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Il terrazzo e il balcone, che per gran parte dell’anno vengono relegati a “depositi” invernali per le piante, in estate riscoprono la loro funzione di salotti open air. È in questo periodo che si torna a osservare con interesse lo spazio esterno in cerca dei giusti elementi per creare un ambiente accogliente. Una delle componenti spesso più rovinate è la pavimentazione del terrazzo: a volte è datata, spesso coeva all’età di costruzione dello stabile, oppure, se più recente, magari è deteriorata dalle intemperie, oppure semplicemente non corrisponde al proprio gusto. In questo caso la prima operazione da fare, è rinnovare la pavimentazione del terrazzo, anche solo per cambiare atmosfera all’ambiente.
Le soluzioni possibili
Non è necessario demolire la pavimentazione del terrazzo e il sottostante battuto, ci si può limitare a coprirlo con soluzioni durature o temporanee, da smontare d’inverno.
Gli accorgimenti
I quadrotti sono facili da posizionare sulla pavimentazione del terrazzo se la superficie è perfettamente piana e l’area regolare. Nel caso in cui il pavimento non fosse piano, si potrebbero utilizzare i pavimenti sopraelevati: un sistema di piedini distanziatori e regolabili sui quali adattare piastrelle e quadrotti di misura in genere 60×60 cm.
Quando il perimetro invece non fosse regolare, meglio ricorrere all’utilizzo di finte piastrelle autoadesive in pvc dello spessore di 2 mm, sagomabili con un cutter. In questo caso, per una corretta posa, bisognerà assicurarsi che il pavimento esistente sia perfettamente pulito e sgrassato, prima di procedere all’incollaggio.
I materiali per il pavimento del terrazzo
Le doghe e le parti in legno dei quadrotti devono essere stati trattati in autoclave per poter resistere agli agenti atmosferici. Un’alternativa al legno può essere il legno composito, ovvero fibre di legno impastate con una resina epossidica che rendono il materiale robusto e duraturo oltre che inalterabile cromaticamente se sottoposto ai raggi UV. Ma sono disponibili anche elementi plastici assemblati a incastro, pavimenti soprelevati, o ancora doghe in materie plastiche antiscivolo adesive.
Il rilievo e l’acquisto del materiale
Prima di posare qualunque pavimentazione del terrazzo, occorre fare un rilievo preciso dello spazio. È necessario un metro, anche da sarta se non si avesse altro in casa, ma è preferibile utilizzare una rondella metrica di metallo, più rigida e precisa. Dopo aver fatto su un foglio bianco uno schizzo del terrazzo, si apporranno lungo tutto il suo perimetro le misure, incluse quelle delle due diagonali, nel caso in cui il terrazzo non fosse regolare.
Calcoli preliminari
Una volta finito il rilievo metrico, si procederà con il calcolo dell’area che, al momento dell’acquisto, andrà aumentato del 10 per cento per calcolare l’eventuale scarto rispetto all’intera superficie; per esempio se ci sono da tagliare a metà quadrotti a causa di spigoli per esempio, la parte avanzata andrà poi sprecata.
Una volta in possesso dell’area complessiva della pavimentazione del terrazzo, se si scelgono le doghe, si provvederà a riferire la misura al commesso del negozio. Se si sceglie di acquistare in autonomia i quadrotti a pacchi, si dovranno fare con accuratezza alcuni conti. Se i moduli vengono venduti a numero, si dovrà calcolare l’area del singolo modulo, e dividere l’intera superficie del terrazzo per essa, in modo da sapere di quante unità si avrà bisogno. Per esempio, per un terrazzo di 5 mq, se utilizziamo quadrotti da 30×30 cm, dovremo tenere conto che l’area di ciascun pannello è di 0,09 mq. Quindi dividendo 5 mq per 0,09 mq, ed essendo il risultato 55,55, sapremo di dover prendere 56 quadrotti. Alcuni pannelli sono già confezionati in scatole da 1 mq, pacchi che conterranno 11 quadrotti da 30×30 cm., quindi sarà più semplice capire che il fabbisogno è di 5 scatole totali.