Rosmarino

Rosmarinus officinalis

Rosmarino

  • Due piante di rosmarino coltivate in vaso: vanno poste vicino alla finestra affinché ricevano molte ore di luce solare al giorno.
  • Splendida pianta di rosmarino in fiore: il periodo varia a seconda della latitudine.
  • Il rosmarino è facilmente coltivabile tanto in orto, quanto in vaso sul balcone.
  • In foto, la meravigliosa fioritura violetto di una grossa pianta di rosmarino.
  • Il rosmarino è una pianta dalla bassa manutenzione ma dalla grandissima resa.
  • La potatura del rosmarino si effettua sempre con le cesoie, preferibilmente al mattino presto quando maggiore è la concentrazione di oli essenziali.
  • In foto, l'infiorescenza color lillà di una pianta di rosmarino (anch'essa edibile).
  • Due piante di rosmarino coltivate in vaso: vanno poste vicino alla finestra affinché ricevano molte ore di luce solare al giorno.
  • Splendida pianta di rosmarino in fiore: il periodo varia a seconda della latitudine.
  • Il rosmarino è facilmente coltivabile tanto in orto, quanto in vaso sul balcone.
  • In foto, la meravigliosa fioritura violetto di una grossa pianta di rosmarino.
  • Il rosmarino è una pianta dalla bassa manutenzione ma dalla grandissima resa.
  • La potatura del rosmarino si effettua sempre con le cesoie, preferibilmente al mattino presto quando maggiore è la concentrazione di oli essenziali.
  • In foto, l’infiorescenza color lillà di una pianta di rosmarino (anch’essa edibile).

Il rosmarino, Rosmarinus officinalis, è una pianta aromatica perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, si è ambientata spontaneamente nell’area mediterranea e vanta innumerevoli proprietà medicali oltre che, ovviamente, un largo impiego in cucina. Forma dei cespuglietti che richiedono poca manutenzione, con fusti legnosi molto ramificati.

La coltivazione del rosmarino, in vaso o in piena terra non richiede grandi accortezze, se non un terreno ben drenato, preferibilmente leggero e sabbioso, arricchito con sostanza organica, e una posizione ben soleggiata (va benissimo anche il terrazzo al mare). Per quanto riguarda la concimazione, il rosmarino non è particolarmente esigente. Tuttavia, per favorire una crescita vigorosa, è consigliabile applicare un fertilizzante bilanciato in primavera; si può anche optare per del compost organico, che arricchisce il terreno senza rischiare di eccedere coi di nutrienti. La potatura del rosmarino è essenziale per mantenere una forma compatta e stimolare la produzione di nuovi germogli: si deve intervenire dopo la fioritura, tagliando con le cesoie i rametti freschi e non quelli legnosi e vecchi, i quali più difficilmente riescono a riprendersi dopo i tagli. Se la potatura è volta a ottenere rami a scopo culinario, si tenga presente che va recisa solo la quantità necessaria all’utilizzo immediato e non di più. Anche l’annaffiatura deve essere moderata, poiché il rosmarino tollera bene la siccità ma non gli eccessi d’acqua: verificare sempre che il terreno sia asciutto prima di procedere con una nuova bagnatura e, in ogni caso, adeguare frequenza e quantità d’acqua alla temperatura e all’andamento stagionale.

Il rosmarino è una pianta che ben tollera le basse temperature e quindi non necessita di particolari protezioni durante l’inverno: basta solo spostare il vaso vicino al muro meglio esposto al sole e proteggere il piede della pianta con terra di rincalzo e pacciamatura vegetale. Per questo, l’aromatica si può trapiantare in piena terra praticamente ovunque: l’operazione si effettua in primavera o in autunno, preparando una buca adeguata e trasferendo la pianta con cura, mantenendo intatto il pane di terra attorno alle radici per ridurre lo stress da trasferimento. Dopo il trapianto, è necessario annaffiare abbondantemente per aiutare la pianta a stabilizzarsi.

Il rosmarino è una pianta aromatica robusta, facilmente riproducibile per seme o talea, ma può venire attaccato da funghi o parassiti: in tutti i casi la lotta deve essere di natura biologica e quindi effettuata con prodotti naturali.

Le foglie di rosmarino sono immediatamente riconoscibili poiché strette e lunghe come morbidi aghi, e rappresentano le parti maggiormente profumate; i fiori, tra il bianco e il viola o azzurro, compaiono in primavera e sono commestibili come le foglie. Diverse sono le varietà di rosmarino, ma due sono le tipologie di riferimento: il rosmarino classico, a portamento cespuglioso eretto, e quello definito strisciante, utilizzato per coprire muretti e scarpate o per farlo ricadere oltre il bordo dei vasi. Entrambi possono essere utilizzati in cucina allo stesso modo. La scelta dipende dal gusto personale, dallo spazio (quello strisciante è più adatto ai davanzali perché non ostacola la visuale) e della temperatura (il rosmarino classico è più resistente al freddo).

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il periodo di fioritura del rosmarino varia a seconda dell’altitudine. Nelle zone litoranee fiorisce nei mesi di ottobre-febbraio; nelle zone interne tra marzo-luglio. Anche i fiori sono edibili.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Oltre alla semina, il metodo più efficace per riprodurre la pianta di rosmarino è tramite talea:

  • per prima cosa, prelevare un rametto lungo circa 10-15 cm, giovane ma già lignificato;
  • pulire il rametto da quasi tutte le foglie, specialmente la parte inferiore, per due terzi circa;
  • piantare il rametto nel terriccio universale, interrandolo per almeno la metà e compattare leggermente il terriccio intorno, premendo con le mani;
  • annaffiare e mantenere sempre umido il terriccio.

Semi

I semi di rosmarino sono davvero minuscoli, marroni, con superficie liscia e di forma ovale.

Informazioni e curiosità

Il rosmarino è un ottimo tonico energizzante da assumere sotto forma di olio essenziale o infuso (si tratta infatti di un’utilissima erba curativa per bevande). Sorseggiarne una tazza dopo i pasti aiuta a recuperare energia quando ci si sente stanchi e debilitati. In più, il rosmarino è dotato di proprietà leggermente depurative per il fegato e quindi può essere d’aiuto anche nei periodi in cui l’alimentazione sia stata un po’ disordinata.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il rosmarino cresce sia in vaso, sia in piena terra.

Collocazione

InternoEsterno

Il rosmarino è una pianta aromatica da esterno, ma volendo durante l’inverno il vaso si può ritirare in un luogo fresco.

Concimazione

In primavera si può effettuare la concimazione della pianta di rosmarino con un fertilizzante organico, concesso in agricoltura biologica. Per le coltivazioni in vaso è possibile usare, ogni 15 giorni, un concime liquido diluito nell’acqua per l’irrigazione. In giardino o nell’orto concimare, invece, ogni 30 giorni.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Come tutte le piante aromatiche, anche il rosmarino richiede luce e calore per produrre gli oli essenziali che gli conferiscono il tipico aroma. Deve godere della massima esposizione alla luce possibile e per questo va collocato sui davanzali e sul fronte dei balconi. Se la luce è scarsa, la crescita si arresta e la pianta tende a perdere colore e aroma, oltre a essere più facilmente esposta al rischio di marciumi radicali.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Mantenere il terriccio 3 cm sotto il bordo del vaso, in modo che quando si annaffia il rosmarino l’acqua non fuoriesca. Bagnare solo quando il terriccio è ben asciutto, senza eccedere ed eliminando l’acqua che resta nel sottovaso. Il rosmarino in vaso ha sicuramente più bisogno d’acqua rispetto a quello coltivato nell’orto: orientativamente, annaffiare una volta alla settimana in primavera-autunno, mentre in estate anche due volte la settimana in caso di temperature elevate o mancanza di precipitazioni.

Potatura

La potatura del rosmarino si rivela necessaria per regolare la forma e, ovviamente, ottenere i rametti a scopo culinario. Tagliare sempre le cime fresche, per mantenere il cespuglio giovane e compatto. Utilizzare delle cesoie e non staccare mai i rametti spezzandoli con le mani: potrebbero far fatica a rimarginare la ferita, seccandosi. Evitare invece di tagliare in basso, incidendo i rami più vecchi, perché hanno meno capacità di reagire al taglio e potrebbero lasciare zone vuote nel cespuglio.

Trapianto

In genere, le piante di rosmarino sono vendute in vasi troppo piccoli rispetto alle loro necessità reali: per questo è bene provvedere subito a rinvasarle o trapiantarle. Allo scopo, scegliere un vaso di dimensioni quasi doppie rispetto a quello in cui si trova il rosmarino appena comprato, anche se potrà sembrare troppo grande. In realtà, lo spazio in più permetterà alla pianta di crescere poco, nel primo anno, sviluppando però un forte apparato radicale che le assicurerà nel tempo forza e longevità.

Per il rinvaso, seguire questi passaggi.

  • Mettere sul fondo del vaso uno strato di ghiaia di almeno 3cm, per assicurare un drenaggio efficiente al rosmarino, che soffre i ristagni d’acqua. Mescolare tre parti di terriccio universale a una di sabbia (il rosmarino preferisce terreni non troppo fertili) e versarne un po’ sulla ghiaia.
  • Togliere la pianta dal vaso e, se le radici si presentano avviluppate su se stesse in cerchi continui lungo le pareti del contenitore, cercare di districarle facendo attenzione però a non romperle.
  • Mettere quindi la pianta nel nuovo vaso e aggiungere terra distribuendola bene tra le radici e le pareti del vaso e pressandola leggermente per eliminare sacche d’aria.
  • Bagnare infine con generosità per favorire l’assestamento della terra e delle radici.

Il trapianto in piena terra si può effettuare da metà primavera a fine primavera o da metà autunno a fine autunno, in modo che le radici possano attecchire prima dell’arrivo di temperature estreme. Scegliere una posizione soleggiata con terreno ben drenato.

Ubicazione stagionale

Il rosmarino può essere lasciato all’esterno anche d’inverno, semplicemente spostando il vaso vicino al muro meglio esposto al sole e proteggendo il piede della pianta con terra di rincalzo e pacciamatura vegetale. La parte aerea va riparata soltanto se le temperature scendono sotto i -8°C.

Bonsai

Il bonsai di rosmarino è un piccolo arbusto che presenta le stesse foglioline tipicamente aromatiche e i graziosi fiorellini lillà della pianta madre.

Raccolta

Raccogliere solo il rosmarino necessario e nel momento in cui serve, perché quello fresco è molto più aromatico di quello secco. Meglio prenderlo al mattino, dopo che il sole ha asciugato la rugiada: la concentrazione di olio essenziale sarà maggiore.
In caso non si riuscisse a usare tutto il rosmarino colto, non gettare le foglie fresche che avanzano e non farle seccare, ma metterle in un mixer con del sale grosso e azionare fino a quando il tutto sarà ben sminuzzato. Conservare il composto in frigorifero in un vaso di vetro e utilizzarlo per dare un tocco di sapore in più ai piatti.

Malattia e cure

Il rosmarino è un’aromatica abbastanza robusta che però, in caso di malattia, presenta immediati segnali sulle foglie, come:

  • Foglie gialle con macchioline bianche polverose: si tratta di oidio del rosmarino. Questa patologia, detta anche mal bianco, prospera nei climi umidi e miti, quindi tra fine primavera e inizio estate. Si combatte con trattamenti specifici a base di zolfo, ma occorrerà attendere la fine degli interventi prima di usare il rosmarino in cucina.
  • Foglie dalle punte marroni e rami mosci: sono causati dal marciume radicale. Intervenire eliminando le radici marce e disinfettando la pianta e il terriccio con sali di rame o di ferro, quindi mescolare al terreno della sabbia per renderlo più drenante ed effettuare le successive bagnature con maggiore moderazione.
  • Macchioline nere sulle foglie e sulle radici (e nei casi più gravi persino sui semi): sono un sintomo di alternariosi del rosmarino. Si tratta di una malattia crittogamica causata dai funghi del genere alternaria. Bisogna intervenire tempestivamente eliminando e bruciando tutte le parti malate della pianta, prima che questa cominci a seccare, quindi trattare il rosmarino con prodotti a base di rame.
  • Foglie rosse: si tratta di antracnosi, causata anch’essa da un fungo. I primi sintomi dell’antracnosi si concentrano sui germogli e sui piccioli fogliari: iniziano a formarsi delle strozzature necrotiche di colore rosa, che provocano malformazioni nei germogli. Quando le foglie crescono, assumono una strana forma ad uncino con aree più spesse di altre, coperte da macchie tonde e necrotiche. Dopo un po’, le foglie muoiono e cadono. Il rosmarino va nebulizzato preventivamente con un infuso di equiseto, ma, se l’infezione è già in corso, bisogna rimuovere le parti malate e trattare il resto della pianta con ossicloruro di rame.

Il rosmarino può subire anche l’attacco di parassiti:

  • Crisolina del rosmarino: si nutre delle foglie e si combatte con prodotti a base di piretro naturale o macerato d’ortica.
  • Cicalina del rosmarino: punge le foglie e ne succhia la linfa. Si sconfigge trattando il rosmarino con macerato di spicchi d’aglio, oppure olio di neem.
  • Cocconiglia: succhia la linfa indebolendo la pianta e può trasmettere malattie. Si rimuove con un batuffolo di cotone se l’infestazione non è troppo estesa oppure con olio di soia, un prodotto totalmente biologico e di origine vegetale.

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