Margherita comune

Leucanthemum vulgare

Margherita comune

  • La margherita fiorisce dalla primavera per tutta l'estate.
  • La margherita si riconosce immediatamente per il bottone centrale giallo e i petali bianchissimi delle corolla.
  • La margherita cresce preferibilmente in prati ben soleggiati.
  • Sebbene la si veda crescere spontaneamente nei prati, campi e parchi, la margherita può essere coltivata anche in vaso.
  • La margherita ha usi anche erboristici, non solo ornamentali.
  • La margherita fiorisce dalla primavera per tutta l’estate.
  • La margherita si riconosce immediatamente per il bottone centrale giallo e i petali bianchissimi delle corolla.
  • La margherita cresce preferibilmente in prati ben soleggiati.
  • Sebbene la si veda crescere spontaneamente nei prati, campi e parchi, la margherita può essere coltivata anche in vaso.
  • La margherita ha usi anche erboristici, non solo ornamentali.

La margherita comune è una pianta rustica simbolo della primavera, che cresce spontanea in buona parte dei luoghi erbosi in tutta Italia. Come la pratolina, bellis perennis, presenta petali bianchi e un “bottone” centrale giallo, mentre le foglie hanno forma variabile, con margine dentato e inciso; la pianta si propaga per divisione dei cespi, talea o semina e ha bisogno di un terreno ricco di nutrienti e posizioni soleggiate, anche se riesce a tollerare una leggera ombra. La margherita vanta proprietà astringenti e antispasmodiche, ma è desueta come pianta officinale, mentre continua ad essere apprezzata in vaso (addirittura in forma di alberello) o nei giardini in piena terra come pianta ornamentale, complice anche una grande facilità di coltivazione.

La margherita è, infatti, pianta resistente e si adatta facilmente a diverse condizioni del suolo, purché non sia troppo compatto o eccessivamente umido, meglio se con un pH neutro o leggermente acido. La concimazione può avvenire al momento del trapianto o della smina, con l’aggiunta di un fertilizzante organico nel terreno, oppure in primavera, per stimolare una crescita sana e una fioritura abbondante, si può distribuire un concime a lenta cessione in granuli, specifico per piante da fiore, ogni 3-4 mesi. Alle margherite in vaso, dalla formazione dei boccioli in poi, si può fornire un concime liquido per piante da fiore ogni 2-3 settimane, da diluire nell’acqua delle annaffiature. La margherita non richiede particolari potature (si consiglia comunque di rimuovere i fiori appassiti e tagliare gli steli fino alla base dopo la fioritura principale, favorendo così una crescita rigogliosa nella stagione successiva), mentre per quanto riguarda le annaffiature, la margherita preferisce un’irrigazione regolare ma moderata, fatta eccezione per i mesi più caldi dell’anno in cui le bagnature richieste possono anche essere giornaliere (specialmente per le piantine in vaso). Il fiore può stare all’esterno tutto l’anno, anche se nelle regioni a clima freddo, d’inverno si rivela utile una buona pacciamatura, o il ricovero in un luogo protetto nel caso degli esemplari allevati in contenitore, poiché temperature ben al di sotto dello zero possono provocare danni irreparabili.

La margherita può essere colpita da parassiti e funghi. Il fungo Verticillium dahliae provoca l’avvizzimento e la morte della pianta, rendendo necessario eliminare le parti infette e il terriccio contaminato  e applicando, successivamente, prodotti antifungini. Pidocchi, acari e ragnetti rossi sono parassiti comuni: per i pidocchi, si rimuovano le parti colpite e si utilizzino soluzioni povere di azoto; contro i ragnetti rossi, è sufficiente spruzzare acqua. L’uso di antiparassitari naturali è sempre preferibile per ogni trattamento.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La margherita fiorisce da maggio a settembre.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La margherita si può riprodurre per talea apicale, per divisione dei cespi e per semina. Quest’ultima si effettua all’inizio della primavera, interrando i semi in un terriccio specifico, fresco e soffice. Si copre il semenzaio con un telo di plastica trasparente e si attende la germinazione per effettuare poi il trapianto.
La talea si fa invece in autunno o in primavera, utilizzando solo le parti apicali degli steli erbacei della lunghezza di circa 15 cm (eliminando quindi le foglie basali). Le talee ottenute si mettono a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali nebulizzando il substrato quotidianamente.

Semi

I semi di margherita sono piccoli, allungati e di colore marrone chiaro. Vengono prodotti al centro del fiore e si possono raccogliere una volta che i capolini sono secchi.

Informazioni e curiosità

La margherita è un fiore noto e utilizzato fin dall’antichità sia per la sua bellezza, sia per le proprietà medicamentose: il suo nome significa, in greco, fiore bianco e i Romani la utilizzavano per preparare unguenti con cui curare le ferite dei soldati dopo le battaglie.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La margherita si può coltivare sia in vaso, sia in giardino in piena terra.

Collocazione

InternoEsterno

La margherita è una pianta tipica da esterno.

Concimazione

Prima di seminare o trapiantare la margherita, interrare una generosa quantità di sostanza organica (letame o compost) per arricchire il suolo. Dalla ripresa vegetativa, distribuire un concime a lenta cessione in granuli, specifico per piante da fiore, da rinnovare ogni 3-4 mesi. Alle margherite in vaso, dalla formazione dei boccioli in poi, si può fornire un concime liquido per piante da fiore ogni 2-3 settimane, da diluire nell’acqua delle annaffiature.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

La margherita gradisce un’esposizione ben luminosa, con sole diretto o al massimo leggera mezz’ombra (in ogni caso ha bisogno di almeno 6 ore di sole al giorno).

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

La margherita va annaffiata con una certa frequenza durante tutto il ciclo vegetativo, da marzo a ottobre, anche quotidianamente nei mesi più caldi e in caso di coltivazione in vaso; con l’arrivo dell’autunno si può bagnare con minore frequenza, aspettando che il substrato sia asciutto prima di annaffiare nuovamente.

Potatura

La margherita non richiede potature: vanno solo eliminati i fiori avvizziti per stimolarne la crescita di nuovi.

Trapianto

La margherita non ha particolari esigenze in fatto di trapianto, poiché riesce ad adattarsi a diversi tipi di terreno, purché ben drenati. In ogni caso, se possibile, scegliere un suolo fertile, con un pH neutro o leggermente acido.
Il rinvaso va invece effettuato quando le radici della pianta fuoriescono dai fori posti sul fondo del contenitore, utilizzando del terriccio fresco e fertile misto a sabbia, stallatico ben maturo e un po’ di argilla espansa.

Ubicazione stagionale

La margherita vive all’esterno tutto l’anno, ma alcune varietà non tollerano il freddo troppo intenso (al di sotto di -6°C): per questo, in inverno, occorre proteggere l’apparato radicale delle piante in giardino con un’adeguata pacciamatura o trasferire le piante in vaso in un ricovero al coperto. Nelle zone caratterizzate, invece, da clima temperato non occorre prendere particolari precauzioni durante la stagione fredda.

Raccolta

La margherita ha usi erboristici: viene raccolta l’intera pianta, in particolare i fiori, a maggio e giugno, per poi essere essiccati in vista di un uso successivo. Ad esempio, un decotto a base di fiori e steli secchi di margherita, in cui effettuare un lavaggio, ha proprietà lenitive per le mani screpolate. In cucina, i capolini dei fiori possono essere usati per preparare un ottimo tè o possono arricchire anche una semplice insalata mista. I fiori e le foglie fresche tritate sono utili per lenire dolori conseguenti a contusioni o distorsioni.
Le margherite selvatiche possono essere consumate anche come ortaggi da radice.

Malattia e cure

La margherita è soggetta sia all’attacco di parassiti sia di funghi. Il fungo Verticillium dahliae provoca l’avvizzimento della pianta fino alla morte: inutile cercare di salvarla, si può intervenire solo eliminando le parti infette (se non l’intera pianta) e anche il terriccio contaminato, poi andranno applicati specifici prodotti fungicidi.
Pidocchi, acari e ragnetto rosso sono sempre in agguato: oltre ad eliminare le parti danneggiate, si può trattare la margherita con antiparassitari specifici (meglio se naturali). Ad esempio, se la pianta è stata colpita dai pidocchi occorrerà prima rimuovere le zone interessate e poi trattare la pianta con soluzioni specifiche povere di azoto. Per gli attacchi da parte dei ragnetti rossi, basterà spruzzare dell’acqua.

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