Pothos

Epipremnum aureum

Pothos

  • Il pothos è una tra le più diffuse piante d'appartamento, anche per la sua facilità di coltivazione e mantenimento.
  • Tra i vari vantaggi che presenta la pianta di pothos, c'è la facilità di moltiplicazione: anche in acqua tramite talea.
  • Il pothos è un sempreverde che si presta perfettamente alla coltivazione in basket ricadenti.
  • In foto, il Pothos Manjula dalle foglie magnificamente variegate.
  • Per la sua sensibilità alle basse temperature, il pothos si può coltivare solo in vaso in modo da poterlo trasferire all'esterno solo ed esclusivamente durante la bella stagione.
  • Il pothos è una tra le più diffuse piante d’appartamento, anche per la sua facilità di coltivazione e mantenimento.
  • Tra i vari vantaggi che presenta la pianta di pothos, c’è la facilità di moltiplicazione: anche in acqua tramite talea.
  • Il pothos è un sempreverde che si presta perfettamente alla coltivazione in basket ricadenti.
  • In foto, il Pothos Manjula dalle foglie magnificamente variegate.
  • Per la sua sensibilità alle basse temperature, il pothos si può coltivare solo in vaso in modo da poterlo trasferire all’esterno solo ed esclusivamente durante la bella stagione.

Facilmente riconoscibile per via delle bellissime foglie lucide a forma di cuore, il pothos è una pianta d’appartamento molto amata. Proviene dalle zone tropicali asiatiche, dove spesso si dimostra un sempreverde molto invasivo per la sua velocità di crescita, e ha innumerevoli vantaggi: è molto robusto e presenta pochi nemici naturali, è assai semplice da mantenere e generalmente poco costoso.

Si tratta insomma di una pianta adatta ai neofiti del giardinaggio: le condizioni ideali per la sua crescita sana sono essenzialmente l’esposizione e le annaffiature/umidità. Per quanto riguarda il primo fattore, si tenga presente che il pothos ha bisogno di vegetare in ambienti molto luminosi, ma non di ricevere la luce diretta del sole, specialmente nelle ore più calde della giornata o d’estate. Altra condizione da non sottovalutare è l’umidità del terreno e dell’aria: il pothos va bagnato regolarmente, specialmente d’estate, e vaporizzato sulle foglie con acqua poco o non calcarea in modo da mantenerle sempre idratate.

La potatura non è strettamente necessaria, mentre il rinvaso si rende indispensabile ogni anno, oppure ogni 2 anni, se il vaso si dimostra sproporzionato rispetto alla dimensioni della pianta. Riproducibile per talea, il pothos, se correttamente mantenuto, si rivela poco soggetto a malattie.

Nei luoghi di origine ha portamento naturalmente rampicante: grazie a numerose radici aeree e carnose presenti lungo i fusti, è in grado di aderire, anche per molti metri, ai rami e ai tronchi di piante arboree di notevole dimensione. In commercio viene proposto sia nella sua tipica conformazione ricadente, in vasi da appendere, sia come esemplari coltivati in forma verticale, grazie alla presenza nel centro del contenitore di un tutore muschiato al quale le radici aeree aderiscono ed attorno al quale la pianta si sviluppa.

Esistono varietà diverse di pothos a seconda della variegatura del fogliame:

  • completamente verde,
  • verde variegato di giallo,
  • verde scuro con piccole macchie bianche.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il pothos presenta fiori piccoli e poco evidenti, ma è praticamente impossibile veder fiorire la pianta coltivata in appartamento nel nostro Paese.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il pothos si riproduce molto facilmente tramite talea: basta staccare un rametto apicale con 3-5 foglie e porlo a radicare in un vasetto con terriccio umido, in ambiente caldo e luminoso, oppure in acqua.

Informazioni e curiosità

Il pothos è una pianta tossica per gli animali domestici a causa della presenza di cristalli di ossalato di calcio nelle sue foglie: di conseguenza, andrebbe collocato in aree della casa inaccessibili a cani e gatti.

Il pothos non richiede tante cure, ma una buona pratica consiste sicuramente nel pulire periodicamente il fogliame rimuovendo la polvere: quest’ultima, infatti, rende difficoltosa la traspirazione causando sofferenza.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Trattandosi di una pianta d’appartamento, il pothos si coltiva in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

Il pothos è una pianta da interno, che può permanere all’esterno solo per brevi periodi dell’anno, durante la bella stagione, rigorosamente protetto dai raggi diretti del sole.

Concimazione

La concimazione del pothos va effettuata regolarmente ogni anno (2-3 volte in primavera e 2 in autunno), con prodotti liquidi specifici per piante verdi da interno, ricchi in azoto e fosforo.

In caso di rinvaso (spesso necessari se la pianta cresce vigorosamente) o aggiunte di substrato, usare un terriccio di buona qualità, organico, torboso, contenente foglie di bosco sminuzzate e un po’ di sabbia di fiume.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

In appartamento, il pothos va posizionato in luoghi molto luminosi poiché la luce è indispensabile per mantenere vivida la caratteristica variegatura sulle foglie; la pianta non sopporta l’irraggiamento diretto che può provocare ampie bruciature sulle foglie.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il pothos va annaffiato con frequenza e abbondanza durante i mesi più caldi, così da mantenere il substrato sempre ben inumidito in superficie. Nelle piante dotate di tutore muschiato anche questo sostegno deve essere regolarmente bagnato, al fine di favorire il buon funzionamento delle radici ad esso ancorate.

Per mantenere il pieno vigore vegetativo, oltre a irrigare, occorre nebulizzare il fogliame, in particolare durante il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento e in estate, utilizzando acqua poco calcarea per evitare la comparsa di incrostazioni biancastre sulle foglie.

In inverno si possono leggermente diradare le annaffiature (anche una volta a settimana o più), verificando sempre il grado di umidità del terriccio prima di ogni intervento. 

Potatura

Il pothos non richiede necessariamente la potatura, che si può anche solo limitare alla rimozione delle foglie ingiallite o rovinate; se però cresce troppo, o in modo disordinato, si possono tagliare i rami più lunghi, fino alla metà della lunghezza, all’inizio della primavera. In questo modo ci si procurano anche le talee per poter riprodurre la pianta.

Trapianto

Come detto, il pothos non si può coltivare in piena terra, quindi, più che un trapianto, occorrerà effettuare un rinvaso. Quest’ultimo va eseguito ogni anno oppure ogni due anni, a seconda della velocità di crescita della pianta, in marzo-aprile, scegliendo un contenitore di poco più grande rispetto al precedente. Allo scopo, utilizzare un terriccio per piante verdi o un substrato universale di alta qualità.

Ubicazione stagionale

Autunno, inverno, primavera: il pothos cresce al meglio con temperature comprese tra 20 e 25°C, tuttavia è in grado di resistere discretamente anche a valori di circa 14-15°C , ma non inferiori e non troppo a lungo. Ne consegue che durante i mesi più freddi, la pianta va mantenuta in casa.

Il pothos soffre molto anche gli sbalzi improvvisi di temperatura e le correnti d’aria fredda che possono entrare in appartamento durante il periodo invernale.

Estate: in questa stagione, il pothos può essere trasferito all’aperto, rigorosamente in mezz’ombra.

Malattia e cure

Il pothos è una pianta piuttosto resistente, tuttavia può subire l’attacco di alcuni insetti, tra cui:

  • Afidi: di colore bruno o nerastro, si sviluppano sulle parti più giovani, alimentandosi dei succhi cellulari della pianta e causando varie alterazioni come decolorazione e deformazione delle foglie, arrotolamenti dei margini fogliari, rallentamento della crescita. Inoltre, questi parassiti possono trasmettere pericolosi virus.
  • Cocciniglie cotonose: si presentano come ammassi biancastri, cerosi e appiccicosi, sotto i quali si nascondono gli insetti adulti intenti ad alimentarsi. Le piante di pothos attaccate dalle cocciniglie subiscono prima decolorazioni e ingiallimento delle foglie per sottrazione di linfa e poi disseccamenti, caduta e generale deperimento. Le cocciniglie, secondariamente, favoriscono lo sviluppo di melata e di fumaggine.
  • Tripidi: sono piccoli e colpiscono le foglie a partire dalla loro pagina inferiore. Causano la comparsa di macchie puntiformi, prima giallo-brune e poi bronzate, e il rallentamento di crescita dei germogli e il loro disseccamento. Si sviluppano in condizioni di clima caldo-umido e soprattutto nelle parti più interne della vegetazione.

La pianta di pothos colpita dagli insetti va trattata tempestivamente con insetticidi specifici, eliminando le porzioni più gravemente colpite. A livello preventivo, ridurre le concimazioni con azoto, che, se in eccesso, favoriscono lo sviluppo di tessuti verdi teneri, più sensibili agli attacchi da parte degli insetti; inoltre, sfoltire le parti interne della chioma più fitte ed evitare il contatto con piante malate.

Più rari sono gli attacchi dovuti a funghi:

  • Muffa grigia: sulle foglie si notano delle aree di marciume molle e bruno che in presenza di elevata umidità relativa si ricoprono della caratteristica muffa grigia. Si ha il disfacimento dei tessuti verdi delle foglie e il rapido deperimento degli esemplari più piccoli (ad esempio talee appena radicate).
  • Macchie fogliari: ai margini o al centro delle foglie si manifestano delle macchie di forma tondeggiante, di dimensione variabile (diametro da pochi mm a 1-2 cm) e talora confluenti, di colore marrone-grigiastro; nella fase avanzata della malattia le zone colpite vanno incontro a disfacimento e anche l’intera foglia può marcire.

Per curare la pianta ammalata, intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame (ossicloruro di rame), specifici per piante d’appartamento. Come prevenzione, evitare l’eccesso di acqua nel terriccio, favorire un moderato ricircolo di aria attorno alla chioma ed evitare sempre il contatto con piante malate, anche di genere diverso.

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