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Un trullo e una lamia risalenti alla fine dell’800 dialogano in grande armonia con i fabbricati di nuova costruzione: siamo nel Comune di Polignano a Mare, e l’intento ben riuscito del progettista è stato quello di rispettare lo spirito originario, il cosiddetto “genius loci”.
All’esistente, infatti, sono stati aggiunti altri elementi con una modalità non invasiva, restaurando rustici e muretti a secco, preservando la vegetazione mediterranea punteggiata di ulivi, mandorli, lecci, carrubi e alberi da frutta, immersi in un paesaggio tipicamente pugliese. Qui la campagna è a pochi chilometri di distanza dalla costa e il mare in lontananza è parte integrante del paesaggio.
A pochi metri è stata realizzata anche una piscina che, insieme ai porticati esterni, funge da elemento di raccordo dello spazio. Grande attenzione è stata posta, oltre che allo stile architettonico, anche nella selezione di materiali, perlopiù di origine locale.
Il progetto
- La parte notte della casa di vacanze, che si sviluppa a elle lungo due lati della pianta, è molto articolata: tre stanze da letto e due ambienti di servizio, cui si aggiunge la camera matrimoniale più grande con bagno en suite e vasca freestanding.
- All’incrocio dei due porticati ortogonali uno rispetto all’altro, si trova il volume dell’antico forno. Addossato alla parete perimetrale della lamia, confina con un altro forno che si trova invece all’interno della costruzione.
- La lamia vicino alla casa di vacanze, caratterizzata da muri di elevato spessore, è accessibile dal porticato. Nel progetto, la costruzione recuperata è diventata una dépendance della villa nella quale sono sistemati gli ambienti giorno. La scala interna sale al lastrico solare.
- La cucina-pranzo su cui si apre l’ingresso principale della casa di vacanze, è costituita da un open space di circa 30 mq. L’ambiente è connesso agli spazi all’aperto che ospitano una seconda area conviviale e un salotto en plein air.
- La scala esterna accostata alla parete del deposito, porta al terrazzo. Nell’angolo alle sue spalle è stata ricavata una doccia outdoor.
Un grande spazio con costruzioni vecchie e nuove
La proprietà su cui sorgono i fabbricati ha un’estensione di poco inferiore a 12.000 mq: la forma irregolare dell’area è dovuta ai preesistenti confini con le unità agricole che la circondano. Le linee di demarcazione sono costituite da una strada comunale e da antichi muri a secco che fungono da elementi di divisione. Il terreno su cui sorgono la casa di vacanze di nuova costruzione e gli altri edifici presenta una leggera pendenza in direzione Nord/Est. L’altezza è di circa 200 m sul livello del mare, a una distanza di 5 km dalla costa. Il trullo e la lamia sono raggiungibili attraverso un sentiero erboso (tratturo) che si apre sulla strada comunale di San Luigi dando accesso al lotto.
L’importanza dei porticati
Nel progetto della casa di vacanze, il passato ha un significato prezioso, percepibile nella valorizzazione della grande corte rurale aperta: i diversi fabbricati sono stati infatti collegati da spazi all’aperto vivibili che si rifanno all’antica tradizione delle campagne pugliesi. I due porticati, quello verso la piscina e l’altro disposto a 90° con la zona pranzo en plein air, sono elementi di raccordo che divengono parte integrante della casa, soprattutto d’estate. L’area conviviale all’aperto della casa di vacanze occupa una vera e propria veranda coperta: questo spazio, che rappresenta un’estensione dell’ambiente indoor con cucina e tavolo da pranzo, è anche concepito per sottolineare la continuità, da un punto di vista progettuale ed estetico, con i manufatti esistenti delle nuove costruzioni.
All’interno della casa di vacanze, la cucina completa di area conviviale è l’ambiente principale intorno al quale ruotano gli spazi esterni abitabili. Il living indoor vero e proprio non è in questo edificio, ma è stato invece ricavato nell’antica lamia dopo un intervento di restauro conservativo.
I muretti a secco
A correre lungo i confini della proprietà, definivano le divisioni tra i diversi appezzamenti rurali e ancora oggi costituiscono una testimonianza storico-paesaggistica che assume anche alto valore ambientale. All’interno dell’area sono presenti anche altri muretti a secco, in origine utilizzati come recinzioni protettive per gli animali che, nel progetto, sono stati conservati e restaurati. Diffusissime fin dall’antichità nelle campagne mediterranee, le murature a secco venivano realizzate assemblando pietre raccolte dal terreno, senza l’impiego di malta: l’equilibrio delle strutture, anche di grandi dimensioni e notevoli altezze, dipende dall’abilità di predisporre i pezzi uno sopra l’altro. Fessure e interstizi tra le pietre costituiscono l’habitat ideale per specie vegetali spontanee della macchia mediterranea, e per lucertole e insetti: veri e propri mini ecosistemi naturali da preservare.
La zona notte con arredi essenziali, in stile contemporaneo
Le è stato riservato uno spazio ampio, dal momento che si è invece scelto di concentrare tutta l’area living nella dépendance. Delle quattro camere da letto, la più grande è una suite completa di bagno a uso esclusivo con arredi essenziali e di stile contemporaneo.
Resina in camera e in bagno
I pavimenti della stanza matrimoniale e del bagno a uso esclusivo sono rivestiti con resina opaca in una tonalità neutra che si avvicina a quella della pietra calcarea degli esterni. La superficie continua senza giunzioni, impermeabilizza dall’acqua e protegge dall’umidità.
In armonia con il paesaggio
Un nuovo equilibrio è stato raggiunto tra ambiente naturale e il fabbricato della casa di vacanze: quest’ultimo si sviluppa su un unico livello con un’altezza standard dei soffitti interni di 270 cm. Il tetto piano è raggiungibile dall’esterno tramite una scala in muratura molto tradizionale che sale parallela alla parete perimetrale di un deposito con annesso locale tecnico (circa 23 mq in totale): anche questi ambienti sono accessibili dall’esterno.
Per la nuova casa di vacanze e per il restauro dei rustici sono stati utilizzati materiali in prevalenza provenienti dal territorio. Soltanto per le strutture portanti (travi, pilastri e solai della villa) si è fatto ricorso al latero-cemento. In pietra calcarea, invece, le murature; con lo stesso materiale sono state ripristinate quelle della lamia, del trullo e i muri a secco di contenimento. I blocchi, estratti localmente, nei secoli hanno permesso di edificare la maggior parte delle costruzioni rurali “povere” della Puglia. La pavimentazione dei porticati è in pietra, sempre a composizione calcarea, proveniente dalle cave di Cisternino; il ghiaietto dei vialetti è locale, gli intonaci interni ed esterni sono in malte cementizie traspiranti a base di calce e polvere di tufo.
Quasi 40 mq in più con il recupero
Grazie a un intervento mirato e non invasivo, l’antica lamia – il fabbricato rurale adiacente – è diventata abitabile. È stato così possibile ricavare in questi spazi un’articolata area living sotto gli archi e le volte a botte. La pietra delle murature lasciata al grezzo svela il fascino delle origini senza nulla togliere al comfort termico e acustico. Il recupero della lamia ha comportato opere di manutenzione straordinaria con ripristino e pulizia delle murature perimetrali in pietra e la parziale ridistribuzione degli spazi interni, adattandosi ai numerosi vincoli strutturali. L’ambiente vicino all’ingresso, riproporzionato da una volta a botte molto bassa, è stato conservato così com’era e arredato con panche in muratura: un salotto in nicchia minimale ma accogliente.
Ambienti d’epoca sotto le volte
Lamia, lammia o lìama: a seconda delle diverse zone della Puglia e dei dialetti, questi diversi termini indicano la stessa tipologia architettonica rurale. Sparse nelle campagne, queste costruzioni all’epoca realizzate per esigenze lavorative (erano per esempio adibite a depositi per attrezzi agricoli) e di abitazione temporanea dei contadini, fanno parte del patrimonio storico di queste aree. Le lamie pugliesi hanno in genere caratteristiche ben riconoscibili: di dimensioni contenute, hanno pianta rettangolare o quadrata, sono edifici “poveri”, costruiti con pietre estratte dal terreno nella zona. I muri perimetrali di elevato spessore sono innalzati a secco senza malta, le coperture costituite da volte a botte in tufo, le aperture piccole o del tutto assenti. Molte lamie ben conservate nel Salento e in altre parti della regione sono state restaurate e trasformate in casa di vacanze come nel caso di quella presentata in queste pagine.
Ai confini dell’area di progetto c’è questo fabbricato tipico delle campagne pugliesi, fortemente caratterizzante. Il restauro ne ha consolidata la struttura e preservati i tratti architettonici, a cominciare dalla copertura a cono in pietra di tufo. Faceva già parte del fondo agricolo prima dell’intervento anche un piccolo trullo a pianta circolare: poiché era diroccato e in stato d’abbandono, è stato necessario un restauro. Il cono della copertura è stato ripristinato utilizzando pietre raccolte sul posto e intonacato a calce come in origine. Il trullo non è abitato, ma adibito a deposito e magazzino.
Parte integrante della natura del luogo
I primi si erano concentrati nella zona di Alberobello, nella Valle d’Itria, per poi diffondersi su tutto il territorio pugliese, principalmente lungo la costa adriatica: i trulli raccontano una storia che, iniziata nel XIV secolo, testimonia dei primi insediamenti contadini in quest’area. Ne esistono però anche di più recenti. Inconfondibili per l’aspetto, questi edifici – riconosciuti nel 1996 come patrimonio mondiale dell’Unesco – sono un esempio di architettura spontanea rurale. A pianta quadrangolare o circolare, sono alti fino a 2 metri; la struttura è costituita da muri a secco in pietra calcarea con spessore totale fino a 1,5 m. La copertura concava a cono è formata da anelli concentrici sempre più stretti di pietre di tufo (sistema a tholos), chiusi all’apice da un grosso masso sagomato ad hoc in cima al quale è posato il pinnacolo; le pietre che rivestono il cono sono denominate “chiancarelle”.
Casa di vacanze dall’antichità a oggi
La costruzione dei trulli ha seguito, con poche varianti, le tecniche tradizionali. Anche i restauri, affidati a personale specializzato, non possono discostarsi da criteri che ne preservino il valore storico. Il trullo presente lungo la fascia perimetrale di questa proprietà risale alla fine dell’800.
Indirizzi fornitori
• Aran Cucine, http://www.aranworld.it, Tel. 800/500100 • Calligaris, http://www.calligaris.com, Tel. 0432/748211 • Carrieri Design, carrieridesign.com, Tel. 080/4240963 • Colacril, colacril.it, Tel. 0761/542126 • Damura, damura.it, Tel. 327/0350096 • Domal Serramenti, http://www.domal.it, Tel. 02/924291 • Euwork, http://www.euwork.it, Tel. 031/880160 • Flos, http://www.flos.com, Tel. 030/24381 • Kartell, http://www.kartell.it, Tel. 02/900121 • Maisons du Monde, http://www.maisonsdumonde.com, Tel. 800/870799 • Paffoni, http://www.paffoni.it, Tel. 0322/97321 • Seletti, http://www.seletti.it, Tel. 0375/88561 • Selvazzurra Piscine, http://www.selvazzurrapiscine.it • Twils, http://www.twils.it, Tel. 0421/469011 • Wever & Ducré, http://www.weverducre.com
Progetto e foto: arch. Paolo Pellegrini, Polignano a Mare (Ba), Tel. 080/9246025, 328/8926815 – http://www.paolopellegriniarch.it, paolopellegrini.architettura@gmail.com
Tratto da Cose di Casa numero di luglio 2021