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Chi ha un terrazzo con il pavimento dall’aspetto datato o dai colori in totale disaccordo con la casa, ma perfettamente funzionante dal punto di vista dell’impermeabilizzazione e del rivestimento, può fare un restyling, ovvero rinnovarne l’estetica con uno dei tanti materiali che oggi si trovano sul mercato a costi contenuti.
Se il terrazzo dovesse avere problemi di tenuta all’acqua o funzionali, è meglio rivestirne la superficie con una struttura flottante (un pavimento sopraelevato) che permette comunque il deflusso delle acque pur presentando una superficie omogenea e il controllo della situazione semplicemente sollevando un pannello.
Il pavimento flottante
Rispetto alle piastrelle di un pavimento tradizionale, il pavimento flottante si adatta perfettamente anche su superfici non regolari o fessurate.
In caso di eventuale di rottura di un pannello, sarà possibile sostituire solo quello danneggiato.
Se poi il terrazzo dovesse presentare delle infiltrazioni o altre problematiche, sarà rapido e veloce sollevare i pannelli per eseguire i controlli e le manutenzioni necessarie.
Infine, chi ha una buona dimestichezza con i lavori manuali, può montare autonomamente la nuova pavimentazione; in caso contrario, sarà utile affidarsi all’opera di un professionista.
L’erba sintetica
Se si vuole creare un effetto estetico più vicino alla natura, il mercato ha sviluppato dei tappeti di
che simulano perfettamente erba verde rigogliosa e reale, con la sovrapposizione di fili di diverse altezze (dai 20 al 50 mm) e variazioni cromatiche. Le tonalità reperibili sono sia brillanti che più scure, così da adattarsi bene al contesto in cui lo si inserisce. Eventuali pulizie possono essere effettuale facilmente con un getto d’acqua; se si vuole fare una pulizia più approfondita utilizzare del disinfettante tradizionale per pavimenti diluito in acqua. Per ravvivare eventuali porzioni di telo su cui gli steli si siano appiattiti per un frequente passaggio di persone e animali, o per la presenza di arredi, basterà passare un rastrello per aiutare i fili a risollevarsi.
I rivestimenti in resina per esterni
Una soluzione molto versatile che sta conoscendo un uso sempre più frequente nel campo dell’edilizia privata è l’utilizzo della resina epossidica bicomponente.
Questo materiale sintetico è in grado di coprire i materiale più disparati con uno spessore di pochi millimetri. E la posa (che deve essere effettuata da un esperto) è molto semplice. La lavorazione prevede il livellamento della superficie sottostante, soprattutto nel caso in cui si vadano a coprire superfici piastrellate con relative fughe, la posa di una rete in fibra di vetro e quindi l’applicazione della resina bicomponente.
La resina epossidica bicomponente ha caratteristiche di elevata impermeabilità ed è disponibile in colorazioni diverse, personalizzabili anche al momento della posa.
Inoltre è un materiale facile da pulire: si può lavare con comuni detergenti, purché non siano troppo aggressivi.
I costi sono sicuramente più elevati rispetto alle piastrelle di legno montate su supporto in pvc, ma la resa e la definizione del lavoro sono sicuramente di una qualità superiore. In questo caso la mano d’opera per la posa ha un’incidenza che supera di gran lunga il costo del materiale, ma il vantaggio è che si parla di balconi e terrazzi che, nella maggior parte dei casi, hanno superfici limitate.