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Da alcuni anni molte coltivazioni dell’orto vengono colpite da malattie insolite, che non sono causate da insetti o da funghi. Le piante iniziano a deperire, non danno frutti e muoiono. Talvolta producono frutti deformi, oppure i frutti marciscono da piccoli. La lotta effettuata con concimazioni e trattamenti chimici si dimostra del tutto inutile. Quando si verificano queste condizioni, la causa misteriosa potrebbe essere un virus nell’orto. Ne sono state individuati molti tipi, ciascuno con il suo nome specifico; però, dai non addetti ai lavori, vengono tutti indicati genericamente con il nome della varietà più diffusa negli orti: il mosaico del cetriolo o CMV. Più propriamente “mosaico” è il nome comune di una grande varietà di virus nell’orto che attacca moltissime specie.
Che cosa è un virus
I virus sono organismi microscopici che si installano nelle cellule viventi e le parassitizzano. Fortemente ingranditi, ricordano la forma di un bastoncino o di un poliedro.
Sintomi evidenti
I virus nell’orto possono colpire tutti gli ortaggi che, in conseguenza, presentano sintomi visibili sia sulle foglie che sui fiori e sugli steli. I fiori possono apparire deformati o screziati, e può anche mancare la fioritura. Gli steli presentano zone necrotiche e rinsecchite. Sulle foglie compaiono sintomi più evidenti: ingiallimento del lembo, chiazze, raggrinzimenti, rigonfiamenti e accartocciamenti.
La diffusione rapida
I virus del regno vegetale possono essere attivi nel terreno, nelle piante vive e nei semi. La diffusione però ha bisogno di intermediari che sono soprattutto gli insetti che frequentano i nostri orti, in particolare dagli afidi. Oppure la diffusione può avvenire per contatto attraverso gli attrezzi da lavoro che trattano in sequenza terreni infetti e terreni sani o piantine già malate e piantine sane.
Come combatterli
Purtroppo, non esistono prodotti chimici né altre forme di contrasto diretto contro i virus nell’orto. Una volta che l’infezione ha contagiato le fibre dei nostri ortaggi, non c’è più modo di impedire che la pianta ne subisca gli effetti negativi.
A livello scientifico si sta cercando di individuare ceppi virali positivi che, inoculati nelle piante, siano in grado di contrastare i virus dannosi, ma i nostri orti sono assai lontani da questa possibilità, per il momento.
Escludendo la lotta diretta è possibile operare con la prevenzione, tenendo l’infezione lontana dalle piante, per quanto possibile.
Tutti i virus hanno in comune la proprietà di essere diffusi dagli insetti che frequentano i nostri orti, in particolare dagli afidi; ne consegue che possiamo indirizzare il contrasto, anziché direttamente ai virus, ai loro vettori di diffusione.
Inoltre occorre disinfettare spesso le attrezzature. Prima di usarli mettete a bagno i supporti da semina in acqua e acido cloridrico al 10%. Periodicamente disinfettate anche gli attrezzi destinati al trattamento del terreno, come pale, zappe e rastrelli.
Gli afidi: i veri colpevoli
Gli afidi si collocano tra gli insetti fitofagi (mangiatori di piante) più conosciuti per i danni rilevanti che causano alle coltivazioni anche a causa del loro potenziale riproduttivo che è elevatissimo.
Di questo insetto esistono una ventina di specie, spesso distinguibili per il colore. In genere hanno un corpo tozzo con il capo e il torace solitamente più piccoli dell’addome; alcune specie sono alate e possono spostarsi per molti chilometri.
La maggioranza di questi insetti aggredisce le cime dei germogli più teneri, ma altri preferiscono la pagina inferiore delle foglie oppure i fusti non legnosi.
Con il loro apparato boccale pungente, gli afidi perforano la parte vegetale e iniettano della saliva per rendere più fluida la linfa che poi succhiano. Attraverso la saliva possono trasmettere diversi tipi di virus, anche diverse decine contemporaneamente.
Il danno è notevole soprattutto per il grandissimo numero di parassiti che aggrediscono contemporaneamente la pianta.
Lotta biologica
Per colpire gli afidi, la prima prevenzione si fa eliminando le erbe spontanee che spesso vengono lasciate prosperare ai bordi dell’orto, dove gli afidi si rifugiano indisturbati.
Nell’orto, invece, occorre non eccedere nelle concimazioni azotate (che fanno crescere germogli teneri e quindi attirano gli afidi) e intervenire frequentemente (ogni 15 giorni circa nei periodi caldi, senza trascurare le pagine inferiori delle foglie) con irrorazioni di preparati biologici liquidi efficaci contro gli afidi ma innocui sulle piante. Questi preparati si ottengono con elementi naturali sottoposti a due procedimenti diversi: macerati e infusi.
Come si preparano i macerati
In un secchio con 8-10 litri d’acqua immergere una quantità di erba fresca pari a 500-1000 grammi. Spingete tutto sott’acqua e lasciate macerare per due giorni almeno. Filtrate il liquido e distribuitelo con uno spruzzatore a getto fine.
Le essenze vegetali più efficaci
Ortica (nota sia per la sua efficacia sia per la facilità di reperire la pianta), assenzio, artemisia, cipolla, equiseto o coda di cavallo, felce aquilina, tanaceto.
Come si preparano gli infusi
Gli infusi si ottengono più velocemente versando un litro di acqua bollente sulla parte vegetale utilizzata (la quantità è indicata). Quando l’infuso è freddo può essere spruzzato sulle piante.
Le quantità
Aglio: 3 spicchi schiacciati
Peperoncini: 2 o 4, secondo la grandezza, sminuzzati
Felce aquilina: 100 g di foglie
Tabacco: (si può usare quello reperibile in sigarette, sigari, trinciato) l’equivalente di 3 sigarette sbriciolate.
Un altro consiglio: il tessuto non tessuto
In alcune colture industriali biologiche, specialmente in Liguria, si è tentato di prevenire le infezioni virali tenendo gli afidi lontani dalle coltivazioni tramite copertura con tessuto non tessuto. Questo materiale lascia passare aria e luce ma non gli afidi vettori del virus, e può essere efficace su piccole parcelle di terreno.