Sambuco nero

Sambucus nigra

Sambuco nero

  • Il sambuco produce fiorellini profumatissimi durante il periodo primaverile.
  • La parte più utilizzata del sambuco sono senza dubbio le bacche: queste, nere e dalla forma sferica, vengono largamente impiegate in cucina, ad esempio trasformate in succhi e confetture.
  • Il sambuco è un arbusto spontaneo che cresce senza troppe cure in quasi tutta Italia.
  • Le bacche di sambuco si raccolgono a maturazione, tra la fine di agosto e l'autunno.
  • Il sambuco si coltiva in piena terra, in una posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata.
  • Il sambuco produce fiorellini profumatissimi durante il periodo primaverile.
  • La parte più utilizzata del sambuco sono senza dubbio le bacche: queste, nere e dalla forma sferica, vengono largamente impiegate in cucina, ad esempio trasformate in succhi e confetture.
  • Il sambuco è un arbusto spontaneo che cresce senza troppe cure in quasi tutta Italia.
  • Le bacche di sambuco si raccolgono a maturazione, tra la fine di agosto e l’autunno.
  • Il sambuco si coltiva in piena terra, in una posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata.

Il sambuco nero, o sambuco comune, è un albero caducifoglio che cresce spontaneamente in tutta Italia, specialmente al Nord e nell’area mediterranea. Ha un’altezza variabile da 1 a 8 metri e si caratterizza per una chioma folta di forma globosa, che tende ad assumere un aspetto disordinato; può avere forma di alberello, ma più spesso si tratta di un cespuglio con molti fusti che si sviluppano dal terreno. Il tronco è eretto e molto ramificato, con una forma contorta e irregolare, di colore grigio-bruno (mentre i rami più giovani sono verdi). Le foglie sono decidue, formate da 5-7 foglioline ovali e opposte, seghettate sul bordo con apice acuto, mentre i fiorellini bianco-panna, dalla forma di stella, si presentano riuniti in infiorescenze a ombrello e sono intensamente profumati. Questi si trasformano in agosto nelle caratteristiche bacche nere, lucide e sferiche, commestibili e molto attrattive anche per gli uccelli.

La pianta di sambuco è semplicissima da gestire: si riproduce per seme o talea, e si coltiva all’esterno in piena terra in un terreno preferibilmente fresco, soffice e con un buon drenaggio dell’acqua, meglio se ricco di sostanze azotate (anche se la pianta dimostra una notevole capacità di adattamento a diversi substrati). Le annaffiature sono necessarie, e vanno effettuate con regolarità, solo per le piante ancora in vaso, o appena messe a dimora, mentre nel caso di esemplari adulti coltivati in giardino, basteranno le precipitazioni stagionali a offrire loro l’adeguato apporto idrico. L’esposizione ideale è in pieno sole o in mezz’ombra, mentre la concimazione si esegue tre volte l’anno (al momento del trapianto, in primavera e a inizio estate, e infine all’arrivo dell’autunno) e la potatura invernale serve più che altro a limitare lo sviluppo eccessivo e disordinato della pianta. Il sambuco non teme né il freddo né il caldo, e si rivela piuttosto resistente anche alle malattie, sebbene i ristagni idrici possano favorire l’insorgere di infezioni fungine.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il sambuco fiorisce in aprile-giugno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione del sambuco può avvenire per seme o per talee (facilmente ricavabili in sede di potatura): queste ultime vanno piantate in piena terra, in posizione soleggiata, nel mese di maggio, dopo che avranno radicato in vaso. I semi di sambuco, ricavati dai frutti, vanno piantati in un contenitore con del terriccio mantenuto umido. Dopo un periodo di stratificazione a freddo (o vernalizzazione), che può durare da alcune settimane a diversi mesi, i semi dovrebbero iniziare a germogliare. Quando le piantine saranno abbastanza forti e ben radicate, potranno essere trapiantate in giardino.

Semi

I semi di sambuco, 2 o 3 per ogni bacca, sono lucidi e di colore nero-violaceo.

Informazioni e curiosità

Il sambucus nigra non va confuso con il sambuco rosso, o sambucus racemosa, fra i più begli arbusti spontanei presenti nel nostro Paese. Si tratta di una pianta adatta ai giardini di montagna, o per le seconde case estive, in quanto non necessita di nessuna manutenzione: deve soltanto essere pulito dal seccume o regimato con tagli mirati, a fine inverno, se tende a perdere la forma. Non idoneo a vivere in luoghi caldi, la corteccia del sambuco rosso è di colore bruno tendente al violaceo negli esemplari giovani e col tempo schiarisce e si squama. Tutto il tronco e i rami più vecchi si ricoprono di piccole lenticelle nocciola. Dello stesso colore è il midollo del tronco, mentre quello dei rami si conserva di colore rossiccio. Non si tratta di legno nel senso classico del termine, ma di materiale suberoso. Il colore rosso, dopo il verde delle foglie, compare un po’ ovunque perché anche i piccioli fogliari e il rachide (la venatura principale) sono di tinta rossastra.
Sui rami le foglie sono opposte e più frequenti verso l’apice. Per questa ragione i rami tendono a ricadere assumendo un portamento decombente. Sono foglie composte, imparipennate, formate da cinque o sette elementi. Le foglioline sono di forma ovale o allungata, brevemente picciolate, con margine seghettato.

La fioritura del sambuco rosso è discreta, per via del colore verde e avorio, ma non per questo meno bella. I fiori sono raccolti in dense pannocchie, lunghe fino a 8 cm, portate erette in posizione terminale. Ogni fiore ha cinque petali ed è addossato ai vicini. Il profumo è molto tenue, niente a che vedere con l’aroma molto intenso, per alcuni persino fastidioso, del sambuco nero.
I frutti sono drupe di colore inizialmente verde, poi giallognole e infine rosse. Le più grandi raggiungono il mezzo centimetro di diametro, ma la maggior parte dei frutti è più piccola. Sono raccolti, come i fiori, in pannocchie portate erette, da cui ricadono come fossero piccoli candelabri illuminati a festa.
La fioritura inizia ad aprile per protrarsi fino a maggio, secondo esposizione e altitudine, mentre la maturazione dei frutti avviene in estate, ma non sempre è possibile dare esatta indicazione del periodo perché risente in modo evidente dell’andamento stagionale. Anche con i frutti del sambuco rosso è possibile preparare squisite confetture.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il sambuco si coltiva in piena terra. Si può tenere in vaso soltanto nei primi 4-5 anni (all’interno di contenitori piuttosto capienti), poi va posto a dimora in giardino.

Collocazione

InternoEsterno

Il sambuco è una pianta da esterno.

Concimazione

La prima concimazione del sambuco si effettua al momento del trapianto. Dopodiché, durante la stagione primaverile, è consigliabile interrare del concime stallatico ai piedi della pianta, oppure un fertilizzante granulare consentito in agricoltura biologica (in modo da stimolare la produzione di foglie e fiori), e poi ancora all’inizio dell’estate per aiutare la fruttificazione. La terza concimazione si esegue all’inizio dell’autunno, per preparare la pianta ai rigori dell’inverno.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Per ottenere fioriture più rigogliose, meglio posizionare il sambuco in un luogo assolato, ma la pianta cresce bene anche in mezz’ombra.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Le piante di sambuco allevate in vaso vanno annaffiate abbondantemente e in modo regolare da maggio a settembre, aspettando che il substrato si asciughi.
In giardino basteranno le piogge (a meno che non si vada incontro a periodi di prolungata siccità) e le annaffiature andranno riservate solo ai primi mesi dopo l’impianto.

Potatura

La potatura del sambuco non è obbligatoria, ma consigliata più che altro per contenere lo sviluppo eccessivo della pianta. Questa si effettua tra novembre e gennaio, tagliando i rami più grandi e più vecchi dalla pianta in modo da favorire lo sviluppo di nuovi germogli.

Trapianto

Trattandosi di una pianta spontanea, il sambuco non ha particolari esigenze in fatto di trapianto. Cresce comunque meglio in suoli freschi, soffici e con un buon drenaggio dell’acqua, preferibilmente ricchi di sostanze azotate.

Ubicazione stagionale

Il sambuco può tranquillamente stare in giardino per tutto il corso dell’anno, senza particolari attenzioni durante l’inverno. Si tratta, infatti, di una pianta che non soffre in alcun modo il freddo gelido e sopporta temperature ben al di sotto dello zero termico.

Raccolta

I fiori di sambuco si raccolgono tra maggio e giugno, mentre le bacche si raccolgono quando giungono a maturazione, tra la fine di agosto e il primo autunno. Queste ultime, ricche di vitamine, pectine e sostanze minerali, vengono impiegate per la preparazione di marmellate e succhi. I fiori di sambuco trovano impiego sia in cucina sia in erboristeria, una volta essiccati, soprattutto per la loro azione diaforetica.

Le bacche di sambuco sono anche molto decorative: si possono usare in molti fai da te, anche a tema, ad esempio per una ghirlanda pasquale o natalizia.

Malattia e cure

Come tutte le piante spontanee, il sambuco è molto rustico e resistente, difficilmente soggetto all’attacco di parassiti.
L’eccessiva umidità, il terreno poco drenante o le annaffiature eccessive possono invece provocare malattie fungine, da trattare con un fungicida specifico consentito in agricoltura biologica.

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