13 piante antizanzare e altri metodi naturali per allontanarle

Le zanzare possono essere molto fastidiose: per combatterle ci sono diverse strategie, anche naturali. Ecco quali l'elenco delle piante più efficaci contro questi insetti.

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 12/06/2024Aggiornato il 29/08/2024
13 piante antizanzare e altri metodi naturali per allontanarle

Ci sono diversi metodi naturali per tenere lontane questi insetti e anche alcune piante antizanzare da terrazzo facili da coltivare, oltre ad alcuni accorgimenti per tenerle lontane da balconi, terrazzi e giardini, come ad esempio evitare di lasciare disponibili zone con acqua stagnante dove possono deporre le uova e proliferare. Tra le piante utili da coltivare su terrazzo e giardino e quelle che allontanano gli sgraditi ospiti ci sono il geranio, la citronella, il rosmarino, la monarda, la calendula e tante altre. Vediamole tutte.

Così come per eliminare la formiche da casa, anche per allontanare le zanzare dal terrazzo o dalla casa si possono usare dei prodotti naturali oppure puntare su alcune piante la cui fragranza, spesso per noi molto piacevole, ha un effetto repellente per questi insetti. Chiaramente una pianta sola non ha alcun effetto, al massimo tiene lontani gli insetti dalla propria chioma. Per un risultato percepibile, anche se non efficace al 100%, occorre realizzare una barriera con più piante: per esempio si possono mettere sul davanzale della finestra tre o quattro vasi di geranio odoroso e quell’accesso alla nostra casa sarà certamente il primo a essere scartato dalle zanzare. 

Combattere attivamente le zanzare è diventata oggi una necessità su gran parte del territorio nazionale: le zanzare sono infatti un veicolo potenziale di diverse malattie, senza contare il fastidio provocato dalle loro punture e l’impossibilità di godersi il giardino e il terrazzo nelle sere estive, da soli o con i propri ospiti. Vediamo alcune delle piante più efficaci in questo senso.

Geranio odoroso

Il geranio odoroso (Pelargonium graveolens) è una pianta ornamentale con foglie profumate il cui aroma agisce come repellente. Basta acquistare in vivaio le piante già adulte e rinvasarle in cassette o ciotole da porre all’aperto sul terrazzo o sul balcone. In erboristeria inoltre è possibile acquistare l’olio essenziale che si estrae, per distillazione, da fiori, foglie e fusto di Pelargonium graveolens, che possiede un aroma repellente per mosche e zanzare: quattro o cinque gocce unite a 100 ml di olio di mandorle compongono una miscela che può essere spalmata sulla pelle prima di sostare sul terrazzo.

pelargonium

Zanzare in casa rimedi: la citronella

La citronella è una pianta erbacea perenne e sempreverde che appartiene al genere Cymbopogon e che è conosciuta anche con il nome inglese di Lemograss. Ha foglie lunghe di colore verde intenso che tendono a ricadere verso l’esterno ed è adatta alla coltivazione in vaso. Le varietà più indicate per essere utilizzate come piante antizanzare sono Cymbopogon nardus, C. citratus o C. winterianus, le cui foglie emanano un odore agrumato sgradito agli insetti. La citronella ama i luoghi soleggiati ma riparati dal vento e i terreni umidi, evitando però i ristagni idrici.

Lavanda e rosmarino contro le zanzare terrazzo

Chi ha un giardino o un balcone ben esposto al sole, per tenere lontane le zanzare può coltivare in grossi vasi Rosmarinus officinalis e Lavandula hydrida detta anche “lavandino”. Oltre a tenere lontane le zanzare si avrà una scorta di foglie aromatiche e di fiorellini decorativi. In genere prediligono esposizioni soleggiate e ben ventilate e terreni ben drenati. 

rosmarino-lavanda

L’albero di catambra

Esiste anche un albero che ha un’azione repellente nei confronti delle zanzare: la catambra. È un nome di fantasia, derivante da Catalpa (il genere botanico delle piante madri di partenza) ed Ambrogio (il cognome del vivaista bresciano suo ideatore). L’azione repellente verso le zanzare è dovuta alla naturale presenza nelle foglie della catambra di una sostanza chiamata catalpolo, in una quantità quattro volte superiore rispetto alle altre piante della sua specie. Non richiede particolari cure e attenzioni e se coltivata in giardino può raggiungere i tre metri di altezza, anche se è disponibile anche con misure più ridotte per balconi e terrazzi.

Zanzare in casa rimedi: l’erba gatta

L’erba gatta (Nepeta cataria), appartenente alla famiglia delle Labiate, è una pianta erbacea che si può tenere sul terrazzo e che richiede poche cure. Si presenta sotto forma di piccoli cespugli con sottili foglie verdi dall’odore che ricorda quello della menta, che piace moltissimo ai gatti ma che risulta sgradito a zanzare e altri insetti. Questa pianta ama i luoghi luminosi o la mezz’ombra e preferisce terreni soffici e umidi.

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La calendula

La calendula ha diverse proprietà benefiche, tra cui quella di tenere lontani gli insetti. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Composite, con fiori gialli e arancioni che sprigionano un odore intenso dall’azione repellente nei confronti di zanzare, vespe e altri insetti. È una pianta semplice da coltivare: ama i luoghi soleggiati e i terreni fertili e ben drenati.

I colori delle corolle della calendula hanno tutte tonalità comprese fra il giallo e l’arancio, passando dal giallo limone all’albicocca. I fiori ligulati possono essere anche ricurvi e quelli del centro increspati.

La lantana

La lantana è una pianta robusta e resistente, amate per le sue colorate fioriture estive che vanno dal giallo all’arancio, ma che possono spaziare anche tra sfumature di lilla, di rosa o di bianco. Le sue foglie di un bel verde brillante e altre parti della pianta contengono sostanze sgradite alle zanzare e ad altri insetti, fungendo così da protezione naturale per il terrazzo. La lantana ama essere esposta al sole e predilige i terreni ben drenati; può essere coltivata in vaso oppure in giardino per creare aiuole o bordure.

lantana

La monarda

La Monarda, in particolare la Monarda Didyma, è una pianta dai fiori rossi originaria dell’America del Nord che emana un intenso profumo simile a quello del bergamotto, che attira insetti come api e farfalle ma risulta sgradito alle zanzare. Coltivarla non è difficile: si tratta di una pianta perenne che ama le esposizioni soleggiate e i terreni asciutti.

La pianta dell’incenso

La Plectranthus Colloide, chiamata anche “falso incenso” è una piantina ornamentale sempreverde che appartiene alla famiglia delle Labiate. Le sue foglie verdi punteggiate di bianco emanano un odore pungente simile a quello dell’incenso, che allontana le zanzare. Provenendo da zone tropicale, ama le temperature miti e tollera male le gelate invernali.

Le piante tropicali

In alcuni enti di ricerca degli Stati Uniti sono in corso approfondite sperimentazioni riguardo alla possibilità di utilizzare come repellenti naturali gli oli essenziali estratti da alcune specie arboree di origine tropicale o le piante tal quali come la andiroba (Carapa guianensis), la pongamia (Pongamia pinnata) e la melaleuca (Melaleuca alternifolia).

Trattamento anti zanzare terrazzo e giardino: eliminare i luoghi favorevoli

La prima fase della lotta contro le zanzare consiste nell’eliminare i luoghi scelti per la riproduzione. Per farlo occorre eliminare tutti i ristagni d’acqua presenti, in modo che questi insetti non vi possano deporre le uova. L’errore che di solito facciamo è credere che le zanzare si moltiplichino solo nei grandi contenitori, mentre sono capaci di sfruttare ristagni d’acqua anche minimi, quindi percorrete tutto il vostro giardino o il balcone considerando anche le immediate vicinanze del terreno, oltre la siepe di confine o sul tetto, grondaie comprese. Svuotate tutti i recipienti e i sottovasi e lasciateli capovolti, così che scolino, possibilmente esposti al sole pieno, nel tentativo di uccidere le eventuali uova adese alle pareti.
Cercate anche dove l’acqua si può accumulare senza essere visibile. Bastano tre esempi: all’interno di una pila di vasi di plastica che a una prima osservazione può sembrare asciutta, in una sacca di un telo ripiegato che serve per proteggere gli arredi da giardino durante i mesi invernali, in una grondaia deformata che non scola più tutta la pioggia. E poi ancora copertoni di auto, bottiglie appese nel frutteto e non più utilizzate per la lotta integrata, ciotole per gli animali domestici che d’inverno restano in casa, piccole cavità nella pavimentazione che raccolgono acqua, fogne e pozzetti.

La prevenzione deve iniziare subito

Prevenire è sempre meglio che curare, quindi conviene iniziare fin dai primi caldi a mettere in pratica quegli accorgimenti volti a eliminare i focolai d’infestazione:

  • predisporre in giardino e nell’orto, nell’angolo dove si ripongono gli strumenti di lavoro, una serie di paletti infissi nel terreno alti 50 – 80 cm dove poter infilare annaffiatoi, secchi e secchielli capovolti così che sgrondino sempre perfettamente;
  • prendere l’abitudine, dopo la bagnatura dei vasi, di eliminare l’acqua in eccesso dopo una mezz’ora circa. Questa pratica non è necessaria nei vasi esposti in pieno sole, dove si asciugherebbe comunque nel giro di una giornata causando la morte delle larve presenti, ma va applicata con metodo per i vasi delle piante poste in ombra, dove l’acqua può restare da una bagnatura all’altra;
  • eliminare copertoni d’auto, bracieri senza punti di scolo, ciotole di animali domestici non più utilizzate;
  • chiudere in modo totale buchi nei muri e nella pavimentazione che possono raccogliere acqua. Bidoni e depositi vanno coperti con una rete da zanzariera;
  • introdurre in vasche, fontane e laghetti alcuni pesci che si cibino delle larve, ad esempio i semplici carassi;
  • tendere bene i teli delle coperture, per esempio sulla catasta di legna, perché nelle pieghe non si formino accumuli di acqua.

Seconda fase: distruggere le larve

Alcuni recipienti di raccolta dell’acqua sono funzionali come fontane, vasche e laghetti. In questi dovremo eseguire una lotta contro le larve perché la presenza di adulti si traduce in una potenziale deposizione di uova con crescita demografica esplosiva. Oggi, pur continuando ad agire con i metodi dissuasivi per tenere lontano da case e giardini gli adulti, la lotta alle zanzare si concentra sulle larve e diventa pertanto una sorta di prevenzione attiva del problema. Per essere efficace, la lotta alle larve deve essere sistematica e diventare una pratica routinaria, proprio come le normali operazioni di giardinaggio. Ogni prodotto larvicida ha tempi d’efficacia propri e quindi deve essere applicato con diversa cadenza. Esistono in commercio diversi formulati, liquidi o solidi, in gocce o da irrorare, in polvere o in pastiglie o in granuli: occorre scegliere quello ritenuto più facile da distribuire. I larvicidi più diffusi in commercio in genere sono prodotti a base di Pyriproxifen, Diflubenzuron e Bacillus thuringiensis var. israelensis che troverete abbreviato con la sigla “Bti”. In particolare:

  • Pyriproxifen: è un prodotto che interferisce sui meccanismi di crescita larvale impedendo lo sviluppo dell’insetto adulto. Non uccide subito le larve, che potremo notare ancora attive per diversi giorni, ma è dotato di lunga persistenza. Si applica una volta ogni 30 giorni. Leggete sempre attentamente le istruzioni per dosaggi, diluizioni, tempi e modo di applicazione, che possono essere diversi per ogni prodotto;
  • Diflubenzuron: il meccanismo di azione è l’inibizione di un ormone presente solo negli insetti e nei crostacei che consente la sintesi di chitina, il principale componente dell’esoscheletro di questi animali. Valgono anche per questo le stesse considerazioni sopra riportate;
  • Bti: può essere considerato un larvicida biologico, quello a minore impatto ambientale per il controllo delle zanzare. Agisce per ingestione ed in tempi molto rapidi. Le tossine batteriche, attivate solo nell’intestino delle larve di zanzara e di altri ditteri, causano la morte delle larve in poche ore. Si applica una volta ogni 10/14 giorni e dopo una pioggia abbondante che possa averlo dilavato.

Combattere le larve con metodi naturali

L’unico modo di lotta a impatto zero è l’utilizzo di predatori naturali delle larve: non potendo allevare libellule possiamo ripiegare sui pesci. I carassi, i normali pesci rossi, sono quelli di più facile gestione perché sono economici, efficaci e facili da ricoverare durante l’inverno in un mastello in un locale luminoso con temperature non troppo fredde. Non possono vivere di sole larve di zanzare, quindi aiutiamoli con un mangime specifico distribuito in quantità moderate.

Terza fase: lotta agli adulti

La lotta agli adulti non è facile. Dove il problema è particolarmente sentito, l’utilizzo di zanzariere è sempre consigliato: oggi sono moltissime le soluzioni, anche personalizzabili. Leggere, resistenti, facili da istallare, durature e meno costose di un tempo, le zanzariere sono l’unica barriera veramente efficace per tenere fuori casa le zanzare. È sempre importante a inizio stagione, quando si srotolano per la prima volta verificarne attentamente l’integrità perché le zanzare sono capaci di trovare il punto dove è presente anche solo una maglia rotta o allentata per entrare. Numerosi video documentano la loro maestria nel passare, una zampa alla volta, in pertugi minimi.
All’aperto le trappole con richiamo luminoso sono una soluzione sempre valida perché catturano gli insetti che ne sono attratti. Oggi sono disponibili anche con lampade a Led a basso consumo, cosa che le rende facili da ricaricare e da utilizzare sia in giardino sia in campeggio o nelle seconde case.
Un’azione di respingimento delle femmine, le uniche che pungono perché si cibano di sangue, si ottiene anche con apparecchi che emettono ultrasuoni non udibili dall’uomo, simili a quelli della zanzara maschio. Questo principio, oggi applicato per liberare un balcone o un ambiente, è stato inizialmente testato come dispositivo personale da indossare.
Non mancano prodotti insetticidi a largo spettro d’azione e a lunga persistenza che possono essere spruzzati su siepi, cespugli, alberi, tappeto erboso o pareti di casa per formare una barriera protettiva. Leggete sempre con cura tutte le istruzioni per capire la corretta modalità di distribuzione e i dosaggi, garanzia di efficacia, ma anche avvertenze e controindicazioni eventuali.

Uno spray naturale contro le zanzare

Per tenere lontane le zanzare dalle finestre è possibile preparare un insetticida a base naturale utilizzando i fiori di crisantemo (Chrysanthemum cinerarifolium) dai quali si estrae la piretrina. Prelevate 50 grammi di fiori e lasciateli macerare per una settimana in 150 ml di alcool a 95°, poi filtrate e aggiungete 100 ml di acqua distillata. Conservate in un contenitore vuoto che abbia il getto di uscita spray e utilizzatelo al bisogno. Non usatelo sulla pelle, ma solo in ambienti esterni. Se si spruzza in casa, dopo occorre aerare l’ambiente prima di soggiornarvi.

Quarta fase: protezione personale

I prodotti per la protezione personale si basano tutti sull’utilizzo di sostanze repellenti sgradite agli insetti, che devono essere sparse con attenzione su tutte le zone sensibili e rinnovate regolarmente. E se per caso vi avessero già punto, esistono prodotti lenitivi che fanno passare il prurito.

Quando le zanzare ormai hanno punto

Se qualche zanzara ha superato la nostra protezione di piante odorose e ci ha punto, per alleviare il prurito si possono si possono utilizzare alcuni rimedi naturali. Delle foglie di menta strofinate sulla pelle donano un’immediata sensazione di freschezza e calmano il prurito. Per attenuare un eventuale gonfiore si può invece schiacciare una cipolla fresca e porre la polpa sulla pelle tra due garze: la cipolla contiene vitamina C, iodio, potassio che le conferiscono potere antisettico e disinfettante.

Sinergia fra pubblico e privato

Gli studi condotti in Trentino dal progetto LExEM (Laboratorio di Eccellenza per l’Epidemiologia e la Modellistica) ha messo in luce come l’impatto degli interventi pubblici per il controllo delle zanzare tigre sortiscano un effetto positivo molto limitato perché interessano solo aree interessate dallo sviluppo di focolai in strutture di uso comune come strade, parchi, fognature, bacini. A restare escluse sono tutte quelle piccole realtà occupate per riprodursi dalle zanzare in ambito privato che già abbiamo illustrato. Dopo aver illustrato “porta a porta” metodi e vantaggi della lotta si è potuto riscontrare che l’azione sinergica, pubblico e privato, ha consentito di dimezzare le uova rilevate nelle ovitrappole predisposte per il monitoraggio.

Quali sono le zanzare più pericolose

Un tempo esisteva nel nostro paese solo la zanzara comune, Culex pipiens (1), di colore marrone chiaro con striature chiare sull’addome poco evidenti, lunga 7-8 mm. La zanzara nostrana depone le uova sul pelo dell’acqua; una unita all’altra formano delle piccole isole galleggianti. A piccoli depositi d’acqua preferisce quelli di dimensioni maggiori e con acque “sporche”, ricche di sostanza organica. Sono le caratteristiche zanzare da stagno, da palude, da canale e da fosso e la loro presenza è sempre stata maggiore in campagna e nei piccoli abitati circondati dal verde rispetto ai centri urbani. Attive soprattutto dopo il calar del sole, attaccano preferibilmente all’interno delle case. Superano l’inverno come adulti rifugiandosi all’interno e restando in stato di semi letargia. Ritornano attive a primavera e la popolazione raggiunge il picco a luglio. Le zanzare che oggi incontriamo, contrariamente a quanto succedeva in passato, aggrediscono anche di giorno e non solo con il calar del sole. Si tratta di specie nuove che, arrivate accidentalmente nel nostro Paese, si sono insediate e riprodotte con successo. Sono zanzare di origine orientale di cui la famosa “tigre” è la prima in ordine di apparizione e la più nota, ma non la sola.

zanzare

La zanzara tigre (2)

Aedes albopictus, originaria del Sud Est asiatico, ha fatto la sua comparsa in Italia poco dopo il 1990. Più piccola della normale zanzara, ha il corpo di colore nero con bande bianche ad anello sulle zampe ed una più grande sul dorso. Preferisce gli insediamenti urbani o nelle immediate prossimità, sempre vicino all’uomo. Ha volo radente al terreno e attacca durante il giorno. 

La zanzara coreana (3)

Aedes koreicus, più resistente al freddo si incontra anche sopra gli 800 metri di quota. Le larve possono resistere in acqua con temperature di 5°C o meno e già da marzo le uova iniziano a schiudersi, mentre gli adulti resistono fino a novembre. Attiva durante le ore di luce, si trova in ambiente urbano come nella foresta.

La zanzara giapponese (4)

Segnalata a partire dal 2015, Aedes japonicus, è una delle specie invasive più diffusa nel mondo, ancor più resistente al freddo, di abitudini diurne e capace di adattarsi ad ambienti diversi. È candidata a diventare “la zanzara di montagna”, portando il problema laddove era sconosciuto.

Un pericolo per la salute?

La pericolosità della zanzara tigre come vettore di malattie per l’uomo per problematiche sanitarie, come la malaria e la febbre gialla, è reale ma solo se si creano condizioni particolari. La zanzara agisce soltanto da vettore: solo se sul territorio vi sono persone portatrici del virus, l’insetto trasferisce i virus da un ospite all’atro succhiando sangue e iniettando successivamente il fattore anticoagulante prima di nutrirsi. Tra le piante famose contro la zanzara tigre troviamo la Ruta d’Aleppo, il Coriandolo e la Lamiacea Hyptis Suaveolens.

Il vettore preferenziale dei virus Zika, West Nile, Chikungunya e Dengue è la zanzara Aedes aegypti che, seppur segnalata nel nostro Paese, non è stata in grado di diffondersi perché sensibile alle basse temperature. La zanzara tigre per questi virus ha una minore capacità di diffusione e la concentrazione degli insetti deve essere piuttosto elevata per consentire la circolazione del virus. In ogni caso resta fastidiosa per le forti reazioni cutanee che provoca con i suoi morsi, spesso dolorosi e con possibile reazione allergica. A essere più esposti sono invece gli animali domestici perché la zanzara tigre e la zanzara coreana possono veicolare la filariosi per cani e gatti. È quindi necessario proteggerli con prodotti di comprovata validità, ricordandosi di rinnovarli quando il loro effetto si avvicina al termine.

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