- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Come si vede in foto, il vischio è una pianta sprovvista di radici poiché cresce su piante che la ospitino, come le conifere.
- Il vischio produce piccole bacche sferiche bianche e gelatinose, non commestibili.
- In foto, un germoglio di vischio che si sviluppa sulla pianta ospitante.
- Il vischio cresce con vigore e prospera soprattutto durante il periodo invernale: nelle altre stagioni, tende a essere meno visibili sulle piante che lo ospitano.
- Uno splendido cesto di vischio: la pianta si raccoglie durante il periodo delle feste natalizie come portafortuna anche da regalare.
Il vischio è un arbusto senza radici che raggiungano il suolo, e che vive su piante ospitanti sviluppando al loro interno un vero e proprio apparato capace di assorbire acqua e sali minerali in ascesa dalle radici alle foglie. Sebbene il vischio sia una pianta semiparassita, la sua presenza non arreca danni pericolosi alla pianta che lo ospita (anche se è opportuno evitare che il vischio cresca su alberi da frutto perché comprometterebbe la produzione e il raccolto).
L’unica specie che vive in Europa è il Viscum album, ma il genere è composto da oltre 70 specie di arbusti: questi crescono preferibilmente su pioppi, tigli, olmi, robinie, noci, betulle, noccioli, carpini, aceri, frassini e conifere. Ne consegue che le regole di coltivazione del vischio seguano indicazioni molto particolari: non cresce né in vaso, né direttamente in piena terra (non si può, evidentemente, effettuare il trapianto in giardino), mentre annaffiature e concimazioni vanno riferite alla tipologia di pianta che ospita il vischio stesso, con le conseguenti esigenze tipiche del genere di appartenenza. In questo senso, è importante garantire che la pianta ospitante sia vigorosa e in buona salute, perché il vischio tende a sottrarre soprattutto le riserve di azoto (da reintegrare con opportune fertilizzazioni ricche proprio di questo elemento in particolare). Il vischio trae inoltre l’umidità dalla pianta su cui cresce, quindi non necessita di annaffiature dirette: tuttavia, l’albero ospite deve avere un’adeguata disponibilità di acqua. L’esposizione deve essere soleggiata nei primi anni di vita della pianta, poi andrà benissimo anche la mezz’ombra. La potatura non è necessaria, dato che il vischio viene solitamente lasciato crescere sulla pianta ospite senza interventi diretti, ma può coincidere con la raccolta dei rametti così usati durante le festività: la raccolta si effettua tipicamente nel periodo invernale, quando le bacche bianche sono mature e facilmente visibili. In natura, la pianta si propaga naturalmente attraverso i semi contenuti nelle bacche stesse, che vengono distribuiti dagli uccelli.
Fioritura
Il vischio fiorisce all’inizio della primavera, in marzo-aprile, mentre in autunno produce delle piccole bacche rotonde, di colore biancastro traslucido e con consistenza gelatinosa e collosa, assolutamente non commestibili.
Commestibilità
Riproduzione
In natura, il vischio si riproduce grazie all’ausilio degli uccelli, i quali consumano la polpa vischiosa delle bacche, ma scartano il seme favorendo la diffusione della pianta anche all’interno dello stesso albero ospitante. Il seme, grazie al residuo di polpa viscosa, si attacca alle piante e, dopo una lunga attesa, germina. Forma una prima radichetta in grado di ancorarsi alla corteccia e penetrare all’interno, dove preleverà la linfa grezza, acqua e sali minerali, crescendo insieme alla pianta madre. Questa struttura, a forma di cono legnoso, è definito “austore”.
La riproduzione artificiale non è semplicissima da eseguire, ma si può provare cercando di replicare ciò che avviene in natura: ossia incidere un ramo della pianta ospitante e schiacciare una bacca di vischio matura nel taglio, in modo da creare un innesto. L’attecchimento non è veloce e non è detto che riesca, ma in caso positivo comincerà a sbucare un germoglio che in un paio d’anni genererà una pianta capace di crescere spontaneamente.
Semi
I semi del vischio sono piccoli, di forma ovale e di colore grigio-bruno. Sono contenuti in bacche vischiose e appiccicose, che si attaccano facilmente ai rami delle piante ospiti tramite il loro rivestimento gelatinoso.
Informazioni e curiosità
Il vischio viene considerato tradizionalmente una pianta portafortuna. Questo attributo deriva probabilmente dal mondo celtico: i Celti lo ritenevano, infatti, sacro poiché in grado di allontanare malattie e sciagure quale dono degli dei; per gli antichi Romani era addirittura in grado di guarire alcune malattie e di scacciare demoni e spiriti maligni.
Coltivazione
Il vischio cresce su piante ospitanti, quindi né in vaso né in piena terra.
Collocazione
Il vischio è una pianta da esterno.
Concimazione
La concimazione va riservata alla pianta che ospita il vischio e dovrà essere di tipo azotato, dovendo mantenere di fatto due individui. Il vischio tende, infatti, a sottrarre azoto alla pianta che lo ospita, dato che non riesce a produrlo autonomamente con la fotosintesi. Le piante più indicate per far crescere il vischio sono le conifere e le latifoglie (pini, abeti, aceri, betulle, pioppi, salici o tigli).
Esposizione
Nei primi anni di vita il vischio necessita di molto sole, dopodiché si accontenta anche della mezz’ombra.
Annaffiatura
Il vischio non va annaffiato direttamente, ma, poiché cresce su una pianta ospitante, occorrerà prendersi cura correttamente di quest’ultima per far sì che prosperi anche il vischio: le annaffiature dipendono, quindi, dalle esigenze della specie principale.
Potatura
Il vischio non necessita di potature: basta solo eliminare le foglie e i rametti danneggiati.
Trapianto
Il vischio è una pianta epifita, ossia cresce senza bisogno di terreno.
Ubicazione stagionale
Il vischio non tollera temperature troppo elevate e vive bene nei climi temperati e tropicali, in un range compreso tra i 18°C e i -5/-8°C. Si può trovare dal livello del mare fino ai 1200 metri di altitudine.
Raccolta
I rami di vischio vengono tradizionalmente raccolti durante le feste natalizie, come simbolo benaugurante. Per farli durare a lungo, si possono lasciare seccare senza muoverli affinché non perdano le foglie: non vanno tenuti sotto al sole diretto, né messi in un vaso con l’acqua perché marcirebbero nel giro di pochi giorni; se possibile, quindi, durante questo procedimento bisogna conservare il vischio al freddo, meglio se all’esterno sotto un portico.
Malattia e cure
Il vischio non teme particolari malattie e, finché la pianta che lo ospita godrà di buona salute, non avrà bisogno di cure specifiche.