- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Il peperoncino si presta ad essere coltivato senza problemi anche in vaso.
- Le bacche di peperoncino si raccolgono in maniera scalare e si possono essiccare o conservare sott’olio per farle durare di più.
- Il peperoncino ama i luoghi molto luminosi, ma con terreno fresco.
- Il peperoncino si può coltivare nell’orto domestico solo nelle aree geografiche dagli inverni miti, poiché la pianta non tollera il freddo.
- In foto, frutti ancora acerbi di peperoncino.
Il peperoncino, oltre a essere una pianta utile per la produzione dei frutti piccanti da usare in cucina, è anche bella. È considerata addirittura ornamentale, per la folta chioma di foglioline verdi e, soprattutto, per i mazzetti di bacche prodotte, i peperoncini appunto.
Il peperoncino si riproduce per semina e si può coltivare tanto in vaso, quanto in piena terra. Se all’esterno o all’interno dipende dalle condizioni climatiche: la pianta di peperoncino ama i luoghi caldi e temperati e ha una bassissima tolleranza al freddo, tanto che già al di sotto dei 10°C comincia a dare segni di sofferenza e sia la fioritura, estiva, sia la fruttificazione ne risulteranno compromessi. La pianta va esposta al sole pieno per almeno 6 ore al giorno, ma non durante le ore centrali delle giornate estive più torride, dove sarà preferibile optare per la mezz’ombra. Le annaffiature durante l’estate, specie se il peperoncino è coltivato in vaso, devono essere frequentissime, anche giornaliere, ma evitando di inzuppare il terreno creando ristagni. Questi ultimi vanno prevenuti perché il peperoncino è soggetto soprattutto a malattie fungine (come ruggine, fumaggine, marciumi, oidio, peronospera), le quali trovano le condizioni ideali di proliferazione proprio in presenza di acqua stagnante ed eccessiva umidità. La potatura consiste nell’eliminazione dei frutti avvizziti e dei rami secchi, mentre il terreno ideale per il trapianto deve essere leggermente acido, ben drenato e fertile (allo scopo concimare dalla primavera e fino all’autunno con fertilizzanti ricchi di fosforo, azoto e potassio).
I peperoncini mangerecci appartengono principalmente alle specie Capsicum annuum e Capsicum baccatum, e si distinguono per le caratteristiche della bacca: la forma si presenta tonda od ovale più o meno allungata, o anche simile a una lanterna; il colore può essere verde, giallo, rosso, viola (come C. annuum Arlecchino)… inoltre, possono avere sapore e grado di piccantezza diverso (C. annuum Diavolicchio, ad esempio, è una varietà di origine calabra piuttosto piccante).
In primavera sono in vendita le piantine da orto pronte da mettere direttamente nel terreno, solitamente in contenitore alveolare (o pack) da 4 o 6 elementi, alte in media 10 cm, con 4-6 foglie. Oppure si trovano in singoli vasetti nel caso di piantine un po’ più grandi, alte 15 cm e dotate di 8-10 foglie. Per le regole della rotazione colturale, onde evitare stanchezza del terreno e ottenere il miglior risultato produttivo, è bene non coltivare i peperoncini in una porzione di terreno sulla quale sono state coltivate altre specie appartenenti alla medesima famiglia delle Solanaceae (per esempio pomodori, melanzane, peperoni, patate).
Il peperoncino produce fiorellini di solito bianchi (ma possono essere anche viola o screziati a seconda della varietà), singoli o raggruppati in infiorescenze.
Fioritura
La fioritura del peperoncino avviene in media durante l’estate, anche se dipende dalle varietà.
Commestibilità
Riproduzione
Il peperoncino si riproduce facilmente da seme. Ogni vasetto deve contenere 1 o 2 semi che vanno interrati a 1 cm dalla superficie del terreno. Per la germinazione è fondamentale la temperatura, che deve essere compresa tra i 15 e i 30°C.
Semi
I semi di peperoncino sono piccoli, piatti, di colore chiaro e forma tondeggiante. Essendo particolarmente ricchi di capsaicina, sono la parte più piccante della pianta.
Informazioni e curiosità
Utilizzatissimo nella cucina mediterranea, di peperoncino ne esistono varie specie, ma le più conosciute e apprezzate sono tre: C. annuum, C. chinense e C. frutescens.
- Paprika. Capsicum annuum, conosciuto come il classico peperoncino rosso, è il più diffuso in Italia insieme al peperoncino di Cayenna e al Jalapeño. Da queste varietà si ottiene la paprika, una polvere dai vari gradi di piccantezza derivante dalla mistura di peperoncini della specie annuum più o meno forti, essiccati e ridotti in polvere. Italiana è la varietà nota come Jackpot Red, un peperoncino carnoso che ben si presta ad essere consumato ripieno.
- Tabasco. Alla famiglia del Capsicum frutescens appartiene il Tabasco, un peperoncino dalla colorazione rosso accesa che cresce con una forma allungata, molto succoso, possedente un elevato grado di piccantezza. È un peperoncino molto diffuso negli Stati Uniti perché alla fine dell’800 si iniziò ad impiegarlo per produrre la famosa salsa oggi conosciuta in tutto il mondo con l’omonimo nome.
- Habanero. Capsicum chinense è una specie che racchiude i peperoncini più piccanti in commercio e quindi una delle cultivar più antiche e conosciute a livello internazionale: l’Habanero. I suoi frutti, a forma di lanterna dall’apice allungato, si trovano nei colori bianco, arancione, rosso, e marrone detto chocolate.
Coltivazione
Il peperoncino, Capsicum annuum, è una specie perenne, a dispetto del suo nome. Quando viene coltivata nell’orto, in piena terra, è considerata come una coltura a ciclo annuale, mantenuta solo per una stagione e poi estirpata con l’arrivo del freddo. Coltivato in vaso dentro casa, invece, il peperoncino ha durata perenne, poiché trova caratteristiche climatiche consone alla sua sopravvivenza: luce e calore sufficienti, con temperatura media attorno ai 18-20°C.
Collocazione
Il peperoncino si presta ad essere coltivato sia all’interno, in vaso, sia all’esterno, nell’orto domestico.
Concimazione
Gli apporti di fertilizzante non sono necessari dopo la fruttificazione del peperoncino e a gennaio devono essere interrotti. Verranno ripresi a primavera: da quel momento devono essere ripetuti periodicamente, ogni 10-15 giorni, proseguendo per tutta la durata dell’estate, fino all’autunno.
I nutrienti di cui il peperoncino non può fare a meno sono 3: fosforo, azoto e potassio.
Esposizione
Il peperoncino ama i luoghi molto luminosi (almeno 6 ore di sole diretto al giorno), anche se l’esposizione diretta ai raggi solari estivi nelle ore più calde può danneggiare le piantine; in questi casi meglio optare per la mezz’ombra.
Annaffiatura
Specialmente se coltivato in vaso, il peperoncino richiede bagnature frequenti e costanti, ma non esiste una regola precisa. Per capire se la pianta ha bisogno di irrigazione, è necessario controllare le condizioni del terreno, che deve apparire sempre leggermente umido, ma mai troppo zuppo d’acqua; è molto importante avere un substrato ben drenante.
Durante il periodo estivo, considerate le temperature elevate, si dovrà bagnare anche tutti i giorni, compresa una benefica e rinfrescante nebulizzazione della chioma, con acqua a temperatura ambiente e poco calcarea. In seguito, con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, le bagnature andranno diradate.
Come ammonimento per le quantità si tenga presente che il peggior nemico delle piante di peperoncino è il ristagno idrico.
Potatura
Dopo la raccolta o la caduta dei frutti sarà necessario potare le piante di peperoncino, rimuovendo gli eventuali frutti secchi e i rami avvizziti. In caso contrario, quando sopraggiungerà la primavera, la pianta sarà esausta avendo continuato la vegetazione per tutto l’inverno.
Trapianto
Per il trapianto in piena terra, il peperoncino necessita di un terreno leggermente acido, quindi con un pH compreso tra 4.5 e 6.5; inoltre deve contenere una grande quantità di nutrimenti, essere fertile e ben drenato.
Il rinvaso, invece, si rende necessario ogni qual volta il contenitore appaia troppo piccolo, perché questo causerebbe una crescita stentata della piantina.
Ubicazione stagionale
Solamente sui terrazzi del Sud Italia il peperoncino può rimanere indisturbato all’esterno tutto l’anno; dove invece la temperatura scende sotto i 12°C la fruttificazione diventa un problema; sotto i 4°C le piante non sopravvivono. La temperatura migliore per un buono sviluppo è compresa tra i 15 e 25°C, mentre temperature sotto i 10° e oltre i 35°C inficiano non solo la crescita ma anche la fioritura della pianta di peperoncino.
Quindi, per poter godere della fioritura del peperoncino fino all’autunno inoltrato sui terrazzi dove il clima è meno mite, si abbia cura di costruire una serra domestica chiusa su tre lati, con possibilità di chiusura del quarto, e la si addossi ad un muro soleggiato. La scaffalatura deve avere possibilmente i ripiani in griglia traforata. Nelle belle giornate la copertura dovrà rimanere aperta per far ricevere sole e aria alle piante di peperoncino; di sera, e nei giorni in cui sole e caldo dovessero venire meno, si potrà chiudere il telo per riparare le piante. Per garantire la fruttificazione fino a dicembre i peperoncini devono godere di molta luce.
Raccolta
La raccolta del peperoncino deve essere scalare, ossia si raccolgono i frutti man mano che maturano valutando il colore della buccia e la consistenza. Per staccare il peperoncino dalla pianta basta tagliare il gambo in modo netto con una cesoia, lasciando una piccola porzione di picciolo attaccata in modo che il frutto sia più durevole. Il modo migliore per conservare i peperoncini freschi, se non si vuole consumarli nell’immediato, è essiccarli o porli sott’olio.
Malattia e cure
Il peperoncino è soggetto all’attacco di diverse malattie fungine come:
- oidio o mal bianco (causato da eccessiva umidità e poca luce e ventilazione):
difficile da debellare una volta che la pianta è stata colpita, bisogna agire in via preventiva, posizionando correttamente la pianta ed evitando l’accumulo di foglie secche sul terriccio. - muffa grigia: si può contrastare efficacemente con la poltiglia bordolese, un prodotto da spruzzare sulle piantine ogni 10 giorni fino alla completa scomparsa del problema.
- ruggine: in caso di infestazione da ruggine (osservabile perché le foglie presentano punturine giallo-arancioni), oltre a eliminare le parti colpite, si può trattare la piantina con anticrittogamici a base di rame, zolfo e zinco ogni 10-15 giorni.
- marciume del colletto: causato da ristagno idrico, è letale per le piante di peperoncino. In caso di attacco eliminare immediatamente le parti danneggiate e, in ogni caso, agire sempre in via preventiva evitando di annaffiare eccessivamente le piante.
- peronospora: malattia che ama i climi umidi e causa vere e proprie necrosi sui frutti e le foglie; si sconfigge facilmente con soluzioni a base di rame.
- fumaggine: con la fumaggine, le foglie, i frutti e i germogli del peperoncino si ricoprono di una patina scura. Per combatterla si può trattare la pianta con sapone di Marsiglia sciolto in acqua calda, poltiglia bordolese o solfato di rame.