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La semina è una pratica che ci fa anticipare i tempi delle fioriture e risparmiare soldi rispetto al trapianto; in più regala grandi soddisfazioni e, soprattutto, permette di ottenere piante sane e robuste, sempre migliori di quelle che si possono ottenere con qualunque altro metodo di moltiplicazione. Seguendo le nostre indicazioni pratiche, imparerete che nessuna pianta acquistata vale più di una seminata da voi (per sapere quale seminare, cliccate: i fiori per l’estate da seminare adesso).
Il terriccio primo elemento
Il primo motore della crescita è il terreno che deve garantire nutrimento ai nuovi germogli, una volta esaurito l’apporto dell’endosperma contenuto nel seme. Scegliere quello giusto è un passo importante. I prodotti specifici, indicati come “terriccio per semine”, hanno una particolare formulazione che aumenta le probabilità di avere piante sane e rigogliose perché sono ricchi di elementi nutritivi in forma prontamente disponibile, sono particolarmente soffici per non ostacolare la crescita dei germogli e delle radichette nella prima fase, capaci di trattenere il giusto grado di umidità e drenare l’eccesso d’acqua. Per queste caratteristiche il costo è maggiore rispetto al terriccio tradizionale ma nel conteggio economico, terriccio, seme e acqua, le piantine ottenute costeranno circa un decimo del miglior prezzo che potrete trovare, grande distribuzione compresa. Chi vuole farselo da sé, mescoli in parti uguali terriccio da fiore, sabbia e torba.
La scelta del seme
Per seminare adesso, utilizzate solo semi freschi, raccolti o acquistati, ma sempre prodotti nell’annata precedente, in confezioni integre e ben conservate. Prima di utilizzarli i semi devono essere vagliati eliminando, quando possibile, quelli vuoti, rotti o ammuffiti. Poi il loro peso va valutato spargendoli su un piano pulito (perfetto un foglio bianco) e prelevando una quantità stimata secondo le indicazioni fornite dal produttore e la superficie del contenitore. Alcune piante richiedono una vernalizzazione del seme: quelli acquistati hanno già subito questo trattamento, quelli autoprodotti se conservati a temperatura ambiente dovranno essere messi al freddo (in frigorifero) come indicato per ogni specie, pena la mancata germinazione nei tempi attesi.
I contenitori adatti
La scelta dei contenitori di semina dipende dal tipo di pianta che si vuole e dalle caratteristiche del seme. Per seminare adesso sono idonei i contenitori alveolati, una scelta vincente per quei semi che possono essere trattati singolarmente, come il girasole, o così grandi da essere contati in numero definito. Sono inadatti invece, almeno in questa fase, per i semi finissimi che dovranno essere seminati “a spaglio” in vaschette e terrine.
Per seminare adesso molte piante, meglio provare le cassette rivestite sul fondo da un foglio di tessuto non tessuto: sono pratiche, leggere e facilmente manovrabili grazie ai manici, persino impilabili nelle prime fasi. Hanno il difetto di sgrondare direttamente sul pavimento e possono essere utilizzate dove questo non rappresenta un problema oppure messe su una vasca di raccolta.
I contenitori come tutti gli altri strumenti utilizzati nelle semine anticipate devono essere lavati e disinfettati con una soluzione rameica o con acqua e candeggina, operazione necessaria per limitare l’insorgere e il propagarsi di malattie favorite da condizioni caldo umide.
Come si procede
1-L’uniformità di semina è molto importante perché piantine troppo vicine fra loro entrano giocoforza in concorrenza per spazio, nutrienti, luce. Si migliora la distribuzione dei semi mescolandoli a un poco di terriccio con granulometria dello stesso ordine di grandezza, fresco e non troppo asciutto per meglio aderire e rendere più omogenea la miscela.
2-La profondità di semina è importante e non può essere standard, ma adeguata a ogni pianta e verificata sulla bustina di semi acquistati. Ricordate che, per quanto possa essere superficiale, i semi dovranno essere coperti da uno strato di terriccio leggermente pressato e umidificato, per evitare la disidratazione. Se li piantate troppo in profondità la germinazione sarà rallentata e minore, se lo strato di terriccio è troppo sottile i semi seccheranno e non germoglieranno.
3- All’inizio, prima della germinazione e fino a quando le pianticelle non avranno ben radicato, bagnate il terriccio con un vaporizzatore o con una pioggia molto fine per non smuoverli o scalzarli.
4- Ponete i contenitori in un luogo caldo della casa e luminoso ma non al sole diretto, ad esempio vicino ad una finestra rivolta ad est schermata da una tenda leggera. Per abbreviare i tempi ricopriteli con un sacco di materiale plastico trasparente: questo farà passare la luce, proteggerà dalle correnti d’aria, manterrà elevata l’umidità. Toglietelo due, meglio tre volte il giorno, per ventilare, eliminare l’umidità in eccesso, saggiare il terreno. Rivoltate il sacchetto e scuotetelo così da eliminare la condensa, sempre pericolosa perché cadendo sui giovani germogli ne favorisce la marcescenza.
Accortezze necessarie
Seminare adesso in vaso, cassetta o semenzaio comporta sempre un grande lavoro per assicurare alle giovani piantine cure costanti, perché eventuali sofferenze nella prima fase di coltivazione possono avere ripercussioni importanti anche più tardi.
Il controllo deve essere quotidiano per verificare l’umidità del terreno e dell’aria, l’esposizione al sole (che non deve mai essere diretta nelle prime fasi), la temperatura per evitare i colpi di freddo.
Il diradamento è importante e nelle semine a spaglio serve a consentire alle giovani piantine di potersi sviluppare e, per quanto possa sembrare un controsenso, può essere necessario sopprimerne diverse. Al diradamento segue il trapianto: deve essere sempre effettuato appena le piante appaiono vigorose, con internodi corti, vegetazione ben formata, anche se di piccola taglia; sempre prima che invecchino in vaso e tendano a filare.