Orostachys

Orostachys

Orostachys

  • Queste piante di orostachys creano uno splendido quadro montano.
  • In montagna, orostachys cresce senza riportare danni se le temperature invernali non scendono sotto i 4°C.
  • In questa foto si nota benissimo la classica disposizione a rosetta delle foglie di orostachys.
  • Piantine di orostachys varietà boehmeri.
  • Le piante di orostachys si adattano perfettamente alla coltivazione nei giardini di montagna.
  • In montagna, orostachys cresce senza riportare danni se le temperature invernali non scendono sotto i 4°C.
  • In questa foto si nota benissimo la classica disposizione a rosetta delle foglie di orostachys.
  • Piantine di orostachys varietà boehmeri.

Il genere orostachys, compreso nella famiglia delle Crassulaceae, conta circa una ventina di specie, tutte originarie del continente asiatico, che presentano non poche analogie con i sempervivum con i quali un occhio inesperto può confonderli: entrambe le piante hanno una conformazione a rosetta di foglie carnose e ogni unità, salendo a fiore, muore. Per questa ragione, le piante acquistate nei garden possono essere considerate annuali: infatti, tutte le rosette di orostachys salgono a fiore creando un effetto candelabro bello e inatteso, che per circa due mesi mantiene la pianta al massimo fulgore, per poi afflosciarsi e seccare; in altre parole si comporta come una succulenta annuale

L’orostachys si coltiva all’esterno con una certa facilità (è una pianta sicuramente adatta ai meno esperti di giardinaggio), sia in vaso sia in giardino: la pianta si riproduce per talea, spiccando una rosetta laterale, o naturalmente tramite seme; predilige un’esposizione soleggiata, ma cresce bene anche in mezz’ombra, e richiede per il rinvaso o il trapianto, un terreno fibroso, soffice, capace di trattenere un certo grado di umidità ma sempre molto ben drenato, tipicamente composto da una miscela di sabbia e terriccio per piante grasse. Per quanto riguarda la concimazione, si consiglia di utilizzare a mesi alterni un fertilizzante specifico per piante succulente, fino a quando la fioritura non sarà terminata. La potatura dell’orostachys non è necessaria, ma nulla impedisce di rimuovere le foglie morte o danneggiate, così da prevenire eventuali infezioni. Per quanto concerne l’annaffiatura, è essenziale evitare l’eccesso d’acqua, poiché la pianta non tollera il ristagno, ma occorre comunque mantenerla ben idratata soprattuto durante l’estate. La corretta manutenzione dell’orostachys, per quanto semplice e limitata a poche operazioni, è molto importante perché le malattie che possono colpire questa succulenta dipendono strettamente dalle cattive cure: eccesso idrico o, di contro, prolungata assenza di acqua e gelo intenso (la temperatura minima tollerata si attesta attorno ai 4°C) rappresentano le minacce principali alla salute della pianta.

In merito all’aspetto della pianta, si può segnalare che il colore delle foglie di orostachys sia tendenzialmente verde chiaro, a volte con screziature violacee. Secondo la specie, le rosette possono essere piccole e numerose oppure poche e molto grandi. Le radici sono fibrose e prive di rizoma.

Una varietà di orostachys molto interessante è orostachys iwarenge. Si tratta di una pianta con rosette di colore verde-grigio argentato, compatte e strettamente addossate l’una all’altra, tanto da formare una sorta di colonia compatta. La colonia si presenta inizialmente a profilo leggermente bombato con le rosette più grosse al centro; man mano la pianta aumenta sia come diametro totale sia come diametro delle singole rosette. Il profilo diventa sempre più convesso e anche le singole rosette iniziano a svilupparsi verso l’alto assumendo una forma conica.

Le foglie di questa specie, che s’innestano su un asse centrale carnoso, all’inizio molto breve, poi via via sempre più evidente per l’allungamento degli internodi, sono a margine arrotondato, bianche nel punto d’innesto. Portate verso l’alto solo quando la pianta entra in piena fioritura, decombono verso il basso e seccano. Le foglie e l’apice non hanno le spine, al contrario di tutte le altre specie del genere orostachys. I fiori presentano sottili antere gialle, centro verde e cinque petali bianco-verdi. Sono composti così da formare un tappeto continuo. Nella parte bassa dell’infiorescenza si alternano alle foglie. La fioritura è scalare, partendo dal basso. Questa orostachys raggiunge un’altezza di circa 25 cm e un diametro di 20.

Orostachys erubescens, invece, presenta foglie carnose, allungate, terminanti in una spina sottilissima e inoffensiva. Il colore tipico è verde con sfumature rosso ruggine che si accentuano durante l’autunno.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura dell’orostachys avviene generalmente in estate e porta alla produzione di uno stelo fiorale a forma di spiga al centro della rosetta la quale, terminato il periodo di fioritura, muore.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Per riprodurre la pianta di orostachys, spiccare le rosette periferiche prima che inizino ad allungarsi e porle in un terriccio fibroso e ben drenato. Queste hanno un’elevata capacità di attecchimento e basta appoggiarle sul terreno per ottenere ottimi risultati. Poste in contenitori di 12 cm di diametro tendono a colonizzarlo in breve tempo.
Se coltivata in piena terra, non deve sorprendere se l’anno successivo si noteranno intorno delle nuove piantine: orostachys ha infatti una buonissima capacità di disseminazione.

Semi

I semi di orostachys sono molto piccoli, di forma rotonda o leggermente ovale, e di colore scuro o marrone. Hanno una superficie liscia e sono difficili da distinguere a occhio nudo.

Informazioni e curiosità

Il nome orostachys deriva dal greco òros, ossia montagna, e stachys, spiga, quindi letteralmente “spiga di montagna”: questo per via della forma particolare dei fiori e per il fatto che la pianta in natura sia tipica dell’ambiente montano. Talvolta viene soprannominata scherzosamente “cappello da buffone cinese”, sempre per la forma a rosetta delle foglie, che richiama per l’appunto un buffo cappello tradizionale cinese.

 

Coltivazione

VasoPiena Terra

Gli orostachys si possono coltivare sia in vaso sia in piena terra per abbellire, ad esempio, un giardino roccioso (ma solo se le temperature invernali lo consentono).

Collocazione

InternoEsterno

Orostachys viene utilizzata spesso come pianta da esterno, e cresce preferibilmente in zone montane nonostante la scarsa resistenza al gelo della maggior parte delle varietà (il che la rende idonea alla coltivazione nelle aree geografiche dove gli inverni non sono eccessivamente rigidi, ossia non si scende sotto lo zero termico per periodi troppo lunghi).

Concimazione

Per effettuare la concimazione della pianta di orostachys utilizzare a mesi alterni un fertilizzante specifico per piante succulente, fino a quando la fioritura non sarà terminata.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

L’ideale sarebbe posizionare le piante di orostachys in pieno sole, ma non hanno problemi a crescere anche in mezz’ombra.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Dotate di un’elevata superficie fogliare ma con cuticola poco cerosa, le piante di orostachys richiedono apporti costanti e frequenti d’acqua per mantenere una buona idratazione.

Potatura

Orostachys non necessita di potatura.

Trapianto

Il terriccio ideale per il rinvaso o il trapianto degli orostachys deve essere fibroso, soffice, capace di trattenere un certo grado di umidità ma sempre molto ben drenato (per favorire un buon drenaggio mescolare al terreno almeno un quarto di sabbia).

Ubicazione stagionale

Piante originarie delle fasce temperate, gli orostachys crescono senza problemi anche in montagna, ma non sopportano il gelo prolungato e possono essere fatti svernare in locali luminosi a temperature stabili non inferiori ai 4°C. Durante la bella stagione non hanno problemi a resistere anche a temperature elevate.

Malattia e cure

I problemi di salute della pianta di orostachys sono imputabili alle cattive cure: eccesso idrico e freddo provocano la lessatura dei tessuti, mentre in caso di carenza d’acqua la pianta inizia ad avvizzire e poi secca le foglie basali. Gli interventi sono in questi casi solo preventivi.

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