- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Come suggerisce il nome stesso, la pratolina cresce spontanea nei prati già a fine inverno.
- La pratolina è commestibile: si possono usare in cucina i fiori e le foglioline più tenere.
- Alcuni fiori di pratolina sbocciati, altri in procinto di farlo: la fioritura della pratolina è tipicamente primaverile ma spesso comincia prima.
- La pratolina è un fiore dalla grandissima rusticità.
- I fiori di pratolina si richiudono al tramonto per riaprirsi la mattina.
La margheritina dei prati, o pratolina, classificata con il nome di Bellis perennis, è originaria di un vastissimo areale che ricopre quasi tutta l’Europa. Nel nostro Paese si ritrova praticamente ovunque, anche se con maggiore frequenza al Centro e al Nord perché teme la siccità più che il freddo. La pratolina è pianta erbacea poco esigente e molto adattabile anche alla vita in vaso, che richiede poche cure a fronte di un’abbondante e prolungata produzione di fiori. Di costo limitato, si presta per comporre macchie informali sul prato così da aggiungere una nota di colore.
Spesso è composta in ciotole, ma il consiglio è di trapiantare le piante a inizio estate in piena terra dopo la fioritura, mantenendo il terreno umido, per limitare le perdite. La pratolina si semina o si riproduce per divisione dei cespi, all’esterno, spesso senza l’ausilio della concimazione (anche se un fertilizzante liquido per piante da fiore somministrato a partire dal mese di marzo può indurre una più copiosa fioritura) in una posizione ben assolata. La potatura non è necessaria, mentre le annaffiature vanno effettuate a giorni alterni durante i mesi caldi dell’anno, evitando i ristagni, nelle prime ore della mattina.
Le piccole foglie di forma ovale e allungata della pratolina, con breve e stretto picciolo, sono raccolte in una rosetta ben aderente al terreno, tanto da essere tappezzante e capace di escludere altre specie vegetali. In primavera le foglioline di pratolina sono tenere e possono essere impiegate nelle insalate di campo, ma divengono ispide col tempo. La quasi totalità delle piante ha solo foglie basali e poche sviluppano un abbozzo di fusto. Al momento dell’acquisto, osservare con cura il colore che deve essere uniforme, chiaro, ma non tendente al giallo; evitare le piante con foglie ingiallite, anche poche, perché sono segno di sofferenza, e scartare le piante con foglie macchiate perché colpite da attacchi fungini, le malattie più frequenti in queste piante. Le cure non sono né efficaci né convenienti: la scelta più pratica è quella di eliminare gli esemplari infetti.
I fiori di tutte le pratoline, selvatiche o coltivate, si richiudono al sopraggiungere del buio e si riaprono al mattino. Il capolino nelle piante spontanee ha un diametro che può raggiungere i 3 cm, mentre nelle varietà coltivate può raggiungere dimensioni quasi doppie. Si tratta di un’infiorescenza formata da due diversi tipi di fiori: al centro si trovano i fiori tubulosi ed esternamente i fiori ligulati a formare la corolla. La colorazione dei fiori ligulati nelle piante spontanee può essere bianca, rosa, rossa o intermedia fra queste.
Le varietà coltivate, che di anno in anno aumentano di numero per la comparsa di sempre nuove proposte, nelle forme più esasperate sono spesso sterili e l’unico modo di propagarle è la divisione. Possono essere a fiori doppi, con una prevalenza dei fiori tubulosi (gruppo delle pratoline Tubulose) o ligulati (gruppo delle pratoline Mostruose), a fiori semi-doppi e di svariati colori (rosso, rosa, azzurro, o maculati). Le varietà coltivate hanno una fioritura più breve, concentrata nel periodo fine inverno-inizio primavera, ma possono essere indotte a fiorire in anticipo così che sia possibile trovarle nei garden già in autunno.
Fioritura
La pratolina fiorisce dalla fine dell’inverno (ma non è raro che fiorisca quando la neve non si è ancora del tutto sciolta) fino al concludersi dell’estate o all’inizio dell’autunno. Le migliori fioriture si hanno nel mese di marzo, quando la temperatura si stabilizza intorno ai 10°C. Dopo la pausa estiva, specie se non ha sofferto per la siccità, la pratolina riprende a fiorire nel primo autunno, quando le giornate sono ancora calde e le notti fresche.
Commestibilità
Riproduzione
In primavera o all’inizio dell’autunno si può effettuare la divisione dei cespi di pratolina che si sono accresciuti. Per farlo, estrarre i cespi dal terreno con la vanga o la paletta e dividere in porzioni non più piccole di cinque rosette fogliari. Trapiantare in vaso o in giardino mantenendo il terriccio ben umido.
In alternativa, per riprodurre la pratolina, seminare i fiori in semenzaio nel mese d’agosto impiegando un mix di terriccio da giardino e terriccio da fiori. I semi sono molto piccoli e per meglio distribuirli è bene mescolarli a terra fine. Dopo averli distribuiti in modo uniforme, si ricoprono con un velo di terra, si pressa leggermente con le mani e si annaffia. La germinazione avviene dopo circa 15 giorni. Le giovani piantine possono essere trapiantate in vaso o in giardino solo dopo trenta giorni, ma è meglio attendere due mesi e procedere alla messa a dimora in modo scalare, scegliendo di volta in volta i soggetti più vigorosi. Le pratoline fioriranno copiose solo nella primavera dell’anno successivo.
Semi
Il frutto di pratolina è un achenio indeiscente con un pappo ridotto o assente, contenente un minuscolo seme.
Informazioni e curiosità
Dal punto di vista etimologico, il nome “Bellis perennis” riflette le caratteristiche di resistenza e longevità della pratolina, che è in grado di sopravvivere in diverse condizioni ambientali.
Oltre al suo valore estetico, la pratolina ha anche usi officinali e culinari. È stata utilizzata nella medicina popolare per le sue proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie, applicata esternamente per curare ferite e contusioni. Allo stesso tempo, i suoi fiori e le foglioline più giovani e tenere sono commestibili e possono essere consumati freschi in aggiunta alle insalate per un tocco decorativo e leggermente amaro.
Coltivazione
La pratolina si coltiva tendenzialmente in piena terra (in prato, come suggerisce il nome stesso), ma è possibile farla crescere in vaso all’interno di composizioni. In contenitore, però, la pratolina viene coltivata non come perenne, bensì come biennale, perché fiorisce copiosa solo a partire dal secondo anno, e spesso viene eliminata dopo la prima stagione.
Collocazione
La pratolina è una piantina che cresce all’esterno.
Concimazione
Con un buon terreno non è necessario somministrare concime alla pratolina. In caso di comparsa di foglie gialle o vegetazione stentata, o se la fioritura è insufficiente, impiegare alle dosi prescritte un concime liquido per piante fiorite povero di azoto. Per aiutare l’abbondante fioritura, a partire dal mese di marzo, impiegare un concime liquido per piante da fiore al 50% del dosaggio indicato, ogni dieci giorni per 3-4 volte.
Esposizione
La pratolina ama la luce e in natura compare con grande anticipo, già alla fine dell’inverno, nelle zone meglio esposte.
In carenza di luce le piante “filano”, crescendo troppo in altezza e formando tessuti poco consistenti. Anche la fioritura ne rimane danneggiata: varietà a fiori doppi possono formare fiori semplici.
Le migliori fioriture si hanno con temperature primaverili intorno ai 10°C.
Annaffiatura
La pratolina prospera se il terreno è mantenuto umido, ma senza ristagni d’acqua: annaffiare le piantine con moderazione, a giorni alterni, nelle prime ore della mattinata. Alle pratoline che s’insediano nel prato del giardino, se questo è ben mantenuto, può bastare la normale irrigazione a pioggia del cotico erboso.
In carenza d’acqua la pianta tende a ingiallire e a entrare nella fase di riposo vegetativo (tipica dell’estate) cessando crescita e produzione di fiori.
Potatura
Le piante di pratolina non si potano, basta eliminare foglioline e fiori secchi o appassiti.
Trapianto
In natura, come nel giardino, la pratolina sa adattarsi anche a terreni pesanti, quindi il trapianto non è operazione particolarmente complessa. In vaso, miscelare un quarto d’argilla con tre quarti di torba o terriccio ricco di sostanza organica.
Ubicazione stagionale
La pratolina è tendenzialmente un fiore selvatico, che cresce spontaneamente nei prati, quindi resistente al freddo e adattatasi a vivere all’aperto anche senza cure.
Raccolta
Le piante di pratolina si raccolgono spesso per essere impiegate in cucina. Le tenere foglioline, raccolte prima della fioritura, si consumano crude o nelle zuppe, mentre i capolini si possono conservare sott’aceto.
Malattia e cure
Rustica e resistente, la pratolina ha però molti nemici: tripidi, afidi, marciume radicale, oidio, botrite e ruggine. Le cure non si mostrano né convenienti né sempre efficaci e non resta, quindi, che eliminare le piante colpite con tempestività. Come unica possibile forma di prevenzione, al momento dell’acquisto, valutare con cura i soggetti.