Rododendro

Rhododendron

Rododendro

  • Il rododendro cresce spontaneamente nelle regioni fresche e montuose di Asia ed Europa.
  • Il rododendro produce infiorescenze molto simili all'azalea ma di dimensioni decisamente maggiori.
  • I fiori di rododendro, semplici o doppi, sono riuniti spesso in infiorescenze globose e talvolta sono profumati.
  • Il rododendro si caratterizza per le foglie ellittiche o arrotondate, di colore verde scuro e consistenza coriacea.
  • Il rododendro si coltiva di solito in piena terra per le sue ampie dimensioni, ma nulla vieta la coltivazione in contenitore, purché il vaso sia di proporzioni adeguate.
  • Il rododendro può crescere tanto come esemplare isolato, quanto in siepi e bordure.
  • Il rododendro fiorisce principalmente in primavera, ma a seconda della varietà il periodo può cambiare.
  • Il rododendro cresce spontaneamente nelle regioni fresche e montuose di Asia ed Europa.
  • Il rododendro produce infiorescenze molto simili all’azalea ma di dimensioni decisamente maggiori.
  • I fiori di rododendro, semplici o doppi, sono riuniti spesso in infiorescenze globose e talvolta sono profumati.
  • Il rododendro si caratterizza per le foglie ellittiche o arrotondate, di colore verde scuro e consistenza coriacea.
  • Il rododendro si coltiva di solito in piena terra per le sue ampie dimensioni, ma nulla vieta la coltivazione in contenitore, purché il vaso sia di proporzioni adeguate.
  • Il rododendro può crescere tanto come esemplare isolato, quanto in siepi e bordure.
  • Il rododendro fiorisce principalmente in primavera, ma a seconda della varietà il periodo può cambiare.

Facilmente riconoscibile grazie agli spettacolari fiori primaverili, il rododendro è una pianta naturalmente diffusa nei luoghi freschi e montuosi dell’Europa e dell’Asia. In Italia ne esistono alcune specie spontanee sui rilievi alpini: le più diffuse sono il Rhododendron ferrugineum (detto anche “rosa delle Alpi”) e il Rhododendron hirsutum. Le forme orticole ornamentali ampiamente utilizzate nei giardini privati e nei grandi parchi delle regioni settentrionali, sono invece ibridi ottenuti principalmente da due capostipiti (Rhododendron arboreum e Rh. fortunei) diffusi naturalmente nelle regioni himalayane, in Cina e Giappone e introdotti in Europa a partire dal 1700. 

Al genere Rhododendron, inserito nella Famiglia delle Ericaceae, appartengono anche le azalee, in realtà ibridi assai pregevoli ottenuti da Rhododendron simsii, Rhododendron indicum e Rhododendron obtusum, che si possono coltivare all’aperto o dentro casa, e vengono chiamate anche azalee “dei fioristi” o “azalee del Belgio”. Rododendri e azalee sono piante di elevato pregio ornamentale che necessitano, soprattutto negli ambienti per loro naturalmente poco adatti, di particolari cure per poter manifestare il massimo rigoglio vegetativo e fiorale ed evitare l’insorgenza di gravi alterazioni fisiologiche.

Tra gli aspetti da tenere più in considerazione c’è senza dubbio la scelta del terreno e il tipo di esposizione. Il rododendro è una pianta acidofila, che quindi necessita di essere trapiantata e crescere in un terreno acido (il cui pH ideale sia compreso tra 4,5 e 5,5) e allo stesso tempo ha bisogno di una posizione fresca e semi-ombreggiata, poiché un’esposizione diretta al sole può danneggiare le foglie. Anche la concimazione deve essere eseguita con fertilizzanti specifici per piante acidofile, due volte in primavera e una in autunno, per preparare la pianta all’approssimarsi dell’inverno. La potatura del rododendro non è generalmente necessaria, ma si può intervenire per rimuovere rami danneggiati o deboli e per dare una forma armoniosa alle piante adulte di grandi dimensioni. In ogni caso, si consiglia di evitare potature drastiche, poiché i rododendri tendono a rispondere meglio a tagli leggeri e mirati. Le annaffiature devono essere frequenti e abbondanti, soprattutto durante l’estate: è fondamentale mantenere il terreno umido ma non inzuppato, evitando i ristagni d’acqua che compromettono la salute dell’apparato radicale. Si consiglia di utilizzare allo scopo acqua piovana o demineralizzata, poiché l’acqua calcarea può alterare il pH del terreno. La pianta si riproduce principalmente attraverso la tecnica della margotta, mentre le malattie che possono colpire il rododendro includono problemi nutrizionali, infestazioni di insetti e parassiti e infezioni fungine: si tratta di situazioni da trattare caso per caso, utilizzando rimedi specifici.   

Per quanto riguarda l’aspetto della pianta, le foglie del rododendro sono sempreverdi, intere, oblunghe, coriacee, di colore verde scuro e localizzate all’apice dei germogli dell’anno. I fiori, a seconda della varietà, possono essere semplici o doppi e di svariate tonalità, che vanno dal bianco, al rosa screziato (come Rhododendron Albert Schweitzer) al viola. Le infiorescenze riempiono completamente la pianta e sono il vero punto di forza nella coltivazione del rododendro, anche se esiste una varietà dal fogliame unico e davvero particolare, Rhododendron hybrido Goldflimmer.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La maggior parte delle specie di rododendro ha fioritura primaverile (in genere da aprile a metà giugno), ma non mancano varietà che fioriscono anche in estate, autunno o inverno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il modo più semplice per effettuare la riproduzione del rododendro è la margotta, al termine dell’inverno, quando la pianta è ancora nel periodo di riposo vegetativo.

Semi

Il seme del rododendro è piccolo, di forma allungata e di colore marrone chiaro.

Informazioni e curiosità

Il nome rododendro deriva dal greco rhodon, ossia rosa, e dendron, ovvero albero, quindi, letteralmente, albero delle rose. Al contrario però delle piante di rosa, molte specie di rododendro sono velenose (il veleno si trova concentrato nelle foglie, nel nettare e nel polline).

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il rododendro si può coltivare sia in piena terra sia in vaso, a patto che quest’ultimo abbia grandi dimensioni.

Collocazione

InternoEsterno

Il rododendro è una pianta rustica da esterno, facile da coltivare in giardino in tutta Italia. Le varietà più delicate vanno però coltivate in vaso, per poterle spostare in una serra fredda durante i mesi invernali.

Concimazione

Il rododendro è molto esigente per quanto riguarda gli apporti di fertilizzanti, specialmente quando viene coltivato in contenitore (fioriere e vasconi): le concimazioni vanno eseguite sia al momento della messa a dimora, con prodotti organici (letame bovino maturo, stallatico) o chimici solidi, ricchi in azoto, fosforo e ferro specifici per acidofile, sia durante il ciclo di crescita annuale (due volte in primavera, prima e dopo la fioritura, e una volta in autunno).

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

ll rododendro va posto a dimora in luoghi freschi e semi-ombreggiati. Solo nelle zone di mezza montagna sopporta bene anche esposizioni pienamente soleggiate. In zone di pianura l’insolazione prolungata determina invece pericolosi disseccamenti fogliari e blocco della fioritura.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il rododendro necessita di frequenti irrigazioni, soprattutto in prossimità della fioritura e nei mesi più caldi, durante i quali si ingrossano le gemme a fiore che si schiuderanno nella stagione successiva. Soffre tuttavia molto i ristagni di acqua nel substrato, che compromettono seriamente la vitalità dell’apparato radicale.

Potatura

Generalmente la potatura del rododendro si esegue solamente sugli esemplari di grande dimensione, appena terminata la fioritura, al fine di contenerne la chioma. Sempre alla fine della fioritura, soprattutto nei rododendri sempreverdi, per evitare stress e dispendio inutile di energia è importante togliere regolarmente i fiori appassiti.

Trapianto

Il rododendro è una tipica pianta acidofila (come camelia, gardenia, erica, ortensia): esige pertanto un terreno acido per il trapianto, il cui pH ideale sia compreso tra 4,5 e 5,5, indispensabile per ottenere una buona crescita delle parti verdi e fiorite. La coltivazione in substrati calcarei (pH superiore a 7) si rivela assai dannosa: in tali suoli le piante stentano a crescere, mantengono le foglie piccole e gialle e producono pochi fiori. Il terreno deve essere mediamente pesante e fertile, ricco di humus e torba, o terra acida di bosco.
I suoli poco acidi possono essere corretti con abbondanti e frequenti apporti di torba pura: tuttavia tale intervento spesso mostra miglioramenti solo temporanei e risulta generalmente costoso.

Ubicazione stagionale

Pianta abbastanza resistente ma esigente, il rododendro può vivere all’esterno tutto l’anno nelle regioni a clima temperato (la temperatura ideale è compresa tra 12 e 25℃) con inverni non troppo rigidi e con estati non troppo calde. Poiché teme le gelate primaverili e il freddo prolungato ma anche il caldo intenso, in tutte le altre zone d’Italia si consiglia la coltivazione in vaso così che la pianta possa essere protetta e spostata secondo le necessità. Si tenga presente che quando la temperatura supera i 30℃, o è inferiore a 5℃, il rododendro cresce lentamente ed entra in fase di dormienza. Quando invece la temperatura è inferiore a 3℃, il rododendro subirà danni da gelo.

Bonsai

Alcune varietà di rododendro, tra cui l’azalea, si possono coltivare senza problemi come bonsai e sanno regalare spettacolari fioriture.

Raccolta

La raccolta del rododendro come fiore reciso richiede attenzione per preservare la pianta e ottenere i migliori risultati: i fiori del rododendro, che si raccolgono generalmente durante la fase di piena fioritura, andrebbero prelevati al mattino, quando appaiono completamente aperti e le temperature sono fresche, utilizzando forbici da giardiniere pulite e affilate.

Anche i semi si possono raccogliere, in autunno, quando i baccelli sono maturi e si aprono naturalmente, allo scopo di effettuare la propagazione della pianta di rododendro. È importante però tenere presente che la germinazione tramite seme può richiedere condizioni ambientali specifiche e un lungo periodo di stratificazione (per questo si tende a privilegiare la margotta come tecnica riproduttiva).

Malattia e cure

Il rododendro può essere soggetto a diverse patologie:

  • Problemi nutrizionali, come carenza di azoto (si combatte alternando concimi liquidi ricchi in azoto, 2-3 interventi al massimo, a fertilizzanti specifici per acidofile) e carenza di ferro (da trattare distribuendo al terreno prodotti ricchi in ferro, in polvere o liquidi, come solfato di ferro, ferro chelato; in più aggiungere regolarmente torba al terreno e non eccedere con l’irrigazione).
  • Attacchi di insetti come afidi (applicare trattamenti tempestivi con insetticidi a base di piretro, o più specifici in caso di grave attacco), tripidi (utilizzare insetticidi specifici, diversi da quelli utilizzabili contro gli afidi), oziorrinco (gli insetticidi normalmente impiegabili in ambito domestico risultano scarsamente efficaci nei confronti di tale insetto. Effettuare una lotta diretta durante le ore serali, cercando sulle foglie gli insetti adulti in fase di attiva alimentazione).
  • Attacchi di acari (quelli più gravi si hanno nei periodi caldi e secchi). A livello preventivo bagnare adeguatamente il terreno e distribuire acqua anche sulle foglie; eliminare le porzioni vecchie e ingiallite per consentire l’arieggiamento della parte interna della chioma; acquistare piante sane e robuste. 
    Gli interventi curativi devono essere effettuati tempestivamente al primo apparire dei sintomi, con prodotti chimici specifici contro gli acari, chiamati “acaricidi”.
  • Malattie causate da funghi, tra cui cancro dei rami, macchie fogliari, muffa grigia e seccume dei boccioli. In tutti questi casi, a livello curativo, intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame (ossicloruro di rame, solfato di rame, poltiglia bordolese) o più specifici, per l’uso dei quali è indispensabile affidarsi ad operatori professionisti. Gli interventi in fase di pre-fioritura possono danneggiare i petali, pertanto in tale stadio è opportuno ridurre la concentrazione dei principi attivi.

A livello preventivo, per mantenere il rododendro in salute si può:

  • mantenere sempre ben acido il substrato, con aggiunta regolare di torba;
  • evitare l’eccesso di acqua nel terriccio o sulla chioma; non concimare troppo con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi);
  • concimare con prodotti a base di fosforo e potassio (tali elementi rendono la pianta più robusta e più resistente alle avversità) e con ferro;
  • acquistare piante sane, vigorose e non troppo grandi, dando la preferenza agli esemplari coltivati in vaso piuttosto che a quelli con zolla di terra.

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