima di cadere a terra e formare un denso tappeto scuro che proteggerà l’erba dal gelo invernale (ma andrà rimosso in primavera).

I fiori compaiono prima che le foglie inizino ad aprirsi per favorire la fecondazione anemofila, e sono apetali, cioè privi di calice e corolla, riuniti in mazzi filamentosi a portamento eretto. Le gemme, opposte, sono di colore nero e spiccano chiaramente sulla corteccia verde oliva dei rami. I rami principali del frassino sono forti e robusti, quelli degli ordini superiori si assottigliano molto e non è raro che sotto l’azione del vento, anche durante il periodo di vegetazione, possano spezzarsi cadendo sul prato. Si tratta di rametti sottili, circa 1-1,5 cm di diametro, molto leggeri, non in grado di arrecare danni a persone o cose. Nelle piante adulte di grande taglia, cresciute libere da costrizioni, non potate, e con spazio a sufficienza, i rami di grosso calibro più bassi si incurvano dolcemente verso terra conferendo alla chioma un aspetto più morbido e meno orientato verso l’alto. Le piante adulte, di tanto in tanto, eliminano rami non più utili nella geometria totale che è sempre in via di ridefinizione. I rami disseccano di solito durante l’inverno e non riprendono a vegetare, diventano scuri, perdono la corteccia e restano ancora per lungo tempo sulla pianta che, alla base di questi, forma un callo ad anello che compartimenta ed espelle la branca non più vitale. Le vecchie cicatrici, rotonde e in rilievo, sono ben visibili.

Il frutto di frassino è una samara, prima verde e poi bruna, con ala membranacea, e si raccoglie in grandi gruppi penduli, simili a festoni, che si staccano dai rami e si disperdono solo in primavera.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il frassino fiorisce verso maggio, prima dell’emissione delle foglie.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione del frassino avviene per semina o, più semplicemente, tramite il trapianto di piantine già formate di 2-4 anni.

Semi

La samara, il frutto del frassino, contiene un seme di forma ovale-oblunga.

Informazioni e curiosità

Il legno di frassino, per la sua resistenza, flessibilità e versatilità, è molto apprezzato e utilizzato in vari ambiti che vanno dalla produzione dei mobili all’omeopatia. I frutti, le foglie, le radici e la corteccia di frassino, infatti, presentano proprietà leggermente lassative, diuretiche, antinfiammatorie, antireumatiche, antiartritiche e vengono per questo impiegati per la realizzazione di decotti o in cosmesi.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il frassino è una pianta che cresce in piena terra.

Collocazione

InternoEsterno

Il frassino è un albero da esterno.

Concimazione

Dopo l’impianto il frassino va concimato ogni 3 anni, durante il periodo primaverile, mescolando al terreno un fertilizzante ricco di azoto, fosforo e potassio.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Il frassino deve essere ben esposto al sole, almeno per metà giornata, in un terreno fresco e profondo, arieggiato e ricco di sali.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il frassino si annaffia regolarmente, quando il suolo risulta moderatamente secco; in inverno le precipitazioni saranno sufficienti a fornire l’irrigazione necessaria.

Potatura

Il frassino resiste ai tagli ripetuti e col tempo riesce a chiudere anche ferite importanti, ma inevitabilmente lo stato vegetativo della pianta declina, con alterazioni a carico del fusto. Per effettuare la potatura del frassino, quindi, tagliare i rami secchi, i succhioni e i polloni basali. Poiché si tratta di un legno tenero, le superfici di taglio al di sopra dei 7 cm di diametro vanno protette da attacchi parassitari e agenti atmosferici.

Trapianto

Per il trapianto del frassino non occorrono particolari accortezze: la pianta si adatta, infatti, a qualunque tipo di terreno purché profondo e fresco; sopporta bene anche i terreni umidi e con scarso drenaggio.

Ubicazione stagionale

Trattandosi di una pianta che cresce all’esterno ed essendo molto resistente al freddo (sopporta temperature fino a -20°C), il frassino può stare all’aperto tutto l’anno.

Bonsai

Il frassino è molto amato dai bonsaisti perché si dimostra una pianta delicata ma vigorosa al tempo stesso, che regala un bellissimo e rigoglioso fogliame.

Raccolta

Del frassino, in particolare Fraxinus ornus, si raccoglie la manna, ossia una linfa dolce che cola, in modo naturale o per incisione, e si rapprende al contatto con l’aria. Questa viene utilizzata come dolcificante (ad esempio nei prodotti destinati a chi soffre di diabete) e viene prodotta dagli alberi che hanno almeno 6-8 anni. Il periodo giusto per l’incisione e la raccolta della manna, che si effettua tramite un coltello apposito) è tra la seconda settimana di luglio e la prima di settembre.

Malattia e cure

La malattia più diffusa del frassino è il cancro, provocato dallo stesso patogeno che colpisce anche il melo: si manifesta con alterazioni della corteccia che si corruga e forma delle escrescenze, prima, e dei cancri di colore nero, poi, che sviluppandosi minano la stabilità dei tronchi fino a provocarne la morte. Non esistono rimedi ma le piante colpite, se ben tenute, possono vivere ancora molti anni deperendo progressivamente.

Il poliporo è un fungo che riesce a superare le difese della pianta entrando dai rami secchi. Attacca la parte centrale della pianta provocandone la putrefazione e, solo quando l’infestazione è divenuta ormai incurabile, si mostra all’esterno formando i caratteristici corpi fruttiferi di forma semicircolare.

Un altro nemico mortale è la famigliola, piccoli funghi che crescono in gruppo ai piedi delle piante e che non serve togliere perché si tratta soltanto dei carpofori, ossia dei corpi fruttiferi, mentre ad arrecare danno sono le ife, filamenti cellulari che hanno già invaso i tessuti del frassino.

Come regola preventiva, evitate sempre di ferire, tagliare, strappare o sfibrare sia i rami, sia il fusto, sia le radici della pianta.

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