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Nell’edificio primo ‘900 il bilocale – dopo la ristrutturazione – conserva in gran parte l’impronta e le caratteristiche morfologiche originali. Una precisa scelta del progettista che risponde così a diversi tipi di esigenze: strutturali ed estetiche, ma anche di contenimento dei costi e di rapidità nell’esecuzione. Ed effettivamente la proprietaria del bilocale ha potuto rientrare nel suo appartamento risistemato dopo un solo mese di lavori. I cambiamenti non hanno riguardato tanto il layout quanto le finiture; in più, piccole soluzioni tecniche hanno migliorato la fruibilità degli interni. I pavimenti, in materiali tipici del periodo di costruzione, non sono stati invece toccati. Pareti ed elementi d’arredo di recupero sono stati riproposti con nuovi colori, meglio intonati a quelli del parquet e delle piastrelle in graniglia posate a terra. Gli ambienti ora appaiono così più grandi e luminosi.

1 Ingresso 2 Corridoio 3 Soggiorno 4 Camera matrimoniale 5 Bagno 6 Gradino 7 Cucina 8 Zona pranzo 9 Balcone
L’abitazione, di metratura inferiore a 70 mq, gode dell’esposizione su due lati e presenta un’irregolarità della pianta in corrispondenza della cucina per la presenza di una parete perimetrale curva che segue il vano scala condominiale. La ristrutturazione non ha comportato modifiche al layout già definito: uniche opere murarie sono state le demolizioni dei controsoffitti nelle zone di passaggio e l’ampliamento dell’apertura tra ingresso e soggiorno. Per il resto, la disposizione interna è vincolata dal muro di spina centrale che divide il corridoio di distribuzione dal living e dalla camera. Come in molte case d’epoca, la cucina abitabile occupa uno spazio indipendente.
- Soggiorno e cucina, sulla base di un layout d’impronta tradizionale, continuano a occupare due ambienti indipendenti, uno di fronte all’altro.
- La cucina abitabile è caratterizzata da una parete perimetrale curva, dovuta alla forma del vano scala condominiale. Pur con quest’irregolarità, l’ambiente è abbastanza grande per ospitare anche la zona pranzo al centro.
- In fondo al bagno di forma lunga e stretta, un gradino rialza di alcuni centimetri la quota del pavimento in corrispondenza della finestra, nella zona in cui si trovano il box doccia e il vaso. Si è ottenuta in questo modo la pendenza necessaria per gli scarichi del wc.
- Sul balconcino poligonale esposto verso il cortile interno affacciano la finestra del bagno e la portafinestra della cucina.

Nel soggiorno, di fronte all’ingresso dell’abitazione, il pavimento in parquet posato a spina di pesce è quello preesistente. Gli elementi d’arredo sono pochi ma significativi nel definire il mood dell’ambiente. Nella zona conversazione, illuminata dalla lampada Marseille di Nemo (design Le Corbusier), il divano rivestito in tessuto grigio è ravvivato da cuscini tinta unita e fantasia; di fianco, la libreria bianca con scrittoio è di String Furniture con sedia in lamiera Stitch di Cappellini.

Tra l’ingresso e il corridoio, i pavimenti sono quelli originali in marmette di graniglia degli inizi del secolo scorso. I soffitti e la fascia alta delle pareti sono tinteggiati in tonalità rosso fuoco. La porta in legno e vetro del bagno è originale della casa. A destra, oltre l’ingresso della cucina, la libreria a parete con ripiani e scomparti chiusi è una composizione del programma String System di String Furniture (lo stesso modello che c’è in soggiorno).
Via i controsoffitti
Nell’appartamento di metratura contenuta, la presenza di ribassamenti con faretti incassati nell’ingresso e nel corridoio provocava un effetto di “schiacciamento” e riduceva la luminosità delle zone di passaggio. In fase di ristrutturazione i controsoffitti sono stati quindi rimossi; al loro posto, una tinteggiatura in rosso che non si limita al soffitto ma scende lungo i lati ha permesso comunque di riproporzionare in altezza e identificarne i volumi.

Nella zona giorno arredi contemporanei si alternano a pezzi in armonia con lo stile della casa d’epoca: come il comò di famiglia con scrittoio a ribaltina e il baule vintage di Luis Vuitton che, a centro stanza, sostituisce il coffee table. Anche le maniglie di porte e finestre sono vintage, realizzate a mano dal ferramenta. In soggiorno, le maniglie del nuovo serramento in legno laccato bianco, realizzate su disegno, sono di Ferramenta Spinardi. La fascia mancante di pavimento in corrispondenza della porta è stata integrata con piastrelle in graniglia di Grandinetti. Al centro della stanza pende una semplice sospensione con cavo colorato e calotta color rame.
Ampliamento del passaggio
Idee da copiare in cucina
L’ambiente è un concentrato di scelte low cost e di recupero. Nella composizione che si sviluppa su due lati, basi e colonne sono rimaste al loro posto, rinnovate però nel nuovo colore dei frontali. Mentre la superficie di una parete rovinata dai segni del tempo ha fornito lo spunto per un effetto decorativo originale.

Il soggiorno e la cucina si aprono quasi uno di fronte all’altra, divisi da corridoio. La cucina è concepita secondo tradizione, come uno spazio operativo ma anche abitabile, dove – sfruttando la zona centrale della stanza – è stata sistemata anche la zona pranzo della casa.
I mobili della cucina erano in buone condizioni ma la laccatura in rosso poco si addiceva al nuovo stile della casa. I moduli sono stati quindi smontati e portati in laboratorio per effettuare una nuova laccatura coprente azzurro-grigio, campionata in modo da abbinarla ai toni della parete che fa da sfondo al tavolo da pranzo.
Scrostata? No, decorata
La parete perimetrale con andamento curvo in corrispondenza della zona pranzo è stata lasciata completamente libera. Nello stato di fatto, presentava alcune parti scrostate dalle quali erano venute via la pittura e l’intonaco. Una caratteristica che si è scelto di enfatizzare anziché mimetizzare o eliminare, estentendola in modo uniforme all’intera superficie, con un effetto decorativo. Il muro è stato quindi prima rasato a gesso e poi piccozzato per riportarlo tutto allo stato originale. È emersa così una “texture naturale” che alternava zone intonacate ad altre al grezzo, con toni sfumati di grigio-azzurro. Alla fine, la parete è stata protetta con un fissativo trasparente.

Nella zona pranzo il tavolo rotondo con basamento centrale in legno e piano in marmo è un pezzo degli anni ’50; le sedie di modernariato sono il modello Superleggera di Cassina, design Gio Ponti, con fodera della seduta color senape. Sopra, il lampadario a sospensione è formato da cavi colorati e coprilampade in filo di ferro (di Merci). I due vasi neri sono di Changing Atmosphere.
Finiture coordinate
Ispirandosi al colore della carta da parati che riveste le ante dell’armadio di fronte, la parete della camera matrimoniale dietro il letto è stata tinteggiata in una delicata tonalità pastello; il soffitto è invece rimasto bianco, con gli stucchi originali in rilievo. Il colore tenue, insieme alle scelte d’arredo essenziali, rendono l’atmosfera dell’ambiente riposante, mai fredda.

Nella camera matrimoniale il letto d’ispirazione orientale con struttura in legno è di Muji, completato dal coordinato tessile di Zara Home e da cuscini in velluto e altri tessuti di Pois a righe. Sui comodini bianchi in lamiera, le lampade da tavolo sono il modello Miss K di Flos, design Philippe Starck.

La porta a doppio battente in legno e vetro della camera matrimoniale si apre sul disimpegno. Di fianco, a sinistra, la sedia in lamiera è Stitch di Cappellini; sopra, i cilindretti fissati a parete sono una pratica soluzione per appendere le collane.
Dal rosso al bianco: per adeguarlo alla nuova palette cromatica della casa, anche l’armadio a ponte con libreria al centro ha cambiato colore, e quindi look. I profili e i fianchi – rossi in origine – sono stati ridipinti di bianco, mantenendo invece inalterate le ante che erano rivestite con una carta da parati a fiori su fondo azzurro. Con un intervento di minima entità la composizione, che occupa l’intera parete di fronte al letto, è quindi diventata più sobria e visivamente leggera.
Pavimenti, così com’erano
Una facilitazione in termini di contenimento dei costi è stata quella di trovare nella casa d’epoca pavimenti in ottime condizioni in tutte le stanze – anche belli esteticamente – e di non dover intervenire per sostituirli. Ci si è quindi limitati a manutenere e proteggere le superfici esistenti dove necessario.

In soggiorno il tradizionale parquet in rovere massello con finitura opaca non ha richiesto neppure la lamatura. Lo schema di posa è un classico: spina di pesce all’italiana con bindello e fascia a correre lungo il perimetro.

Nell’ingresso e in corridoio, il pavimento è in graniglia, con fondo chiaro e fasce perimetrali base ocra che seguono il percorso. I motivi sono geometrici, tipici dei primi del ‘900 con rombi e quadratini. Il rivestimento non è posato con una gettata unica (in quel caso si chiama “seminato”), ma è formato da piastrelle 20×20 cm.

Stesso materiale in cucina: in questo caso si tratta di marmette tinta unita color mattone che richiamano l’aspetto del cotto. Non di particolare pregio, erano però in ottime condizioni, sono state solo protette con un trattamento impermeabilizzante.

Nelle camera, le piastrelle in graniglia sono declinate in un motivo geometrico a tre colori, formato da elementi rettangolari posati paralleli e perpendicolari alle pareti: le alternanze in chiaroscuro producono quasi un effetto 3D.
Così è cambiato il bagno
Come spesso accade, anche qui l’unico ambiente di servizio del bilocale ha forma lunga e stretta. Poiché la stanza era già stata parzialmente rinnovata in una precedente ristrutturazione, l’intervento si è concentrato sulle finiture: le pareti sono state tinteggiate nella stessa tonalità soft della camera; come decoro, una sottile riga bordeaux in alto segna lo stacco con il soffitto bianco.

Nel bagno la finestra con vetri colorati è originale della casa; anche altri elementi sottolineano lo stile retrò dell’ambiente: la carta da parati che riveste l’interno delle nicchie, la rubinetteria con manopole a stella (Epoca di Mamoli), lo chandelier che ha preso il posto dei “freddi” faretti a led preesistenti. Il box doccia che sfrutta una posizione d’angolo, è delimitato da lastre in vetro trasparente.
A nuovo con le stesse piastrelle
Progetto: arch. Clara Bona, Studio 98, Milano – http://www.studio98.it
Foto: Cristina Galliena Bohman
Tratto da Cose di Casa numero di gennaio 2020