L’ingresso si trova a un livello sottostante. Si sale in casa tramite una rampa in muratura, e si arriva direttamente nel soggiorno, che è al piano inferiore dei due ricavati con l’intervento. All’interno dell’abitazione, infatti, il volume è stato completamente “svuotato” al centro, con la demolizione del solaio delle soffitte, ed è stato ricavato uno spazio a tutt’altezza. Qui è stato inserito il soppalco aperto, con annessa scala a giorno e, ai lati di questa nuova superficie al piano più alto, sono stati ripristinati in quota due locali-ripostiglio (per un totale di 36 mq) che non sono visibili da sotto. A questi due vani non abitabili corrispondono, al livello inferiore, ai lati del soggiorno, due stanze con altezza standard di 270 cm, adibite una a camera da letto (con ingresso dalla cucina) e l’altra a salotto, che è invece un ambiente open.
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- Interventi di efficientamento energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili sono obbligatori nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazionidegli edifici.
Gli spazi articolati, per esempio su più livelli o frazionati da divisori, consentono una maggiore disinvoltura nella scelta dell’arredo. E così ispirazioni vintage, antiche ed etniche possono convivere con gusto.
- Nella casa così articolata, per struttura e mix di stili, il parquet (massello in quercia) che copre tutta la superficie ha il compito di raccordare gli ambienti che si susseguono e si sviluppano in verticale. La varietà di posa a porzioni alternate rende dinamico il disegno a terra formato dalle doghe.
- Al centro della casa, la struttura open con scala e soppalco funziona anche come elemento di separazione, evitando chiusure che avrebbero limitato la luminosità: da una parte la cucina, dall’altra la zona pranzo, prossima al salotto. Quest’ultimo utilizza un’intera stanza, parzialmente aperta.
Quando l’edificio è nel centro storico
Per attuare un progetto che preveda di intervenire sull’esterno dell’immobile, con modifiche di sagoma o/e ai prospetti, è necessario verificare prima se l’edificio è sottoposto a vincoli, e di quale tipo. Ci sono, infatti, quelli di tipo “urbanistico”, dettati dal PGT-Piano di Governo del Territorio locale (ex PRG-Piano Regolatore in Lombardia), che disciplinano altezze e volumetrie (e altro) e che a volte, come nel caso di questo progetto, tutelano le aree del centro storico, non consentendo di variare la sagoma esterna (quindi no a soprelevazioni, che in altre zone sarebbero ammesse); in più, prescrivono il rispetto dei caratteri tipologici e delle finiture esistenti, e/o altro. E ci sono poi i vincoli di tipo paesaggistico che interessano aree individuate dal D. Lgs 22/01/2004 n. 12, che è il Codice dei beni culturali del paesaggio. Il codice ha raccolto varie leggi precedenti che istituivano diversi vincoli (aree vicino ai laghi, ai fiumi, al mare, aree a bellezze panoramiche, parchi di ville, giardini di valore ecc.) e impone, per edifici ricadenti in queste aree, di acquisire prima, o contestualmente al Permesso edilizio, un’autorizzazione paesaggistica. Non si possono avviare i lavori prima di tale autorizzazione e questa non può essere rilasciata in sanatoria. Viene concessa, o negata, previo parere della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Può essere concessa con prescrizioni. Esiste infine anche il procedimento di Autorizzazione semplificata per interventi esterni di lieve entità (come quello di questo progetto), definiti da elenchi che proprio da poco sono stati riaggiornati e ampliati.
L’inserimento di un soppalco è soggetto alle disposizioni del regolamento edilizio del Comune, che di tale elemento regola anche l’estensione.
- Il volume centrale a doppia altezza è stato sfruttato con un soppalco aperto e affacciato sul soggiorno sottostante e che, nei termini di legge, date le altezze sopra e sotto, ha aumentato la superficie dell’abitazione di un terzo dell’area su cui si affaccia. Questo nuovo livello ha uno sviluppo lineare e ai lati si amplia: da una parte è stato ricavato un comodo angolo lettura/relax sotto la falda; dall’altra in futuro sarà allestita una piccola zona studio, ben illuminata dai lucernari ritagliati in copertura. A un’estremità, tramite un collegamento di tre gradini si accede a uno dei due ripostigli ricostruiti in quota, in sostituzione delle vecchie soffitte. All’altro ripostiglio, invece, che si trova esattamente dalla parte opposta e non è collegato al soppalco, si arriva tramite una scala a pioli ancorata a un binario a parete.
- Dal soppalco si ha una vista praticamente a 360 gradi sulla zona giorno al piano inferiore, apertura che aggiunge fascino al già scenografico assetto a livello duplice. Non solo, favorisce anche la luminosità dell’intero volume che può beneficiare, in ogni sua parte, sia della luce proveniente dalle finestre sia di quella che entra dai lucernari ricavati in copertura.

Il ponte che collega il soppalco al ripostiglio (ex soffitta) è formato da una struttura a gradoni, realizzata con profili piatti in ferro, sagomati e verniciati. Le pedate sono composte da listelli di legno massello, posti a distanza regolare a formare un deck.
Anche quando non è un obbligo normativo, il rispetto delle caratteristiche tipologiche di una casa d’epoca è una scelta premiante che non vincola layout e styling.
- La vecchia copertura è stata demolita e il nuovo tetto è realizzato con un sistema costruttivo particolarmente performante, che ricalca lo stile e le dimensioni di quello precedente. Nelle falde sono state ricavate anche finestre apribili (con serramenti a triplo vetro di Velux, http://www.velux.it) che garantiscono un’illuminazione naturale dall’alto, la migliore, e creano l’effetto camino, ideale per favorire l’aerazione e la ventilazione degli interni.
- La struttura della nuova copertura è a vista: travi e assito in legno, in essenze cromaticamente in contrasto, anche nel nuovo assetto restano un elemento caratterizzante degli interni, così come era in origine.
A contenimento energetico
Parte dei lavori in questa casa sono stati di “ricostruzione” secondo gli standard attuali di bilancio energetico degli edifici. A cominciare dal tetto che è stato sostituito con uno nuovo, di tipo isolato e ventilato. Si tratta di un modello di copertura altamente efficiente – normato Uni – composto da strati successivi collaboranti tra loro, che formano un “pacchetto”, per il quale si utilizza la denominazione “sistema tetto”. La caratteristica di ventilazione del tetto (garantita da un’intercapedine d’aria delimitata dalla struttura stessa) è un plus che aumenta la tenuta della copertura e permette agli elementi che la compongono di preservarsi. Anche i muri perimetrali sono stati coibentati, per limitare le dispersioni e diminuire il fabbisogno energetico, con un cappotto termico. Nella parte superiore, in corrispondenza delle ex soffitte, nuove porzioni di muratura sono state realizzate con blocchi isolanti (Porotherm di Wienerberger, wienerberger.it).
Progetto, direzione lavori e foto: arch. Martina Telò, Milano Tel. 347/2229878, martina.a.telo@gmail.com
Strutture e contenimento energetico: ing. Cristiano Tomasi, Vimercate (MB) Tel. 039/5965223, c.tomasi@promo.it