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Da giugno e per tutta l’estate la ginestra fiorita si fa notare in giardino per due caratteristiche principali: il colore giallo oro delle corolle e la quasi totale assenza di cure che richiede. Spartium junceum (famiglia delle Fabaceae), la ginestra comune, cresce spontaneamente in molte zone dell’Europa centrale e meridionale con clima tipicamente mediterraneo.
L’arbusto ha sottili rami verdi eretti, simili a quelli del giunco (da cui il nome della specie, junceum) che, in media, raggiungono un’altezza di 2 metri. Le foglie sono piccole (un paio di centimetri circa), lineari e allungate; sono molto rade e cadono presto dai rami. È eccezionale il fascino della ginestra fiorita: i fiori hanno la tipica forma “papilionacea”, sono vivacemente colorati di giallo e profumati. Si formano all’apice dei rami e abbelliscono la pianta da maggio a luglio. Una volta sfioriti, lasciano il posto ai frutti, piccoli baccelli verdi contenenti i semi.
La ginestra è una pianta molto resistente, che sopporta temperature prossime ai 40°C pur tollerando anche il freddo. Ama il sole e gli ambienti caldi e secchi; cresce bene anche in terreni poveri e sabbiosi e non ha bisogno di annaffiature frequenti, se non dopo la messa a dimora e nel primo anni d’impianto. Non è necessario nemmeno concimarla, se non per rendere ancora più ricca e intensa la sua fioritura.
Come coltivare la ginestra e tutte le cure di cui ha bisogno
La ginestra è una pianta rustica che cresce in ambienti caldi e secchi e che ama il sole: se posizionata all’ombra o in mezz’ombra crescerà stentata e fiorirà poco. Si accontenta di terreni poveri, aridi e sabbiosi, raramente si ammala e in generale richiede pochissime cure. Essendo dotata di un apparato radicale molto sviluppato e profondo, non richiede interventi d’irrigazione, se non subito dopo la messa a dimora e nei periodi più caldi durante il primo anno d’impianto: le radici sono infatti in grado di assorbire la poca acqua presente in profondità.
Non è necessario nemmeno concimarla perché è una pianta poco esigente anche dal punto di vista nutrizionale; inoltre, come tutte le leguminose, è in grado di fissare l’azoto presente nel terreno grazie alla presenza in prossimità delle sue radici di batteri “azotofissatori”. Se però si vogliono ottenere fioriture più intense e rigogliose si può concimare la ginestra due volte all’anno: durante la fioritura con un fertilizzante granulare o liquido e a fine inverno con un concime organico.
Quando potare la ginestra
Per avere una ginestra fiorita a lungo, sempre in ordine e sana, gli unici interventi necessari sono quelli di potatura (da eseguire sempre con attrezzi in perfetto ordine). La ginestra, infatti, è un arbusto estremamente vigoroso e dalla crescita molto disordinata. Proprio per questo motivo è consigliabile intervenire frequentemente con le cesoie.
Più nello specifico, si può effettuare una potatura primaverile per rimuovere i rami secchi o rovinati: si tratta di un intervento leggero, che accorcerà i rami più lunghi e dà una forma più ordinata alla pianta. Alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno si può invece effettuare una potatura di fine fioritura per tenere sotto controllo lo sviluppo della pianta. In questo caso bisogna rimuovere i fiori appassiti e accorciare i rami che hanno fiorito per dare forza e vigore alla pianta.
Quando fiorisce la finestra
La fioritura della ginestra avviene in primavera e si prolunga per tutta l’estate; il periodo di fioritura va quindi più o meno da maggio ad agosto, ma molto dipende anche dal clima in cui cresce la pianta. I fiori della ginestra sono di un colore giallo intenso, una lunghezza di circa 3 centimetri e una profumazione particolarmente gradevole. La fioritura non è ostacolata nemmeno dal caldo intenso.