Gerbera

Gerbera

Gerbera

  • Per i suoi colori accesi e l'aspetto allegro, la gerbera è un vero inno all'estate!
  • La gerbera va coltivata in vaso o in piena terra a seconda del clima: la pianta, infatti, non sopporta minimamente il freddo.
  • La gerbera è una pianta che fiorisce durante la primavera e l'estate.
  • I fiori di gerbera appaiono come capolini a forma di margherita e possono essere semplici, semidoppi e doppi.
  • I fiori di gerbera sono splendidi anche recisi, per composizioni floreali in vaso.
  • Per i suoi colori accesi e l’aspetto allegro, la gerbera è un vero inno all’estate!
  • La gerbera va coltivata in vaso o in piena terra a seconda del clima: la pianta, infatti, non sopporta minimamente il freddo.
  • La gerbera è una pianta che fiorisce durante la primavera e l’estate.
  • I fiori di gerbera appaiono come capolini a forma di margherita e possono essere semplici, semidoppi e doppi.
  • I fiori di gerbera sono splendidi anche recisi, per composizioni floreali in vaso.

Originaria del Sud Africa ed esattamente della regione del Transvaal, la gerbera cresce in terreni profondi di origine granitica caratterizzati da un’elevata percentuale di quarzo e di sostanza organica.

Benché vegeti prevalentemente in piena terra, la gerbera non tollera il freddo e quindi, nelle regioni caratterizzate da inverni rigidi, la sua coltivazione in vaso è obbligatoria. Piante adatte anche alla vita in appartamento, le gerbere amano il sole, il calore e la luce intensa, vanno annaffiate con regolarità ma moderatamente per evitare i ristagni idrici (le radici delle piante sono molto sensibili a fenomeni di asfissia e marciume) e vanno concimate ogni due settimane durante tutto il periodo vegetativo, mentre non necessitano di potatura. Per il trapianto scegliere un terriccio ben drenato, quindi composto da sabbia a granulometria grossa, per un terzo da torba e per un terzo da terriccio da fiori; in caso di terreno soggetto a ristagni o annaffiature effettuate con acqua calcarea, la gerbera può contrarre la clorosi, una malattia che provoca l’ingiallimento delle foglie fino al deperimento dell’intera pianta. Poiché la semina è una tecnica abbastanza difficile di moltiplicazione, per riprodurre la gerbera meglio optare per la divisione dei cespi.

Tipica rappresentante della famiglia delle Compositae, la gerbera è una grande margherita. Il disco centrale è formato da fiori tubulosi e da fiori ermafroditi bilabiali in posizione periferica, disposti in modo regolare senza spaziature fra loro; la corolla è composta da lunghi fiori femminili ligulati tutti uguali fra loro, disposti in una o più serie. Le gerbere sono per definizione rosse, ma si trovano anche gialle, bianche, rosa, arancioni, mattone e salmone carminio (il bianco e il rosa non appartengono però alle forme originarie di Gerbera jamesonii, ma sono state ottenute solo per incrocio). I fiori, a fronte del colore sgargiante e della perfezione, non hanno profumo, sono solitari e portati da lunghi steli carnosi, nudi e privi di foglie, piacevoli al tatto e talvolta leggermente tomentosi così da offrire una sensazione vellutata. L’altezza della pianta varia dai 60 cm delle varietà classiche, fino a superare i 150 cm delle varietà giganti. Le foglie sono tutte raccolte alla base a formare una rosetta ricca, ma scomposta. Sono oblunghe (raggiungono i 30 cm di lunghezza), con margine profondamente inciso, a superficie ruvida, stropicciate e in pieno contrasto con la perfezione formale del fiore.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La gerbera è una pianta a fioritura primaverile-estiva, che perdura fino all’autunno inoltrato.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Seminare la gerbera non è semplice: il seme ha una vitalità piuttosto breve, che non supera i tre mesi, ed è bene acquistarlo solo se vi è indicata una data di scadenza o di produzione sulla confezione.
La germinazione avviene in circa 15 giorni e, se trascorsi 20 giorni non si sono ancora sviluppate le giovani pianticelle, si può procedere ad un nuovo tentativo.
Ogni seme è dotato di un piumino terminale che, al momento della semina, deve essere posto verso l’alto. Non si effettua una semplice semina a spaglio, ma una semina individuale che richiede tempo e pazienza. Si semina per tutto il tempo d’estate. Raggiunto lo stadio di sviluppo di tre foglie ben formate, si può procedere ad un primo trapianto in vasi singoli di 8 cm di diametro. In primavera, quando le temperature notturne si sono stabilizzate sopra i 10°C, si procede alla messa a dimora. La distanza fra le piante varierà molto in funzione della taglia della varietà, per quelle di media altezza è di 30 cm.
Importante è preparare un buon terreno per la semina, ottenuto mescolando due parti di sabbia e una di terriccio per piante da fiore addizionato con un fertilizzante granulare a lento rilascio.

Dove è possibile coltivare le gerbere all’aperto tutto l’anno, la riproduzione avviene di solito per divisione dei cespi. Questa tecnica garantisce un’ottima percentuale di successo, ma è consigliabile effettuarla solo su piante ben accestite, di almeno tre anni di età, con apparati radicali estesi, profondi e vigorosi.
Si estrae dal terreno tutto il cespo e si dividono i getti periferici con relative radici. Al momento del trapianto è importante un corretto riposizionamento della pianta: il colletto non deve essere affogato nel terriccio, ma risultare coperto da esso.
Le piante ottenute per divisione fioriscono a partire dalla primavera successiva e si comportano come gli altri soggetti adulti.

Semi

I semi di gerbera sono piccoli acheni provvisti di pappo, con striature longitudinali.

Informazioni e curiosità

Le gerbere possono essere coltivate in giardino solo dove il clima è mite e non ci sono inverni rigidi e prolungati. Le zone ideali sono quelle costiere, al Sud e dove esiste l’azione mitigatrice dei grandi laghi: in sostanza, negli stessi areali dove è possibile la coltivazione degli agrumi all’aperto. In questi luoghi la gerbera può essere impiegata per formare macchie di colore monocromatico, a forte contrasto (rosso e giallo) o in tonalità diverse a scalare (mattone, rosso sangue, rosso luminoso, arancione, giallo carico, giallo chiaro), per creare brevi bordure di accompagnamento disponendo magari varietà di altezza diversa, unite a dalie, zinnie, o ad altre compositae in forma di margherite per variare forma, colore e tempo di fioritura.

Le varietà caratterizzate da steli alti e/o capolini grandi devono essere coltivate in luoghi riparati perché è facile che gli steli si pieghino a metà o a tre quarti dell’altezza. In caso dovesse capitare, si possono tagliare alla base e utilizza il fiore per composizioni in vaso.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La gerbera si coltiva prevalentemente in piena terra. Le piante in vaso sono adatte per essere coltivate su balconi, terrazzi e nei giardini delle regioni dove non possono crescere in piena terra.

Collocazione

InternoEsterno

La gerbera può essere coltivata in giardino solo dove il clima è mite e non ci sono inverni rigidi e prolungati. In alternativa va posizionata in casa in un luogo ventilato e luminoso.

Concimazione

La gerbera è una pianta da fiore che necessita di molti nutrienti e pertanto va concimata ogni 15 giorni durante tutto il periodo vegetativo, utilizzando un concime liquido ricco di macro e microelementi diluito nell’acqua delle annaffiature.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

La gerbera ha bisogno di calore e luce abbondante. In giardino deve essere posta in un luogo ben esposto, con alcune ore di sole diretto e molta luce diffusa.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il terreno nei vasi asciuga più rapidamente rispetto alla piena terra e durante la bella stagione le piante di gerbera devono essere bagnate due volte la settimana, ma sempre con moderazione. Eliminare il sottovaso è di primaria importanza affinché non si crei ristagno e il terriccio non riassorba l’acqua in eccedenza. In caso di pioggia prolungata per più giorni, accompagnata da un deciso calo delle temperature, è meglio addossare i vasi al muro per evitare che si inzuppino e siano troppo esposti ad eventuali correnti fredde.

Anche le piante coltivate in giardino vanno annaffiate regolarmente ma con moderazione, sempre per evitare di infradiciare il terreno. In estate, se il clima non è troppo secco, 1 volta a settimana oppure ogni 5 giorni può bastare; in inverno annaffiare ogni 10 giorni circa solo se il terreno non è già umido. Con temperature alte, sole diretto e intenso e relativa scarsità d’acqua, le piante possono entrare anche in fase di quiescenza nel periodo più caldo dell’estate.

Potatura

La gerbera non ha bisogno di potatura. Basta solo eliminare i fiori secchi e le foglie sciupate, rimuovendoli alla base del picciolo.

Trapianto

Il segreto per la coltivazione con successo della gerbera in vaso, ma anche in giardino in caso di trapianto, è la scelta di un terriccio adeguato. Le radici sono molto sensibili a fenomeni di asfissia e possono marcire con facilità. Per questa ragione un terzo del terriccio deve essere costituito da sabbia a granulometria grossa, un terzo da torba e un terzo da terriccio da fiori.

Ubicazione stagionale

La gerbera non tollera il freddo. Mentre durante l’estate e la primavera può stare all’esterno, in autunno i vasi vanno ritirati e posti in un luogo molto luminoso e non freddo (almeno 12°C) dove le piante potranno continuare a fiorire, seppur con minore intensità, per buona parte dell’inverno.

Raccolta

Il fiore reciso, e raccolto in un mazzo, della gerbera è fra i più versatili e durevoli. Le nuove varietà, appositamente coltivate per questo scopo, raggiungono una durata che supera il mese. Si utilizzano di solito in mazzi misti, in cui, per ovviare al problema che le gerbere reclinino portando il disco verso il basso (più comune nelle specie con capolini pesanti), si inferrettano avvolgendo a spirale intorno allo stelo, appena sotto al calice, un ferretto verde.

Malattia e cure

La clorosi è il problema che più spesso affligge la gerbera. A causare questo ingiallimento progressivo delle foglie, cui fa seguito la morte dei tessuti, sono l’asfissia radicale provocata da un eccesso d’acqua o da terriccio con drenaggio insufficiente, oppure un contenuto di calcare troppo elevato. Per combattere l’eccesso di calcare si utilizzi nel terriccio una parte su tre di torba acidofila e, quando possibile, acqua piovana o acqua acidificata con aceto e lasciata riposare. Le acque dure, nel tempo, portano ad un accumulo di calcio, e quindi calcare nel terreno, capace di modificarne le caratteristiche originarie.

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