- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- La maggiorana viene coltivata per le sue foglioline aromatiche: ovali, piccole e ricoperte da una leggera peluria, sono piacevoli al tatto e profumate.
- La maggiorana fiorisce durante il periodo estivo e i fiori sono bianco-rosati.
- La maggiorana andrebbe raccolta preferibilmente di mattina e solo nelle quantità necessarie al consumo immediato.
- La maggiorana ama il pieno sole e le temperature miti.
- La maggiorana può essere coltivata facilmente in vaso, non solo nell’orto.
Il nome scientifico della maggiorana, Origanum majorana, ci suggerisce la somiglianza con un’altra celebre aromatica, l’origano. Sebbene le due piante possano essere confuse da un occhio poco esperto, la maggiorana presenta foglie più piccole e più vellutate, con una peluria più sviluppata che le conferisce un colore argentato e una consistenza soffice al tatto; il sapore è meno spiccato, meno aggressivo e più dolce. Appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, la maggiorana è una pianta erbacea perenne, a portamento cespuglioso, originaria delle zone nord-occidentali africane e centrali asiatiche. Il fusto è eretto, di forma quadrangolare, di colore rossastro e con un’altezza massima di 1 metro; le foglioline hanno forma ovale, con margini lisci e un corto picciolo; i fiori, ermafroditi, si presentano bianco-rosati e sono raccolti in spighe, mentre i frutti possiedono una colorazione piuttosto scura e forma ovale.
La maggiorana si semina direttamente in piena terra o in vaso, in un terreno ben drenato e preferibilmente arricchito con compost o stallatico (il terreno va concimato con un fertilizzante naturale anche al momento dell’eventuale trapianto), dal pH neutro o leggermente alcalino. Inoltre, durante la stagione di crescita, può essere utile un concime bilanciato, applicato ogni 4-6 settimane, per sostenere lo sviluppo delle piante. La maggiorana è un’aromatica che preferisce posizioni soleggiate e calde, e si accontenta di annaffiature sporadiche, giacché, in orto, sono sufficienti le precipitazioni stagionali; se in vaso, invece, la maggiorana andrà bagnata con maggiore regolarità, soprattutto d’estate, ma assicurandosi che l’acqua in eccesso possa defluire senza problemi dai fori di scolo del contenitore. La potatura svolge la duplice funzione di promuovere una crescita più densa e compatta della piantina, oltre che di agevolare la produzione di nuovi rametti, giovani e ricchi di foglioline profumate; la raccolta di queste ultime a scopo alimentare si effettua preferibilmente in primavera, verso aprile-maggio, e al mattino presto, quando l’intensità e concentrazione di oli essenziali è al massimo. La maggiorana si dimostra abbastanza resistente al freddo (riesce a sopportare qualche grado sotto lo zero), ma la temperatura ideale per la sua coltivazione e crescita sana si attesta attorno ai 20°C; è sufficientemente immune anche all’attacco di parassiti, mentre più frequenti sono i danni riconducibili a marciumi radicali.
Fioritura
La fioritura della maggiorana avviene tra luglio e settembre, ma il consiglio è di tagliare i rametti prima che questa si verifichi perché comporta la perdita dell’aroma caratteristico della pianta.
Commestibilità
Riproduzione
Il modo più semplice per riprodurre la maggiorana è tramite semina, anche se molto spesso le piantine vengono semplicemente comprate già in vaso e trapiantate nell’orto. La maggiorana va seminata a inizio primavera (marzo-aprile) o, per chi possiede un semenzaio riparato, anche a febbraio. Una volta che le piantine di maggiorana avranno superato i 6-8 cm di altezza, si potranno trapiantare in pieno campo o in un vaso di maggiori dimensioni.
In alternativa, le talee si prelevano preferibilmente in estate, utilizzando rami sani e non fioriti. La divisione dei cespi, infine, è un metodo meno comune, ma efficace, da realizzare in primavera o autunno.
Semi
I semi di maggiorana sono minuscoli, di colore bruno, con superficie liscia.
Informazioni e curiosità
La maggiorana è un vero concentrato di virtù: oltre agli innumerevoli usi in cucina, questa aromatica contiene un olio essenziale che, grazie a poche gocce sparse sul cuscino, facilita il sonno. Sotto forma di infuso, la maggiorana aiuta in caso di digestione difficile, dolori addominali, nevralgie, tosse e raffreddore.
Coltivazione
La maggiorana si può coltivare con successo sia in vaso sia in piena terra.
Collocazione
Come tutte le aromatiche, la maggiorana trova la sua collocazione ideale all’esterno. La collocazione interna deve essere temporanea e ridotta ai periodi meno caldi della stagione: a partire da metà primavera è bene che le piantine vengano portate all’esterno, per evitarne un inevitabile deperimento.
Concimazione
Al momento del trapianto o della semina della piantina di maggiorana, arricchire il terreno con un fertilizzante naturale, come lo stallatico pellettato o un concime granulare per orto, da integrare nel letto di semina o nelle buche di impianto. Per la coltivazione in vaso, si consiglia l’uso di un terriccio biologico per ortaggi. Durante tutta la fase vegetativa, si può aiutare lo sviluppo della pianta con un fertilizzante liquido biologico, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 14 giorni.
Esposizione
La maggiorana necessita di un’esposizione in pieno sole, con temperature miti e aria calda.
Annaffiatura
La maggiorana coltivata nell’orto non va annaffiata spesso perché la pianta è in grado di crescere e sopravvivere solo grazie alle piogge stagionali. Se la pianta è ben sviluppata, quindi, le irrigazioni vanno riservate ai periodi di prolungata siccità; solo se le piantine di maggiorana sono giovani o appena messe a dimora occorrerà bagnare periodicamente, ma sempre con moderazione.
Se si coltiva sul balcone, la pianta di maggiorana andrà bagnata con regolarità ma non troppo frequentemente e mai in maniera abbondante.
Potatura
La potatura della maggiorana, consigliata per accorciarne i rami e mantenere la forma della pianta, si effettua ogni anno a gennaio o febbraio. Questa operazione agevola anche la produzione di nuovi rametti giovani, ricchi di foglioline tenere e profumate. Nelle zone a clima freddo i rami della maggiorana possono essere potati in autunno, in modo da non lasciare parti della pianta esposte a eventuali gelate.
Trapianto
La maggiorana non è un’aromatica esigente in fatto di trapianto: si adatta infatti a qualsiasi tipo di terreno, a patto che non sia soggetto a ristagni idrici. Una leggera concimazione organica al momento della messa a dimora, anche se non strettamente necessaria, agevola la crescita della piantina; allo scopo si possono utilizzare compost o stallatico.
Ubicazione stagionale
La maggiorana riesce a sopportare qualche grado sotto lo zero, specialmente se il terreno è ben drenato e l’area poco umida, anche se la temperatura ideale di coltivazione è di 20°C. Nel Centro-Nord si raccomanda comunque la coltivazione in vaso, in modo da poter ritirare le piantine in serra fredda, verso la metà di novembre. Nel Centro-Sud e sulle coste, è invece possibile trattare la maggiorana come pianta perenne nell’orto, specialmente se quest’ultimo si trova in una posizione a Sud; una spessa pacciamatura a base di materiale di sfascio aiuta le piantine ad affrontare e superare l’inverno all’esterno.
Raccolta
Il periodo migliore per raccogliere i rami della maggiorana a scopo culinario è quello precedente alla fioritura, cioè aprile-maggio, quando il profumo e l’aroma delle foglie sono al massimo dell’intensità. Nei mesi di settembre-ottobre si possono invece raccogliere le foglie destinate a essere essiccate.
Il consiglio è di raccogliere le foglioline la mattina presto, prelevando gli apici muniti di capolini ancora chiusi, e di procurarsi solo lo stretto necessario al consumo immediato.
Malattia e cure
La pianta di maggiorana è un’ottima alleata nell’orto perché riesce a svolgere un’azione repellente per la maggior parte degli insetti. Non tutti i parassiti le sono però immuni: in caso di attacchi da parte di Chrysomela menthastri (larva di coleottero), cicadellidi o di larve di lepidotteri minatori, si può trattare la pianta con prodotti specifici come insetticidi a base di rotenone o di piretrine.
Molto più pericolosi dei parassiti sono però i marciumi radicali: annaffiare correttamente aiuta a prevenire il problema.