Passiflora

Passiflora

Passiflora

  • La passiflora è una splendida pianta rampicante che ha bisogno di sostegni cui aggrapparsi.
  • La passiflora produce grandi fiori ermafroditi solitari con la corolla formata da sepali e petali, una raggiera completa di filamenti, stilo centrale elevato con tre stigmi e stami evidenti.
  • Passiflora varietà Klara.
  • Passiflora varietà Duo Thone.
  • Passiflora caerulea dalle caratteristiche infiorescenze bianche e violetto.
  • La passiflora è anche soprannominato "Fiore della Passione" o “Passion Flower”, per il suo legame con la simbologia cristiana.
  • Passiflora varietà Incense.
  • La passiflora viene utilizzata in erboristeria per la sua capacità di alleviare lo stress mentale e favorire il sonno.
  • La passiflora è una splendida pianta rampicante che ha bisogno di sostegni cui aggrapparsi.
  • La passiflora produce grandi fiori ermafroditi solitari con la corolla formata da sepali e petali, una raggiera completa di filamenti, stilo centrale elevato con tre stigmi e stami evidenti.
  • Passiflora varietà Klara.
  • Passiflora varietà Duo Thone.
  • Passiflora caerulea dalle caratteristiche infiorescenze bianche e violetto.
  • La passiflora è anche soprannominato “Fiore della Passione” o “Passion Flower”, per il suo legame con la simbologia cristiana.
  • Passiflora varietà Incense.
  • La passiflora viene utilizzata in erboristeria per la sua capacità di alleviare lo stress mentale e favorire il sonno.

Il genere passiflora comprende circa 600 specie di piante spesso rampicanti a portamento lianoso originarie del Centro e del Sud America e anche dell’Asia. Detto anche “fiore della passione”, deve questo nome particolare all’aspetto unico, che ricorda vagamente la corona di spine di Cristo, con i tepali variopinti circondati da una corona di filamenti con tre stigmi e stami evidenti.

La passiflora è una pianta da esterno che però può vivere e crescere all’aperto solo in presenza di temperature miti: nelle regioni dagli inverni freddi la pianta va coltivata in vaso e ritirata al sopraggiungere delle basse temperature. La passiflora si riproduce per talea o semina e si concima dall’avvento della primavera in poi, settimanalmente, con un fertilizzante a base di fosoforo, azoto e potassio, oltre che arricchito con altri microelementi come ferro, manganese, boro e rame. Il terreno per il trapianto deve essere soprattutto ben drenato ed esposto al sole, leggero e sabbioso, mentre la potatura della passiflora si esegue tre volte durante l’anno, al fine di favorire una fioritura più rigogliosa e una crescita armonica, eliminando principalmente i rami laterali. La pianta va annaffiata costantemente e abbondantemente durante le stagioni calde, in modo da mantenere il terreno sempre umido ma non fradicio. I parassiti sono nemici più frequenti delle malattie fungine per la pianta di passiflora, ma si possono combattere con prodotti specifici, anche se, nel caso dei temibili nematodi galligeni, non è detto che siano sufficienti.

Il fiore della passiflora può essere più o meno grande e variamente colorato, a seconda della varietà, ma si dimostra sempre originalissimo nell’aspetto e molto ornamentale; si tratta di un’infiorescenza solitaria di dimensioni variabili da pochi millimetri a parecchi centimetri. Terminata la fioritura, si formano i frutti, ovali e carnosi, in alcuni casi commestibili (sono i celebri frutti della passione, passion fruit o maracujá, dal caratteristico sapore dolce e acidulo al tempo stesso).

Le foglie sono alterne, e di forma variabile, da intera a lobata, secondo specie e varietà. Nelle specie rampicanti sono presenti viticci, organi che servono alla pianta ad ancorarsi ai diversi supporti, ed in alcune specie i viticci portano all’estremità dei piccoli dischi a forma di ventosa (p. discophora e p. gracillima), per aderire con maggiore forza al supporto. Queste specie sono particolarmente adatte a rivestire pergolati o a ricoprire brutti muri, oppure fatte arrampicare sopra graticci di legno.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

L’epoca di fioritura della passiflora è variabile da specie a specie: può anche fiorire durante tutto il corso dell’anno se coltivata in zone a clima particolarmente mite, ma in generale il periodo è l’estate (da giugno a ottobre).

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La passiflora si può riprodurre sia per seme sia per talea, ma il secondo metodo è il più praticato.

Tra giugno e agosto prelevare una talea binodale, cioè con due nodi, lunga circa 20 centimetri. Tagliare il tralcio in modo obliquo, due dita sotto il nodo posto in basso e altrettanto sopra quello posto in alto. Dal nodo prossimale togliere foglie, viticci e boccioli eventualmente presenti, da quello distale solo viticci e boccioli. La foglia presente dovrà essere ridotta a metà della superficie accorciandone i lembi con forbici taglienti e pulite.

Prima di intingere la parte basale in un prodotto ormonale rizogeno, lasciare la talea a bagno per circa un’ora così che assorba quanta più acqua possibile.

Preparare un vasetto singolo con un mix di sabbia e torba in parti uguali già inumidito. La talea andrà posizionata in modo che il nodo prossimale si trovi ad una profondità di 2 centimetri circa.

Il segreto per la buona riuscita della radicazione sono le alte temperature (da 20 a 30°C) e l’umidità elevatissima. Per questa ragione si consiglia di utilizzare a mo’ di serra contenitori di plastica trasparente da porre in piena luce, ma non al sole diretto per evitare un effetto “lessatura”. Ogni giorno si arieggi la talea e s’irrorino le foglie. Dopo circa quindici giorni, se il radicamento è riuscito, inizierà a svilupparsi la gemma presente all’ascella delle foglie.

Semi

I semi di passiflora sono contenuti all’interno dei frutti. In particolare, alcune specie come p. edulis, p. laurifolia, p. coccinea, p. nidata, p. maliformis, producono frutti commestibili: bacche colorate di forma ovoidale o allungata, con all’interno una polpa gelatinosa che contiene i semi, anch’essi commestibili. 

Informazioni e curiosità

Trattandosi di una pianta rampicante molto vigorosa, la passiflora ha bisogno di essere sostenuta nella sua crescita da supporti adeguati e sufficientemente solidi (griglie, graticci, reti, gazebi in legno sono tutte opzioni possibili).

Coltivazione

VasoPiena Terra

L’apparato radicale della passiflora è particolarmente sensibile alle basse temperature ed è per questo motivo che la pianta può essere coltivata in piena terra solo nelle regioni a clima mite in quanto l’eccessiva umidità, associata alla bassa temperatura, potrebbe arrecare danni alla pianta. Nelle altre zone d’Italia è d’obbligo la coltivazione in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

La passiflora è una pianta da esterno, che però può essere coltivata in giardini e terrazzi solo nelle regioni dagli inverni miti. In tutti gli altri casi è opportuno trasportare la pianta al riparo durante i mesi freddi.

Concimazione

Per sostenere uno sviluppo vigoroso della pianta si dovrà somministrare alla passiflora, nel periodo che va dalla ripresa vegetativa fino alla comparsa dei boccioli, tre volte al mese, un prodotto ternario equilibrato, ossia in cui azoto, fosforo e potassio siano presenti nella stessa quantità.

Dalla comparsa dei boccioli sino all’autunno si dovrà preferire, distribuendolo con la stessa cadenza, un prodotto specifico per piante da fiore, meno ricco in azoto, con una maggiore dotazione di fosforo e una gran quantità di potassio, e con microelementi per favorire fioritura, intensità dei colori, maturazione dei frutti e accumulo di sostanze di riserva nei tessuti legnosi. Un rapporto indicativo potrebbe essere, NPK 1-1,5-2,5.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

La passiflora va collocata in una posizione soleggiata, riparata dal vento e rivolta preferibilmente a Sud.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Dalla primavera e per tutta l’estate fino all’autunno, annaffiare abbondantemente e frequentemente la passiflora in modo che il terriccio rimanga costantemente umido (ma non fradicio). Tanto più il terreno sarà ben drenato, e minori saranno i conseguenti problemi di ristagno, tanto più si potrà bagnare con generosità. Durante l’inverno, o comunque quando le piante avranno terminato il loro ciclo vegetativo, annaffiare con più moderazione, mantenendo sempre il terriccio leggermente umido ma lasciandolo asciugare in superficie fra due interventi successivi. 

Potatura

La potatura, nella coltivazione della passiflora a scopo ornamentale, è sempre necessaria. Le ragioni sono tre:

  • ottenere una fioritura copiosa e regolare ogni anno;
  • contenere lo sviluppo della pianta;
  • eliminare i danni da gelo.

Per ognuna di queste finalità si adotterà un taglio diverso, da effettuare tutti e tre nella stessa pianta ma in momenti differenti.

A fine inverno, passato il pericolo di gelate, si eliminano i tralci che hanno riportato danni da freddo e si sono seccati.

Prima della ripresa vegetativa, per stimolare la formazione di nuova vegetazione, quella su cui sono portati i fiori, si accorciano tutti i tralci di una lunghezza pari a circa sei nodi, o all’occorrenza, in base al supporto su cui si arrampica la passiflora e alle dimensioni totali raggiunte, tagliando sopra una foglia.

A fine stagione, per ringiovanire una pianta e contenerne le dimensioni, si eliminano alla base i tralci più vecchi, quelli danneggiati, o che portano vegetazione fuori forma.

In tutti i casi, utilizzare cesoie ben affilate così da eseguire tagli netti senza dover strappare i tralci.

Trapianto

Al momento del trapianto della passiflora fare attenzione prima di tutto a non sistemare la pianta in corrispondenza di depressioni del terreno dove potrebbe accumularsi sia l’acqua piovana sia l’acqua di irrigazione, e, di conseguenza, potrebbero insorgere danni per asfissia all’apparato radicale.
La messa a dimora della passiflora va eseguita preferibilmente in primavera, prediligendo una posizione completamente o parzialmente soleggiata e al riparo dal vento.

Ubicazione stagionale

La passiflora ama i climi miti e temperati, quindi in estate e primavera può stare all’aperto senza problemi. Al tempo stesso, si tratta di una pianta rampicante non adatta ad essere coltivata nelle regioni fredde, se non con le dovute accortezze.

Messa a dimora in posizioni calde e riparate, come i cortili interni, o nei pressi di un muro posto a Sud ben esposto al sole, la passiflora può resistere anche in zone con inverni rigidi purché le si fornisca una semplice protezione dalla neve, come un telo di materiale plastico. All’arrivo del freddo (già a 5-10°C) è consigliato predisporre al piede una pacciamatura importante di materiale vegetale (corteccia e sopra foglie). Lo spessore consigliato supera i 20 cm, mentre per tenere la protezione ferma in loco si può adottare questo stratagemma: privare una cassetta del fondo, eseguire un taglio su un lato così da poterla aprire quel tanto che basta per farvi passare la base dei tralci e riempirla con corteccia e foglie. La corteccia realizzerà una specie di camera d’aria dall’elevato potere isolante, le foglie, uno strato impermeabile.

La resistenza alle basse temperature è comunque un fattore legato in modo diretto alla specie ed è bene chiedere informazioni chiare al vivaista prima di procedere all’acquisto di una determinata varietà. Non acquistare mai piante con l’indicazione generica “passiflora” perché potrebbe trattarsi di una specie da coltivare in vaso, sensibile al freddo. La più nota passiflora, passiflora caerulea Costance Eliott, è particolarmente resistente al gelo.

Raccolta

Della passiflora si raccolgono sia i frutti (in autunno), a scopo alimentare, sia i fiori e le foglie per via delle note proprietà curative della pianta. Infusi, tisane, estratti e integratori alimentari hanno infatti un potere sedativo, utile ad esempio in caso di insonnia.

Malattia e cure

La passiflora è pianta abbastanza resistente alle malattie fungine ma soggetta agli attacchi di numerosi parassiti: afidi, cocciniglie, mosche bianche, ragnetto rosso e nematodi galligeni delle radici. Persino le limacce (lumache senza guscio) si cibano volentieri delle sue foglie, ma si rimuovono a mano con facilità.

I nematodi galligeni attaccano la pianta a livello delle radici, dove provocano la formazione di strutture a nodulo che si moltiplicano fino a impedire la funzione di assorbimento di acqua e nutrienti causando la morte della pianta. In caso di passiflore deperenti si può compiere un’indagine a livello dell’apparato radicale e intervenire con prodotti nematodicidi da interrare nell’area esplorata dalle radici. Dopo la distribuzione del prodotto, e la sua copertura, s’irriga così che il principio attivo giunga a contatto con i parassiti. Non sempre i trattamenti hanno successo e si consiglia pertanto di provvedere, finché il materiale vegetativo è sano e vigoroso, alla moltiplicazione per talea in modo da ottenere altre piante in salute.

Le passiflore sempreverdi a foglia lucida e coriacea possono essere attaccate da cocciniglie a scudetto di forma semi globulare che possono raggiungere le dimensioni di alcuni millimetri ed essere così molto evidenti. Prima di eseguire un trattamento con un prodotto specifico si consiglia di munirsi di guanti di lattice e provvedere alla loro rimozione manuale.

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