- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- La genziana predilige gli ambienti montuosi, freschi anche d’estate.
- In foto, la genziana di Koch, caratterizzata dal colore blu intenso dei fiori.
- La genziana fiorisce generalmente d’estate, anche se il periodo varia a seconda della varietà.
- La raccolta delle genziana allo stato selvatico è fortemente regolamentata e non sempre concessa.
- La genziana fiorisce in posizioni soleggiate e luminose.
La genziana, fiore simbolo della montagna, è una pianta erbacea caratterizzata dalla presenza di foglie opposte e indivise; anche se di piccola taglia, grazie al colore blu intenso (o talvolta giallo) dei petali, è sempre ben visibili nei prati. La gentiana verna, ad esempio, raggiunge i 10 cm di altezza e può formare piccoli cespi larghi fino a 15 cm. Le foglie della rosetta basale di questa varietà sono ovali, mentre lungo il fusto cambiano forma diventando più strette e affusolate. I fiori, di forma stellata e larghi circa 2,5 cm, si trovano in posizione terminale, sono di un bel colore azzurro intenso, e presentano una corolla cilindrica culminante in cinque denti di forma ellittica. Comuni ma simili sono anche la gentiana bavarica e la g. utricolosa. Diversa, per via dei fiori grandi, solitari, con interno verde puntinato di blu, è la genziana di Koch, o gentiana kochiana, presente tanto sulle Alpi come sull’Appennino.
La coltivazione della genziana richiede un ambiente montano o collinare, poiché è una pianta perenne alpina che predilige i climi freschi e i terreni ben drenati. È essenziale scegliere una posizione soleggiata o, al massimo, parzialmente ombreggiata, con un substrato ricco di sostanza organica, calcareo o neutro, evitando suoli troppo acidi; per favorire un buon drenaggio, si può mescolare al terreno torba o sabbia. La genziana, riproducibile per semina o divisione dei rizomi, si può coltivare sia in vaso sia in piena terra, a seconda della varietà, sempre all’esterno, ma si sviluppa al meglio in aree che riproducono il suo habitat naturale: per questo, al Sud, è consigliabile farla crescere in luoghi freschi e ventilati (come sotto la chioma di alberi ad alto fusto), oppure ripararla in luoghi idonei all’arrivo dei primi caldi. La concimazione si effettua periodicamente arricchendo il substrato con fertilizzanti organici, mentre le annaffiature non devono mai essere eccessive (generalmente basta l’acqua piovana ed è consigliabile irrigare il terreno solo quando la superficie appare asciutta, cercando di mantenere il substrato leggermente umido) e le potature si limitano alla rimozione delle parti secche o danneggiate. Infine, la raccolta delle radici di genziana, utilizzate in erboristeria e per la produzione di liquori, avviene in autunno, quando la pianta ha accumulato il massimo dei principi attivi. La genziana può essere soggetta ad attacchi fungini o parassitari, oltre che a carenze nutrizionali (clorosi ferrica): se coltivata a scopo officinale, la pianta va curata in modo naturale.
Fioritura
Il periodo di fioritura della genziana varia a seconda della specie. Alcune varietà fioriscono in estate, altre invece nel periodo primaverile e altre ancora in autunno. Quelle presenti spontaneamente in Italia, però, di norma fioriscono durante l’estate.
Commestibilità
Riproduzione
La riproduzione della genziana si può effettuare per seme in autunno o per divisione dei rizomi in primavera. Il secondo metodo è sicuramente il più consigliato e veloce dato che i semi della pianta sono quiescienti, ovvero devono essere indotti alla germinazione, prima di essere seminati, attraverso l’ammollo per minimo 24 ore in un soluzione di acido gibberellico o gibberellina, un fitormone che ne stimola la germinazione e la produzione dei germogli. I semi andranno poi posti nel terreno, composto di sabbia e torba, a 1 cm di profondità, mantenuto costantemente umido ed esposto a temperature non superiori ai 15°C. Le piantine formate si potranno trapiantare con l’arrivo della primavera.
Per ottenere invece i rizomi, si estraggono le piante dal terreno, si districano le radici e si separano i rizomi più grandi che andranno immediatamente messi a radicare in un terriccio soffice e ricco di nutrienti.
Semi
I semi di genziana hanno una forma da ellittica a sub-orbicolare, sono dotati di un’ala larga circa 1 mm e hanno un diametro di 3-4 mm. La superficie è finemente reticolata e il colore è marrone chiaro.
Informazioni e curiosità
La genziana, ingiustamente relegata solo a funzioni digestive, ha anche proprietà tonificanti e di sostegno del sistema immunitario. Senza esagerare con i dosaggi, in forma di decotto la genziana vanta poche controindicazioni e molti benefici. Il decotto si prepara ponendo un cucchiaio di radici di genziana spezzettate in un pentolino insieme a una tazza abbondante di acqua fredda e lasciando bollire a fuoco molto basso per almeno 10 minuti. Si lascia poi riposare per circa un quarto d’ora prima di filtrare e consumare. Se ne consiglia l’uso prima dei pasti per stimolare l’appetito o dopo i pasti per favorire la digestione. Il decotto è utile anche per contrastare gli stati febbrili. In genere non si addolcisce.
Coltivazione
La genziana si presta tanto alla coltivazione in vaso quanto in piena terra: dipende dalla varietà (ad esempio gentiana lutea, per le sue dimensioni, poco si presta alla vita in contenitore).
Collocazione
La genziana è una pianta che cresce all’esterno.
Concimazione
Al momento della messa a dimora, fertilizzare il terreno preventivamente, anche con semplici concimi organici come il compost.
La genziana ha bisogno di terreni dotati di buone proprietà nutritive, quindi periodicamente si può concimare il terreno con sostanze organiche come compost, letame o guano, oppure si può aiutare la pianta a crescere concimando con un fertilizzante per piante da fiore ricco di macroelementi, come azoto, fosforo, potassio, e microelementi.
Esposizione
La genziana necessita di un’esposizione soleggiata e luminosa, anche se riesce a tollerare le posizioni semi ombreggiate. Dato che non sopporta le alte temperature, soprattutto nei climi molto torridi è opportuno mantenere la pianta in penombra per evitare che i raggi solari e il caldo eccessivo possano danneggiarla.
Annaffiatura
Le annaffiature vanno lievemente differenziate a seconda della varietà di genziana ma, in generale, non devono mai essere eccessive, specialmente per le piante coltivate in vaso. Nelle estati particolarmente afose e siccitose si può intervenire con un’irrigazione d’emergenza, altrimenti ci penserà la natura a fornire alla genziana tutta l’acqua di cui ha bisogno.
Potatura
La genziana non necessita di grandi potature. Oltre alla periodica eliminazione delle parti secche o danneggiate, nel caso delle varietà dalla crescita vistosa si può mantenere in forma la pianta apportando dei tagli netti e obliqui sui fusti più ingombranti o esterni.
Trapianto
Trattandosi di una pianta rustica, la genziana non ha grandi pretese in fatto di terriccio ideale per il trapianto. In ogni caso, se possibile, scegliere un terreno morbido o di medio impasto, meglio se arricchito con sabbia oppure torba, sia per aumentare la concentrazione di nutrienti, sia per favorire lo sgrondo dell’acqua ed evitare la comparsa di ristagni. Poiché questi ultimi sono sempre molto pericolosi, anche per le piante in vaso si consiglia di porre sul fondo del contenitore un letto di ghiaia, cocci e palline di argilla espansa.
Ubicazione stagionale
Pianta abituata a crescere negli ambienti montani, la genziana resiste bene al freddo mentre non tollera le temperature al di sopra dei 25° C: per questo, specialmente al Sud, è opportuno coltivarla sotto gli alberi ad alto fusto. In estate riparare le piante in vaso in luoghi luminosi ma freschi.
Raccolta
La raccolta della genziana va limitata alle piante coltivate e non a quelle allo stato spontaneo (foraging), giacché molte varietà sono protette e a rischio estinzione e non è possibile raccoglierle per legge.
Altro problema relativo alla raccolta della genziana riguarda la somiglianza di questa pianta con un’altra, il veratro (Veratrum album), che però è tossico e non commestibile. Anche per questa ragione si sconsiglia di effettuare la raccolta improvvisata delle piante di genziana.
Malattia e cure
La genziana è soggetta agli attacchi degli afidi e all’ingiallimento delle foglie se il substrato di coltivazione è troppo calcareo. Come rimedi naturali per i parassiti si possono utilizzare soluzioni a base di ortica o sapone di Marsiglia oppure, nei casi più gravi, si può ricorrere ad antiparassitari specifici che, però, non consentono il successivo uso alimentare della pianta.
Come patologie fungine si segnalano la fusariosi, responsabile di marciumi radicali, e la botrite, che causa il marciume del colletto. La parte aerea della genziana può essere attaccata dalla ruggine, mentre la carenza di ferro nel terreno provoca la clorosi ferrica (quest’ultima si contrasta arricchendo il substrato con chelati di ferro). Per evitare di incorrere nei marciumi e nelle malattie fungine la prevenzione è fondamentale: porre la pianta in una zona ventilata e gestire adeguatamente le annaffiature è il modo migliore per mantenere in salute la genziana che al contrario, nei casi più gravi, andrà direttamente distrutta (in toto o in parte) per evitare che l’infezione si propaghi.