Melo da fiore

Malus floribunda

Melo da fiore

  • Il melo da fiore sboccia durante il periodo primaverile.
  • I grappoli di boccioli del melo da fiore cominciano a schiudersi verso aprile.
  • Il melo da fiore è pianta molto popolare nei giardini pubblici e nell'arredo urbano.
  • I frutti del melo da fiore si presentano come piccole bacche rosse, delle meline in miniatura o grosse ciliegie.
  • Il melo da fiore si riconosce per la fioritura bianca o rosea.
  • Uno splendido viale di meli da fiore: le piante producono un'ombra fresca e piacevole.
  • Il melo da fiore sboccia durante il periodo primaverile.
  • I grappoli di boccioli del melo da fiore cominciano a schiudersi verso aprile.
  • Il melo da fiore è pianta molto popolare nei giardini pubblici e nell’arredo urbano.
  • I frutti del melo da fiore si presentano come piccole bacche rosse, delle meline in miniatura o grosse ciliegie.
  • Il melo da fiore si riconosce per la fioritura bianca o rosea.
  • Uno splendido viale di meli da fiore: le piante producono un’ombra fresca e piacevole.

Trentacinque sono le specie che compongono il genere Malus, il quale annovera alberi, alberelli e arbusti a foglia decidua, tutti rustici e utilizzati principalmente come piante decorative ma anche in frutticoltura a scopo produttivo. I meli ornamentali o da fiore appartengono a specie diverse, per esempio Malus floribunda e Malus hipehensis, ma sono fra loro molto simili anche in termini di esigenze colturali.

Il melo da fiore si riproduce facilmente tramite semina o innesto e si coltiva all’esterno, data la grandissima resistenza al freddo, possibilmente in piena terra in giardino, o al massimo in contenitori di ampie dimensioni. Il melo da fiore richiede una posizione soleggiata o eventualmente in mezz’ombra, ma non ha bisogno una gran quantità di nutrienti per crescere e fruttificare: si accontenta, infatti, di ricevere due volte l’anno, in autunno e in primavera, un buon terricciato di letame maturo mescolato al primo strato di terreno; solo stati di evidenti carenze, come ingiallimenti della vegetazione o crescita stentata, possono comportare il ricorso a fertilizzanti chimici bilanciati. È importante trapiantare l’albero in autunno, quando le temperature sono ancora miti e il rischio di gelate è ridotto, scavando una buca che sia soprattutto ben drenata. Inoltre, il trapianto del melo da fiore deve essere eseguito con molta cura per evitare di danneggiare le radici, mantenendo intatto il più possibile il pane di terra e assicurandosi che l’albero sia piantato alla stessa profondità in cui cresceva precedentemente in vaso. Le annaffiature vanno gestite con regolarità, ricordando che il fabbisogno del melo da fiore aumenta nel periodo della fioritura e della fruttificazione. La potatura della pianta ha il duplice scopo di mantenerne ordinata la forma e garantire una buona aerazione all’interno della chioma. Si consiglia di effettuare la potatura in inverno, quando l’albero è in stato di dormienza: durante questa operazione, è necessario rimuovere i rami secchi, danneggiati o malati, oltre a diradare i rami sovrapposti o troppo ravvicinati. Le malattie del melo da fiore possono includere infezioni fungine come la ticchiolatura e il cancro del melo, oltre a infestazioni di parassiti come afidi e acari: problematiche da trattare ricorrendo ad antiparassitari e anticrittogamici specifici.

Per quanto riguarda l’aspetto della pianta, le foglie, caduche o semipersistenti, del melo da fiore sono semplici e di forma ellittica a margine dentato. I fiori, dal profumo leggero, presentano una corolla formata da cinque petali con al centro un buon numero di stami color giallo dorato. Si originano da gemme miste che portano sia foglie sia fiori, la comparsa è contemporanea e così si formano corimbi in forma di mazzetto. In bocciolo si presentano rossi per rivelare un interno bianco, ma esistono anche varietà a fiore colorato. I pomi sono tecnicamente dei falsi frutti di forma variabile, allungata o sferica tipo ciliegia. Le piante sono autofertili, ovvero ne basta una sola per fruttificare, ma la vicinanza di varietà diverse a fioritura contemporanea migliora la qualità dei pomi; grandi da 3 a 5 centimetri coprono un’ampia gamma di tonalità comprese fra il giallo e il rosso, il verde e il porpora. Sono anche molto duraturi, iniziano a cambiare colore in agosto, ma maturano solo verso ottobre resistendo sui rami fino all’arrivo del gelo; non sono velenosi, anzi, alcuni sono molto gradevoli al palato. La persistenza del frutto sulla pianta, e quindi il suo valore decorativo in inverno, è un carattere che è stato selezionato con attenzione e oggi esistono varietà, come il Red Sentinel, che conserva i pomi fino a marzo. 

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il melo da fiore regala una bellissima fioritura primaverile (marzo-aprile).

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il melo da fiore può essere riprodotto senza difficoltà da seme. Per farlo, stratificare i frutti nella sabbia e, a primavera, separare i semi, ponendoli in un cassone freddo a germinare. Coltivare le pianticelle in una serretta in posizione riparata per tre anni prima di metterle a dimora. I soggetti ottenuti in questo modo impiegheranno diversi anni a fiorire.

Procurandosi dei portainnesti di vigore limitato, si potranno moltiplicare i meli da fiore con innesti a spacco in marzo o a gemma dormiente in agosto.

Semi

I semi del melo da fiore sono piccoli, di forma ovale, lisci e di colore marrone scuro.

Informazioni e curiosità

Le varietà di melo ornamentale più belle sono:

  • Malus floribunda x ‘Robusta Red Sentinel’: ibrido di origine orticola, è il più famoso e il più diffuso fra i meli da fiore. Non offre solo frutti colorati, ma anche una splendida fioritura che in primavera può a pieno titolo rivaleggiare con peri e ciliegi ornamentali. Pianta molto rustica, resiste a temperature di -15/-20°C. Venduto come un piccolo arbusto raggiunge le sue dimensioni finali in una dozzina d’anni: lasciato libero di crescere sfiora un’altezza compresa fra i 5 e gli 8 metri. Solo i soggetti migliori raggiungono tali dimensioni, la maggior parte si arresta intorno ai tre metri.
    I suoi rami leggermente arcuati donano morbidezza alla forma spesso irregolare.
  • Malus ‘Evereste’ è un melo ornamentale ottenuto in Francia nel 1975. Ha crescita lenta, portamento eretto, forma conica, e un fogliame verde scuro che si tinge di rosso-arancio in autunno. Fiorisce in bianco e fruttifica in giallo arancione. La fioritura è imponente e molto duratura. I frutti restano sui rami fino all’arrivo del gelo. Resistente al freddo più intenso, può essere coltivato ovunque nel nostro Paese.
  • Red Obelisk, come suggerisce il nome, ha portamento colonnare e frutti intensamente colorati di rosso in forma di pomi miniaturizzati. Buoni da mangiare possono essere impiegati per fare marmellate. Si caratterizza per la fioritura bianco candida.
  • Liset’, di origine olandese, è un melo da fiore rustico, a crescita lenta e chioma espansa, che fiorisce in rosa intenso e ha foglie color porpora. I frutti sembrano piccole ciliegie rosse, intense e lucide; restano sui rami fino all’inizio di novembre.
  • ‘Indian Magic’ è un altro melo a fioritura rosa ma con chioma di forma arrotondata. I frutti solo dopo le prime gelate raggiungono la piena intensità del colore e, anche dopo che la livrea arancione del foliage autunnale è caduta, restano sui rami durante l’inverno per attirare gli uccelli.
  • ‘Comtesse de Paris’ è resistentissimo alle più diffuse patologie dei meli e ha una vegetazione folta e scura. A crescita lenta, fiorisce in bianco e produce piccoli frutti leggermente conici, di colore giallo dorato: di sapore acidulo, sono ricchi di pectina e possono essere uniti alle marmellate per migliorarne la consistenza. Resistono sui rami come cibo per gli uccelli selvatici anche dopo la neve.
  • Malus sieboldii ‘Toringo’, di origine giapponese, è ideale per i piccoli giardini e presenta una deliziosa e copiosa fioritura rosa chiaro cui fanno seguito piccole mele di colore giallo, utilizzate per produrre gelatine.
  • Malus sargentii, anch’esso di origine giapponese, è un melo da fiore per lo più arbustivo e raggiunge uno sviluppo massimo di tre metri d’altezza. In autunno presenta foglie dorate di forma lobata e piccoli frutti simili a ciliegie portate da lunghi piccioli, molto graditi agli uccelli selvatici.
  • Magical eternity’ è una varietà di melo da fiore di recente introduzione, a portamento colonnare con foglie allungate e lanceolate. I frutti, riuniti in grappoli, sono pomi di 3 cm di diametro di colore rosso che restano sui rami fino a dicembre.
  • ‘Red Jewel’ ha frutti che resistono sui rami fino a primavera, sono piccoli e numerosi, riuniti in grappoli, di un colore rosso intenso e brillante. Pianta resistentissima, questo melo ornamentale si adatta con successo ad essere coltivato in vaso.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il melo da fiore può crescere sia in terrazzo sia in giardino.
In vaso si ottengono risultati soddisfacenti solo se si dispone di contenitori grandi, se si provvede a irrigare le piante con continuità durante l’estate, se si ripara il vaso dal sole cocente e se si aggiunge ogni primavera terriccio fresco e ricco di sostanza organica.

Collocazione

InternoEsterno

Il melo da fiore è pianta da esterno, anche perché molto resistente al freddo.

Concimazione

Il melo da fiore non ha bisogno di una grande quantità di nutrienti: pianta ad accrescimento limitato e non fra le più veloci, si accontenta di ricevere due volte l’anno, in autunno e in primavera, un buon terricciato di letame maturo da mescolare al primo strato di terreno. Solo stati di evidente carenza, come ingiallimenti della vegetazione, crescita azzerata, scortecciamenti, giustificano l’utilizzo di fertilizzanti chimici. Nel caso utilizzare prodotti bilanciati del tipo 10-10-10 arricchiti in zolfo e microelementi.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Il melo da fiore necessita di un’esposizione molto luminosa e sole diretto, ma riesce bene anche in mezz’ombra.
Per le piante in vaso, in estate, meglio scegliere una posizione che le esponga alla radiazione solare diretta soltanto al mattino e nel tardo pomeriggio.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il melo da fiore va bagnato con regolarità, ricordando che il fabbisogno è massimo nel periodo della fioritura e quando i frutti si stanno ingrossando.

Potatura

Il melo da fiore si pota solo quando occorre eliminare rami secchi o fuori forma, ridefinire il taglio di un ramo spezzato, o quando le dimensioni della pianta sono diventate tali da giustificarne un contenimento.
Per avere piante con fusto corto e vegetazione folta fin dal basso tronco, nella primavera successiva tagliare l’astone principale a circa 50 cm d’altezza e nella seconda primavera accorciare tutti rami laterali alla lunghezza di 30 cm.

Trapianto

Il melo da fiore si trapianta in autunno, prima dell’arrivo del gelo, così da dar modo all’apparato radicale di iniziare a espandersi nel terreno al di fuori della zolla originale e ancorarsi al terreno. Le fasi principali del trapianto sono le seguenti:

  • Scavare una buca grande il doppio del vaso d’acquisto, sia in diametro sia in profondità.
  • Scartare metà del volume del materiale di scavo e, a quello rimasto, mescolare terricciato di letame maturo, ghiaia o sabbia, e una manciata di cornunghia per ogni buca o vaso.
  • Sul fondo disporre un buon drenaggio: uno strato della miscela ottenuta, uno di terricciato che le radici incontreranno nel loro sviluppo futuro, e poi ancora la miscela, così da formare un cono su cui adagiare la zolla. Chi avesse acquistato piante vecchie, noterà che le radici fuoriescono dai fori di fondo e che saranno cresciute lungo le pareti del vaso tanto da essersi arrotolate su se stesse: in questo caso, non tagliare le radici che fuoriescono dalle aperture, ma il vaso di plastica, con l’aiuto di cesoie da potatura. Districare la zolla per quanto si riesca, procedendo per gradi, e indirizzare le radici verso il basso e l’esterno. Prima di estrarre la zolla dal vaso, è meglio immergerla in un secchio fino a quando non emetterà più bolle, per essere sicuri che la pianta rimarrà bagnata per i successivi giorni.
  • Inserire la pianta nello scavo e riempire bene la buca cercando di eliminare tutte le sacche d’aria con le mani. Il colletto del melo dovrà trovarsi un paio di centimetri sopra il livello del terreno perché, assestandosi, la zolla lo trascinerà verso il basso.
  • Pressare leggermente la terra con i palmi aperti e bagnare l’area interessata dallo scavo.
  • Se in giardino, con il terreno rimasto dallo scavo formare un anello intorno alla buca in modo da creare una sorta di conca: servirà per contenere un buono strato di pacciamatura così da difendere la pianta contro il gelo dell’inverno e per bagnarla senza sprecare acqua quando sarà necessario.

Ubicazione stagionale

Per la sua rusticità il melo da fiore può essere coltivato in qualsiasi zona d’Italia, rimanendo all’esterno tutto l’anno. Soltanto le giovani piante e gli esemplari coltivati in vaso andranno protetti dai venti durante la stagione fredda.

Bonsai

Il melo da fiore è una pianta che si presta benissimo alla coltivazione come bonsai.

Raccolta

Al contrario del melo da frutto, il melo da fiore produce piccoli frutti non sempre commestibili. Il sapore è acidulo e alcune varietà vengono utilizzate per produrre confetture e gelatine. Raggiungono la piena maturazione e si raccolgono in autunno, ma permangono a lungo sulla pianta, anche dopo la caduta delle foglie.

Malattia e cure

Il melo da fiore è poco soggetto all’attacco di parassiti e malattie di natura fungina. Può accadere che in presenza di un’eccessiva umidità ambientale la pianta venga colpita da mal bianco, ragnetto rosso, ruggine o ticchiolatura (causata da un fungo che produce macchie scure sui frutti e sulle foglie). In questi casi, per preservare la salute del melo, bisogna intervenire usando antiparassitari e anticrittogamici specifici (concessi in agricoltura biologica se si intende destinare i frutti raccolti alla trasformazione o al consumo fresco).

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