All’ultimo livello di un’ex casa rurale, 98 mq sono stati recuperati come sottotetto e resi abitabili con un intervento di rifacimento totale della copertura a falda, che ha comportato anche l’innalzamento della quota di colmo.
A parte questa e altre opere strutturali comunque migliorative, il progetto si è concentrato soprattutto sugli interni e sulla loro ridistribuzione, dal momento che in precedenza il solaio non era concepito come abitazione. Ciò è stato possibile anche grazie all’introduzione di architetture di nuova costruzione, come il volume del bagno al centro della pianta.
Il sottotetto si è così trasformato in un appartamento funzionale e moderno: l’idea guida è stata quella di interpretare i 98 mq della casa come un open space a schema flessibile, dove gli ambienti possono essere chiusi e resi indipendenti oppure in comunicazione tra loro a seconda delle diverse necessità.
Le finiture in bianco, dalle pareti al tetto, fanno da filo conduttore ed moltiplicano la luminosità, mentre nei rivestimenti a terra sono state scelte essenze chiare del parquet di rovere rifinito a olio e con venature a vista; arredi e complementi in tonalità di grigio e bordeaux, definiscono gli ambienti con accostamenti cromatici sobri e sofisticati. Finestre e portefinestre in alluminio antracite hanno il doppio sistema di apertura, a battente e a vasistas, e disegnano ogni “traguardo” verso l’esterno.
Clicca sulle immagini dei 98 mq sottotetto nell’ex cascina per vederle full screen
- Nell’open space del living la zona conversazione, il pranzo e la cucina sono disposti in successione. I due divani rivestiti in tessuto grigio e sistemati ad angolo (sono stati realizzati su disegno da Zoppini Salotti) fanno da elemento di separazione. Le applique a parete sono le Tight Light di Flos, design Piero Lissoni. Sulla sinistra, un passaggio attrezzato con un armadio incassato introduce la camera da letto.
La cucina, lungo la parete perimetrale con spiovente relativamente basso, viene risolta al meglio senza pensili e con una sorta di alzata che contiene ai lati della finestra, attrezzata con vani a giorno o chiusi, per avere a portata di mano gli oggetti d’uso frequente, come tazze e bicchieri.
Per aumentare lo spazio per contenere è stata prevista anche un’isola che definisce così anche lo spazio operativo della stanza, separato da zona pranzo e zona conversazione poco più in là.
Per poter sistemare sotto il serramento il lavello con il rubinetto è stato scelto un modello abbattibile, che permette di aprirla senza ostacoli.
- La zona pranzo, sistemata nell’open space tra soggiorno e cucina, è arredata con un tavolo rettangolare in rovere tinto wengé, accompagnato da sedie coordinate (si tratta, rispettivamente, dei modelli Surface e Feel di Pedrali). Il piano è illuminato dalla lampada da terra Arco di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni; in questa posizione, può essere alternativamente rivolta, quando occorre, anche verso la zona conversazione. Sulla parete tra le due portefinestre, la madia sospesa in rovere è realizzata su disegno del progettista da Falegnameria P.M.P.
- Le travi e gli altri elementi in legno che formano la copertura mansardata sono stati lasciati a vista come erano in origine, tinteggiati però di bianco in modo da risultare meno incombenti e da dare la sensazione di un’altezza maggiore, in piena continuità cromatica con le pareti Tra il living e la camera da letto, due portefinestre separate da una piccola porzione di muro affacciano sul loggiato coperto. Le maniglie sono le Lama di Olivari, disegnate da Gio Ponti. La continuità tra spazio interno ed esterno è sottolineata dal rivestimento a terra in rovere color miele rifinito a olio (di Gazzotti) che si prolunga senza interruzioni e con perfetta complanarità. A destra e a sinistra della zona tv, due porte a libro in legno laccato bianco separano la camera dal soggiorno. Questi modelli di serramenti salvaspazio – evoluzione delle tradizionali porte a soffietto – sono formati da pannelli incernierati tra loro che, aprendosi, si sovrappongono raccogliendosi su uno dei due lati: così portano via agli ambienti solo pochi centimetri.
- Nella cucina a vista, che occupa una delle estremità della zona giorno, la composizione in linea senza pensili sfrutta il sottofinestra e solo una ridotta porzione della parete sotto gli incroci degli spioventi. Le altezze sono comunque elevate rispetto alla media dei sottotetti e la luminosità degli ambienti è assicurata anche dall’apertura supplementare proprio in corrispondenza del lavello. Lo spazio operativo è delimitato dall’isola centrale che, nell’open space, divide dal tavolo da pranzo. I mobili della composizione lineare in laccato bianco opaco sono stati realizzati su disegno del progettista da Falegnameria P.M.P. Al posto dei pensili, che avrebbero appesantito l’effetto d’insieme, si è optato invece per una sorta di alzata ai lati della finestra, attrezzata con scomparti chiusi da antine scorrevoli e con vani a giorno suddivisi a ripiani. Nel top dell’isola centrale è incassata la piastra di cottura a gas con estetica in vetro temperato; tra i due blocchi della cucina rimane un ampio passaggio di circa 100 cm. L’illuminazione puntuale dei piani di lavoro è prodotta da faretti orientabili installati su una barra sospesa in metallo verniciato nero, agganciata a tiranti in acciaio.
La preesistente struttura del tetto, formata da travi e assito in legno, è stata demolita e completamente rifatta, impiegando lo stesso tipo di materiale e la stessa tecnica costruttiva. Il tetto è composto da quattro falde inclinate (una su ciascuno dei lati); la nuova copertura, che è stata innalzata di circa 20 cm rispetto a quella originaria, poggia sui due pilastri al centro della pianta, in corrispondenza del bagno. Le altezze del sottotetto variano ora tra i 2 m nel punto più basso e i 3,5 m nella zona di colmo. La tipologia di tetto ventilato contribuisce a migliorare la coibentazione e quindi l’efficienza energetica degli interni cui sono stati aggiunti tre lucernari (di Velux) sugli spioventi per avere più luce.
Che cosa dice la normativa: il recupero a uso abitativo dei sottotetti esistenti è regolamentato da leggi regionali che hanno l’obiettivo di incentivare queste opere edilizie per contenere nuovo consumo di suolo e migliorare l’efficienza energetica dei fabbricati (in questo caso, il riferimento è la L.R. 12/2005 della Lombardia e successivi aggiornamenti). L’intervento è classificato come ristrutturazione edilizia ed è soggetto alla presentazione di una pratica edilizia presso il Comune dove si trova l’immobile (per il tipo di documento necessario – Dia, Scia, Permesso di costruire o altro, occorre informarsi presso gli Uffici tecnici).
- Anche la zona notte, separata dall’ambiente principale del living ma in stretta relazione con quest’ultimo, risponde a una delle scelte fondamentali del progetto che è stata quella di sfruttare soprattutto gli spazi al centro della pianta lasciando il più possibile libero il perimetro; in questo modo, risulta meglio valorizzata l’esposizione del sottotetto su tutti e quattro i lati dell’edificio. La camera matrimoniale è un ambiente ampio e luminoso, affacciato sul terrazzo e con percorsi interni definiti dal volume-filtro del bagno. Nella camera matrimoniale, il letto è un modello con struttura in doghe portanti laccate in bianco opaco che salgono a formare la testiera: è il modello Tadao di Flou, design Vico Magistretti. Ai lati, due lampade Parentesi di Flos, design Achille Castiglioni, incorniciano in modo simmetrico la composizione. I tavolini sono Tulip di Knoll, design Eero Saarinen.
- Alla camera è annesso il guardaroba che costituisce un vero e proprio locale indipendente, anche perché dotato di due aperture affacciate all’esterno (una delle quali è una portafinestra con accesso al loggiato). La metratura di circa 8 mq consente di utilizzare all’occorrenza questo spazio come una seconda camera: è infatti attrezzata con un letto singolo estraibile.
La soluzione architettonica che caratterizza l’intero progetto del sottotetto, scandendone i percorsi interni, è il nuovo volume centrale che racchiude il bagno passante e che diventa inoltre elemento
di separazione tra il living e la camera da letto. La struttura, con pianta rettangolare che misura 280 x 240 cm circa, è stata realizzata in muratura usufruendo anche dei due pilastri portanti esistenti che risultano così integrati nel blocco funzionale. Grazie alla sua posizione centrale, il bagno è facilmente raggiungibile dal soggiorno, anche se vi si accede direttamente dalla camera da letto, tramite due porte sui lati opposti.
Una finestra interna: sulla parete alle spalle del letto, che divide la camera dal bagno, è stato ritagliato un rettangolo verticale che misura 80 x H 210 cm, chiuso da una lastra vetrata fissa trasparente. Quest’ultima, in corrispondenza del box doccia, fa sì che il bagno, cieco, possa ricevere luce naturale dalla finestra della stanza che si trova esattamente in linea sulla parete opposta a quella del letto.
I due vani porta che collegano – sui lati opposti – il bagno alla camera facendone un ambiente passante sono chiusi da ante rasomuro che hanno anche la maniglia incassata. In questo modo il serramento, privo di spessore, fa tutt’uno con la parete, con risparmio in centimetri e un’ottima resa estetica. Nel bagno tra la camera matrimoniale e il soggiorno, l’illuminazione d’ambiente proviene da un taglio nel controsoffitto in cui è incassata una fonte a led. Il lavabo, che poggia sul mobile con piano in rovere realizzato su misura, è della coll. Teorema di Scarabeo Ceramiche, con miscelatore a parete Zero Slim di Bonomi.
- Il sottotetto, che presenta una pianta pressoché quadrata, ha il vantaggio di avere aperture su tutti e quattro i lati, e di essere inoltre illuminato dalla luce zenitale dei lucernari, ritagliati sulla copertura del tetto. Oltre alla realizzazione del nuovo terrazzo a tasca dalla parte dell’ingresso, il recupero della mansarda ha comportato diverse importanti opere di demolizione e costruzione, a cominciare dalla realizzazione, in posizione d’angolo, della nuova scala di accesso dai piani inferiori. Con opportuni calcoli statici, in fase di ristrutturazione il volume è stato scoperchiato, eliminando il muro centrale che tagliava longitudinalmente la pianta e conservando solo i pilastri. Il piccolo bagno degli ospiti, accessibile dal soggiorno, ha una pianta a elle che ne facilita la suddivisione interna: l’antibagno con il lavabo e un vano chiuso per i sanitari. Una smaltatura opaca in giallo (di Ambienti Emozionali) evidenzia la zona lavabo, arredata con un modello da terra in Monolith bianco opaco (One Free di Casabath); la rubinetteria a parete è di Bonomi.
Al terrazzino a loggia, progettato in fase di ristrutturazione, si accede sia dal soggiorno sia dalla camera: in questo spazio all’aperto ma coperto in alto è stata ricavata una seconda zona pranzo che si aggiunge a quella all’interno. A una delle estremità del loggiato il locale lavanderia, chiuso da una porta scorrevole, occupa la posizione d’angolo.
Alla cucina aperta è annesso un piccolo locale separato con frigorifero e dispensa.
Tra la zona giorno e la camera non è previsto alcun disimpegno: unico “filtro” è il volume centrale del bagno. Quando ai lati le porte a libro sono aperte, la distinzione tra le due aree scompare e si ottiene un unico grande ambiente.
Progetto: ZDA, Zupelli Design Architettura, Orzinuovi (Bs), Tel. 030/5243585 – http://www.zupellidesignarchitettura.com – Foto: Studio Roy, stylist Candida Zanelli