Mirtillo

Vaccinium myrtillus

Mirtillo

  • Il mirtillo cresce allo stato spontaneo nelle zone montane.
  • Il mirtillo nero di bosco è la più celebre, ma non l'unica, specie di questa pianta.
  • Il mirtillo è un arbusto dalla crescita piuttosto lenta e portamento espanso.
  • Il mirtillo produce i suoi celebri frutti succosi durante l'estate.
  • Il mirtillo ama le posizioni soleggiate e i climi freschi.
  • I fiori a forma campanulata del mirtillo compaiono nel periodo fine primavera/estate.
  • Il mirtillo cresce allo stato spontaneo nelle zone montane.
  • Il mirtillo nero di bosco è la più celebre, ma non l’unica, specie di questa pianta.
  • Il mirtillo è un arbusto dalla crescita piuttosto lenta e portamento espanso.
  • Il mirtillo produce i suoi celebri frutti succosi durante l’estate.
  • Il mirtillo ama le posizioni soleggiate e i climi freschi.
  • I fiori a forma campanulata del mirtillo compaiono nel periodo fine primavera/estate.

Vaccinium myrtillus, il mirtillo nero, appartiene al genere Vaccinium della famiglia delle Ericacee; è un piccolo arbusto a foglia caduca con portamento espanso, di altezza compresa tra 20 e 60 cm, con crescita molto lenta, tipico delle zone montane. Le foglie hanno forma ellittica e affusolata, con i bordi zigrinati; il fiore, rosa e a forma di campana, cresce sotto le foglioline. Il frutto che tutti conosciamo è una piccola bacca dalla polpa succosa racchiusa in una buccia colorata, riunita ad altre a formare un grappolo sul rametto. Di mirtillo ne esistono numerose specie: il più diffuso è il cosiddetto mirtillo nero di bosco, ma esistono anche il blu e il rosso, detto anche uva di monte. Il mirtillo coltivato è quello gigante di colore blu, di origine americana.

Il mirtillo si riproduce per talea o divisione dei cespi, cresce all’esterno e tendenzialmente in piena terra e in orto, in posizione soleggiata (o al massimo in mezz’ombra): non teme infatti, il freddo e, anzi, mal tollera il caldo e la siccità. Ne consegue che, soprattutto d’estate, la pianta andrà annaffiata frequentemente, con acqua non calcarea per evitare di alterare la composizione del terreno: il mirtillo è, infatti, una pianta fortemente acidofila, che cresce bene in terreni il cui pH sia compreso tra 4,5 e 5,3 (durante l’impianto, è fondamentale lavorare il terreno in profondità e incorporare torba o aghi di pino per acidificare il substrato, se necessario), oltre che fertili; in questo senso, annualmente il terreno di coltivazione della pianta di mirtillo va arricchito con una concimazione a base di stallatico maturo. Il mirtillo può beneficiare anche di fertilizzanti specifici per piante acidofile, da applicare in primavera e all’inizio dell’estate: in particolare, è consigliabile utilizzare un fertilizzante bilanciato che fornisca azoto, fosforo e potassio, oltre a microelementi come ferro e magnesio, particolarmente importanti per prevenire la clorosi. Nell’orto domestico, si può optare per un sistema di irrigazione a goccia per mantenere ottimale il livello di umidità del suolo senza bagnare eccessivamente le foglie, prevenendo così l’insorgenza di malattie fungine.

Ogni anno, la pianta di mirtillo va sottoposta a potatura: rimuovere, in tardo inverno o all’inizio della primavera, i rami vecchi, deboli o malati stimola la crescita di nuovi getti e migliora la circolazione dell’aria tra i rami, ma aiuta anche a regolare la produzione di frutti, evitando un sovraccarico che potrebbe diminuire la qualità del raccolto. La raccolta dei mirtilli avviene generalmente in estate, quando i frutti raggiungono la maturazione completa e assumono un bel colore blu intenso. I frutti vengono raccolti a mano, prestando attenzione a non danneggiarli, poiché sono molto delicati e facilmente deteriorabili. Dopo la raccolta, è importante refrigerare rapidamente le bacche per preservarne freschezza e sapore.

La pianta di mirtillo tende a essere vulnerabile a varie problematiche sanitarie, tra cui malattie fungine e infestazioni di parassiti: la lotta deve sempre di natura biologica, per evitare di compromettere la commestibilità dei frutti.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura del mirtillo avviene tra maggio e luglio. Il fiore rosa, a forma di campana, cresce sotto le foglie.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Poiché la semina del mirtillo non è tecnica molto consigliata (non è garantita la riuscita) per la riproduzione, meglio optare per la talea. Quest’ultima si effettua a inizio primavera, staccando un ramo dalla pianta madre e inserendolo in un vasetto di terreno sufficientemente acido. Durante la fase di radicazione del rametto è importante che il terreno non secchi mai completamente, per cui bisogna bagnare spesso. Si trapianta poi nell’orto prima dell’arrivo del caldo o dopo l’estate. 

La divisione dei cespi è un’altra tecnica praticata in autunno o primavera, separando una porzione della pianta madre con radici ben sviluppate.

Semi

I semini di mirtillo, contenuti nelle bacche, sono davvero molto piccoli o non di facile germogliazione.

Informazioni e curiosità

Oltre al più celebre mirtillo nero, si può coltivare Vaccinium macrocarpon, ossia il mirtillo rosso. Si tratta di un piccolo arbusto noto con il nome di mirtillo rosso americano o ossicocco, originario del Nord-Est degli Stati Uniti e del Canada Sud-orientale.
La pianta ha portamento basso e strisciante e l’altezza non supera i 20-25 cm, mentre il diametro arriva sino a un metro. Le foglie sono piccole e coriacee, di colore verde scuro, e in autunno assumono una stupenda colorazione rosso vivo. I fiori sono piccoli e di colore rosato; il frutto, che matura in autunno, è anch’esso di colore rosso vivo ed è commestibile sia come frutto fresco sia trasformato. Possiede proprietà antinfiammatorie e disinfettanti, specie per le vie urinarie.
La pianta di mirtillo rosso mostra le stesse esigenze colturali del comune mirtillo nero: terreni freschi a reazione acida, esposizioni di pieno sole o mezz’ombra, ampia sopportazione per il freddo invernale. 

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il mirtillo nella varietà Bluecrop si presta anche alla coltivazione in vaso. In genere si tratta però di piante da orto e piena terra.

Collocazione

InternoEsterno

Il mirtillo è pianta da esterno.

Concimazione

La concimazione della pianta di mirtillo prevede la distribuzione, all’inizio della primavera, di stallatico maturo.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

L’esposizione più adeguata per il mirtillo è il pieno sole o la mezz’ombra nelle zone più calde (anche se il mirtillo è un arbusto che ama il freddo, quindi occorre valutare se la sua coltivazione sia appropriata o meno nella propria regione di appartenenza).

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il mirtillo mal sopporta la siccità per via delle sue radici molto superficiali. Richiede quindi un frequente apporto idrico, ma evitando di annaffiarlo con acqua troppo calcarea, che contribuisce a rendere basico il terreno.

Potatura

La potatura della pianta di mirtillo va effettuata annualmente con interventi più o meno severi a seconda del vigore della piante: su quelle di debole vigore gli interventi devono essere severi; su quelle vigorose, leggeri. L’operazione consiste esclusivamente in tagli di ritorno da effettuare su branche, branchette e rametti secondari. Sulle piante che hanno superato i 15 anni può rendersi necessario anche il rinnovo di qualche branca che forma il cespuglio.

Trapianto

Il mirtillo è una pianta fortemente acidofila, quindi richiede un terreno per il trapianto (ma anche per l’eventuale coltivazione in vaso) con pH compreso tra 4,5 e 5,3. Per acidificare il terreno si può ricorrere a diverse sostanze come: fondi di caffè, torba, aghi di pino, foglie di quercia, zolfo. La terra, inoltre, deve essere drenante, senza ristagni.
Il periodo migliore per il trapianto va da settembre a maggio. Per trapiantare, si scava una piccola buca, che si può riempire con una manciata di torba e una di humus di lombrico. Dopo il trapianto, occorre bagnare regolarmente le giovani piantine e continuare nelle tre settimane successive ad annaffiare con frequenza.

Ubicazione stagionale

Come il lampone, il mirtillo predilige i climi freddi poiché mal tollera il caldo intenso, mentre non ha problemi a sopravvivere agli inverni rigidi. Per questa ragione se ne consiglia la coltivazione nei luoghi di montagna o caratterizzati da temperature fresche anche d’estate.

Raccolta

La raccolta dei mirtilli comincia a maggio e si protrae fino a fine agosto, a seconda della varietà. Capire quando è il momento di raccogliere è molto semplice perché i frutti maturi sono completamente colorati di blu. Poiché sono molto delicati, dopo la raccolta si conservano solo pochi giorni in frigorifero. In alternativa, per non farli avvizzire, si possono trasformare in composte e frullati oppure farli essiccare.

Malattia e cure

La pianta del mirtillo può essere soggetta a diverse patologie sanitarie, legate a malattie fungine e attacchi parassitari. Le principali sono:

  • antracnosi, monilia del mirtillo, cancri: tutte malattie imputabili a diversi funghi, possono causare vari problemi come avvizzimenti e marciumi anche a carico dei frutti. Per salvare la pianta, occorre eliminare le parti colpite e malate.
  • oidio, o mal bianco, è causato dal fungo Erysiphe penicillata, e si riconosce subito perché le foglie della pianta si coprono di una caratteristica patina biancastra che via via diventa polverulenta. Gli attacchi si verificano soprattutto in primavera, a causa dell’umidità più concentrata. Questa malattia si tratta e si sconfigge con bicarbonato di sodio o di potassio disciolto in acqua, o anche con prodotti a base di zolfo, seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.
  • botrite: fungo che provoca prima imbrunimenti e avvizzimenti, poi marciume dei frutti. Si contrasta trattando il mirtillo con un prodotto a base di Bacillus subtilis.
  • clorosi ferrica (fisiopatia): se le foglie di mirtillo ingialliscono, potrebbe trattarsi di mancanza di ferro. In questo caso somministrare chelato di ferro nel terreno e verificare che il pH del suolo sia sufficientemente acido.

I parassiti più diffusi che possono infestare le piante di mirtillo sono:

  • drosophyla suzukii: insetto proveniente dal Sud-Est asiatico, depone le uova sui frutti che diventano il cibo delle future larve. Per difendere le piante si usano trappole alimentari (come la Tap Trap), oppure si può ricorrere a trattamenti preventivi con un corroborante a base di zeolite, un minerale di origine vulcanico da nebulizzare sui mirtilli per creare un velo protettivo.
  • afidi: ghiotti della linfa delle foglie, questi parassiti si contrastano facilmente con trattamenti a base di sapone di Marsiglia disciolto in acqua e irrorato sulle piante.
  • cocciniglie: causano avvizzimenti e indebolimenti delle piante, ma l’infestazione si può prevenire con macerati di felce e potature corrette; in alternativa, si trattano le piante con oli minerali ammessi in agricoltura biologica.

Anche in caso di attacchi di lepidotteri (come tortrice dei germogli o ricamatori fogliari) è opportuno ricorrere sempre a insetticidi ecologici, altrimenti i frutti della pianta di mirtillo non saranno più commestibili.

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