Sedum

Sedum

Sedum

  • Una folta aiuola di sedum pachyclados.
  • Il sedum alpinum riesce a crescere persino tra le rocce.
  • Esemplare di sedum commixtum.
  • Sedum cauticola Coca Cola.
  • Il sedum crea bellissime composizioni decorative in giardino, anche in abbinamento ad altre succulente.
  • Sedum Mr. Goodbud®.
  • Il sedum è pianta da esterno: resiste alle basse temperature ed è facile da curare.
  • Il sedum, grazie al suo portamento strisciante e tappezzante, si presta a coprire zone incolte del giardino.
  • Sedum telephium varietà Vera Jameson.
  • Sedum spathulifolium Purpureum.
  • Sedum polytrichoides Chocolate Ball.
  • Il sedum crea un bellissimo tappeto verde non calpestabile.
  • Il sedum cresce di solito anche in luoghi assolati e tra le rocce.
  • Sedum telephium varietà Josè Aubergine.
  • Una folta aiuola di sedum pachyclados.
  • Il sedum alpinum riesce a crescere persino tra le rocce.
  • Esemplare di sedum commixtum.
  • Sedum cauticola Coca Cola.
  • Il sedum crea bellissime composizioni decorative in giardino, anche in abbinamento ad altre succulente.
  • Sedum Mr. Goodbud®.
  • Il sedum è pianta da esterno: resiste alle basse temperature ed è facile da curare.
  • Il sedum, grazie al suo portamento strisciante e tappezzante, si presta a coprire zone incolte del giardino.
  • Sedum telephium varietà Vera Jameson.
  • Sedum spathulifolium Purpureum.
  • Sedum polytrichoides Chocolate Ball.
  • Il sedum crea un bellissimo tappeto verde non calpestabile.
  • Il sedum cresce di solito anche in luoghi assolati e tra le rocce.
  • Sedum telephium varietà Josè Aubergine.

Il sedum è una piccola succulenta sempreverde appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Originaria del nostro emisfero, si dimostra molto resistente e adatta a colonizzare persino un muro a secco lungo le strade, uno sperone roccioso, una banchina stradale fatta di ghiaia o i tetti delle case. Data questa sua capacità incredibile di adattamento, l’utilizzo più interessante dei sedum in giardino è la copertura di terreni difficili dove la pianta può formare colonie così dense da permettere la crescita solo di qualche stelo di graminacea o di convolvolo. Si prestano bene anche a ricoprire terreni declivi, molto assolati, tendenzialmente aridi, non irrigati, poveri e superficiali; richiedono solo un’unica accortezza: non trattandosi di specie calpestabili, occorre inframmezzare l’area di coltivazione con lastre di pietra così da potervi accedere senza recare danni alle piante. Piante ideali per il giardino roccioso, grazie alla loro natura sempreverde, possono aiutare a ravvivarlo durante i mesi invernali, s’inseriscono con facilità fra le crepe di un muro a secco senza provocare danni strutturali, o riempiono in tempi brevi gli spazi nelle barriere modulari in cemento, debordando e ricadendo verso il basso così da creare un parziale effetto di copertura (come sedum pachyclados). Le varie specie (ben un centinaio di varietà!) hanno portamento cespuglioso e caratteristiche comuni, come:

  • radici poco sviluppate;
  • fusti eretti o pendenti;
  • foglie abbondanti, carnose e di un bel verde brillante. La forma delle foglie varia in base alla varietà botanica: possono essere rotonde od ovali, alternate e verticali, glabre o coperte da una peluria leggera;
  • fiori di piccole dimensioni, possono essere solitari oppure riuniti in infiorescenze a grappolo, pannocchia, corimbo. Hanno forma a stella o a campanula. I colori variano dal bianco-crema al giallo intenso, dal rosa al rosso-porpora, fino al violetto.

Le cure da riservare al sedum sono davvero minime: la pianta si riproduce per talea fogliare o di ramo, cresce all’esterno senza problemi (poiché resistente al freddo, anche se prospera al meglio con temperature comprese tra i 18° e i 22°C), sia in vaso sia in piena terra; si accontenta di una concimazione annuale, a primavera inoltrata, effettuata con un fertilizzante specifico per succulente ricco in potassio. Le annaffiature, ogni due settimane (da interrompere in caso di pioggia), vanno eseguite con parsimonia mentre l’esposizione deve essere soleggiata (al massimo in mezz’ombra per alcune varietà). Il terreno ideale per la crescita e il trapianto deve essere prima di tutto ben drenante; il rinvaso si esegue invece ad anni alterni. Il sedum non necessita di potatura, se non l’eliminazione dei rami appassiti e secchi, e non è neanche particolarmente soggetto a malattie: se ben curato si dimostra una pianta decisamente rustica e resistente.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il periodo di fioritura del sedum è estremamente variabile a seconda della specie, ma di solito comincia a fine maggio e si protrae fino all’autunno. Sedum telephium, invece, inizia ad aprire i primi fiori a fine agosto-settembre per raggiungere il massimo splendore in ottobre. 

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione dei sedum si può eseguire per talea fogliare o talea da ramo. Entrambe le tecniche richiedono un tempo di attesa, fra prelievo del materiale ed esecuzione, di circa due giorni per consentire che la superficie di distacco si asciughi e cicatrizzi formando un piccolo callo.
Le foglie, dopo l’avvenuta cicatrizzazione, si pongono sul terriccio in modo che il callo possa toccare il terreno, senza interrarle. Emetteranno delle piccole radichette e poi svilupperanno un germoglio che, nella fase iniziale di crescita, più che l’assorbimento dei nutrienti, sfrutterà per ingrandirsi le riserve contenute nella foglia. La “foglia madre” si seccherà progressivamente e, solo quando assumerà una consistenza cartacea, potrà essere tolta (tenendo ben ferma la nuova pianticella perché con la trazione è facile scalzarla danneggiando buona parte del delicato capillizzio radicale).
I fusti utilizzati come talea, per favorirne la radicazione, devono essere spolverizzati con ormoni radicanti. Il procedimento è lo stesso della moltiplicazione per talea fogliare: unica differenza, il fusto resterà vivo e rappresenterà la prima unità adulta della nuova colonia.

Informazioni e curiosità

Fra i sedum di piccola taglia è possibile scegliere in base a forma, colore del fiore e della vegetazione per realizzare accostamenti mirati o gruppi monospecifici. Ad accomunarli è la fioritura estiva, così copiosa da ricoprire le piante con una nuvola di colore piuttosto duratura.

Un discorso a parte merita, invece, sedum telephium (ad esempio la varietà Thunderhead, Josè Aubergine e Vera Jameson), così diverso dagli altri sedum da sembrare una specie a parte. I sedum sono uno fra i generi più ricchi e multiformi. Presenti un po’ ovunque nel globo, dalle regioni a clima tropicale a quelle con inverni rigidi, sono tutti caratterizzati dalla presenza di tessuti succulenti, che possono essere sempreverdi mostrando una proverbiale resistenza anche al freddo (come accade per i sedum nostrani che si trovano spontanei in montagna), oppure stagionali, dissecando all’arrivo del gelo la parte aerea per ripresentarsi l’anno successivo in forma di rosette compatte al piede degli steli seccati. A questa seconda tipologia vanno ricondotti quasi tutti i cosidetti sedum da fiore, piante perenni di habitus non strisciante, portamento eretto ed espanso, alti dai 35 agli 80 cm, capaci di una ricca fioritura nella seconda metà della stagione estiva o a inizio autunno. Tra i sedum da fiore, sedum telephium è originario dell’Europa e si trova spontaneo anche nel nostro Paese dove è conosciuto con il nome di erba della Madonna o borracina maggiore. Ha foglie di colore verde chiaro, ovate, opposte o riunite in verticilli di tre e raggiunge i 50 cm d’altezza. Si presta a essere utilizzato per coprire terreni ghiaiosi e scarpate e regala bellissime fioriture rosso-rosate; i fiorellini, piccoli e di colore rosa intenso, si aprono da settembre e sono raccolti in corimbi leggermente bombati che ricoprono la vegetazione.

Coltivazione

VasoPiena Terra

I sedum si coltivano facilmente in piena terra ma possono riuscire bene anche in vaso, basta conoscere i segreti per mantenerli in salute:

  • Il primo è eliminare il sottovaso perché nelle stagioni piovose è sempre causa di ristagno, il principale nemico dei sedum e di tutte le piante succulente.
  • Il secondo è preparare con cura la terra all’interno dei vasi predisponendo un’accurata stratificazione dei materiali. I vasi più indicati sarebbero quelli larghi e poco profondi; inoltre nei climi molto freddi i vasi offrono alle piante di sedum una protezione minore rispetto alla piena terra esponendo più facilmente gli apparati radicali al gelo (per questa ragione si consiglia di ricoverarli all’interno).
  • Da ultimo, è sempre bene sorvegliare sullo sviluppo della colonia di modo che non si svuoti al centro “spostandosi” verso l’esterno del contenitore. Tutta la superficie deve sempre essere ricoperta da una massa continua di vegetazione.

Collocazione

InternoEsterno

Il sedum è una pianta da esterno piuttosto resistente.

Concimazione

Per concimare il sedum, una volta l’anno, a primavera inoltrata o quando le temperature si saranno stabilizzate, distribuire un fertilizzante specifico per succulente ricco in potassio.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Il sedum richiede un’esposizione al sole, o al massimo in mezz’ombra, a seconda della varietà.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Le bagnature del sedum devono essere distanziate nel tempo, almeno due settimane, e vanno sospese in caso di precipitazioni, riprendendo il conteggio dall’ultimo giorno di pioggia. Bisogna annaffiare con parsimonia tutta la superficie interessata per consentire una bagnatura uniforme, senza abbondare perché le radici non esplorano a fondo il terreno. 

Potatura

Il sedum non necessita di potatura. Basta solo eliminare i rami morti o secchi, in modo tale che non diventino veicolo di malattie parassitarie.

Trapianto

In vaso, il terriccio ideale per i sedum si ottiene mescolando sei parti di terra da fiori con quattro di sabbia e un cucchiaio di carbone di legna. Il rinvaso si esegue ad anni alterni per garantire una crescita rapida e uniforme, anche se in natura i sedum prosperano in substrati magri.

Per chi volesse effettuare il trapianto del sedum in piena terra, è necessario cambiare la porzione di terriccio interessata dallo sviluppo degli apparati radicali sostituendola totalmente se di natura argillosa oppure per la metà con un terriccio soffice, ricco di sostanza organica, ma anche sabbia e pietrisco, così da garantire (e non solo favorire) uno sgrondo dell’acqua non trattenuta dal terreno. Lo scasso deve raggiungere la profondità di almeno 20 cm perché non si crei una sorta di vasca, ove l’acqua ristagni e favorisca la marcescenza degli apparati radicali. Bisogna sempre ricordare, durante la stagione fredda, di non porre la pianta sotto l’azione diretta della pioggia che può saturare il terreno (la neve è molto meno pericolosa), senza però lasciarla morire di sete se le temperature sono miti e i giorni assolati. Non somministrare dopo l’estate fertilizzanti ricchi in azoto perché promuovono la crescita di nuovi tessuti, giovani, ricchi d’acqua, più facilmente esposti all’azione del gelo. Distribuire, invece, un fertilizzante a base di potassio che, al contrario dell’azoto, eleva la resistenza delle piante succulente al freddo.

Ubicazione stagionale

Solo in caso di ondate di gelo intenso e prolungato, occorrerà riparare le piante di sedum con tessuto non tessuto, o un micro tunnel improvvisato (va benissimo una cassetta di plastica capovolta ricoperta con un telo di plastica) oppure un cerchio di rete riempito di foglie e protetto da un coperchio impermeabile. Se coltivato in vaso, basterà spostarlo al riparo. In ogni caso la temperatura migliore per coltivare il sedum è compresa tra i 18° e i 22°C.

Raccolta

Il sedum telephium è un potente cicatrizzante naturale, che aiuta a lenire le infiammazioni della pelle e le ferite superficiali. Le sue foglie si raccolgono preferibilmente tra luglio e agosto, quando la pianta si appresta a fiorire, e in erboristeria si utilizzano fresche, in tintura madre, in gel e in estratto secco. Una volta raccolte, dopo averle lavate e asciugate, le foglie si conservano in un contenitore ermetico in congelatore fino al momento dell’applicazione sulla cute: lo scongelamento, infatti, oltre a rendere più facile la rimozione della pellicola superficiale, provoca la rottura delle cellule vegetali e quindi la fuoriuscita dei principi attivi direttamente sulla lesione da curare. Le foglie si fermano sulla ferita con un cerotto e vanno lasciate agire per 12-24 ore.

Malattia e cure

Il sedum non è particolarmente soggetto a malattie e i problemi di coltivazione sono di solito collegati a una cattiva gestione delle annaffiature o alle inadeguate temperature.

Se i fusti della pianta marciscono è colpa del ristagno: togliere la pianta con tutto il pane di terra dal vaso e lasciare asciugare completamente il terreno all’aria; eventualmente eliminare le radici marce così come i fusti morti (effettuare il taglio almeno 1 cm sopra la zona colpita); cospargere la superficie di taglio con una polvere fungicida ad ampio spettro e infine rinvasare; attendere almeno due settimane prima di ricominciare le annaffiature.

Se invece la pianta avvizzisce e perde le foglie va spostata in un luogo più caldo della casa o del giardino, o protetta dai venti freddi; se il sedum perde colore e i tessuti raggrinziscono significa che le annaffiature, specie d’estate, non sono sufficienti.

Infine, il sedum può subire l’attacco della cocciniglia cotonosa, che si manifesta con macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie. Per eliminare gli insetti usare un batuffolo di cotone imbevuto di alcol, oppure lavare delicatamente la pianta con acqua e sapone e poi risciacquarla. Solo in caso di grave infestazione si può ricorrere ad antiparassitari specifici.

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