- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Il ligustro si può coltivare anche come arbusto isolato, non solo come siepe.
- Il ligustro produce infiorescenze profumate durante la primavera.
- Il ligustro è adatto a creare siepi medio-basse molto folte di vegetazione.
- Il ligustro ha caratteristiche foglie allungate e appuntite.
- I fiori di ligustro sono raccolti in pannicoli bianchi molto densi.
Il ligustro è un genere che contempla piccoli arbusti o alberi appartenenti alla famiglia delle Oleaceae. La specie più diffusa alle nostre latitudini è ligustrum ovalifolium, “a foglie ovali”, originaria del bacino del Mediterraneo. È molto apprezzata per il fogliame coriaceo che in giovane età assume sfumature rossastre, mentre con la crescita vira al verde scuro lucido sulla pagina superiore e opaco su quella inferiore.
Il ligustro si può mettere a dimora come esemplare isolato o, più comunemente, per realizzare una siepe. La stagione migliore per il trapianto è l’autunno, ovvero il periodo di riposo vegetativo, dal momento che l’inverno alle porte darà il tempo alla pianta di radicare, favorendone la crescita già durante il primo anno. Il ligustro si riproduce facilmente tramite talea legnosa e si coltiva preferibilmente in piena terra, anche se non è da escludersi la possibilità di crescita in vaso; si concima ogni primavera, utilizzando un fertilizzante ricco di azoto, fosforo e potassio. Il ligustro si accontenta in media delle precipitazioni piovose per quanto riguarda le annaffiature, e ama sia le posizioni soleggiate sia in mezz’ombra. La potatura si effettua tre volte l’anno, allo scopo di mantenere ordinata la forma della pianta o della siepe, ma anche per arieggiare la chioma, aspetto molto importante da considerare perché un fogliame troppo fitto favorisce la proliferazione dell’oidio, una malattia fungina frequente nel ligustro. Anche l’oziorrinco è nemico piuttosto temibile, da combattere appena se ne nota la presenza sulle foglie.
La corteccia del ligustro è liscia e vira al grigio. Le foglie sono opposte, semplici, non presentano dentellature, sono ovate e appuntite sulla sommità, lunghe circa 10 cm e larghe la metà. I fiori minuti sono profumati, dai colori candidi, raccolti in pannicoli lunghi anche 20 cm, dai quali hanno origine velenosissime bacche nere dal diametro di 1 cm. Grazie ad una buona e attenta coltivazione l’arbusto raggiunge i 5-6 metri di altezza, ma gli esemplari spontanei possono raggiungere anche i 12 metri: per questo figura bene tra le piante che proteggono dal vento.
Fioritura
La fioritura del ligustro avviene da aprile a giugno.
Commestibilità
Riproduzione
Sebbene la riproduzione per seme sia possibile, si consiglia di moltiplicare il ligustro per talea legnosa, una tecnica decisamente più veloce. Le talee vanno prelevate in autunno, nel periodo settembre-ottobre, e prima di essere interrate vanno trattate con una polvere rizogena o ormone radicante. Il terreno idoneo a fare crescere le piantine di ligustro è un mix di torba e sabbia in parti uguali mantenuto costantemente umido fino alla comparsa di nuove foglie. Le talee vanno messe a una distanza di 15 cm l’una dall’altra.
Semi
Il ligustro produce frutti a forma di bacche subsferiche, di colore nero-bluastre lucide, non commestibili per l’uomo; all’interno sono contenuti 2-3 semi piccoli, ovoidi e scuri.
Informazioni e curiosità
Nel Medioevo, il ligustro era considerato un albero sacro: le sue foglie venivano spesso impiegate nei rituali religiosi per allontanare gli spiriti maligni e proteggere le abitazioni dal male. I suoi rametti flessibili avevano poi anche un risvolto pratico, poiché usati come legacci al pari delle corde: il nome ligustro deriva infatti dal latino ligustrum, ossia “legare”.
Coltivazione
Il ligustro si coltiva per lo più in piena terra, ma è possibile farlo crescere anche in vaso.
Collocazione
Il ligustro è una specie ornamentale da esterno, tanto è vero che viene utilizzato per creare bellissime siepi.
Concimazione
Il ligustro ha bisogno di essere concimato ogni primavera, utilizzando un fertilizzante ricco di azoto, fosforo e potassio.
Esposizione
Il ligustro ama le posizioni luminose, soleggiate o semi-ombreggiate, dove possa ricevere la luce diretta del sole per alcune ore.
Annaffiatura
Il ligustro non necessita di bagnature eccessive e di norma si accontenta delle precipitazioni piovose. Se coltivato in vaso, la frequenza delle annaffiature va aumentata, anche se bisogna lasciare asciugare completamente il terreno tra un intervento e l’altro in modo che non si creino pericolosi ristagni.
Potatura
Il ligustro ha bisogno di potature regolari, da effettuare a fine marzo, a fine giugno e dopo la metà di settembre, ogni qual volta la forma della siepe o della chioma si presenti disordinata e irregolare.
Trapianto
Il ligustro non ha particolari esigenze in fatto di terreno per il trapianto. Se si vogliono sfruttare le piante come esemplari ornamentali bisognerà metterli a dimora ad una distanza di almeno un metro gli uni dagli altri, se invece si intende realizzare una siepe, sarà importante distanziarli di appena 60 cm.
Per un’efficace messa a dimora è necessario scegliere una giornata limpida e non eccessivamente fredda.
Ecco come procedere:
- Scavare una buca di 60 cm di profondità e larghezza, oppure una trincea continua per la siepe, e arricchire il terreno estratto con fertilizzante e compost uniti a sabbia e terreno argilloso.
- Estrarre la pianta dal vaso di acquisto e dipanare le radici. Se il pane di terra dovesse risultare troppo compatto si può immergere la pianta in acqua tiepida per circa un’ora prima di metterla a dimora, in modo da poter aprirne leggermente le radici. Se queste invece fossero troppo lunghe o eccessivamente aggrovigliate, converrebbe tagliarle leggermente e aprirle in modo che non abbiano difficoltà nell’attecchimento.
Il colletto della pianta va interrato poco al di sotto del livello della buca che va quindi coperta ammonticchiando la terra al piede del ligustro, avendo cura di compattarla bene in modo da eliminare eventuali bolle d’aria. - Spargere del materiale pacciamante intorno al colletto delle nuove piante per assicurarsi che l’apparato radicale sia ben protetto dal freddo e da eventuali sbalzi di temperatura.
- Finite le operazioni di messa a dimora, è necessario bagnare abbondantemente così da idratare a fondo le radici.
Ubicazione stagionale
Per la sua rusticità e resistenza alle basse temperature, il ligustro vive all’esterno tutto l’anno.
Bonsai
Il ligustro è un bonsai adatto specialmente per i principianti, perché è una pianta forte, robusta, che sopporta tagli anche mal eseguiti. Ciononostante si rivela un bonsai dal grande pregio estetico.
Malattia e cure
Nonostante sia una pianta molto robusta, se trascurato il ligustro rischia di essere attaccato dall’oidio; questo avviene se le piante sono situate in zone troppo ombreggiate, o se i rami troppo compatti non hanno permesso la giusta aerazione della chioma. Sarà sempre importante, quindi, alleggerire le fronde con le giuste potature e intervenire con prodotti specifici nel caso in cui l’attacco fosse particolarmente tenace.
Un altro nemico del ligustro è l’oziorrinco, le cui larve attaccano le radici mentre nottetempo gli adulti risalgono i tronchi per nutrirsi delle foglie: si può individuare l’attacco di questo parassita quando le foglie sono tagliate ai margini e la pianta inspiegabilmente si indebolisce. I prodotti specifici non devono tardare ad essere impiegati soprattutto per debellare le larve al piede.