L’appartamento tradizionale si trova all’interno di un condominio nel centro di Milano, a pochi passi dal parco Sempione e dall’Arena civica. L’edificio risale alla fine dell’800: pur mantenendo tratti caratteristici della casa d’epoca e senza mai “snaturare” l’essenza del luogo, la ristrutturazione dell’appartamento tradizionale ha previsto un’attualizzazione degli spazi e la definizione di un nuovo ritmo interno.
L’intento era soprattutto quello di guadagnare ambienti pienamente vivibili rinunciando a corridoi e disimpegni dell’appartamento tradizionale. Nelle case d’epoca, soprattutto quelle delle città del Nord Italia, non mancano infatti mai aree di passaggio spesso sovradimensionate, sicuramente di grande fascino ma che portano via metri quadrati preziosi. In questo appartamento tradizionale si è optato quindi per un’organizzazione più fluida, con un layout che ha previsto una successione di stanze passanti e senza più filtri interposti.
In questo schema, reso così meno rigido, è stata progettata all’interno dell’appartamento tradizionale una struttura su disegno di un mobile-parete che rende l’open space del soggiorno più moderno e funzionale; soluzioni a tutta altezza per contenere sono state adottate anche in cucina e nella camera da letto. Tracce del passato di questo appartamento tradizionale si ritrovano nella conservazione dei serramenti originali in vetro e legno, così come negli imbottiti e in alcuni mobili vintage, evergreen del design, pezzi di famiglia e collezioni di pregio: dai libri ai vetri di Venini, dagli oggetti di provenienza etnica ai quadri che impreziosiscono le pareti.
Gallery
L’appartamento tradizionale si caratterizza, anche a livello di pianta, per alcuni aspetti tipici delle case del passato. In particolare, la presenza di un muro di spina di elevato spessore che attraversa il volume vincola la distribuzione degli ambienti e le loro rispettive dimensioni. Il percorso interno, con andamento a elle, prevede quindi che dall’ingresso si proceda – attraverso un breve passaggio – verso la cucina e poi nel living, dal quale si accede alla camera matrimoniale, completa di bagno a uso esclusivo, e all’altra stanza da letto. Non vi è quindi una netta distinzione tra le aree giorno e la parte notte dell’abitazione.
- La zona giorno e la camera matrimoniale dell’appartamento tradizionale si susseguono, entrambe affacciano sulla facciata principale dell’edificio, verso strada.
- Nell’open space del living il pranzo e l’area conversazione sono disposti in sequenza. A fungere da raccordo tra le due zone è il mobile libreria a tutta parete sul lato opposto a quello delle finestre.
- Oltre la zona d’ingresso dell’appartamento tradizionale, un breve corridoio disimpegna il bagno principale e indirizza il percorso verso la cucina e gli altri ambienti della casa.
- Il muro perimetrale cieco di confine con la proprietà adiacente e che delimita l’ingresso, la cucina e la zona pranzo è obliquo, ma ciò non condiziona molto la disposizione degli arredi. Le armadiature di fronte all’entrata hanno infatti profondità variabili così da mimetizzare l’andamento inclinato della parete che per il resto della sua lunghezza è stata poi lasciata libera.
- Un terrazzino di forma quadrata e chiuso da murature ai due lati riempie il volume tra il vano scala condominiale e la camera da letto: su questo spazio all’aperto affacciano cucina e bagno. Altri due balconi più piccoli sono accessibili dallo studio e, sul lato opposto, dal living
Nella zona giorno dell’appartamento tradizionale è questo l’elemento più caratterizzante del progetto: utilizzando come punto di appoggio il muro di spina di elevato spessore che attraversa centralmente l’abitazione in senso longitudinale, è stato realizzato un mobile-libreria su disegno che occupa l’intera lunghezza disponibile. La struttura incornicia anche i vani di passaggio (da 90 cm ciascuno) che collegano il living con la cucina e poi, più avanti, quelli che comunicano, rispettivamente, con la camera dei ragazzi e con lo studio. Realizzata dal falegname, la libreria è in mdf laccato bianco opaco ed è composta da colonne di quattro differenti larghezze alternate (comprese tra i 34 cm e i 45 cm), suddivise da ripiani in modo da ottenere una composizione regolare ma a schema non rigido. Anche le altezze dei ripiani sono variabili, con riquadri adatti per esporre oggetti vari come libri d’arte, volumi di piccole dimensioni, foto incorniciate. La profondità del mobile è di 40 cm; tra lo schienale e il muro retrostante è stata poi prevista un’intercapedine con spessore di circa 15 cm: in questo spazio possono scorrere e scomparire completamente i pannelli delle porte – sempre in mdf laccato bianco – che chiudono all’occorrenza gli accessi alla cucina e alle altre stanze. Elementi contenitori e serramenti formano quindi nel loro insieme una struttura integrata, una vera e propria parete attrezzata su misura che assolve più funzioni.
Il rinnovamento degli interni dell’appartamento tradizionale ha comportato, come già abbiamo visto, l’esigenza di trasformare le zone di passaggio in spazi pienamente vivibili. La cucina è il cuore di questa rinnovata concezione del layout: nella sua posizione attuale, tra disimpegno dell’ingresso e soggiorno, perde quasi la connotazione di ambiente di servizio. Tutto al centro: occupando un locale di passaggio, la cucina diventa percorso obbligato per raggiungere il living e le stanze della zona notte. Viene a essere così necessariamente l’anticamera, il “biglietto da visita” di tutta la casa. L’ambiente è delimitato da due muri di spina portanti e da una parete perimetrale con andamento obliquo, poco sfruttabile. È quindi dovuta sia a caratteristiche strutturali sia a ragioni estetico-stilistiche la scelta di concentrare la maggior parte degli elementi indispensabili non lungo i lati ma al centro, nell’isola multifunzione che integra le zone cottura e lavaggio, il forno e un comodissimo bancone snack. Sull’unica parete pienamente utilizzabile, quella di confine con il bagno, è stato invece inserito un armadio su misura a tutta altezza con le colonne frigo e dispensa.
Il sistema di armadi a muro nella camera matrimoniale dell’appartamento tradizionale è stato progettato in piena continuità con la parete attrezzata del soggiorno che abbiamo osservato in dettaglio nelle pagine precedenti. Si tratta di una struttura unica che si sviluppa lungo lo stesso lato con profondità uniforme, così da avere un ideale allineamento a filo. L’unico elemento di stacco tra libreria e armadio è il tramezzo che separa l’ambiente giorno dalla stanza. Come è fatto: lungo la parete della camera, il sistema è costituito da due armadi a doppia anta (125 cm di larghezza ciascuno) e da una colonna singola all’estremità di sinistra; in alto è stata prevista una serie di altri scomparti contenitori con apertura push-pull; e nella fascia superiore è stato realizzato un tamponamento in cartongesso che, in modo analogo rispetto alla soluzione del living, completa la struttura e al contempo nasconde gli split e l’impianto di climatizzazione.
I rivestimenti in questo materiale si sono rivelati una soluzione molto pratica per rinnovare e impermeabilizzare le superfici di entrambi i bagni, a terra e a tutta altezza sulle pareti. Il primo step dell’intervento è stato quello di rimuovere le vecchie piastrelle ceramiche, di posare un intonachino di finitura e di effettuare successivamente una preparazione con consolidamento e livellamento del fondo. In questo caso si è proceduto predisponendo una retina che accoglie il primo strato di resina. Il prodotto impiegato è un materiale cementizio (90% cemento resina) dall’estetica molto materica ma liscio e uniforme al tatto. Viene steso a spatola in più strati sovrapposti per uno spessore complessivo di 3 mm a pavimento e 2 mm a parete. L’ultimo passaggio è effettuato con una vernice trasparente che, stesa a rullo, garantisce un’adeguata impermeabilizzazione delle superfici all’acqua e all’umidità.
Progetto: arch. Raffaele Azzarelli e Giuliano Iamele, Milano, Tel. 02/365859010 – http://www.rgastudio.it –
Foto: Claudio Tajoli
Styling: Rosaria Galli