Ibisco

Hibiscus

Ibisco

  • Lasciato libero di crescere, l'ibisco dà vita a folti cespugli in giardino.
  • L'ibisco presenta fiori dai colori sgargianti e dalle varie sfumature.
  • Hibiscus trionum o ibisco vescicoso.
  • Hibiscus syriacus o ibisco cinese.
  • Hibiscus moscheutos, ibisco perenne e rustico dai fiori appariscenti.
  • Oltre ai fiori, anche le foglie di ibisco sono particolarmente attraenti: palmate, di un bel colore verde intenso.
  • L'ibisco è una pianta tropicale: ama il caldo e non teme l'afa estiva, ma va esposto al sole diretto solo nelle ore meno calde della giornata.
  • Hawaiian hibiscus in giardino.
  • L'ibisco fiorisce per tutta l'estate, fino all'autunno.
  • Hibiscus rosa sinensis.
  • Lasciato libero di crescere, l’ibisco dà vita a folti cespugli in giardino.
  • L’ibisco presenta fiori dai colori sgargianti e dalle varie sfumature.
  • Hibiscus trionum o ibisco vescicoso.
  • Hibiscus syriacus o ibisco cinese.
  • Hibiscus moscheutos, ibisco perenne e rustico dai fiori appariscenti.
  • Oltre ai fiori, anche le foglie di ibisco sono particolarmente attraenti: palmate, di un bel colore verde intenso.
  • L’ibisco è una pianta tropicale: ama il caldo e non teme l’afa estiva, ma va esposto al sole diretto solo nelle ore meno calde della giornata.
  • Hawaiian hibiscus in giardino.
  • L’ibisco fiorisce per tutta l’estate, fino all’autunno.
  • Hibiscus rosa sinensis.

L’ibisco possiede grandi fiori esotici dai colori sgargianti che contrastano con il fogliame verde scuro e lucido creando un effetto assai decorativo. Si tratta di una pianta che cresce con facilità e fiorisce ripetutamente per molti mesi se gli vengono garantite le giuste condizioni ambientali.

L’ibisco è infatti sia pianta da interno sia da esterno, sia da piena terra sia da vaso, a seconda della regione geografica in cui ci si trova  e della varietà di pianta che si intende acquistare: non tutte le piante resistono al freddo e la maggior parte desiderano climi temperati ed esposizioni luminose (anche pieno sole nelle ore meno calde della giornata) ma protette dal vento. L’ibisco si concima ogni anno durante il periodo della fioritura con un fertilizzante specifico per piante fiorite; il terreno ideale deve infatti essere fertile, ma anche leggero e ben drenato: proprio l’annaffiatura è forse l’aspetto più delicato da gestire nella cura dell’ibisco. Quest’ultimo va bagnato più volte la settimana durante l’estate, perché il terreno non deve mai seccare, ma al tempo stesso occorre evitare la formazione di ristagni, pericolosissimi per la sopravvivenza della pianta. La potatura, da effettuare sia sulle piante in vaso sia in piena terra con modalità differenti, serve a preservare la vigoria dell’ibisco, mentre per l’eventuale trapianto occorre assicurarsi un substrato per piante in vaso con concimazione completa, ternaria con l’aggiunta di microelementi. L’ibisco si può riprodurre per semina, talea semilegnosa o divisione dei cespi, mentre è soggetto a diverse patologie che vanno dalla presenza di parassiti (acari, afidi, ragnetto rosso e cocciniglie) fino a diversi problemi riguardanti la scorretta manutenzione (dall’esposizione alle annaffiature, passando per la mancanza di nutrienti).

Di origine tropicale e subtropicale, il genere Hibiscus, appartenente alla famiglia delle Malvacee, comprende più di 300 specie di piante con caratteristiche molto diverse (tra cui il bellissimo Hibiscus rosasinensis). Alcune sono arbusti o piccoli alberi, sempreverdi o a foglie caduche, rustici e dunque coltivabili all’aperto, oppure delicati e perciò da tenere in appartamento. Altre specie sono erbacee, annuali o perenni. Comune a tutte le specie è la forma dei fiori: imbutiformi e molto appariscenti, possono raggiungere anche 15 cm di diametro, ma hanno breve durata. Solitari e in posizione ascellare, sono composti da cinque petali sovrapposti alla base; il colore varia dal bianco al giallo, dal rosa al rosso, in varie sfumature. Le varietà di ibisco differiscono notevolmente anche per la forma delle foglie, il tipo di crescita e la resistenza al freddo. Questa ultima è piuttosto limitata, visto che spesso 2 soli gradi sopra lo zero sono il limite minimo di sopravvivenza.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura dell’ibisco avviene da fine primavera all’autunno (pertanto la pianta porta allo stesso tempo dei bei fiori turgidi, dei boccioli e dei fiori ormai appassiti).

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

L’ibisco annuale si semina rado in marzo, dentro vassoi contenenti composta da semi, mantenendo una temperatura costante compresa tra i 13 e i 16°C. Quando le piantine raggiungono l’altezza di 7-10 cm vanno trapiantate in vasetti individuali riempiti con un substrato composto da sabbia e torba in parti uguali.

L’ibisco perenne, invece, si propaga per talea semilegnosa; in questo caso, in primavera-estate, dai germogli laterali non fioriferi, si prelevano talee di 7-10 cm provviste di una porzione del ramo portante. La base va immersa in una polvere rizogena, per stimolare la produzione di radici, e poi piantata, fino a 2/3 della lunghezza, in una cassetta contenente terriccio misto a perlite; la cassetta va poi coperta con della plastica trasparente in modo che le talee ricevano luce e siano tenute in ambiente umido ad una temperatura costante di 20-22°C. Dopo circa 3 mesi avranno radicato e si potranno così trasferire in singoli vasi del diametro di 10 cm. Non è raro che fioriscano già nel primo anno.

Le specie perenni, come quelle annuali, si moltiplicano anche per seme o, con molta precauzione, per divisione dei cespi, in primavera.

Informazioni e curiosità

Le principali specie ornamentali di ibisco sono:

  • Hibiscus rosa-sinensis, conosciuto anche come “Ibisco della Cina“, è il più diffuso e utilizzato per la coltivazione in appartamento. Poco resistente al gelo, è perfetto per le numerose località temperate della Penisola, specie quelle costiere, dove viene spesso usato per adornare giardini o costituire splendide siepi fiorite.
    Nella specie tipica i fiori sono rosso-cremisi, tuttavia ormai esistono in commercio numerose varietà in diverse tonalità di rosso, rosa, giallo, arancio, bianco, a fiore semplice o a fiore doppio. 
  • Hibiscus syriacus, noto anche come “Rosa di Siria“, è il più resistente alle basse temperature; in Gran Bretagna e in Europa meridionale sono state selezionate numerose varietà che, protette da un muro o tenute in posizione riparata, sopportano bene temperature fino a – 20°.
    I fiori, solitari, larghi 7 cm, con colori che vanno dal bianco al rosa e al rosso, sbocciano all’ascella delle foglie superiori da giugno ad ottobre. Viene coltivato singolarmente o a gruppi per formare siepi e barriere, data la sua adattabilità alle potature, ma non è difficile trovarlo anche in forma di alberello.
  • Hibiscus trionum, originario dell’Africa, è una specie annuale, rustica, dall’aspetto cespuglioso che può raggiungere il metro di altezza. Le foglie sono lobate, grossolanamente dentate, di colore verde scuro. I fiori, larghi 7 cm, sbocciano in continuazione da agosto a settembre e sono seguiti da frutti a capsula, globosi. Si aprono solo per alcune ore al mattino, tuttavia, esistono varietà i cui boccioli rimangono aperti fino alla sera. Il colore varia dal giallo pallido al bianco-crema con una caratteristica tonalità marrone al centro
  • Hibiscus coccineus, proveniente dalle regioni meridionali degli Stati Uniti, è una pianta erbacea, perenne, semirustica; ha bisogno di protezione durante l’inverno solamente nelle regioni più fredde. Le foglie palmate, irregolarmente lobate, allo stadio giovanile sono rosso scuro; anche i fusti e i piccioli sono rossastri. I fiori solitari, di colore rosso, possono raggiungere anche i 20 cm di diametro. Portati da fusti lunghi, fioriscono in estate e sono seguiti da capsule grandi, avvolte da 5 brattee molto ornamentali.
  • Hibiscus mutabilis, originario della Cina meridionale, è un arbusto perenne, semirustico, con foglie cuoriformi, leggermente pelose. I fiori, che durano solo un giorno, sbocciano all’ascella delle foglie superiori, portati da peduncoli sottili lunghi 5 cm. Larghi 10 cm, appena sbocciati sono bianchi o rosa pallido e diventano rosso scuro verso sera.
  • Hibiscus moschetous, proveniente dalle regioni meridionali degli Stati Uniti, è una specie erbacea perenne, semirustica, con foglie verde lucido, ovate, a volta lobate, e fiori rosa scuro, solitari, larghi 15 cm, che sbocciano abbondantemente nei mesi estivi.  Al Nord deve essere coltivato in appartamento, mentre nelle regioni costiere e al Sud può essere coltivato all’aperto, in zona riparata e poco ventosa.
  • Hibiscus schizopetalus, originario dell’Africa orientale, è un arbusto perenne, delicato, coltivato all’aperto solamente nelle regioni meridionali. Ha foglie verdi, ovate o ellittiche. I fiori sono penduli, larghi 6 – 7 cm, rosso arancio, con petali ripiegati all’indietro, profondamente sfrangiati. Fiorisce da aprile a settembre.
  • Hibiscus cannabinus è una pianta erbacea perenne, originaria dell’India, dalla cui corteccia si ottiene una fibra bianca, lucente, lunga e robusta, utilizzata per realizzare cordaggi, tele, sacchi, tappeti e tessuti grossolani ad effetto lucido. Viene adoperata anche nell’industria cartaria per il suo elevato contenuto di cellulosa.

Coltivazione

VasoPiena Terra

L’ibisco generalmente può essere coltivato in piena terra solo in località temperate e in posizioni protette e soleggiate, altrimenti va piantato in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

L’ibisco è una pianta molto versatile che può essere coltivata con successo sia in appartamento sia all’aperto, purché le condizioni climatiche lo consentano.

Concimazione

L’ibisco predilige i terreni leggeri, fertili e ben drenati, in grado cioè di lasciare scorrere gli eccessi d’acqua: si evitano così nocivi ristagni che provocano marciume alle radici. Per la concimazione, da aprile a settembre, ogni 15 giorni, unire un fertilizzante liquido specifico per piante fiorite all’acqua di irrigazione.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Sistemato in vaso, l’ibisco può abbellire una terrazza soleggiata ed esposta a Sud solo quando le temperature sono miti e non nelle ore più calde della giornata. Trattandosi di una pianta tropicale, è sempre preferibile la mezz’ombra. In casa l’ibisco deve essere collocato in posizione luminosa ma lontano dalle finestre e al riparo da correnti d’aria.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’annaffiatura è il punto debole dell’ibisco: quest’ultimo non deve mai essere irrigato in eccesso, ma neanche deve mancargli l’acqua, infatti, se la zolla di terra si secca cadono foglie e boccioli. In primavera-estate l’ibisco va annaffiato regolarmente, tre volte alla settimana, in modo che la composta resti sempre umida, evitando però i ristagni. È opportuno anche nebulizzare la pianta 2-3 volte alla settimana con acqua leggermente tiepida, facendo attenzione a non bagnare i fiori, per mantenere attorno ad essa un ambiente sufficientemente umido. In autunno-inverno è sufficiente una irrigazione a settimana e, se i caloriferi rendono l’aria troppo secca, occorrerà nebulizzare giornalmente la pianta.

Potatura

Gli arbusti di ibisco con più di due anni devono essere potati con regolarità durante il periodo di riposo vegetativo, a fine inverno o inizio primavera, accorciando i rami più lunghi per evitare che perdano la forma compatta; infatti, con l’età diventano sgraziati, i rami invecchiano e perdono le foglie. La mancanza di vitalità si manifesta anche nei fiori e nelle foglie che nascono ogni volta più piccole. Potando, bisogna eliminare tutti i rami sottili e secchi, e tagliare fino a metà il ramo principale, sebbene si debba sacrificare qualche gemma. Effettuare sempre il taglio sopra una gemma diretta verso l’esterno.

Le piante in vaso, invece, all’inizio della primavera, vanno potate piuttosto energicamente, fino a 15 centimetri dalla base. Il taglio va fatto in corrispondenza dell’inserimento di una foglia; in questo modo si favorisce la nascita dei germogli che porteranno nuovi fiori. È importante, inoltre, rimuovere quando necessario le parti danneggiate e i fiori appassiti.

Trapianto

Per il trapianto in piena terra dell’ibisco va utilizzato un buon substrato per piante in vaso con concimazione completa, ternaria con l’aggiunta di microelementi.
Chi preferisce la coltivazione in vaso, tenga presente che la pianta di ibisco va rinvasata ogni anno, in marzo o all’inizio di aprile, usando un vaso di dimensioni appena superiori al precedente aggiungendo lo stesso terriccio utilizzato per la coltivazione. È molto importante coprire il fondo del vaso con uno strato di argilla espansa o con della ghiaietta per favorire un perfetto drenaggio e sgrondo dell’acqua.

Ubicazione stagionale

L’ibisco non sopporta i freddi invernali, quindi, quando la temperatura scende al di sotto degli 8°C, deve essere spostato all’interno: solo così si eviterà che perda le foglie. Quando è in fiore è molto importante non cambiargli posto perché in tal caso reagirà facendo cadere i boccioli. La temperatura ottimale di coltivazione della pianta è compresa tra i 18 e i 20°C e comunque non deve superare i 27°C, quindi solo in primavera e in caso di autunni non troppo freddi ed estati non troppo calde può stare all’esterno.

Bonsai

Il bonsai di ibisco è una bellissima pianta da esterno che produce i caratteristici fiori colorati.

Raccolta

I fiori di ibisco possono essere raccolti sia per creare delle composizioni decorative, sia per preparare bevande rinfrescanti come il karkadè.
Per effettuare la raccolta, tagliare il fiore di ibisco, mantenendo un poco di stelo, con una leggera torsione o con un taglio pulito, evitando di strappare o danneggiare i petali.

Malattia e cure

L’ibisco è soggetto agli attacchi di acari, afidi, ragnetto rosso e cocciniglie; la cosa migliore da fare è effettuare dei trattamenti preventivi da applicare ogni 15-20 giorni per tenere sotto controllo le malattie e impedire l’insediamento dei parassiti. Un’accortezza molto importante è quella di non usare gli stessi prodotti per la piante coltivate in casa e per quelle che si trovano all’aperto; infatti, per queste ultime, i fitofarmaci da usare sono molto più concentrati e potrebbero risultare tossici per l’uomo e per le piante stesse.

Ecco come riconoscere i sintomi delle diverse patologie che colpiscono l’ibisco.

  • Produce nuove foglie ma non fiorisce: le concimazioni sono insufficienti o non abbastanza frequenti; basterà applicare un fertilizzante liquido insieme all’acqua di irrigazione secondo le dosi indicate dal produttore.
  • Le foglie cadono ancora verdi: si sta dando troppa acqua, o in inverno, la pianta è esposta a temperature troppo basse. Eliminare i fattori ambientali predisponenti e lasciare asciugare il terriccio, nei casi più gravi rinvasare e in seguito bagnare di meno.
  • I boccioli cadono prima di schiudersi: l’ambiente è troppo secco; spostare l’ibisco in un luogo più umido e vaporizzare giornalmente con acqua demineralizzata e a temperatura ambiente evitando di bagnare i fiori. Collocare la pianta su un sottovaso contenente 3-4 cm di argilla espansa o ghiaia mantenuta sempre bagnata: le garantirà il giusto grado di umidità.
  • Boccioli sempre chiusi: la luce è insufficiente; spostare l’ibisco in un ambiente più luminoso.
  • Macchie brune e secche sulle foglie: la maculatura delle foglie, assai diffusa, è provocata da funghi. Appena compaiono queste alterazioni è opportuno distribuire un prodotto  anticrittogamico evitando di spruzzarlo sui fiori aperti per non causare ustioni.
  • Pianta indebolita e ingiallita: verificare la presenza di colonie di cocciniglia bianca su fusti, rametti e pagina inferiore delle foglie. Intervenire con spazzolature o con l’eliminazione delle parti molto danneggiate. In alternativa utilizzare insetticidi specifici secondo le dosi e i tempi indicati sull’etichetta.
  • Germogli giovani con insetti e foglie deformate e accartocciate: controllare se la pianta è infestata da afidi verdi localizzati a manicotto sui fusti e sui giovani germogli; con la loro azione sono in grado di compromettere la fioritura. Intervenire con insetticidi specifici.
  • Foglie con macchie rugginose e residui filamentosi presenti sulla pagina inferiore: l’ibisco è attaccato dal ragnetto rosso e ciò determina un indebolimento generale della pianta. Poiché questo insetto si diffonde con facilità in ambienti asciutti, intervenire vaporizzando spesso il fogliame con acqua decalcificata a temperatura ambiente e con prodotti acaricidi specifici.

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