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Nell’edificio primo ‘900 il bilocale – dopo la ristrutturazione – conserva in gran parte l’impronta e le caratteristiche morfologiche originali. Una precisa scelta del progettista che risponde così a diversi tipi di esigenze: strutturali ed estetiche, ma anche di contenimento dei costi e di rapidità nell’esecuzione. Ed effettivamente la proprietaria del bilocale ha potuto rientrare nel suo appartamento risistemato dopo un solo mese di lavori. I cambiamenti non hanno riguardato tanto il layout quanto le finiture; in più, piccole soluzioni tecniche hanno migliorato la fruibilità degli interni. I pavimenti, in materiali tipici del periodo di costruzione, non sono stati invece toccati. Pareti ed elementi d’arredo di recupero sono stati riproposti con nuovi colori, meglio intonati a quelli del parquet e delle piastrelle in graniglia posate a terra. Gli ambienti ora appaiono così più grandi e luminosi.
L’abitazione, di metratura inferiore a 70 mq, gode dell’esposizione su due lati e presenta un’irregolarità della pianta in corrispondenza della cucina per la presenza di una parete perimetrale curva che segue il vano scala condominiale. La ristrutturazione non ha comportato modifiche al layout già definito: uniche opere murarie sono state le demolizioni dei controsoffitti nelle zone di passaggio e l’ampliamento dell’apertura tra ingresso e soggiorno. Per il resto, la disposizione interna è vincolata dal muro di spina centrale che divide il corridoio di distribuzione dal living e dalla camera. Come in molte case d’epoca, la cucina abitabile occupa uno spazio indipendente.
- Soggiorno e cucina, sulla base di un layout d’impronta tradizionale, continuano a occupare due ambienti indipendenti, uno di fronte all’altro.
- La cucina abitabile è caratterizzata da una parete perimetrale curva, dovuta alla forma del vano scala condominiale. Pur con quest’irregolarità, l’ambiente è abbastanza grande per ospitare anche la zona pranzo al centro.
- In fondo al bagno di forma lunga e stretta, un gradino rialza di alcuni centimetri la quota del pavimento in corrispondenza della finestra, nella zona in cui si trovano il box doccia e il vaso. Si è ottenuta in questo modo la pendenza necessaria per gli scarichi del wc.
- Sul balconcino poligonale esposto verso il cortile interno affacciano la finestra del bagno e la portafinestra della cucina.
Via i controsoffitti
Nell’appartamento di metratura contenuta, la presenza di ribassamenti con faretti incassati nell’ingresso e nel corridoio provocava un effetto di “schiacciamento” e riduceva la luminosità delle zone di passaggio. In fase di ristrutturazione i controsoffitti sono stati quindi rimossi; al loro posto, una tinteggiatura in rosso che non si limita al soffitto ma scende lungo i lati ha permesso comunque di riproporzionare in altezza e identificarne i volumi.
Ampliamento del passaggio
Il living occupa un ambiente indipendente di circa 15,5 mq, accessibile dall’ingresso. Prima della ristrutturazione era chiuso da una porta a doppio battente, ma di larghezza ridotta: tanto che dava l’idea di una piccola camera piuttosto che di un soggiorno. La scelta progettuale è stata quindi quella di intervenire sul muro di spina per ampliare e rialzare l’apertura esistente (previe le necessarie verifiche statiche sulle strutture portanti). Il vano è ora largo e alto 220 cm ed è chiuso da un serramento in legno laccato bianco: realizzato su misura, riprende il motivo quadrettato di quelli originali. La fascia alta è fissa, così come le due laterali, mentre le due ante centrali si aprono a 180°. Nella zona in cui è stato demolito il muro, la striscia di pavimento mancante è stata integrata con marmette in graniglia che riprendono il colore della pavimentazione del corridoio. Con questa soluzione, ingresso e soggiorno comunicano più direttamente e risultano più ampi.
Idee da copiare in cucina
L’ambiente è un concentrato di scelte low cost e di recupero. Nella composizione che si sviluppa su due lati, basi e colonne sono rimaste al loro posto, rinnovate però nel nuovo colore dei frontali. Mentre la superficie di una parete rovinata dai segni del tempo ha fornito lo spunto per un effetto decorativo originale.
I mobili della cucina erano in buone condizioni ma la laccatura in rosso poco si addiceva al nuovo stile della casa. I moduli sono stati quindi smontati e portati in laboratorio per effettuare una nuova laccatura coprente azzurro-grigio, campionata in modo da abbinarla ai toni della parete che fa da sfondo al tavolo da pranzo.
Scrostata? No, decorata
La parete perimetrale con andamento curvo in corrispondenza della zona pranzo è stata lasciata completamente libera. Nello stato di fatto, presentava alcune parti scrostate dalle quali erano venute via la pittura e l’intonaco. Una caratteristica che si è scelto di enfatizzare anziché mimetizzare o eliminare, estentendola in modo uniforme all’intera superficie, con un effetto decorativo. Il muro è stato quindi prima rasato a gesso e poi piccozzato per riportarlo tutto allo stato originale. È emersa così una “texture naturale” che alternava zone intonacate ad altre al grezzo, con toni sfumati di grigio-azzurro. Alla fine, la parete è stata protetta con un fissativo trasparente.
Finiture coordinate
Ispirandosi al colore della carta da parati che riveste le ante dell’armadio di fronte, la parete della camera matrimoniale dietro il letto è stata tinteggiata in una delicata tonalità pastello; il soffitto è invece rimasto bianco, con gli stucchi originali in rilievo. Il colore tenue, insieme alle scelte d’arredo essenziali, rendono l’atmosfera dell’ambiente riposante, mai fredda.
Dal rosso al bianco: per adeguarlo alla nuova palette cromatica della casa, anche l’armadio a ponte con libreria al centro ha cambiato colore, e quindi look. I profili e i fianchi – rossi in origine – sono stati ridipinti di bianco, mantenendo invece inalterate le ante che erano rivestite con una carta da parati a fiori su fondo azzurro. Con un intervento di minima entità la composizione, che occupa l’intera parete di fronte al letto, è quindi diventata più sobria e visivamente leggera.
Pavimenti, così com’erano
Una facilitazione in termini di contenimento dei costi è stata quella di trovare nella casa d’epoca pavimenti in ottime condizioni in tutte le stanze – anche belli esteticamente – e di non dover intervenire per sostituirli. Ci si è quindi limitati a manutenere e proteggere le superfici esistenti dove necessario.
Così è cambiato il bagno
Come spesso accade, anche qui l’unico ambiente di servizio del bilocale ha forma lunga e stretta. Poiché la stanza era già stata parzialmente rinnovata in una precedente ristrutturazione, l’intervento si è concentrato sulle finiture: le pareti sono state tinteggiate nella stessa tonalità soft della camera; come decoro, una sottile riga bordeaux in alto segna lo stacco con il soffitto bianco.
A nuovo con le stesse piastrelle
In bagno i sanitari sono nella medesima posizione di prima e sono stati anche conservati i rivestimenti ceramici delle pareti, posati in un precedente intervento. Solo a pavimento e all’interno del box doccia le piastrelle sono state ricoperte da una resina di colore simile, con un effetto di uniformità. Altro dettaglio da notare del relooking è la pittura azzurro-verde della fascia alta dei muri che rifinisce l’ambiente.
Progetto: arch. Clara Bona, Studio 98, Milano – http://www.studio98.it
Foto: Cristina Galliena Bohman
Tratto da Cose di Casa numero di gennaio 2020