Originario del Messico e delle regioni confinanti degli Stati Uniti, il cactus elefante ha sviluppo colonnare, ed è spesso proposto fra i cactus in vaso di diametro contenuto non lasciando indovinare le dimensioni che la pianta può raggiungere in natura. Con i suoi venti metri di altezza è uno dei più grandi. Con il fusto composto da un numero variabile di costolature, da 11 a 17, deve il suo nome popolare, cactus elefante, alla somiglianza che nelle piante di grande taglia esiste fra la base e il piede del pachiderma. È fecondato dai pipistrelli.
Foglie: sono trasformate in spine, raggruppate in areole con 20-30 elementi. Di colore grigio, robuste, lunghe fino a 3 centimetri, con il tempo sono perse.
Fiori: grandi e imbutiformi, sono di colore bianco, si aprono verso sera per richiudersi a metà della giornata successiva. Sono seguiti da frutti carnosi. La fioritura in coltivazione non è sempre scontata.
Come scegliere: La pianta deve essere di forma omogenea, priva di depressioni e di parti decolorate. Questi difetti sono irrecuperabili. Osservate la pianta ruotandola di fronte a voi così da poter osservare tutte le costolature e gli spazi compresi. Tutte le spine devono essere integre.
Manutenzione: Le cocciniglie farinose sono i parassiti più temibili. La presenza di spine rende quasi impossibile l’impiego dell’alcool per la rimozione manuale. Se possibile impiegare un insetticida specifico per piante grasse, al fine di non provocare danni alla superficie cerosa se i trattamenti dovranno ripetersi più volte.
Scheda pianta Pachycereus pringlei – cactus elefante
Luce | Porre sempre in luce piena e al caldo. In estate si porta all’aperto, ma sotto una tettoia o un portico così che sia riparato dalla pioggia. | |
Acqua | Durante il periodo più caldo, irrigare una volta la settimana. Diminuire gradualmente fino a sospendere la somministrazione di acqua durante l’inverno, limitandosi a 1 dl al mese se le piante sono tenute in casa. Si bagna solo quando il terreno è completamente asciutto. | |
Terreno | Il substrato migliore è roccioso, sciolto, con almeno un terzo di sabbia o in ogni caso ben drenato. Più degli altri cactus desidera un terreno ricco di nutrimento: utilizzate come base un terricciato di letame molto maturo. Per evitare problemi di ristagno, adottate il vecchio metodo di porre intorno alla base della pianta un “colletto” sola di sabbia. | |
Clima e temperatura | Nelle regioni fredde va conservato all’interno. Al di sotto dei 5 °C le piante possono riportare danni. | |
Concime | Somministrare un fertilizzante specifico ogni 5 –6 settimane solo nel periodo vegetativo | |
Riproduzione | Seminare in primavera, ricoprendo i semi con uno strato di terriccio molto fine, e mantenere alla temperatura costante di 21 °C. | |
Prezzo: 10 € in vaso di 12 cm di diametro |