Contenuti trattati
Al confine tra Italia e Francia, cittadina di frontiera e stazione sciistica rinomata, Bardonecchia è una località di montagna a oltre 1.300 metri di altitudine, molto apprezzata d’inverno e anche in estate, non lontana da Torino e comoda da raggiungere.
Proprio nel centro dell’abitato sorge la villetta degli anni ’60 in cui si trova questo chalet al primo piano, recentemente ristrutturato per la prima volta con un intervento a più livelli: layout, impianti, opere strutturali, finiture.
L’obiettivo era quello di riorganizzare gli interni (di metratura inferiore a 80 mq) per poter ospitare in pieno comfort e per lunghi periodi i proprietari – una famiglia di quattro persone – e occasionalmente parenti e amici.
Gli spazi di condivisione sono stati quindi aperti il più possibile, mentre nella zona notte è stato ricavato un indispensabile secondo bagno e le due camere sono state allestite con soluzioni salvaspazio disegnate al centimetro.
Stile di montagna contemporaneo
Arredi e rivestimenti interpretano – con varianti personalizzate e ricercati inserti di design – lo stile tipico delle case di montagna, riscaldati dalle avvolgenti tonalità del legno, in particolare il larice impiegato per le boiserie, i frontali della cucina, le armadiature a scomparsa e il parquet nei diversi ambienti. La casa, che occupa l’intero piano, conta su un’esposizione multipla, anche verso Sud, con abbondante luce naturale nei diversi momenti della giornata. E il comfort termico è un buon valore aggiunto.
Foto
Il progetto
Nell’intervento di ristrutturazione di 75 mq, le opere murarie si sono concentrate soprattutto nella zona centrale dei servizi, dove la demolizione e costruzione di tramezzi ha permesso di suddividere l’unico bagno esistente in modo da averne due confinanti che condividono gli impianti; uno è a uso esclusivo della camera matrimoniale. Tra il disimpegno e il living è stata ricavata una rientranza per inserire un mobile in nicchia. La cucina, in precedenza indipendente, è stata annessa alla zona giorno e si concentra nell’angolo a destra dell’ingresso dello chalet. Sono stati rifatti tutti gli impianti: elettrico, idraulico e di riscaldamento autonomo.
- Aprendo il corridoio d’ingresso dello chalet e demolendo la parete divisoria centrale, il living è diventato un open space con cucina, pranzo e zona conversazione in sequenza, illuminati da tre aperture.
- La zona cottura aperta e a vista ha preso il posto del cucinotto indipendente che occupava la stessa posizione. Il volume della colonna all’estremità della composizione disegna la profondità dell’ingresso e permette di ottenere una parziale separazione interna.
- Il terrazzino di circa 6 mq, posizionato nell’angolo tra il living e la camera matrimoniale, è accessibile da entrambi gli ambienti.
- Il blocco dei servizi, tra le due camere dello chalet, è stato completamente ripensato con incastri al centimetro tra i volumi. L’alternanza di rientranze e sporgenze adiacenti ha permesso di inserire in nicchia da una parte il lavabo, sul retro la doccia e il wc.
- La colonna lavanderia, inserita in una rientranza nell’angolo del bagno dei ragazzi, sfrutta il volume di risulta in corrispondenza dell’armadio della cameretta che ha eguale profondità. Nella stanza, i due letti sono disposti in linea lungo la parete opposta.
1. In soggiorno panca trasformabile: 8 posti letto, per ogni evenienza
La nuova organizzazione degli interni dello chalet è nel segno della praticità, con soluzioni su misura che vengono incontro a esigenze specifiche, come quella di poter disporre di posti letto in più per gli ospiti. Oltre ai due della camera matrimonale e ai quattro della seconda stanza (totalizzati grazie a due reti estraibili), è stata prevista in soggiorno una panca trasformabile con un cuscino-materasso singolo e, sotto, un secondo letto a scomparsa.
2. Nicchia per sfruttata
La riorganizzazione degli spazi tra l’open space della zona giorno e il disimpegno ha permesso di ricavare, lungo la linea della parete di confine, una sequenza di rientranze e sporgenze a uso dei due ambienti. Nel living accanto alla nicchia dove è stato inserito, sul retro, l’armadio della camera matrimoniale, è presente una nicchia di risulta: qui è incassata una vetrina su misura in legno e ferro, ideata per accogliere le stoviglie.
3. Open space panoramico
La zona giorno riceve luce da due direzioni: tre aperture sul lato lungo, in corrispondenza di ciascuna zona funzionale, e una vetrata tripla su quello corto. In fase di ristrutturazione i serramenti in legno, con apertura a battente e a ribalta, non sono stati sostituiti poiché erano già modelli a taglio termico con vetrocamera. L’esposizione multipla dell’appartamento contribuisce inoltre a trattenere il calore, garantendo alta efficienza e un ridotto dispendio di energia per il riscaldamento.
4. Il mobile tv in soggiorno
Non c’è soluzione di continuità tra la panca in legno alta circa 50 cm che, attrezzata con le cuscinature dell’imbottito, percorre la lunghezza del sottofinestra, e il mobile su misura per la tv che ne costituisce il prolungamento. Sotto il piano sono stati previsti un vano a giorno e un ampio cassettone sollevato di pochi millimetri da terra.
Nel nuovo layout l’angolo cottura, attrezzato con composizione in linea e isola centrale, ha preso il posto della cucina abitabile preesistente che penalizzava troppo le dimensioni del soggiorno. Non è stato necessario apportare modifiche agli impianti, poiché la zona operativa è rimasta nella stessa posizione. Pur essendoci la predisposizione dell’impianto a gas, si è preferito un piano cottura elettrico a induzione.
5. Larice bio tutto italiano
Nello chalet è stato impiegato per tutte le opere su misura di falegnameria, in molti casi abbinato al ferro. Il larice “bio prima patina” è un’essenza tradizionale molto diffusa negli interni di tutto l’arco alpino; in Val di Susa in particolare è davvero il “re del legno”, più caldo del rovere e con venature in grande evidenza. Proveniente da foreste locali, viene però poi invecchiato e stabilizzato in laboratori specializzati della Valtellina con un trattamento termico che lo scurisce senza modificare il colore e migliorando l’estetica; non sono necessari successivi trattamenti antitarlo con prodotti chimici o verniciature. La finitura consiste nella spazzolatura e oliatura finale.
6. Mobili cucina più stabili con l’abbinata larice+abete
Le ante della cucina e degli armadi, le panche, le boiserie: tutti gli elementi a vista sono realizzati in una particolare tipologia di impiallacciato – denominato lastronato – che prevede, sotto lo strato nobile di larice di circa 6 mm, un supporto in abete naturale, sempre di origine italiana: un’essenza meno pregiata e costosa che serve però a stabilizzare la struttura evitando che nel tempo si deformi o si gonfi in seguito agli sbalzi termici.
7. La pietra di Luserna
Nel living, nella zona cottura e negli altri ambienti della casa, l’utilizzo esteso e avvolgente delle finiture in legno, che dai mobili proseguono sulle pareti, si rifà allo stile tipico degli chalet alpini, dove i rivestimenti in essenza contribuiscono anche a migliorare l’isolamento termico. Per rendere le calde tonalità del larice ancor più protagoniste degli interni, i colori accostati sono pochi, essenzialmente acromatici. Accanto al classico bianco, il grigio della pietra di Luserna con il suo aspetto materico e il nero che dà risalto ai dettagli. Non soltanto i piani di lavoro della cucina e dell’isola, ma anche la vasca del lavello sono realizzati con lastre di questo materiale naturale di origine autoctona. La pietra di Luserna è una roccia metamorfica lamellare che si estrae dalle cave delle Prealpi piemontesi, in provincia di Torino e Cuneo. È di colore grigio, con sfumature diverse a seconda delle percentuali – maggiori o minori – degli elementi di cui si compone (feldspato, quarzo, ferro e calcio). Grazie alle sue caratteristiche fisiche, è molto resistente ai graffi e alle intemperie, adatta anche per l’outdoor e per realizzare pavimentazioni.
8. Ferro brunito per la maniglia
Nell’estetica complessiva della cucina dello chalet, il suo ruolo non è secondario. A questo progetto è stata dunque dedicata una particolare attenzione. Ogni maniglia, realizzata su disegno, è costituita da un unico pezzo in lamiera di ferro brunito, piegata a metà in modo da formare l’impugnatura. Il colore antracite contrasta con le sfumature morbide del legno e richiama il laccato nero dei pensili.
La zona notte occupa circa la metà della superficie dello chalet: la camera matrimoniale e quella dei ragazzi, che si aprono una di fronte all’altra, sono introdotte da un disimpegno che comunica con il living; le due stanze sono separate dal volume del bagno. Anche le porte interne, come mobili e boiserie, sono in legno di larice
9. Dentro l’armadio, più pratici i rivestimenti in laminato
Lungo la parete di fianco al letto l’armadio è incassato in nicchia, restano a vista soltanto le ante a battente in larice. Le pareti interne, le cassettiere e i ripiani sono invece rivestiti in laminato HPL, un materiale resistentissimo ad abrasione, graffi, urti e alte temperature; di facile manutenzione, permette anche di contenere i costi della produzione su misura. I fogli si ottengono con un processo industriale, pressando più strati di carta impregnati con resine termoindurenti; la compattazione avviene con l’azione combinata di calore e alta pressione. Ne deriva una struttura omogenea e ad alta densità. Altro vantaggio del laminato è la versatilità delle finiture, che possono creare sulle superfici anche un vellutato effetto tessuto.
10. La testiera-boiserie
Il letto matrimoniale è incorniciato da una pannellatura in legno, alta circa 120 cm, che si allarga su entrambi i lati della rete inglobando i due piccoli comodini sospesi. Lo spessore di circa 3 cm della boiserie inchiodata a parete permette di disporre di un minuscolo piano d’appoggio superiore. Anche questa struttura, come le altre di falegnameria, è in lastronato di abete con strato nobile in larice.
11. Il parquet prefinito a doga lunga
In tutto lo chalet, la ristrutturazione ha comportato – tra le opere più ingenti – il rifacimento delle pavimentazioni, con la rimozione delle preesistenti piastrelle e la nuova gettata del massetto. Le superfici sono state in seguito uniformate dal nuovo rivestimento in parquet che riprende la finitura protagonista degli interni, quasi senza soluzione di continuità. Le doghe, lunghe 250 cm, sono in prefinito realizzato artigianalmente con la stessa tecnica di lastronatura degli altri elementi in legno: supporto in abete e strato nobile a vista da 6 mm in larice. Il trattamento di spazzolatura ottiene l’effetto di scurire e mettere in risalto i nodi e le venature naturali del materiale.
La ristrutturazione ha offerto l’occasione di ricavare il secondo bagno, indispensabile sia per la famiglia dei proprietari, sia per gli ospiti. Uno dei due ambienti di servizio ha la finestra, l’altro è dotato di aerazione meccanica
12. La lavanderia integrata
Nel bagno dei ragazzi, sul lato opposto a quello del lavabo, la zona lavanderia con lavatrice e asciugatrice impilate è in nicchia, a ingombro zero. Questo volume è stato ricavato “sfondando” la parete e sconfinando nella stanza accanto, in corrispondenza della sporgenza dell’armadio: la rientranza della colonna lavanderia arriva quindi a filo della profondità di quest’ultimo. Nell’ambiente di servizio, la lavanderia e il wc installato di fronte occupano – all’estremità del locale – un vano che può essere chiuso da un pannello scorrevole come prescrive la normativa per l’antibagno.
13. Bagno lungo e stretto con pareti d’effetto
Se il lato lungo con il lavabo è tutto rivestito in pietra di Luserna, su quello di fronte è stata posata a tutt’altezza una carta da parati trattata in superficie per resistere all’acqua e all’umidità del bagno. Il soggetto botanico, una foresta invernale su fondo chiaro, non solo costituisce un richiamo paesaggistico alla montagna, ma contribuisce anche, con effetto trompe-l’oeil, ad aumentare visivamente la profondità del locale e a enfatizzare la luce naturale.
Bagno lungo e stretto con parete a specchio per aumentare la profondità
Indirizzi fornitori
• Artemide, http://www.artemide.com, Tel. 800/834093 • ASA Selection, http://www.asa-selection.com • Catalano, http://www.catalano.it, Tel. 0761/5661 • Ceramica Cielo, http://www.ceramicacielo.it, Tel. 0761/56701 • Cole & Son, cole-and-son.com, distr. da B & B Distribuzione, Tel. 02/57302069 • Coin, http://www.coin.it, Tel. 041/2398000 • Corrado Corradi, corrado-corradi.it, Tel. 02/5099421 • Danese, http://www.danesemilano.com, Tel. 02/935181 • Davide Arlaud, @arlaud_davide_ditta, Tel. 0122/854689 • Elica, http://www.elica.com, Tel. 800/888444 • Flos, http://www.flos.com, Tel. 030/24381 • Hem, beta.hem.com • Hotpoint Ariston, http://www.hotpoint.it, Tel. 0732/6611 • Jab Anstoetz, http://www.jab.de • Kasthall, http://www.kasthall.com • LG Electronics, http://www.lg.com, Tel. 199/600044 • La Fabbrica del Lino, http://www.lafabbricadellino.com, Tel. 059/686818 • Lanerossi, lanerossi.com • Mirabello Carrara, shop.mirabellocarrara.it, Tel. 0362/1980147 • Mohebban, http://www.mohebbanmilano.com, Tel. 02/48019902 • Normann Copenhagen, http://www.normann-copenhagen.com • Simas, http://www.simas.it, Tel. 0761/518161 • Tansini, tansinigb.eu, Tel. 02/89121293 • Vesoi, http://www.vesoi.com, Tel. 081/573 5613 • Villa Italo, http://www.villaitalo.com, Tel. 039/482576 • Zara Home, http://www.zarahome.com, Tel. 02/8180081 • Zucchetti Kos, http://www.zucchettikos.it, Tel. 0322/954700
Progetto: Luppetatelier, via Lupetta 2, Milano – lupettatelier.com, studio@lupettatelier.com, @lupettatelier con @ceciliaavogadroarchitetto
Foto: Cristina Galliena Bohman
Styling: Laura Mauceri