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In questo periodo dell’anno, e per tutta l’estate, è possibile seminare il gruppo delle insalate chiamate “ insalate da taglio ”. Appartengono a questo gruppo la lattuga, l’indivia, il radicchio, la catalogna. Si consiglia di effettuare semine scalari (ogni 20-25 giorni) in modo da avere raccolti per tutta l’estate. La durata della coltivazione delle insalate può variare dalle 6 settimane per la lattuga alle 10 dell’indivia. Poi si raccolgono una volta che le foglie hanno raggiunto l’altezza di 8 cm.
Seminare le insalate in piena terra
Individuare un appezzamento di terreno esposto al sole. Una settimana prima della semina delle insalate da taglio, occorre eseguire un passaggio con un motocoltivatore oppure se, la superficie è modesta, una vangatura a 15-20 cm di profondità e incorporare al terreno sostanza organica (stallatico). Dopo circa 7-8 giorni, sminuzzare il terreno con un rastrello in modo da frantumare le zolle più grosse e rendere la superfice più omogenea.
Miscelare sabbia e semi
I semi delle insalate da taglio sono piccoli ed è quindi consigliato, al momento della semina, miscelarli a sabbia, per uniformare lo spargimento. La semina deve essere eseguita a spaglio facendo in modo di ricoprire uniformemente la superficie operando con due passate perpendicolari fra di loro.
L’acqua
Terminata la semina delle insalate da taglio, annaffiare facendo attenzione a distribuire l’acqua con un getto nebulizzato; le grosse gocce, infatti, farebbero spostare il seme. Ricordate che la prima germinazione del seme dipende, in gran parte, dalla presenza dell’acqua.
Durante la crescita
È importante diradare le piantine una volta cresciute, per lasciare spazio alle più forti di sviluppare bene l’apparato radicale. Occorre anche scerbare regolarmente il terreno per togliere le erbe infestanti che si sviluppano durante la coltivazione e bagnare con frequenza, anche in relazione agli eventi atmosferici.
Per risparmiare tempo
Il concime è necessario
Attraverso la coltivazione delle piante orticole, il terreno subisce inevitabilmente perdite di sostanze nutritive che devono essere integrate attraverso regolari concimazioni che hanno la funzione di fornire sia le sostanze nutritive (che saranno, poi, assorbite dalle piante orticole), sia di agire sulle caratteristiche fisiche del terreno migliorandone la struttura e fornendo sostanza organica (concimi organici). Esistono due grandi classi di concimi, quelli minerali e quelli organici.
Quelli organici
Il più noto è il letame che è particolarmente ricco di elementi fertili e ha la caratteristica principale di fornire nutrimento rendendo più compatti i terreni sciolti e più sciolti i terreni compatti. È commercializzato pronto per l’uso con il nome di stallatico sotto forma di pellet e quindi facilmente utilizzabile. Altri concimi organici sono il sangue secco opportunamente lavorato e la farina di ossa. In genere si distribuiscono durante le lavorazioni profonde del terreno, durante la stagione autunnale.
Quelli minerali
Ne esistono diversi, alcuni a rilascio immediato, altri a rilascio prolungato. I primi sono quelli da usare in primavera, di pronto utilizzo, specifici per l’orto, da distribuire con una certa frequenza (occorre sempre leggere le indicazioni in etichetta). I concimi a cessione controllata, anch’essi adatti alla primavera, rilasciano i nutrienti un po’alla volta, in un tempo che varia dai tre ai sei mesi. Apportano le sostanze nutritive ma non migliorano la struttura del terreno.