- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- La lantana è pianta dalla grande adattabilità, ma preferisce i luoghi freschi con esposizione soleggiata.
- La lantana può crescere sia come esemplare isolato, sia all’interno di folte siepi a delimitazione della proprietà.
- Le bacche rosse di lantana (ben visibili in foto) sono molto appetibili per gli animali selvatici, ma il consumo umano è vietato.
- La lantana produce infiorescenze di solito bianco-crema (come si vede in foto) verso maggio, o comunque in primavera.
- Lantana varietà “Sellowiana”.
- Infiorescenza di lantana “Camara”.
La lantana, nome scientifico Viburnum lantana, famiglia delle Caprifogliaceae come tutti i viburni, è pianta che tutti conoscono per la sua larga diffusione, ma pochi apprezzano a causa della collocazione, spesso a bordo strada, nella prima fascia di vegetazione arbustiva che precede e accompagna il bosco. In qualche caso assume un portamento arboreo presentandosi come un alberello di altezza massima di 5 metri, è pianta molto decorativa, ma di forme discrete, che richiede un’attenta osservazione per essere apprezzata al meglio. La sua incontestabile bellezza è fatta più di particolari, come la ricca venatura delle foglie, o il colore bianco avorio dei fiori, più che di effetti spettacolari.
La coltivazione della lantana richiede un ambiente soleggiato e temperature miti anche in inverno (nelle regioni dal clima rigido è opportuno coltivare la pianta in vaso in modo da poterla ricoverare in un ambiente fresco, ma luminoso e protetto, all’arrivo del freddo). La lantana, nota per la sua resistenza e facilità di manutenzione, può crescere in diverse condizioni di suolo, purché quest’ultimo non sia eccessivamente umido, ma neanche arido, dal momento che la prolungata siccità si traduce in arresto della produzione di fiori: per questo, le annaffiature devono essere frequenti e abbondanti nei mesi caldi, ma occorrerà, di contro, bagnare con molta moderazione durante l’inverno ed eliminare sempre l’acqua che ristagna nei sottovasi per gli esemplari allevati in contenitore. Per favorire un’abbondante fioritura, si può concimare la lantana con un fertilizzante liquido ogni 10 giorni, rispettando il dosaggio indicato dal produttore, perché un eccesso di azoto potrebbe promuovere la crescita eccessiva del fogliame a scapito dei fiori. La potatura della lantana da parco o giardino ha la funzione di mantenere la pianta compatta e stimolare una fioritura abbondante, ma deve essere sempre molto leggera ed effettuata a fine estate. Solo se l’arbusto è inserito all’interno di una siepe o a margine di un bosco, oppure se è stato gravemente danneggiato dal maltempo, si può operare una potatura più drastica per ridurne le dimensioni e stimolare una crescita più densa. Il trapianto della lantana si effettua da ottobre a marzo: le giovani piantine devono essere maneggiate con cura per evitare di danneggiare le radici e, dopo il trapianto, è fondamentale mantenere il terreno umido fino a quando l’arbusto non si sarà stabilizzato; non occorre invece aggiungere fertilizzante al terreno. La lantana può essere attaccata da molti insetti, ma particolarmente fastidiosi sono gli aleuroididi, da combattere ricorrendo a un insetticida specifico in più riprese.
La lantana è indicata per chi ama inserire nel proprio giardino un tocco naturale, insolito ed elegante. Il suo areale di diffusione è molto ampio e comprende tutta l’Europa e l’Asia minore. Si incontra già al livello del mare fino a 1.000 metri di quota, e, nei versanti ben esposti, si spinge anche a 1.300 metri; cresce negli spazi aperti e soleggiati, prediligendo i suoli calcarei, tendenzialmente magri, con abbondante materiale di risulta, ben drenati, anche con scarsa ritenzione idrica. Come detto, la sua adattabilità è notevole e non deve destare meraviglia trovarla anche in luoghi ombreggiati e freschi: il margine della vegetazione dei boschi misti termofili con maggioranza di piante a foglia caduca (come aceri, faggi, castagni, betulle), i sentieri, le radure sono i luoghi d’elezione, tutti accomunati da una scarsa competizione per la luce. In realtà si tratta di una pianta pioniera che precede la crescita del bosco vero e proprio, con spiccata tendenza a colonizzare le aree esterne o marginali.
In condizioni favorevoli, la lantana può dare vita a dense macchie ariose: la pianta forma, infatti, un cespuglio rado, ma ramoso, che non costituirà mai una barriera, ma piuttosto un ricco intreccio oltre cui è possibile intuire la vegetazione e lo spazio seguente; ha chioma espansa che nelle piante adulte assume la forma di ovale con i rami esterni ricadenti. A ricadere sono i rami dell’anno che si piegano morbidamente come le braccia di un candelabro. I rami giovani si riconoscono anche per l’aspetto feltroso e il colore grigiastro, in contrasto con la corteccia del tronco e dei rami più vecchi che presentano una colorazione fra il roseo e il bruno. Al taglio, il legno di viburnum lantana si presenta chiaro, leggero, ma resistente. Le foglie sono semplici e opposte con margine finemente seghettato, lunghe anche più di 10 cm. La lamina fogliare è di forma ovata e solo nelle piante giovani si presenta lanceolata. Al tatto sono spesse e rugose, ma piacevoli, quasi si trattasse di un tessuto grezzo, con una reticolatura molto evidente. La pagina inferiore, tomentosa, è di colore più chiaro.
I fiori della lantana, piccoli, spesso di colore bianco o bianco-crema, con corolla a cinque petali, sono riuniti in ombrelle dense e compatte, di profilo leggermente convesso. Sono portate all’apice dei rami e possono raggiungere il diametro di 10-12 cm. Il profumo è intenso e dolciastro, capace di attirare una moltitudine di insetti che si nutrono di nettare.
L’apparato radicale è forte e molto esteso, anche se non si spinge a grande profondità: questa sua caratteristica, unita alla natura di “pianta pioniera”, rendono la lantana indicata per il consolidamento di aree degradate, incolte e soggette a possibili smottamenti.
Fioritura
La lantana fiorisce dall‘inizio di aprile alla fine di giugno a seconda dell’altitudine, dell’esposizione e dell’andamento climatico.
Commestibilità
Riproduzione
La ripicchettatura dei polloni radicali, staccati dal cespuglio d’origine in autunno, è il metodo di riproduzione della lantana più veloce e sicuro. Dopo un anno di vivaio si pongono a dimora in un terreno fertile e soleggiato.
La divisione dei cespugli è più laboriosa e non sempre i risultati sono all’altezza delle aspettative: un buon numero di individui così ottenuti ha forma asimmetrica e sbilanciata.
Meno diffusa è la propagazione per seme perché i semi devono essere distribuiti appena i frutti maturano, ma prima dell’indurimento del tegumento che ostacolerebbe la germinazione; in alternativa seminare in primavera, dopo una stratificazione in sabbia e torba per un periodo di quattro mesi. Le piante ottenute per seme salgono a fiore nel quarto anno.
Semi
L’infiorescenza della lantana si trasforma in una bella corona di drupe ovali e compresse. Inizialmente sono di colore verde per diventare rosse e nere a maturazione. La maturazione all’interno dello stesso grappolo non è contemporanea, ma scalare: drupe rosse e nere si alternano fra loro rendendo insolito, molto visibile, e invitante il frutto. Frutto che non deve assolutamente essere consumato anche se l’aspetto brillante e i colori accesi richiamano quelli di altre piante commestibili (melograno, sambuco, lampone, mora). All’interno dei frutti si trovano semi cornei, ovali, molto compressi e con due solchi longitudinali. Sono semi velenosi, classificati di media pericolosità.
Al contrario dell’uomo gli animali selvatici possono cibarsi senza pericolo dei frutti della lantana.
Informazioni e curiosità
Se ben curata, col tempo la lantana può dar vita a un arbusto alto da 2 a 4 metri, di forma globosa perché grazie ai numerosi polloni basali può allargarsi fino a un diametro di 3 metri. Gli esemplari di pregio, governati in modo da mantenere questa forma definita e il più compatta possibile, devono essere collocati in posizione isolata e tale da permettere al cespuglio di divenire punto focale nel periodo della fioritura e dell’emissione primaverile del bellissimo fogliame.
La lantana potrà essere collocata al margine di una zona destinata a parco o lasciata a bosco ai confini della proprietà, potrà essere utilizzata per formare una macchia arbustiva in terreni declivi dove si desidera un effetto di copertura, senza che si sviluppi una selva non governabile, può, infine, essere inserita all’interno di siepi miste o naturali.
Le piante di lantana coltivate in Italia appartengono a sole due delle circa cinquanta specie conosciute, ossia Lantana camara e Lantana montevidensis, nota anche come Lantana sellowiana. Sono tutte originarie del Sud America e, come si può intuire dalla forma del fiore, appartengono alla famiglia delle Verbaniaceae. La distinzione fra le prime due è però difficile da tracciare perché gli esemplari oggi coltivati e classificati tutti come Lantana camara sono in realtà ibridi ottenuti dall’incrocio fra le due specie citate con Lantana urticaefolia.
Accanto alle classiche lantane, che mutano colore, oggi sono disponibili anche lantane con colore in purezza, ad esempio solo bianche come “Avalanche” o solo gialle come “Mine d’Or”, dove la variazione è di tono su tono. Purtroppo in molti garden sono proposte tutte insieme senza una distinzione e non è sempre facile prevedere il colore finale dei fiori se le piante sono giovani, in boccio, o all’inizio della fioritura.
Coltivazione
La lantana si adatta sia alla coltivazione in vaso, sia in piena terra.
Collocazione
La lantana è pianta da esterno, ma laddove il clima si fa rigido in inverno, è opportuno coltivare la pianta in vaso cosicché sia possibile spostarla al riparo, in un luogo fresco e lontano dai caloriferi, durante i mesi freddi.
Concimazione
Per sostenere un’abbondante fioritura impiegare ogni dieci giorni un fertilizzante liquido al dosaggio indicato dal produttore.
Ogni anno rimuovere lo strato superficiale del terreno, circa 2-3 cm, e sostituirlo con uno nuovo.
Esposizione
La lantana richiede sole pieno per poter fiorire copiosamente; solo nei climi caldi riesce bene anche in ombra parziale.
Annaffiatura
In piena estate, annaffiare la lantana con frequenza e abbondanza, senza mai lasciare seccare completamente il terreno, perché una carenza idrica si traduce con facilità in un arresto della produzione dei fiori.
Per le piante in vaso, eliminare l’acqua presente nel sottovaso o disporre uno strato di ghiaia così che l’acqua in eccesso non ristagni, ma dreni con facilità.
Durante l’inverno annaffiare le piante di lantana con estrema moderazione se ricoverate a una temperatura di circa 10°C; con più frequenza se mantenute in casa in posizione luminosa, dove è probabile che continuino a fiorire.
Potatura
La lantana è pianta governata a ceduo, con turni di circa sette anni: in altre parole deve essere tagliata alla base ogni sette anni. Si tratta di un intervento drastico applicabile solo alle piante collocate all’interno di una siepe o a margine di un bosco, oppure danneggiate da un evento atmosferico. In questo modo, sfruttando la crescita rapida e l’emissione di un buon numero di nuovi polloni, si cerca di operare un ringiovanimento della pianta. Per i soggetti da parco e giardino, la potatura deve essere sempre molto leggera e volta a eliminare i rami spezzati, le branche secche, e a mantenere la forma della pianta. La potatura deve essere effettuata a fine estate quando la lantana è ancora in vegetazione e meglio si possono apprezzare i risultati dei tagli effettuati.
Trapianto
Le giovani piante di lantana si pongono a dimora da ottobre fino a marzo, quando le condizioni meteorologiche lo permettono e il terreno non è gelato. La buca per il trapianto deve essere sempre abbastanza grande, 80 cm di diametro, ma basta una profondità di scavo di 50 cm. Non aggiungere al terreno fertilizzante e, solo se si tratta di un suolo molto sciolto o sabbioso, mescolare terriccio di bosco. La pianta deve essere tutorata per i primi due anni e annaffiata con regolarità, una volta la settimana, in assenza di precipitazioni, fino all’autunno successivo. Se posta in una zona di prato irrigato basteranno l’acqua e i fertilizzanti distribuiti al cotico.
Evitare lavorazioni del terreno nelle vicinanze della proiezione sul terreno della chioma perché l’apparato radicale non è molto profondo.
Le piante di lantana coltivate in contenitore vanno rinvasate ogni 3 anni.
Ubicazione stagionale
La lantana teme il freddo e può svernare all’aperto solo dove il clima è davvero mite e con la migliore esposizione (ad esempio a ridosso di un muro). In ogni caso, per precauzione pacciamare il terreno con paglia o altro materiale vegetale e proteggere la pianta con tessuto non tessuto.
Nelle altre regioni, quelle a clima invernale rigido, ritirare le piante in locale luminoso con temperature costanti e mai inferiori agli 8°C.
Le piante che svernano in casa e continuano a fiorire non riuscendo ad effettuare una stagione di vero e proprio riposo vegetativo, fioriranno meno e per un tempo più breve l’anno successivo.
Bonsai
La lantana può essere coltivata come bonsai con ottimi risultati, regalando una bellissima fioritura.
Raccolta
Malattia e cure
La lantana può essere attaccata da molti insetti, ma particolarmente fastidiosi sono gli aleuroididi. Per difendere la pianta, impiegare un insetticida specifico in più riprese e adottare fra due applicazioni successive la tecnica del lavaggio della pianta con un energico getto d’acqua finemente disperso.