- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- La primula può essere coltivata senza problemi anche in contenitore.
- La primula ha bisogno di terreni freschi ed esposizione in ombra luminosa per fiorire copiosamente.
- La primula ha generalmente fiori tinti di giallo, ma con le innumerevoli varietà esistenti il range di colori disponibile si è notevolmente ampliato.
- La primula è perfetta per adornare i davanzali fino all’arrivo del caldo.
- Dopo aver acquistato la primula, è bene operare subito il rinvaso perché i contenitori sono spesso troppo poco capienti.
Primula vulgaris è la primula comune, nota anche come primula di campo. Originaria dell’Europa Occidentale, questo fiore è largamente diffuso in tutto il continente ove ci siano condizioni favorevoli: terreni freschi, ricchi di sostanza organica, piovosità diffusa, estati non troppo calde o aride.
La coltivazione domestica della primula, in vaso o in giardino, è piuttosto semplice: innanzitutto, le primule preferiscono un terreno ricco di humus, ben drenato e leggermente acido. È importante che il substrato sia mantenuto umido da annaffiature regolari, ma non troppo bagnato, per evitare il ristagno d’acqua che può causare marciume radicale. Le primule prosperano in luoghi ombreggiati o con luce solare indiretta, poiché un’esposizione eccessiva al sole, così come il caldo eccessivo, può danneggiarne le foglie delicate. La semina della primula può avvenire sia in autunno sia in primavera: seminando in autunno, le piantine avranno il tempo di radicare prima dell’inverno e fioriranno in primavera; in primavera, invece, la primula puà essere messa a dimora direttamente nel giardino, dopo l’ultima gelata. La primula si propaga anche per divisione delle radici, un’operazione che va fatta in autunno o in primavera, separando i cespi più grandi e ripiantandoli immediatamente.
Le malattie più comuni che colpiscono le piante di primula includono gli attacchi di chiocciole e limacce perché, essendo tra i primi vegetali a foglia larga a spuntare, sono molto attrattive per questi voraci predatori. Si consiglia di impiegare esche lumachicida, specie se gli attacchi sono massicci. In terreni molto umidi, per favorire il drenaggio e combattere i marciumi, si può spargere al colletto delle piante un pugno di sabbia che faciliti lo sgrondo superficiale. Inoltre, tutte le specie di primule possono essere attaccate da peronospora, mosca bianca e funghi.
Per garantire una fioritura abbondante, è consigliabile fertilizzare le primule con concimi ricchi di fosforo e potassio durante la stagione di crescita. Inoltre, la rimozione regolare dei fiori appassiti (non una vera e propria potatura) aiuta a stimolare la produzione di nuovi boccioli, mantenendo la pianta rigogliosa e fiorita più a lungo.
La primula raggiunge un’altezza compresa fra i 5 e i 10 cm, è pianta erbacea, perenne, capace di diffondersi spontaneamente e creare colonie dense e numerose. Le foglie, lunghe fino a 15 cm e larghe fino a 6 cm, sono strettamente obovate e crescono a livello del terreno allargandosi e impedendo ad altra vegetazione di emergere. Sono rugose, leggermente tomentose, con margine irregolare e dentato. Hanno un rachide centrale ben sviluppato, più evidente nella pagina inferiore.
I fiori sono singoli portati da un corto peduncolo fiorale; molto numerosi, si rinnovano nel tempo consentendo alla pianta di restare fiorita a lungo. Fiori e relativi peduncoli non si sviluppano dal centro della rosetta fogliare, ma al di sotto di questa nel terreno. Il colore del fiore nella forma tipica è uniforme, eccezion fatta per una macchia centrale più scura, o arancione. La corolla raggiunge e supera i 2 cm di diametro. È formata da cinque sepali concresciuti e da cinque tepali colorati. Le primule sono piante entomofile, ossia impollinate dagli insetti, ma riescono a moltiplicarsi, come detto, anche per divisione.
Dalla primula vulgaris sono state selezionate una gran quantità di varietà orticole a fiori colorati, ad esempio primula serie “Stilus” e primula obconica, ma nella maggior parte dei casi le primule sono vendute senza nessuna nomenclatura di accompagnamento che ne identifichi la tipologia, pertanto la scelta di acquisto si può operare solo in base alle preferenze di colore. Le varietà coltivate di solito sono un poco più grandi delle dimensioni naturali della pianta e possono raggiungere una larghezza di 25 cm e un’altezza di 15 cm.
Fioritura
Il periodo di fioritura della primula è molto variabile a seconda della specie, ma in genere va da gennaio ad aprile.
Commestibilità
Riproduzione
Spesso le primule, anche quelle perenni, sono trattate come annuali e vengono semplicemente scartate a fine fioritura. In alternativa all’acquisto in vivaio di nuove piantine prossime alla fioritura, si può effettuare la divisione dei cespi o la semina.
Semi
I semi della primula sono molto piccoli e di forma ovale.
Informazioni e curiosità
Al momento dell’acquisto, non cedere alla tentazione di piante già in piena fioritura. Scegliere invece esemplari all’inizio della fioritura, con pochi fiori appena schiusi e scapi fiorali numerosi ma ancora molto piccoli (cercarli scostando delicatamente la vegetazione), senza foglie ingiallite alla base.
La primula simboleggia la giovinezza, la speranza e il rinnovamento, ed è spesso associata alla primavera e ai nuovi inizi.
Coltivazione
La primula si può coltivare sia in piena terra sia in vaso, evitando però di trapiantarla in vasi poco profondi e con poco terriccio.
Collocazione
La primula è generalmente una pianta da esterno, anche se primula obconica è la varietà più adatta per essere coltivata in casa.
Concimazione
Nel pieno della fioritura si può somministrare alla primula, una volta ogni 10 giorni, un fertilizzante liquido per piante da fiore.
Esposizione
La primula è una pianta amante del fresco, dell’ombra luminosa e del terreno umido. In giardino preferire sempre lo spazio sul lato Nord della casa, o in ogni caso quello posto in ombra, perché il più freddo, il meno esposto al sole diretto e spesso il più umido.
Le primule possono, ad esempio, trovare posto ai piedi di una siepe, sul lato meno esposto al sole (mentre sull’altro lato possono essere utilizzati dei narcisi); al riparo di cespugli dalla forma sferica o allargata che creino al piede una zona di ombra fresca; al piede di alberi dalla chioma folta, in grado di proteggere le piante di primula nella seconda parte della primavera, quando la radiazione solare e le temperature aumenteranno.
Annaffiatura
La primula richiede, oltre a una collocazione adeguata, di essere bagnata con regolarità, ma senza eccessi così da mantenere il terriccio umido, ma non intriso d’acqua. In estate, anche dopo il termine della fioritura, è necessario continuare a bagnare le piante per riequilibrare il terreno secco e le alte temperature.
Anche in autunno è bene bagnare i siti dove cresce la primula se le precipitazioni sono scarse.
Potatura
La primula non ha bisogno di una vera e propria potatura, ma vanno comunque eliminati i getti avvizziti o rovinati per evitare che diventino veicolo di malattie.
Trapianto
Quando l’epoca di fioritura giunge al termine, la primula si può trapiantare in piena terra in giardino.
Scavare una buca profonda almeno 15 cm e larga 20 cm per piante singole, di maggiori dimensioni se si desidera riunire le piantine in gruppi compatti (mantenendo una distanza di 10 cm fra una pianta e l’altra). Scartare metà della terra di scavo e sostituirla con terra di bosco o terricciato di foglie maturo; se il terreno è pesante e argilloso, unire anche torba e sabbia. Torba e terricciato di foglie sono entrambe a reazione acida e aiutano ad abbassare il pH del terreno come le primule gradiscono. Mescolare i diversi componenti aggiungendo un cucchiaio da tavola di fertilizzante a lento rilascio per ogni pianta da mettere a dimora.
Svasare le piante, eliminare le radici che eventualmente fuoriescono dai fori del vaso tagliandole, aprire con delicatezza il pane di terra e porre le piante nel terreno avendo cura di non “affogare” il colletto. La primula è, infatti, una pianta che cresce a livello del terreno, allargandosi su quest’ultimo.
Infine pacciamare con aghi di pino o, meglio, corteccia di pino.
Anche chi vuole mantenere le primule in vaso deve effettuare il rinvaso subito dopo l’acquisto. L’ideale sarebbe porre le primule in fioriere, sia cassette sia ciotole, disponendole in modo tale che le rosette di foglie si tocchino appena e il terriccio sia così sufficiente.
Ubicazione stagionale
La crescita della primula è massima quando le temperature sono comprese fra i 10 e i 13°C.
Nella stagione invernale si adatta anche a temperature più basse, ma non sopporta il gelo. Per questa ragione è una pianta ideale per verande vetrate o scale ben illuminate, ma non riscaldate. Il vero nemico è il caldo: con estati afose e secche le primule vanno spostate all’interno al fresco.
Raccolta
La primula è pianta commestibile e i suoi fiori e foglie si possono utilizzare in cucina per diverse preparazioni, dalle frittate alle minestre. Questo ha portato a una raccolta spesso indiscriminata della piantina, la cui conservazione oggi è tutelata e la raccolta è diventata strettamente regolamentata.
Malattia e cure
A primavera le piantine di primula in piena terra o in vaso all’aperto devono essere difese dagli attacchi di chiocciole e limacce perché, essendo tra i primi vegetali a foglia larga a spuntare, sono molto attrattive per questi voraci predatori. Si consiglia di impiegare esche lumachicida, specie se gli attacchi sono massicci.
In terreni molto umidi, per favorire il drenaggio e combattere i marciumi, si può spargere al colletto delle piante un pugno di sabbia che faciliti lo sgrondo superficiale.
Inoltre, tutte le specie di primule possono essere attaccate da peronospora, mosca bianca e funghi. Gli attacchi si localizzano a livello delle foglie: la peronospora provoca macchie chiare o gialle sulle foglie e lanugine nella pagina inferiore, mentre le macchie brune sono causate da un attacco fungino.
Contro la peronospora cospargere la pianta con un prodotto rameico in polvere non diluito in acqua.
Per combattere la mosca bianca applicare ogni sette giorni un prodotto a base di piretro, ripetendo il trattamento fino alla totale scomparsa dell’infestazione. Infine, basta diminuire l’umidità ed aumentare la ventilazione per risolvere gli attacchi fungini meno gravi; in tutti gli altri casi si consiglia di eliminare direttamente pianta e terriccio, dato anche il costo irrisorio della piantina di primula.