Potare ortensie e rose

Per chi non avesse ancora provveduto, è giunto il momento di potare le ortensie e le rose del giardino. A febbraio il rischio di gelate è ormai passato, la vegetazione è ancora a riposo ma nel giro di un mese si risveglierà, dando origine a nuovi germogli, e allora sarà troppo tardi per intervenire.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 26/02/2018Aggiornato il 26/02/2018
Potare ortensie e rose

Potare ortensie e rose è abbastanza facile, ma va fatto in modo corretto se si vuole ottenere una fioritura abbondante. Il taglio dei rami sbagliati, infatti, è una delle cause principali della mancata o scarsa fioritura di queste piante. Prima di impugnare le cesoie, dunque, è bene conoscere le caratteristiche della pianta, il tipo di sviluppo e su quali rami si formeranno le gemme a fiore. Ricordarsi di controllare le condizioni delle lame delle cesoie: devono essere ben affilate e pulite (con uno straccio imbevuto di alcol), così da ottenere tagli netti, precisi e senza sfilacciature.

Il taglio obliquo

potare 1

Per potare ortensie e rose, il taglio deve essere eseguito in senso obliquo, così da far scorrere via l’acqua che si deposita sulla ferita di taglio, appena sopra una gemma (a circa 0,5 cm); preferibilmente al di sopra di una gemma rivolta all’esterno della pianta, così che il nuovo germoglio darà origine ad un ramo esterno alla chioma. Potare ortensie e rose, serve per dare forma alla pianta e anche allo scopo di arieggiarne la chioma e permettere alla luce di penetrare al suo interno, a favore delle condizioni di salute della pianta; chiome troppo fitte e asfittiche, infatti, favoriscono lo sviluppo di malattie fungine e di marciumi. Al contrario, volendo riempire una chioma troppo vuota, si procede eseguendo il taglio appena al di sopra di una gemma rivolta verso l’interno.

L’ortensia

potare 2

Hydrangea macrophylla fiorisce sui rami di un anno, cioè quelli che si sono sviluppati da germogli dell’anno precedente: è dunque importante preservare questi rami durante la potatura. Si riconoscono perché terminano con una gemma a punta.

Con la potatura devono essere tagliati solo quelli che hanno già fiorito, accorciandoli di due-tre gemme, generalmente alla stessa altezza, in modo da avere un cespuglio omogeneo. Oltre a questi ultimi, è bene asportare alla base anche tutti i rami malandati, esili o secchi, e quelli vecchi e legnosi, ormai sterili.

Le rose

potare 3

Per le rose, invece, bisogna considerare che le varietà più comuni fioriscono sui rami nuovi; la potatura ha lo scopo di favorire lo sviluppo di questi rami, così da ottenere una fioritura abbondante; più germogli la pianta emetterà, maggiore sarà il numero di fiori.

Nelle rose a cespuglio, i rami vanno raccorciati all’altezza desiderata, solitamente a circa 30 cm da terra (si lasciano circa 2-3 gemme sul ramo), allo scopo di sfoltire la chioma, mantenere la forma del cespuglio e rinforzare la pianta. Con la ripresa vegetativa, si svilupperanno i nuovi germogli, e da questi si allungheranno i nuovi rametti che porteranno i fiori.

Nelle rose rampicanti, la potatura viene fatta tenendo i rami un po’ più lunghi (lasciare almeno 6 gemme sul ramo), soprattutto nei primi due anni d’impianto della pianta, legandoli ai tutori (pali, cancellata, grata, …) in modo tale che la pianta si sviluppi e allarghi su tutta la superficie da coprire (muro o cancellata che sia).

In ogni caso, infine, con la potatura si eliminano i polloni (cioè i rami che crescono alla base della pianta) rami lesionati e quelli secchi o malati, asportandoli alla base, finché la sezione del legno tagliato non appare sana (di colore verde/bianco).

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