- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- L’origano cresce abbondante e rigoglioso se esposto pienamente al sole, meglio se in climi mediterranei.
- Un rigoglioso campo di origano: come si vede dalla foto, le foglie, verdissime, hanno una forma ovale allungata ben visibile.
- Origanum vulgare aureum: una varietà di origano che si riconosce immediatamente per il caratteristico colore giallo oro.
- L’origano si può facilmente coltivare tanto nell’orto, quanto in vaso sul balcone.
- La pianta di origano produce infiorescenze raccolte in pannocchie, bianche o rosa, a partire dal mese di giugno.
- Come si vede in foto, l’origano si taglia alla base dei fusti con un paio di forbici da giardinaggio ben pulite.
L’origano comunemente inteso è Origanum vulgare, appartiene alla famiglia delle Labiatae, ed è una pianta perenne, di consistenza erbacea, largamente diffusa in un’areale che comprende l’area mediterranea, l’Europa e l’Asia occidentale. La sua diffusione attuale come pianta spontanea o rinaturalizzata comprende anche buona parte dell’Europa settentrionale. Si trova con maggiore facilità nelle regioni calde, nei versanti ben esposti, collinari o montani, sempre in pieno sole, e su terreni ben drenati, privi di ristagni. La parte perennante della pianta è rappresentata dalle radici perché di norma, a fine stagione, la vegetazione aerea ingiallisce e si secca in breve tempo.
L’origano si moltiplica per semina o divisione dei cespi, e cresce preferibilmente in clima temperato, anche se dimostra una certa resistenza al freddo invernale e alla siccità. Importante è più che altro la scelta del terreno: questo deve presentarsi ben drenato, privo di ristagni, leggero, non argilloso e possibilmente calcareo e il trapianto deve essere preceduto da una lavorazione profonda del terreno, la cui composizione si può migliorare mescolando sabbia e torba per evitare la formazione di ristagni d’acqua, accompagnata da una concimazione a base di letame maturo. Questa fertilizzazione non è però sufficiente a sostenere la crescita rigogliosa dell’origano: ogni primavera, quindi, distribuire 2 kg di letame maturo per metro quadrato sotto forma di terricciato; inoltre, dopo il primo raccolto e ancor più dopo il secondo, si raccomanda di distribuire in copertura, o interrandolo leggermente, un fertilizzante ricco di azoto per consentire alla pianta di accumulare sostanze nutritive negli organi perennanti. La potatura dell’origano, con l’eliminazione delle parti secche o danneggiate, è essenziale per mantenere la pianta in salute e stimolarne la produttività; allo scopo di favorire la produzione di nuove foglioline è possibile anche cimare i rametti sani. Si esegue una potatura leggera in primavera, per ripulire le piantine, e una potatura più consistente dopo la fioritura estiva, tagliando i rami a circa metà della loro lunghezza. L’annaffiatura deve essere regolare ma non eccessiva: l’origano preferisce un terreno leggermente asciutto, quindi occorrerà lasciare asciugare completamente il terriccio prima di effettuare una nuova bagnatura. Ovviamente, durante i mesi estivi più caldi, potrebbe essere necessario annaffiare più frequentemente, ma sempre con moderazione. Per quanto riguarda le malattie, l’origano è una pianta resistente ma può essere soggetta ad alcune problematiche come il marciume delle radici causato da ristagni idrici e le infestazioni da parte di afidi: per prevenire il marciume, è fondamentale garantire un buon drenaggio del terreno, mentre per gli afidi si possono utilizzare insetticidi naturali o rimuoverli manualmente se l’infestazione è limitata.
Le radici dell’origano sono lignificate e sviluppano rizomi ad andamento strisciante che, in primavera, porteranno i fusti. Questi ultimi raggiungono un’altezza superiore ai 60 cm, ma possono essere anche più lunghi perché spesso la parte prossimale non presenta portamento eretto, ma strisciante; in condizioni difficili restano più bassi, anche soli 20 cm. Dopo essersi sviluppati per un po’ in senso orizzontale, staccandosi dal rizoma “madre”, i fusti si ergono verso l’alto contribuendo a formare cespugli densi ed espansi, vere e proprie macchie di colore e di profumo. I fusti sono ricoperti da una leggera peluria, assumono colorazione scura (tra il bruno e il rosso vinaccia), e presentano una sezione quadrata, ben definita. Nella parte superiore possono essere ramificati e si distinguono fusti che portano solo foglie da fusti che portano un’infiorescenza terminale. Nelle piante più vecchie e di grande vigoria, la parte basale dei fusti tende a lignificare.
Le foglie, contrariamente ai fusti, sono glabre o con peli occasionali. Il margine è intero o leggermente dentato, il picciolo è breve, la forma è un ovale allungato; la larghezza media supera di poco il mezzo centimetro, la lunghezza è il doppio. Sono sempre opposte e negli ultimi internodi del fusto, più corti degli altri, formano una specie di ciuffo terminale. Sfregate fra le mani emanano un aroma intenso che lascia presagire la nota amara che l’origano conferisce quando usato come condimento.
I fiori dell’origano sono di colore bianco o rosa, riuniti in pannocchie, portate in posizione terminale ai fusti o alle loro diramazioni. I fiori attirano una gran quantità di insetti, in primis api e bombi. Il fiore singolo ha forma tubulosa e spunta all’ascella di brattee colorate. Il frutto è tecnicamente un tetrachenio composto di quattro unità a forma di cilindro, di colore scuro, lisce al tatto.
Fioritura
La fioritura dell’origano, con un andamento stagionale regolare, inizia nel mese di giugno per protrarsi fino a settembre.
Commestibilità
Riproduzione
L’origano si può riprodurre per semina o divisione dei cespi.
La semina è facile e dà spesso buoni risultati già con temperature stabili intorno ai 10°C. Il seme si pone in semenzaio alla fine di marzo o all’inizio di aprile impiegando un terriccio apposito per semina. Si semina a spaglio ad una profondità di 1 cm. Il seme è molto piccolo e per migliorare l’uniformità della semina si consiglia di mescolarlo con un po’ di terriccio.
Dopo circa due mesi, due mesi e mezzo, le giovani pianticelle possono essere trapiantate in campo ad una distanza di 30 cm.
La divisione dei cespi non è operazione che dia piena garanzia di riuscita, ma rispetto alla semina permette di conservare inalterate le qualità aromatiche della pianta madre.
Si effettua nello stesso periodo della semina scegliendo i cespi di almeno tre anni di età, vigorosi e senza problematiche sanitarie. In questo stadio i cespi hanno già ripreso a vegetare e i giovani fusti devono essere trattati con cautela. Una volta estratti dal terreno, i cespi si dividono con le cesoie in porzioni di circa 15 centimetri. Ogni porzione, per svilupparsi, deve poter contare su un rizoma robusto, radici e alcuni fusti. Le radici più lunghe si accorciano e si eliminano i fusti danneggiati o in eccesso lasciandone tre per ogni porzione. Si interrano subito e si mantiene fresco il terreno fino a quando non avranno dato segno di aver ripreso a crescere in modo autonomo.
La divisione dei cespi a fine estate o in autunno non è consigliata perché espone i nuovi soggetti ai rischi di un andamento stagionale sfavorevole (autunno freddo e molto piovoso, inverno secco e molto lungo).
Semi
I semi di origano sono davvero minuscoli, lisci e di colore marrone scuro.
Informazioni e curiosità
Le piante di origano non sono tutte uguali.
- Il più particolare fra gli origani è Origanum vulgare aureum: di colore giallo oro, è pianta di medio vigore, adatta anche ad aiuole in ombra parziale. Viene utilizzato a scopo decorativo, non impiegata come aromatica sebbene ne abbia le caratteristiche. Nei garden ha una collocazione incerta, talvolta tra le aromatiche, talvolta tra le perenni. La base della pianta è legnosa, i fiori sono di colore malva o lavanda, ma la fioritura è un evento sporadico. Si può riprodurre per talea utilizzando a primavera i fusti non fioriferi. Si tratta di un ibrido da giardino che non ha corrispondente in natura. Nonostante l’aspetto “fragile” è pianta resistentissima al freddo.
- Origanum vulgare variegatum ha le stesse caratteristiche aromatiche dell’origano normale, ma presenta in più un gradevole aspetto decorativo. Le foglie hanno ai margini una bordatura irregolare (quasi una screziatura continua) di colore chiaro, fra il bianco avorio e il giallo, e sono leggermente più piccole di quelle della forma spontanea. Anche i fiori sono di colore diverso: rosa intenso o rossi. Questo origano fiorisce copioso da luglio, se posto in terreni ben drenati e con ottima esposizione al sole.
- Origanum heracleoticum e Origanum onites, noti come origano meridionale e origano mediterraneo o di Cipro, si distinguono perché superano tutti gli altri per intensità d’aroma. In più, Origanum onites è un piccolo arbusto riconoscibile per la fitta peluria che ricopre gli steli e il colore bianco dei fiori.
- Origanum laevigatum “Herrenhausen” è pianta da giardino, ibrida, ideale per le bordure erbacee o i giardini rocciosi. Raggiunge un’altezza superiore ai 45 cm e, se libera di espandersi, si comporta come tappezzante. In estate si ricopre di grandi infiorescenze lillà o rosa carico. Le foglie, aromatiche anche in questo caso, in fase giovanile hanno sfumature purpuree.
Coltivazione
L’origano cresce ovviamente in orto, ma si presta ad essere coltivato anche in vaso.
Collocazione
L’origano, come tutte le aromatiche, cresce all’esterno.
Concimazione
La concimazione di fondo effettuata al momento dell’impianto non è sufficiente a sostenere la produzione di una pianta longeva come l’origano (anche più di dieci anni di raccolti: quindi, a primavera, distribuire 2 kg di letame maturo per metro quadrato sotto forma di terricciato. In montagna e nelle regioni con inverni rigidi questa pratica può essere anticipata all’inizio dell’inverno quando le piante, ormai secche, si tagliano al piede, come pacciamatura a protezione dal freddo.
Dopo il primo raccolto, e ancor più dopo il secondo, si raccomanda di distribuire in copertura, o interrandolo leggermente, un fertilizzante ricco di azoto per consentire alla pianta di accumulare sostanze nutritive negli organi perennanti.
Esposizione
L’origano ha bisogno di un’esposizione in pieno sole e temperature miti per crescere rigoglioso.
Annaffiatura
L’irrigazione è indispensabile per le giovani piante, trapiantate o nate da seme, ma è importante anche dopo ogni raccolto, per consentire alla pianta di reintegrare le notevoli perdite subite. Questo non significa eccedere, anzi: l’origano preferisce terreni asciutti a terreni zuppi e di conseguenza, anche durante l’estate, occorrerà annaffiare solo 2-3 volte la settimana, mentre in autunno e inverno basterà anche solo un’annaffiatura settimanale. In ogni caso, è sempre meglio verificare che il substrato sia asciutto prima di procedere con il successivo intervento idrico.
Potatura
La potatura dell’origano ha lo scopo di mantenere la pianta in salute, oltre che di migliorare la sua produttività. Allo scopo bisogna eliminare, ogni volta che è necessario, i rami morti o rovinati usando apposite forbici da potatura e praticando un taglio netto e pulito. Qualora si voglia stimolare la produzione di nuove foglioline, è possibile cimare i rametti sani.
Trapianto
Il terreno ideale per la coltivazione dell’origano deve essere ben drenato, privo di ristagni, leggero, non argilloso e possibilmente calcareo. Il trapianto va effettuato quando il clima è stabilmente temperato (in genere ad aprile o maggio) e deve essere preceduto da una lavorazione profonda del terreno, accompagnata dall’interramento di una dose di letame maturo, 3 kg per metro quadrato, e, se necessario di sabbia e torba.
Le giovani pianticelle di origano non richiedono grandi cure. La lotta alle malerbe con leggere sarchiature consente anche di arieggiare il terreno.
L’origano teme i terreni compatti e asfittici e una buona sarchiatura a lato delle piante è sempre consigliata dopo una pioggia battente e/o abbondante, specie se il terreno è pesante o argilloso.
Ubicazione stagionale
Pianta abbastanza resistente al freddo e alla siccità, l’origano si può coltivare con facilità e all’esterno ovunque, ma sempre in posizione ben esposta. Predilige comunque il clima mediterraneo.
All’arrivo dell’inverno, al di sotto dei 5°C, dissecca la parte aerea per ripresentarsi in primavera. Si consiglia comunque di riparare il vaso o l’orto durante i mesi freddi, specialmente nel caso in cui le temperature calino bruscamente. Per farlo si può sistemare della paglia sulle radici delle piantine, per proteggerle dalle gelate, o avvolgere l’origano in appositi sacchi di tela, che permettono la traspirazione ma lo isolano dal freddo.
Raccolta
L’epoca di raccolta dell’origano è molto variabile da un anno all’altro ed è fortemente influenzata dall’andamento stagionale, dall’esposizione delle piante, dalla disponibilità di acqua e sostanze nutritive. Risulta anticipata in annate calde, terreni in pieno sole, aiuole con poca acqua e scarsità di nutrienti. Irrigazioni costanti, ma non abbondanti, mantengono la pianta ad uno stadio giovanile più a lungo, gli stress idrici ne anticipano la maturazione. Concimazioni azotate aumentano il rigoglio vegetativo allungando il ciclo produttivo delle piante.
Per la produzione di spezia si raccoglie la pianta di origano intera in piena fioritura e non solo l’infiorescenza più alta. Si raccolgono le piante di primo mattino, prima che il sole sia alto ma già asciutte dalla rugiada, quando maggiore è la concentrazione di olio essenziale, tagliando alla base con un paio di forbici da giardinaggio senza operare in alcun modo trazioni che possano danneggiare il rizoma e i fusti non ancora pronti. Nel primo anno si effettua un solo raccolto lasciando crescere liberamente gli eventuali ricacci, dal secondo anno si possono sfruttare anche questi se si provvede a reintegrare la pianta con fertilizzante e bagnature mirate. Il secondo taglio è pronto 60-90 giorni dopo il primo.
Negli orti famigliari non si raccolgono mai tutti i fusti di una pianta per evitarne uno sfruttamento intensivo, ma la metà o meno.
Per la produzione di materiale ad uso erboristico si raccolgono solo le cime fiorite in modo che foglie e fiori siano presenti in quantità simili.
I fusti di origano, una volta tagliati, non devono restare ammassati a fermentare, ma devono essere stesi e passati uno ad uno per eliminare manualmente le eventuali foglie basali gialle o imbrattate di terra. Eseguita questa operazione, si raccolgono in piccoli mazzi, di 10-15 unità ciascuno, legati e appesi a testa in giù in un luogo ombreggiato, ma caldo e ventilato così da essiccare nel più breve tempo possibile.
Una volta essiccati si riuniscono in fasci più grossi da mettere dentro a sacchetti di carta da pane nell’attesa di “sgranarli”, separando foglie e fiori dai fusti. Ben conservato, al buio, al fresco e all’asciutto, l’origano conserva l’aroma per molti anni.
Malattia e cure
L’origano è pianta resistente alle malattie e agli attacchi di funghi e parassiti. Più frequente è l’infestazione da parte di afidi, i quali andranno debellati con appositi prodotti per aromatiche dato che l’utilizzo di prodotti chimici è incompatibile con il successivo consumo delle foglioline di origano.
Il nemico più pericoloso è rappresentato comunque dal ristagno d’acqua, che porterebbe alla marcescenza delle radici e alla conseguente morte della pianta: assicurarsi quindi sempre che il terreno di coltivazioe sia ben drenato ed evitare di bagnare con eccessiva frequenza specialmente d’inverno.