100+50 mq: seconda vita per l’ex riseria

Un vecchio spazio produttivo è stato ristrutturato distribuendo le funzioni in modo differente, mentre elementi caratteristici della destinazione originaria, come il legno di recupero e alcuni materiali al grezzo, sono stati conservati e valorizzati.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio, Fotografo Pier Maulini
Pubblicato il 04/07/2016Aggiornato il 04/09/2018
100+50 mq: seconda vita per l’ex riseria

Nel parco del Ticino, in un piccolo centro di antica tradizione rurale non lontano da Milano, un ex stabilimento è stato recuperato a uso abitativo: si tratta degli spazi di una riseria (in funzione fino agli anni ’90), e precisamente un capannone industriale dove venivano effettuate la pulizia e la raffinazione del prodotto. Nell’appartamento all’ultimo piano, circa 150 mq nel sottotetto soppalcato, i progettisti hanno voluto conservare pressoché immutata l’estetica originaria. Lasciando a vista le strutture architettoniche, che non hanno subito modifiche, e puntando su materiali di recupero, dal legno al cotto fatto a mano. Sono state solo realizzate alcune nuove partizioni strettamente necessarie allo scopo di suddividere gli ambienti in modo più funzionale. Nell’insieme caldo e accogliente dell’ampio volume a doppia altezza si inseriscono elementi d’arredo che mescolano stile industriale, design contemporaneo e vintage: nel segno di un’essenzialità contemporanea che non rinuncia a grande personalità ed eleganza.

 

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  • Un volume unico che contiene soggiorno, cucina e zona soppalcata suddivisi da un tavolato a doppia altezza e forato da grandi aperture sagomate che lasciano scorgere cosa c’è dall’altra parte. Al centro la scenografica struttura a vista della scala: alle spalle è sistemata la postazione studio, mentre la zona conversazione, in primo piano, è arredata con un divano Chesterfield rivestito in pelle verde scuro e poltroncina in velluto; a lato, utilizzando un’ampia rientranza, una serie di ripiani in vetro con reggimensola in metallo arreda con leggerezza la parete. A fianco, due mobili anni ’40. 

 

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  • La zona pranzo, nell’angolo più luminoso della cucina, è arredata con tavolo rotondo a base cromata e piano in vetro (Planet di Calligaris), accompagnato da sedie in metallo verniciato bianco adatte anche per un utilizzo outdoor. Fa da sfondo la parete rivestita con una tappezzeria inglese a motivo floreale: in una particolare tipologia di carta idrorepellente, si arricchisce anche di decori sartoriali in leggero rilievo.

 

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Un ambiente semindipendente rispetto al living, caratterizzato dai soffitti in legno e personalizzato da una carta da parati floreale, ospita il tavolo da pranzo e la cucina, in laccato bianco lucido, attrezzata con un blocco a tre colonne lungo la parete e un’isola centrale con cottura e lavaggio. Una grande porta  recuperata scorre lungo un binario a parete e separa la zona operativa e conviviale dall’adiacente camera da letto: l’insolita maniglia riproduce quella di un tempio cinese.

 

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  • In cucina l’isola centrale e la composizione lungo la parete sono inquadrate da un inserto a pavimento in gres porcellanato grigio che imita il cemento. Il blocco centrale integra il piano cottura a gas e il lavello in acciaio inox, oltre alla cappa d’arredo a isola in vetro e acciaio: per poter collegare gli impianti è stato necessario, in fase di ristrutturazione, prevedere il passaggio a terra sottotraccia dei cavi. La lampada a sospensione sopra il tavolo da pranzo è di Tom Dixon.

 

 

 

Parquet di recupero: il fascino del passato

Tutti i pavimenti della casa sono rivestiti con listoni in legno di castagno d’epoca, recuperati da vecchie abitazioni dismesse della zona. Il parquet è incollato al supporto, ma nei listoni sono state comunque conservate le inchiodature originali che, lasciate in evidenza, “raccontano” la lunga storia del materiale; gli elementi, non perfettamente complanari, danno vita a una superficie dall’aspetto irregolare e “vissuto”. Il legno di recupero viene spesso scelto per gli interventi di ristrutturazione delle case d’epoca, soprattutto con l’obiettivo estetico di valorizzarne l’impronta tradizionale. Dal punto di vista tecnico, il legno antico risulta meno poroso rispetto a quello nuovo ed è quindi maggiore la sua resistenza all’acqua e all’umidità. Esistono canali commerciali specializzati che si occupano del recupero controllato di questi materiali (provenienti dall’Italia o dall’estero) del trasporto e della vendita. I legni, che arrivano in genere da edifici in dismissione, vengano selezionati con cura, ripuliti, sabbiati e restaurati con trattamenti di finitura effettuati in genere manualmente.

 

Dalle capriate alla struttura del tetto, formata da travi in legno e tavelloni in cotto, i tratti architettonici peculiari della costruzione sono ovunque a vista. L’intervento di restauro ha comportato il totale rifacimento della copertura, anche allo scopo di migliorare la coibentazione: sono stati utilizzati materiali in parte nuovi, in parte di recupero, con occhio attento a conservare l’omogeneità estetica.

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  • LA  SCALA che porta al soppalco, realizzata su disegno, è concepita come una vera e propria “scultura”. La putrella centrale di sostegno e i gradini sono in ferro, le pedate rivestite in legno. L’insolito parapetto è costituito da una composizione di pannelli in vetro, legno e ferro posati a zig-zag in diagonale e imbullonati alla struttura.
    La zona studio, delimitata dal volume della rampa a giorno, è arredata con sedute e scrivania anni ’40: il piano in legno è ricoperto da una lastra di vetro e gli schienali delle due cassettiere laterali sono dipinti a mano. 

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  • ANCHE IL BAGNO, come gli altri ambienti della casa, affaccia sulla balconata.  Gli infissi in alluminio – suddivisi in riquadri – sono tutti uguali e sono stati realizzati imitando i serramenti originari dello stabilimento: una verniciatura color prugna li ha resi più attuali e adatti al nuovo contesto.

     

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LE PARETI del bagno, fino a un’altezza di circa 150 cm, sono rivestite con piastrelle di cotto, recuperate da un antico pavimento dello stesso edificio e riutilizzate. Si tratta di un cotto lombardo fatto a mano nei primi anni del ‘900, caratterizzato dal colore rosso della vernice di finitura cerata. Per proteggere questa verniciatura, leggermente sbiaditasi nel tempo, in fase di restauro è stata protetta con un prodotto trasparente. Nel bagno il mobile lavabo è costituito da un piano sospeso nello stesso tipo di legno di recupero del parquet. Il lavabo, la rubinetteria e i sanitari sono Ideal Standard.

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  • ESSENZIALE NELL’ARREDO, la stanza matrimoniale ha come protagonista il letto a baldacchino in versione contemporanea, completato da una lampada da terra nello stesso stile e colore. Il bianco lucido contrasta con  la tonalità e la superficie irregolare e opaca del parquet. Il letto a baldacchino (Cargo) è al centro della parete, nella rientranza formata dai due pilastri. La luce d’ambiente è ottenuta con una piantana (Ikea) nella stessa finitura bianca del letto.

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    All’ultimo piano dell’ex riseria, l’abitazione si sviluppa su un livello principale di 100 mq e un piano superiore di circa 50 mq, già esistente prima della ristrutturazione. Sotto, gli ambienti si distribuiscono uno dentro l’altro: ingresso, living, cucina, e infine la camera matrimoniale, non preceduta da alcun disimpegno. Sul soppalco, accessibile tramite una rampa lineare, sono stati ricavati una zona relax/stanza per gli ospiti e il secondo bagno.

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  • Nella zona conversazione si è scelto di lasciare libera la parete nella quale si aprono due portefinestre e di disporre al centro pochi elementi d’arredo: il divano, le poltrone e il tavolino d’epoca con cassetti sotto il piano. La lampada da terra molto alta che fa luce sull’intera area è un lampione d’arredo urbano riadattato all’utilizzo domestico.

     

IL PROGETTO

Tutte le aperture della casa sono distribuite su uno dei due lati lunghi della pianta, quello opposto all’ingresso. Le portefinestre che illuminano i diversi ambienti affacciano su una balconata che corre per l’intera lunghezza.

Nel soggiorno open-space la scala che porta al livello superiore, parallela al lato lungo, scandisce gli spazi del living, schermandol’angolo studio. L’adiacente cucina è accessibile attraverso due vani aperti, a destra e a sinistra della parete centrale.

Nel volume della camera sono stati ritagliati, uno di fronte all’altro, gli spazi del bagno e del locale lavanderia. Per ottimizzare  passaggi e ridurre così gli ingombri, entrambi sono stati delimitati da pareti stondate e chiusi da porte scorrevoli a scomparsa.

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Progetto: arch. Alberto Clementi Via Monte Rosa 2 Abbiategrasso (Mi), Tel. 347 5507543
Foto: Pier Maulini

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