Solano o solanum

Solanum

Solano o solanum

  • Il genere solanum comprende anche piante rampicanti, adatte a coprire le facciate delle abitazioni.
  • Solanum capsicastrum, come si vede in foto, è un grazioso arbusto ornamentale coltivabile facilmente in vaso.
  • Come suggerisce il nome, i fiori bianchi di solanum jasminoides possono ricordare quelli del gelsomino, ma sono privi di profumo.
  • Le caratteristiche bacche rosse del solanum capsicastrum non sono assolutamente commestibili.
  • In foto, i bellissimi fiori del solanum wendlandii.
  • Solanum jasminoides è una pianta rampicante sempreverde con infiorescenze a forma di stella.
  • Il genere solanum comprende anche piante rampicanti, adatte a coprire le facciate delle abitazioni.
  • Solanum capsicastrum, come si vede in foto, è un grazioso arbusto ornamentale coltivabile facilmente in vaso.
  • Come suggerisce il nome, i fiori bianchi di solanum jasminoides possono ricordare quelli del gelsomino, ma sono privi di profumo.
  • Le caratteristiche bacche rosse del solanum capsicastrum non sono assolutamente commestibili.
  • In foto, i bellissimi fiori del solanum wendlandii.
  • Solanum jasminoides è una pianta rampicante sempreverde con infiorescenze a forma di stella.

Solanum è un genere di piante da fiore, della famiglia delle Solanaceae, che comprende all’incirca 1500 specie diverse; queste possono essere annuali o perenni, cespugliose, arbustive o rampicanti, ornamentali, infestanti od orticole. Originario dell’America del Sud, il solanum può formare cespugli alti fino a 60 cm e larghi altrettanto, oppure sfiorare i 7 metri di altezza come nel caso del Solanum jasminoides; in Italia, solo due specie sono spontanee: il Solanum nigrum e il Solanum dulcamara.

Cercare di raggruppare le esigenze colturali di un numero così ampio di varietà non è semplicissimo, ma si possono trovare degli elementi comuni (si raccomanda sempre, in ogni caso, di informarsi presso il vivaio prima di effettuare l’acquisto, in modo da conoscere esattamente le specifiche della pianta cui si è interessati): in generale, le piante di solanum si possono riprodurre per semina o talea, e riescono a vegetare sia in vaso sul terrazzo, sia in piena terra; il terreno ideale dovrebbe presentarsi sempre umido, grazie ad annaffiature eseguite regolarmente (anche più volte la settimana durante l’estate), ma senza essere fradicio. Il solanum ama le esposizioni in pieno sole e sopporta bene le alte temperature, meno il freddo: per questa ragione si consiglia di metterlo a dimora in piena terra laddove le temperature invernali non scendano mai al di sotto dello zero (addirittura sarebbe bene che si attestassero attorno ai 12-14°C); le potature, specialmente per le varietà rampicanti, si rendono necessarie al fine di contenere lo sviluppo eccessivo della pianta, mentre il terriccio adeguato per il trapianto e il rinvaso deve essere soffice, ricco di sostanze organiche e ben drenato. Le malattie generalmente insorgono quando il solanum è mal curato: per questo bisogna sempre osservare lo stato di salute della vegetazione per capire se è necessario apportare cambiamenti nella gestione della pianta (esposizione insufficiente, bagnature eccessive…).

Le varietà rampicanti hanno un folto fogliame sempreverde su cui spicca una fioritura campanulata bianca o violetta, le foglie sono di forma lanceolata color verde brillante. Solanum capsicastrum produce bacche colorate che, da agosto in poi, si ingrossano: da principio sono verde chiaro, lucidi e brillanti, poi diventano più scuri senza perdere in brillantezza, per virare al rosso. I frutti raggiungono un diametro di circa 2 cm e restano sulla pianta fino a primavera inoltrata, quando inizia la loro cascola fisiologica. La maggior parte delle piante di Solanum capsicastrum commercializzate è di forma compatta, piuttosto ramosa, alte dai 20 ai 30 cm, larghe poco meno. Spesso si tratta di piante ad uso stagionale perché, dopo pochi mesi dall’acquisto, causa la mancanza di cure adeguate, iniziano a spogliarsi e seccano. Una delle principali cause è il volume del vaso sempre troppo piccolo rispetto allo sviluppo della parte aerea e del pannicolo di radici; il terriccio si asciuga rapidamente, più velocemente rispetto alle altre piante, e il rischio di dimenticarsi di bagnarlo con maggiore frequenza è sempre molto alto. Il ripetersi degli stress idrici comporta un arresto della crescita e la perdita delle prime foglie nella parte bassa della chioma mentre i frutti restano turgidi e lucidi. La seconda causa è la collocazione inadeguata della pianta, che richiede una posizione fresca ma soleggiata: un’esigenza non sempre facile da soddisfare nelle case moderne.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il solanum ha fioritura estiva.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il solanum si riproduce per semina o talea. Le talee si prelevano in estate, fra luglio e agosto, utilizzando rami laterali non fioriferi. Lunghe 8-10 cm, devono essere poste in un mix di sabbia e torba a 18°C mantenuto leggermente umido.
I semi, prelevati dai frutti maturi, si pongono nel terreno subito dopo la cascola in contenitori con terriccio da semina. Appena hanno raggiunto le dimensioni di 4-5 cm, provvedere a ripicchettare le piantine in vasi singoli.

Informazioni e curiosità

Le bacche di solanum capsicastrum, per quanto particolarmente attrattive, non sono commestibili per l’uomo: contengono, anzi, un alcaloide tossico pericoloso per la salute.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione del solanum si può effettuare sia in vaso sia in piena terra, ma la prima è consigliata soprattutto nelle regioni caratterizzate da inverni freddi e lunghi.

Collocazione

InternoEsterno

La pianta di solano coltivata in vaso si può tenere all’esterno durante la bella stagione, mentre durante l’inverno, specialmente se le temperature restano prossime allo zero per diverso tempo, il solanum va ritirato all’interno. In genere, le varietà che più facilmente si trovano nei giardini sono: Solanum capsicastrum, Solanum wendlandii, a fiori viola, e Solanum jasminoides, dai fiorellini bianchi. 

Concimazione

Dopo il rinvaso, fertilizzare il solanum capsicastrum ogni due settimane impiegando un prodotto liquido per piante da fiore fino all’inizio del mese di ottobre.

Per quanto riguarda la concimazione delle varietà rampicanti, è consigliabile ricorrere anche in questo caso a un concime liquido ogni 15 giorni, durante la stagione di crescita, ossia dalla primavera all’autunno.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

I solanum richiedono un’esposizione molto luminosa (tanto che nemmeno il sole diretto li danneggia), ma nei mesi invernali è preferibile porli su una scala vetrata o una veranda a vetri in modo che siano protetti dal freddo e dal cattivo tempo.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Annaffiare i solanum con regolarità per mantenere il terriccio fresco, senza mai lasciarlo seccare del tutto e senza mai inzupparlo d’acqua (orientativamente due volte la settimana in estate, tre in caso di alte temperature; una ogni due settimane in inverno e in presenza di basse temperature). Usare preferibilmente acqua non fredda e non calcarea. Con bagnature insufficienti le foglie avvizziscono e cadono e la permanenza dei frutti sulla pianta sarà minore.

Potatura

Al momento del trapianto, potare la pianta di solanum capsicastrum accorciando i fusti a metà della loro lunghezza così da ricreare una forma raccolta e compatta. In autunno, con la stessa finalità, operare una cimatura degli steli non fruttiferi che tendono ad allungarsi.

Per le varietà rampicanti, le potature si rendono necessarie per contenere lo sviluppo eccessivo della pianta: solanum jasminoides, ad esempio, va potato alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, rimuovendo i rami secchi o danneggiati e accorciando quelli troppo lunghi.

Trapianto

Il trapianto, o il rinvaso, del solanum capsicastrum si effettua dopo che la pianta ha fruttificato. Allo scopo, utilizzare un normale terriccio da fiori con l’aggiunta di un quarto di torba. Il rinvaso va fatto ogni anno dopo la cascola dei frutti, sostituendo tutto il terriccio e addizionando quello nuovo con un cucchiaio da tavola di fertilizzante a lenta cessione. Sul fondo del vaso disporre un pugno di ghiaia per migliorare il drenaggio ed evitare ristagni.

In tutti i casi, anche per le varietà rampicanti, il terriccio ideale per la coltivazione del solanum deve essere soffice, ricco di sostanze organiche e ben drenato.

Ubicazione stagionale

La temperatura ideale per coltivare il solanum è compresa fra i 12 e i 16°C nel periodo invernale (non deve mai scendere sotto i 5°C); in estate, se ben collocata e bagnata con regolarità, la pianta resiste anche al caldo.

All’arrivo della bella stagione, appena le temperature minime notturne lo consentono, i solanum possono essere collocati all’esterno, ma al riparo di un portico che li protegga dal sole a picco. Al Nord, spostare la pianta all’esterno nel mese di maggio e ritirarla a fine settembre; al Sud la pianta può restare all’aperto tutto l’anno.

I solanum richiedono, in ogni caso, locali con un buon ricambio d’aria, mentre in giardino o sul balcone temono correnti e venti freddi.
Tenuto in casa a temperature pari o superiori ai 18°C il solanum soffre, specie se l’aria è molto secca. Per elevare l’umidità ambientale porre nel sottovaso due centimetri di ghiaia grossolana da mantenere sempre bagnata: il vaso deve essere appoggiato sulla ghiaia per poter sgrondare liberamente l’acqua in eccesso. Inoltre, vaporizzare la chioma con acqua non fredda e non calcarea perché le foglie si macchiano con facilità.

Bonsai

Il solanum si può coltivare anche come bonsai con ottimi risultati.

Malattia e cure

I solanum sono piante rustiche e i parassiti riescono ad attaccarle solo se poste in ambienti caldi e secchi, inadeguati per la loro coltivazione. Acari e mosca bianca sono gli ospiti indesiderati più frequenti, ma spesso basta spostare la pianta, se in vaso, in un ambiente idoneo (a circa 13°C) per vederli recedere e sparire.
La comparsa di cerchi gialli sulle foglie di solanum capsicastrum indica la presenza del virus della bronzatura del pomodoro; in questo caso non esiste cura, eliminare subito la pianta e non riutilizzare vaso e terriccio.
Altri problemi che si possono riscontrare su questa varietà sono:

  • Le foglie ingialliscono: carenza di nutrienti. Fertilizzare con regolarità oppure, se il sintomo si manifesta in primavera, rinvasare con terriccio fresco.
  • Presenza di foglie gialle con macchie brune: carenza di magnesio. Effettuare una sola somministrazione di un fertilizzante ricco in magnesio (di solito quelli per orto o specifici per pomodori, patate e peperoni) in sostituzione del prodotto normalmente impiegato.
  • Pianta che sviluppa poche foglie: luce insufficiente. Spostare la pianta in un luogo più luminoso, ma fresco.
  • Pianta a crescita zero: terreno troppo bagnato. Lasciare asciugare e bagnare per mantenere il terreno fresco senza inzupparlo.
  • Foglie ingiallite e terreno umido: aria troppo secca. Irrorare le foglie ogni giorno con acqua non calcarea.
  • Foglie nuove secche e/o bacche avvizzite: temperatura troppo alta. Spostare la pianta in un luogo fresco con temperatura compresa fra 12 e 16°C.

Nel caso delle varietà rampicanti potrebbe verificarsi un’infestazione da parte di afidi, da trattare con antiparassitari specifici, o funghi (che danneggiano le foglie facendo apparire delle macchioline scure sulla superficie); in questo secondo caso occorrerà distruggere le parti danneggiate e trattare il solanum con anticrittogamici.

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