Una casa di 4 mq: la costruzione in miniatura, progettata da Renzo Piano e ospitata nel Vitra Campus (e precisamente nell’area verde antistante la VitraHaus), non rinuncia ad alcun comfort e dotazione. il noto architetto, dal londinese Shard, il grattacielo più alto d’Europa, passa alla collaborazione con Vitra per la progettazione di Diogene, questo il nome dell’unità abitativa minima che misura 2 metri per 2 metri, per 3 metri di altezza.
Lo spazio sufficiente per un divano letto, una sedia e un tavolino pieghevole sotto la finestra è un’opera di ingegneria complessa, caratterizzata da impianti e sistemi tecnici che garantiscono l’autosufficienza e l’indipendenza dalle infrastrutture locali: celle fotovoltaiche e pannelli solari, serbatoio di acqua piovana, toilette biologica, ventilazione naturale, finestre con doppia vetrocamera. La struttura lignea è protetta dalle intemperie da un rivestimento esterno in alluminio. Il bagno è dotato di doccia e toilette. La cucina è ridotta all’essenziale.
L’idea della casa minima affascinava sin dai tempi dell’università l’architetto genovese; da circa dieci anni ne costruisce vari prototipi, in compensato, in cemento e in legno. Rolf Fehlbaum, chairman di Vitra, visto il progetto Diogene, ha deciso di promuoverlo partendo dalla convinzione che la storica azienda svizzera non produca soltanto oggetti di design, ma riqualifichi lo spazio abitativo umano con i suoi mobili. Così la botte in cui viveva il filosofo Diogene, che dà il nome al progetto, stufo del lusso mondano, si carica di funzionalità e bellezza. Certo manca la sala degli ospiti, ma la convivialità è presente per assenza: il progetto Diogene invita, infatti, a comunicare altrove e a ripensare alla relazione individuo e comunità.