Phlox

Phlox

Phlox

  • I phlox ricordano molto nell'aspetto le ortensie, ma hanno il vantaggio di risultare molto meno esigenti in fatto di cure.
  • I phlox sono perfetti per creare coloratissime aiuole in giardino.
  • Esemplare di phlox paniculata, dai bellissimi fiori rosa intenso.
  • Il phlox sboccia durante la primavera o l'estate.
  • Esempio di phlox paniculata ‘Peppermint Twist’.
  • Il phlox ha colori variabili: dal bianco, al rosa e al violetto, fino al bicromatismo.
  • Un incredibile tappeto fiorito di phlox dai mille colori.
  • I phlox ricordano molto nell’aspetto le ortensie, ma hanno il vantaggio di risultare molto meno esigenti in fatto di cure.
  • I phlox sono perfetti per creare coloratissime aiuole in giardino.
  • Esemplare di phlox paniculata, dai bellissimi fiori rosa intenso.
  • Il phlox sboccia durante la primavera o l’estate.
  • Esempio di phlox paniculata ‘Peppermint Twist’.
  • Il phlox ha colori variabili: dal bianco, al rosa e al violetto, fino al bicromatismo.
  • Un incredibile tappeto fiorito di phlox dai mille colori.

Il genere phlox è composto da una sessantina di specie di piante erbacee, annuali e perenni, rustiche e semirustiche che appartengono alla famiglia delle Polemoniaceae. I suoi fiori ricordano molto l’ortensia ma sono decisamente più facili da coltivare e si adattano anche ai giardini di dimensioni ridotte. L’altezza della pianta varia a seconda della specie: generalmente presenta fusti erbacei ramificati, alti da 40 cm a 1,20 metri, a portamento eretto o strisciante, che terminano con numerosi corimbi di fiori tubolosi, di 2-3 cm di diametro, variamente colorati e screziati, di grande effetto decorativo.

Il phlox è una pianta da esterno, coltivabile anche in vaso ma preferibilmente in piena terra, a fioritura primaverile-estiva, che si riproduce tramite semina o divisione del cespo. La sua corretta coltivazione implica la scelta di una posizione ben soleggiata, o anche parzialmente ombreggiata, in terreni fertili, freschi, profondi e ricchi di sostanza organica. La concimazione è infatti un aspetto piuttosto importante: allo scopo, si utilizzi con cadenza regolare un fertilizzante liquido bilanciato per piante da fiore durante la stagione di crescita. La potatura, se così si può definire, del phlox serve a stimolare la fioritura e a mantenere una forma compatta: dopo la fioritura, è consigliabile rimuovere i fiori appassiti e sfoltire leggermente le piante per migliorare la circolazione dell’aria e prevenire l’insorgenza dell’oidio, la malattia fungina che più frequentemente colpisce questo fiore. Gli interventi di annaffiatura devono essere regolari o frequenti a seconda delle temperature, così da mantenere il terreno costantemente umido ma non inzuppato. Specialmente durante i periodi di siccità estiva, è fondamentale aumentare la frequenza delle annaffiature per evitare di incappare in stress idrici che potrebbero compromettere la fioritura e la salute della pianta di phlox.

Il phlox riesce a sopportare bene tanto il caldo quanto il freddo, e per questo la sua coltivazione in giardino è piuttosto semplice: il trapianto si effettua di solito in autunno, dopo aver lavorato bene e concimato il terreno, tenendo presente che le piante hanno bisogno di parecchio spazio per crescere, specialmente se gli esemplari in aiuola sono numerosi, in modo tale che non risultino addossate le une sulle altre. 

Tra tutte le varietà di phlox disponibili, phlox paniculata è una specie di taglia alta (raggiunge 50-100 cm), molto adattabile sia ai climi del Nord che del Sud d’Italia, che fiorisce nel pieno dell’estate, quando la maggior parte delle piante perenni, per il gran caldo, arresta la fioritura. Originaria della costa atlantica degli Stati Uniti, nei mesi autunnali secca la parte aerea, ma mantiene delle gemme al colletto con le quali forma i nuovi steli ogni primavera. Le foglie sono lanceolate, lunghe 4-5 cm e di colore verde, ma esistono anche cultivar con foglie variegate bianco-crema sul margine fogliare, molto decorative. I fiori color porpora, di circa 2-2,5 cm di diametro, sono riuniti in gruppi portati agli apici degli steli e si aprono nei mesi estivi, tra l’inizio di luglio e agosto, a seconda delle varietà. Una varietà di p. paniculata che vale la pena segnalare è la Peppermint Twist, caratterizzata da fiori bicolori rosa-bianco.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

I phlox hanno fioritura primaverile-estiva. Si tratta di una fase molto delicata che va seguita con attenzione: in primavera, infatti, all’emissione dei germogli, occorre vigilare su possibili attacchi di lumache e, nel caso di varietà a taglia alta, bisogna inserire alla base delle piante dei tutori per evitare che nella crescita i rami si possano rompere o piegare.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione dei phlox per seme è la più facile, anche se non si ha la garanzia di ottenere piantine identiche alla pianta madre: si semina direttamente in piena terra a partire da inizio maggio.
In alternativa, più o meno ogni 4-5 anni, quando durante l’estate si nota che la pianta ha raggiunto dimensioni elevate, che gli steli cominciano ad accorciarsi e la fioritura è meno abbondante e appariscente, si può rinnovare il cespo e ottenere nuove piante: all’inizio della primavera successiva si estirpa il ceppo madre e lo si divide con un attrezzo affilato (un badile o un coltello) in più parti, badando che ogni porzione abbia germogli e radici, e li si ripianta a una distanza pari ad almeno 40 cm.

Semi

Il seme di phlox è piccolo, tondeggiante e di colore marrone scuro o nero. È ricoperto da una superficie leggermente rugosa e dura, ed è generalmente poco visibile tra i residui delle infiorescenze.

Informazioni e curiosità

La pianta di phlox si acquista in vasi piccoli, ma non piccolissimi, preferendo soggetti già cresciuti, capaci di resistere meglio all’esposizione al sole pieno, che deve sempre essere graduale. Scegliere sempre piante vigorose, non filate, senza foglie gialle e ben ramificate.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Laddove possibile, si consiglia la coltivazione dei phlox in piena terra, così che possano crescere più liberamente: si tratta infatti di una perfetta pianta profumata per l’aiuola del giardino. In vaso riescono comunque a vegetare, ma questo deve essere sufficientemente ampio.

Collocazione

InternoEsterno

I phlox sono piante da esterno perfette per il giardino, poiché si espandono a creare bellissimi tappeti fioriti.

Concimazione

Per la concimazione dei phlox utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore in modo regolare durante la stagione vegetativa, così da sostenere la rifiorenza senza incoraggiare un eccessivo allungamento. Le piante che ricevono molto azoto tendono a diventare aperte e rade. Interrompere i trattamenti al declino autunnale della vegetazione.

Inoltre, per favorire la fioritura, da maggio occorre concimare con un prodotto ternario a elevato titolo di potassio, con dosaggi minimi, ogni 15-20 giorni circa. In alternativa si potrebbe utilizzare un concime ternario a lenta cessione e bilanciato, da spargere alla base delle singole piantine alla metà della primavera; indicativamente un cucchiaio da cucina per pianta.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Porre la pianta di phlox in piena luce, anche sole pieno, ma dopo un periodo di adattamento e solo con terreno mantenuto sempre umido. Anche in presenza di luce diffusa ma non diretta, ad esempio sotto un portico, fiorisce senza problemi.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Occorre mantenere il terriccio sempre fresco tramite annaffiature frequenti: i phlox hanno infatti una certa capacità di sopportare per un breve periodo il secco e di riprendersi una volta bagnati, ma in questo modo si inibisce la fioritura e si accorcia la vita della pianta.

Potatura

Anche se non si tratta di una vera e propria potatura, occorre tagliare sempre le infiorescenze appassite dei phlox per stimolare la pianta a emettere nuovi germogli. Ma attenzione perché la produzione degli steli fiorali è direttamente proporzionale anche all’età della pianta: quanto più la pianta si irrobustisce e si allarga, quanta più generosa e ricca di steli sarà la fioritura ad ogni anno.
In autunno, non appena le foglie sono completamente ingiallite e si stanno imbrunendo, vanno recise alla base per lasciare l’aiuola in ordine.

Trapianto

Per il trapianto, i phlox richiedono terreni fertili, freschi, profondi e ricchi di sostanza organica, sebbene non tollerino i ristagni idrici.
Si mettono a dimora preferibilmente in autunno, quando gli steli delle piante si stanno seccando: occorre quindi lavorare a fondo il terreno, ma non prima di avere sparso in superficie abbondante stallatico o terricci compostati ricchi di sostanza organica o ancora, in alternativa, cornunghia oppure farina d’ossa, per assicurare il nutrimento necessario e la trattenuta dell’acqua nei momenti di maggiore siccità.
Al momento del trapianto, occorre ricordare che i phlox devono avere spazio sufficiente per lo sviluppo, anche perché alcune malattie fungine come l’oidio si manifestano maggiormente in situazioni di fittezza e di scarsa circolazione d’aria.

Ubicazione stagionale

La pianta di phlox sopporta bene sia il caldo sia il freddo, ma teme le gelate. Adatta ai giardini rocciosi anche in montagna, può stare all’esterno senza particolari precauzioni ma occorre informarsi sulla varietà in modo da scegliere quella più rustica e adatta al clima di appartenenza.

Raccolta

Non troppo diffuso come fiore reciso, il phlox nella varietà paniculata si può raccogliere per uso alimentare. I petali sono infatti commestibili e si possono usare a scopo ornamentale per decorare i piatti ma anche per arricchire insalate e macedonie di frutta.

Malattia e cure

I phlox sono fiori piuttosto resistenti. Tuttavia, alcune varietà sono sensibili al mal bianco (oidio), malattia fungina molto diffusa e riconoscibile perché sulla parti colpite, foglie e steli, produce una sorta di polverina bianca che limita fortemente l’attività fotosintetica.
Per la sua prevenzione e controllo occorre favorire al massimo la circolazione dell’aria e, in caso di attacchi subiti l’anno precedente, la primavera successiva intervenire con prodotti a base di zolfo da cospargere prima dei grandi caldi.

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